ANTONIA DATTOMO – la signora che fa miracoli!

STORIE DI DONNE MODUGNESI La signora che fa miracoli, come tutte le donne del mondo ogni giorno. Lei  trasmette sicurezza, la sua energia contagia, sempre indaffarata a preparare il pranzo nel’associazione dove insieme al suo compagno Amedeo si occupa degli ospiti che accoglie a pranzo. Con la sua voce dal timbro leggermente rauco, quel suo incidere sempre attenta a far sentire tutti a proprio agio, quella attenzione speciale che mette nel preparare i pasti: “mi raccomando questo è per Antonio con molto formaggio;  doppia porzione ad Anisch è ragazzo e mangia di gusto… ragazze avete controllato  se c’è tutto a tavola: il pane l’acqua…Oggi sono in pensiero, non so cosa dare a Michele,  sono due giorni che mi lascia la minestra… Oggi ho fatto la parmigiana,  a lui piace tanto” e’ cosi via; ogni giorno nella mensa ci sono mille cose da fare, ma lei è sempre allegra e sorridente. Qualche anno fa è rimasta vedova. Ha scritto una poesia dedicata al marito che non c’è più (riportata qui di seguito), che la dice tutta su Tonia, la signora che come tutte le donne del mondo ogni giorno fa miracoli.

 

GUARDANDO UNA FOTOGRAFIA

COSI ALL’IMPROVVISO

VEDO TE CON UN SORRISO

TU SOLARE

CON IL TUO MODO DI FARE

SEMPRE PRONTO A SCACCIAR VIA

LA TRISTEZZA E LA MALINCONIA

TU CON LA TUA ALLEGRIA

AMAVI TANTO LA VITA

PER TE C’ERANO SOLO GIORNI BELLI

TU AMAVI IL SOLE, I COLORI, LE STAGIONI

MA SOPRATUTTI AMAVI ME

RICORDO QUANDO MI DICEVI

CHE GLI ANNI PIÙ’ BELLI DELLA TUA VITA

ERANO GLI ANNI OTTANTA

LI, ABBIAMO INIZIATO LA NOSTRA VITA

CI SIAMO INNAMORATI

E LOTTATO CONTRO TUTTI

PERCHE’ CI AMAVAMO E VOLEVAMO SPOSARCI

POI SONO ARRIVATI I NOSTRI FIGLI TRE GIOIELLI

E TU ERI AL SETTIMO CIELO

ALLORA SI CHE LA TUA VITA ERA COMPLETA

MA COME DICE UNA VECCHIA CANZONE

COSA RESTERA’ DI QUESTI ANNI OTTANTA

NON SO!   SOLO RICORDI

NIENT’ALTRO CHE RICORDI

E TU CHE AMAVI TANTO LA VITA

PROPRIO LEI E’ STATA INGIUSTA CON TE

NON HA SAPUTO RIPAGARTI

MA OGGI CHE SONOO QUI TRISTE E SOLA

VEDO TE CHE MI CONSOLI.

(Tonia Dattomo)

68° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

Comunicato Stampa n. 2 del 25 aprile 2013 Giovedì 25 aprile 2013 si è tenuta presso il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari la cerimonia per il 68° Anniversario della Liberazione.
Alla cerimonia, promossa dal Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (A.N.P.I.) Comitato Provinciale, Giorgio Salamanna e coordinata dal Comando Scuole dell’Aeronautica Militare/3ª Regione Aerea (C.S.A.M./3ªR.A), hanno presenziato il Prefetto della Provincia di Bari, Mario Tafaro, il Generale di Squadra Aerea Mario Renzo Ottone, comandante del C.S.A.M./3ªR.A. e del Presidio Militare di Bari, il Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna e l’Assessore al Comune di Bari Filippo Barattolo in rappresentanza del Sindaco di Bari.
Dopo la resa degli onori ai Caduti di un picchetto Interforze formato da militari dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica Militare, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dalla Fanfara del Comando Scuole A.M./3ªRegione Aerea, le Autorità sopracitate hanno provveduto alla deposizione delle relative corone.
Presenti i Gonfaloni della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Bari con i labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Il Presidente Salamanna, dopo aver ricordato il significato del 25 Aprile che segnò per l’Italia non solo la fine della guerra ma soprattutto la conquista della libertà dall’oppressione nazifascista, ha testimoniato l’importanza del Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari ove sono custoditi i resti dei militari italiani caduti tra i due conflitti nell’area mediterranea assieme ai resti dei caduti che dopo l’8 settembre furono massacrati dai nazisti a Cefalonia, a Corfù, a Lero, a Rodi, in Grecia, Albania e Jugoslavia.
E’ luogo di una delle testimonianze più alte della lotta di liberazione nazionale.
Con voce rotta dalla commozione, il Presidente Salamanna ha ricordato i combattenti alleati polacchi, inglesi, americani e jugoslavi che riposano nei cimiteri di Bari-Carbonara, Casamassima e Barletta, nonchè le migliaia di soldati pugliesi che nei reparti del nuovo Esercito, sostenuti dalla popolazione, combatterono sulla linea gotica impedendo la distruzione di porti, aeroporti, ferrovie ed acquedotti.
Il Presidente dell’ A.N.P.I. ha concluso il suo intervento ricordando le parole di uno dei padri della Costituzione Piero Calamandrei :“dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani col pensiero, perchè lì è nata la nostra Costituzione”.
La Cerimonia quest’anno ha visto la presenza di una rappresentanza di studenti del Liceo Classico “Socrate” di Bari, i quali hanno letto quattro lettere di alcuni condannati a morte della Resistenza.

