Scomparsa una donna a Modugno

Si chiama Nadia Ibrahim, 31 anni, di professione parrucchiera. E’ uscita di casa il 27 maggio scorso, di lunedì, a bordo della sua Opel Meriva con vetri oscurati targata ED 467 HS, dicendo di recarsi da una cliente, ma non è più tornata.  La giovane donna, coniugata con un operaio di Modugno da 5 anni è molto conosciuta nel paese e nel capoluogo pugliese. Il suo cellulare è staccato dal 28 maggio, giorno dopo la sua scomparsa.
Il marito – che ha fatto denuncia di scomparsa ai Carabinieri – e la famiglia affidano anche a Facebook e all’immenso passaparola che il social network permette di fare, la speranza di ritrovare Nadia. La pagina attiva “Aiutateci a trovare Nadia” (https://www.facebook.com/AiutateciATrovareNadia), completa di foto, è stata creata al fine di permettere a chiunque di dare informazioni utili al ritrovamento della donna. Nadia Ibrahim ha lasciato a casa due bambine di due e cinque anni. Marito e parenti continuano a fare appelli per il suo ritorno a casa.

Gp Modugno esaltante vittoria a Canosa

La locandina del master

Gli atleti

6° Trofeo sotto le stelle
Manifestazione organizzata da Aquarius Piscina Canosa
Esaltante Vittoria del G.p. Modugno nel nuoto Master a Canosa

Ancora una vittoria schiacciante del G.P.Modugno Nuoto Master in occasione del ‘6° Trofeo Master sotto le stelle’ che si è svolto sabato 1° giugno presso la piscina Aquarius di Canosa di Puglia. La squadra, guidata dall’apprezzato tecnico Luigi Cagnetta, ha trionfato con 36.427,59 punti, sopravanzando la società seconda classificata Planet Andria di ben 20.000 punti. Al terzo posto, ancora più distanziata, la squadra Pianeta Benessere.

Nonostante la squadra modugnese non si sia presentata a ranghi completi, il successo è arrivato grazie anche a notevoli prestazioni individuali, nelle gare veloci così come nell’unica gara in programma riservata ai fondisti, i 400 stile libero. Nel dettaglio le gare svoltesi sono state le seguenti: 400 stile libero, 100 misti, 50 delfino, 100 dorso, 50 rana, 50 stile libero.

La manifestazione, con un totale di 152 atleti master iscritti, ha visto la presenza di squadre provenienti dalla Campania, dal Lazio e dalla Basilicata, oltre che quella di atleti di tutta la regione.

Il successo del team master di Modugno è di buon auspicio in vista dei campionati regionali estivi (previsti per il 22-23 Giugno prossimi alle piscine Nadir di Putignano) e rafforza la posizione di supremazia della squadra, guidata da Cagnetta, in campo regionale e ai primi posti del ranking nazionale.

Classifica di Società 6° Trofeo sotto le stelle – Canosa
1      GESTIONE POLIV.  MO                36427,59
2      PLANET ANDRIA SSD                      16257,09
3      PIANETA BENESSERE                      11113,50
4      DHARMHA SSD                               10716,72
5      AS SOTTOSOPRA                            10113,23
6      NADIR SSD – PUTIGNA                    9528,72
7      AQUARIUS PISCINA CA                   8241,77
8      FEEL GOOD SSD                             7456,87
9      RANIDAE CSSD                                6786,16
10     NUOTO MASTER TERRA                 6026,70

Il Vicariato per la Pace sul territorio

Domenica 2 giugno alle ore 11,30 sul sagrato della chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo al quartiere Cecilia i sacerdoti del sesto Vicariato hanno concelebrato  la santa messa per invocare pace e protezione su tutto  il territorio vicariale. Ha presieduto la celebrazione il Vicario Generale della Diocesi di Bari – Bitonto mons. Domenico Ciavarella.

Al termine della celebrazione il Vicario zonale ha letto il messaggio dei sacerdoti alle comunità della vicaria: inoltre ai presenti è stato consegnato un ramoscello di ulivo simbolo di pace.