Ten. Col. Roberto MICCIO
Sezione Relazioni Esterne/P.I.
Tel Uff. 080-5418085
Cell. Serv. 335-7354541
e-mail: roberto.miccio@am.difesa.it

Modugno è Venezia

Via Paradiso

Nonostante l’impegno negli innumerevoli lavori eseguiti dal Comune di Modugno fino a non molto tempo fa,

 riguardanti i diversi ‘Stralci per la fogna bianca’, pare che la città di Modugno sia ancora paragonabile a Venezia. Ciò lo si nota quando ci sono temporali violenti che portano piogge copiose, come nel caso di domenica 21 e lunedì 22 aprile, soprattutto in alcune zone dove l’acqua non riesce a convogliare bene per defluire senza danneggiare, se non permanere nei pressi dei centri abitati, come appare dalle immagini sovrastanti riguardanti l’incrocio fra via Salvo D’Acquisto, via Paradiso e via San Giuseppe, nei pressi delle Piscine Comunali e del Palasport. Si potrebbero fare però altri esempi, come Via X Marzo che rappresenta un annoso problema di allagamento. Chi abita in queste zone, non può addirittura scendere di casa, entrare nell’auto, senza contare che quest’ultima potrebbe fermarsi, poiché come si vede, l’acqua arriva fino alle ruote. Sicuramente è un lavoro impegnativo e a quanto pare, tanto ce ne sarà ancora da fare, poiché ci si ritrova ancora a dover pregare perché non piova così forte da allagarci, in quanto non siamo tuttora preparati ad affrontare il problema. E per fortuna non siamo in una città del nord, dove le piogge sono all’ordine del giorno!

Delegazione comunale Cisal

Unione CISAL
70126 Bari
via Caldarola, 14
Tel. 080/5559217
Fax 080/5559283
cell.: 320.2233327
upcisalbari@gmail.com

Segreteria Confederale

 

 

Prot. n. 166/up/13        Bari, 12 marzo 2013
Oggetto: Comunicazioni

Al Sindaco del Comune di

        MODUGNO

Si rende noto che dal 1° marzo 2013 è operativa nel comune di Modugno la Delegazione Unionale della scrivente Organizzazione Sindacale.

L’Unione Cisal di Modugno:
• ha sede in Via Cairoli n. 58 con i seguenti recapiti:
• cell. 389.437.76.85
• fax  080.532.70.11
• e-mail:
gaetano-bellomo@libero.it
• il Responsabile è il ns. dirigente sindacale sig. BELLOMO Gaetano

Al sig. Bellomo Gaetano devono essere indirizzate tutte le comunicazioni di rilevanza territoriale.

Si ringrazia per la collaborazione.
Cordialità

 

f.to      Gianfranco Visimberga
Segretario Confederale Unione Cisal Bari

JORGE MARIO BERGOGLIO E L’OMBRA DEL GOVERNO MILITARE

La nomina di Jorge Mario Bergoglio a Papa accende di nuovo la polemica sulla sua condotta durante il regime militare argentino (1976/1983). Molti lo accusano di non avere fatto abbastanza per opporsi al regime militare e addirittura viene accusato di collaborazionismo. Il premio Nobel della Pace Adolfo Perez Esquivel, argentino, difende la condotta irreprensibile del Papa durante gli anni del regime. Secondo la giornalista Veronica Smink le accuse nascono inizialmente dal diario del generale argentino Jorge Vileda, pubblicato nel 2010, in cui si accusa il vescovo di Buenos Aires di avere collaborato con il regime. Il giornalista Horacio Verbitsky – riporta la Smink – raccolse testimonianze di persone che hanno dichiarato che mentre ricopriva la carica di superiore nella congregazione Gesuita in Argentina, Bergoglio non ha appogiato due sacerdoti che avevano il compito di essere vicini ai poveri nei rioni più poveri di Buenos Aires. I due religiosi, Orlando Yorio e Francisco Jalics, furono incarcerati nel maggio 1976 e rimasero in carcere per cinque mesi. Padre Bergoglio nel suo libro “El Jesuita” pubblicato nel 2010 rifiutando le accuse che gli vengono rivolte dichiara “ho fatto ciò che ho potuto, visto l’età e le poche relazioni che all’epoca avevo, per salvaguardare i due sacerdoti e aggiungo non ho mai risposto alle accuse che mi vengono rivolte per non fare il gioco di nessuno e non perché ho qualcosa da nascondere” Padre Bergoglio nel 2010 ha dichiarato che il suo incontro con il generale Videla e l’ammiraglio Massera fu mirato unicamente a chiedere la liberazione dei due sacerdoti. Si dice che questo non è stato l’unico episodio in cui il neo Papa si sia messo a disposizione dei perseguitati del regime per intercedere in loro favore. Sono noti i casi della familia De la Cuadra a favore della giovane Elena “desaparecida” incinta e del sacerdote francese Gabriel Longueville. Giammai la giustizia argentina lo ha accusato di collaborazionismo, anzi al contrario i difensori di Papa Bergoglio assicurano che all’epoca non ha fatto altro che aiutare coloro che erano perseguitati dal regime, nascondendoli e portando loro aiuto. Il premio Nobel Perez Esquivel riconosce e testimonia come all’epoca nessuno fosse al sicuro dall’essere perseguito e dal subire arresti o morire per mano del regime, comprese molte suore e sacerdoti. Il compito di Papa Francesco è arduo, deve risolvere la questione della pedofilia all’interno della chiesa, la disinvoltura finanziaria dello IOR e della diaspora mondiale dei cattolici in questi anni, che hanno un grande disamore per gli organi ecclesiastici e dei loro rappresentanti. Nel giorno di San Giuseppe ha chiesto di avere cura gli uni degli altri e di proteggerci e amarci con tenerezza.