Arcidiocesi di Bari – Bitonto
Vicariato VI

Noi sacerdoti di questo territorio, insieme a tutte le Comunità ecclesiali del nostro Vicariato, vogliamo rivolgere il nostro pensiero a chi in questi giorni ha provato sgomento, tristezza, paura.
Il 19 maggio, giorno di Pentecoste, mentre nelle nostre Parrocchie si invocava dalla bontà divina il dono dello Spirito dicendo ?Vieni, Santo spirito, vieni Fuoco d’amore…?, nelle nostre strade il fuoco delle armi portava, ancora una volta, morte e dolore nei nostri cuori. La bellezza della vita voluta da Dio e sognata da ogni persona di buona volontà viene volgarmente infangata dai seminatori di odio.
Mai come ora, innanzitutto, si rende necessario l’impegno di ciascuno a che, nella quotidianità, si moltiplichino gli atteggiamenti di speranza. Sempre e soprattutto ora siamo chiamati a costruire con rinnovato coraggio il futuro dei nostri figli… amandoli e non armandoli!
Possiamo armare il loro cuore educandoli al rancore, all’odio, alla vendetta, al non rispetto, al disimpegno, all’illegalità. L’amore, invece, si manifesta educando ad una vita integerrima, al gusto dell’onestà, al rispetto degli altri, alla capacità di assumersi le proprie responsabilità, alla ricerca della verità.
Con fermezza, inoltre, ribadiamo che gli elementi di sensazionalità non devono prendere il sopravvento sulla verità. Anche agli operatori dei mass-media ci permettiamo di richiamare questa grave responsabilità, che mai va sminuita.
Dinanzi a questi terribili eventi invochiamo da Dio il dono della pace e dell’amore; e soprattutto imploriamo la sua misericordia perché ci confermi nella speranza. Chi ha macchiato la propria coscienza abbia il coraggio di costituirsi, chi ha visto abbia la forza di parlare, tutti possiamo avere la determinazione di rispondere al male col bene!
Il Signore ci benedica e lì dove la cattiveria umana ha fatto scorrere lacrime, sangue e disperazione, Egli, attraverso il nostro impegno, faccia scorrere fiumi di gioia!

I vostri sacerdoti

(Comunicato inviatoci dall’Associazione Giorgio La Pira del Q. Cecilia)

La torre della discordia

E fu così che nel bel mezzo di cammin di nostra vita, tra una votazione ed un ballottaggio,

giunti nei pressi della “Sala del Sedile dei Nobili” (sede attuale Pro Loco, tanto per intenderci) è “spuntata” tra lo stupore collettivo, il simbolo per antonomasia della città di Parigi: la Torre Eiffel. E bene si, la ditta di luminarie incaricata, in occasione delle festività in onore a Sant’Antonio, ha deciso di omaggiare dopo consulta con la commissione “Festa S. Antonio di Padova”, la città di Modugno, attraverso una più piccola (per ovvie ragioni), ma fedele riproduzione della famosa opera dell’ingegnere Alexandre Gustave Eiffel. Ma per quale motivo a Modugno c’è la Torre Eiffel? Resta comunque questa la domanda che molti cittadini modugnesi si sono posti e si pongono dal momento in cui la grande luminaria è comparsa a vegliare sulle nostre teste. Sbucata quasi dal nulla, ha incuriosito in maniera tempestiva i cittadini, quasi distogliendoli dai quotidiani discorsi di politica locale, che specie in questi giorni, la fanno da padrona. La grande luminaria situata in Piazza Sedile infatti, ha lasciato di stucco i cittadini modugnesi e non, che passando dalla piazza centrale della città non hanno potuto fare a meno di notare la bella per alcuni, ingombrante per altri, maestosità della Torre. E’ giusto però chiarire alcun dubbi e rispondere al quesito divenuto ormai ricorrente anche all’interno dei social network, dove non mancano commenti di ogni genere a tal riguardo, sul perché la scelta sia ricaduta sulla famosa torre, sollevando in diversi casi la poca attinenza con la festa in sé.
Il 13 giugno si rinnovano i festeggiamenti in onore di S. Antonio di Padova. La ditta proponente incaricata delle illuminazioni ritorna ad allestire la città dopo 27 anni (l’ultima volta in occasione della “Festa dell’Addolorata” nel 1986). Proprio in onore di questo ritorno la ditta in questione ha voluto stupire la cittadinanza con la riproduzione della Torre (riscuotendo un grande successo già in quel di Valenzano). Dunque un simbolo scelto per destare stupore, meraviglia, insomma una sorta di ciliegina sulla torta. Ciliegina, però, che in considerazione di alcuni commenti pare non sia stata del tutto apprezzata in relazione al contesto.
“E’ stato come un pugno in un occhio”, dice M., mentre A. afferma: – “E’ inutile! potevano perlomeno porre un simbolo italiano e non straniero”. Molti continuano a chiedersi il senso di questo allestimento, altri ancora lo ritengono eccessivo e inadeguato rispetto alla festa di S.Antonio. Qualcuno si appella al denaro, considerando l’allestimento uno sperperio di soldi, ma tra tante critiche, spuntano le considerazioni di chi apprezza la novità e si chiede con tono umoristico “il perché ce l’abbiano tutti con la Torre”. Per alcuni è ingiustificato l’accanimento attraverso una critica a tratti immotivata, nei confronti di una realizzazione, che può piacere o meno, ma si tratta in fondo di una semplice luminaria. Sarebbe bello, ma praticamente impossibile, chiedere a Fernando Martins de Bulhões se ha apprezzato o meno questa forma d’arte espressa in suo onore. A noi non resta che l’augurio di vivere (per chi ne avrà voglia) una lieta festa (12 e 13 giugno).

 

Chiusura Fibronit – Esempio speranza per Modugno

I morti da amianto. Le istituzioni stiano finalmente dalla parte dei cittadini

Carissimi, Italia Giusta secondo la Costituzione invia questo comunicato sulla bonifica della Fibronit (che si spera avverra’ finalmente, perché i morti sono una realtà). Molto merito, e’ noto, va ai cittadini che hanno spesso tentato di alzare la voce per farsi sentire: a questo proposito vogliamo anche ricordare una vicenda della quale Italia Giusta si e’ assai occupata. Speriamo che possiate dedicarci un po’ di spazio sui vostri organi di informazione.   Grazie

Il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione che, insieme con il Comitato Fibronit, si è da anni occupata della vicenda amianto sottolinea il ruolo di vigilanza, che, a lungo inascoltati, i cittadini hanno dovuto svolgere, supplendo spesso alla inerzia delle istituzioni, sulla questione Fibronit e rileva che, se questa si avvia (finalmente) a conclusione con la bonifica definitiva, è tempo che anche altrove le istituzioni si pongano come primo obiettivo la salvaguardia dei cittadini. Come a Modugno, dove Italia Giusta secondo la Costituzione da anni mette in guardia contro i pericoli costituiti dalla ex cementeria, ormai smantellata a cielo aperto, senza che l’amministrazione comunale eserciti il suo ruolo di tutela dei cittadini e fornisca informazioni chiare sulle procedure adottate per lo smantellamento.
E’ noto che anche nel caso della Fibronit di Bari è stata la costante e appassionata lotta di cittadini e associazioni a portare alla bonifica definitiva che finalmente il Comune di Bari dovrebbe intraprendere, a quanto apprendiamo dalle notizie pubblicate oggi. Per la Fibronit, Italia Giusta secondo la Costituzione ricorda che i pericoli erano noti a tutti e da molti anni. Addirittura sin dal 1995 il pericolo amianto della Fibronit di Bari era stato persino certificato in un’aula parlamentare dall’allora ministro della Sanita’, Elio Guzzanti. In risposta a una interrogazione del deputato e presidente di ‘Italia Giusta secondo la Costituzione’, Nicola Magrone, il ministro riconobbe che da apposite indagini del ministero della sanità il quartiere Japigia di Bari era risultato “ad alto rischio ambientale” a causa di “residui di materiale in cemento-amianto nella fabbrica Fibronit”, accumulato in centinaia di tonnellate all’interno della fabbrica.
Furono ancora le proteste delle associazioni e del Comitato Fibronit a fermare nel 2001 il Piano di riqualificazione urbana del Comune di Bari (Prusst), che nell’area Fibronit prevedeva interventi edificatori, nonostante il rischio conclamato. Per le associazioni e il Comitato nell’area Fibronit ci va un parco pubblico.
A Modugno, la vicenda è analoga: per acquisire fondi europei tramite la Regione Puglia il Comune nel 2011 approva un Piano chiamato pomposamente ‘di rigenerazione urbana’ (DPRU) che definisce l’area della ex cementeria “una polveriera ecologica’’. Con questo Piano ottiene tre milioni di euro per piccoli interventi urbanistici. Contemporaneamente, tuttavia, nonostante si operi su una ‘polveriera ecologica’ il Comune di Modugno consente lo smantellamento dell’impianto senza esercitare un controllo diretto e prevedendo nelle aree adiacenti ancora pesanti interventi edificatori.
Per ‘Italia Giusta secondo la Costituzione’, le istituzioni devono stare dalla parte dei cittadini. Un parco pubblico va realizzato anche nell’area della ex cementeria di Modugno. Un parco pubblico che deve essere intitolato a Pinuccio Loiacono, medico anestesista vittima – a quanto lui stesso riteneva – dell’amianto della ex cementeria e primo accanito combattente dei silenzi e delle ignavie degli amministratori pubblici del Comune di Modugno.