Comunicato Confsal – Fesica

Comunicato stampa – situazione lavoratori della A.T. Security s.r.l. Le prossime festività natalizie non saranno tranquille per i lavoratori della A.T. Security, già Aldo Tarricone Sicurezza s.r.l.; così come sereni non sono stati i mesi estivi.
Dall’inizio dell’anno gli effettivi in servizio non ricevono con regolarità i propri stipendi; ad oggi i lavoratori non hanno percepito le mensilità a partire dal mese di luglio del 2013.
Ed a ciò si è aggiunto anche l’avvio della Cassa Integrazione in Deroga fino alla fine dell’anno e delle procedure di mobilità.
La vicenda è stata più volte segnalata da questa O.S. al Ministero degli Interni, alle Prefetture ed alle Questure competenti.
La responsabilità mostrata dai dipendenti è stata tale da assicurare fino ad ora i servizi di vigilanza, nonostante l’evidente difficoltà.
Tuttavia, la gravità della situazione induce questa O.S. a rendere nota all’opinione pubblica la situazione ed a chiedere a tutte le Istituzioni ed agli Enti Locali un intervento volto ad assicurare la più ampia tutela dei diritti dei lavoratori nel ricevimento dei propri stipendi e nella conservazione dei propri posti di lavoro.
Questa O.S., come lo è stata in passato, seguirà l’evoluzione della vicenda non escludendo, in caso nulla cambi, di intraprendere forme di protesta ed astensione dal lavoro.

Segretario Regionale Puglia Confsal-Fesica
Comparto Vigilanza e Investigazioni

Giancarlo Mazzilli

Segretario Generale Provinciale di Bari
Fesica-Confsal

Francesco Del Zotti

SEGRETERIA GENERALE PROVINCIALE DI BARI

Via Paradiso n. 8 – 70026 Modugno (BA)

Tel. / Fax 080/2020245

Cell. 3294015312

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Palesi giacenze

Giace in bilico ormai da giorni un palo telefonico nella zona artigianale di Modugno. Dal 13 novembre scorso, infatti, lo stesso risulta inclinato probabilmente a causa del forte vento che ha interessato l’area. Nonostante ripetuti solleciti e segnalazioni,  indirizzate al Comando dei Vigili Urbani di Modugno, sono passati ben nove giorni e ancora nulla è stato fatto per porre un definitivo rimedio alla situazione di pericolo oggettivo. Si è provveduto, in attesa di una soluzione definitiva, alla sola sistemazione precaria di alcune transenne lungo la corsia della carreggiata su cui incombe il palo.
Che sia diventato invisibile agli occhi dell’Amministrazione comunale e di chi – già da giorni – avrebbe dovuto provvedere con una certa urgenza a trovare una soluzione per la nuova installazione?
Non lo sappiamo ed è per questo che FRATELLI D’ITALIA MODUGNO si rivolge direttamente al sindaco Magrone chiedendo un intervento risolutorio.
Il palo è sotto gli occhi di tutti e ciò comporta un notevole disagio per il continuo transito dei mezzi su Viale dell’Artigianato, in particolare per quelli interessati  al trasporto di materiale per  le aziende situate nelle immediate vicinanze. Le regolari manovre sono impedite e tutto pare rientrare nella più scontata normalità.
C’è da aggiungere, inoltre, che nella giornata di domenica 17 – durante la tradizionale Fiera del Crocifisso – le auto sono state parcheggiate sotto l’incombente palo e la gente, incurante del pericolo,ha attraversato a piedi proprio la zona interessata dall’incomodo.
– Un problema dunque destinato a trasformarsi in ordinaria gestione del paese?
– L’ennesimo monumento all’incuria che l’Amministrazione Magrone intende regalare alle attività produttive della zona?
– Un simpatico bigliettino da visita da mostrare a chi accede alla città?

MAGRONE DOVE SEI?
La domanda esige una urgente risposta che renda giustizia ai fatti e non alle parole – come spesso accade – nel rispetto di ogni singolo abitante.
Prima che a pagarne le spese, in termini di incolumità e non solo, siano i cittadini.

FRATELLI D’ITALIA MODUGNO

Fin che la barca va, lasciala andare

Una lezione di morale ci viene dai nostri vicini anglosassoni: il British Museum ha totalizzato più di 7,5 milioni di sterline con la realizzazione, prima della mostra e, dal 18 giugno 2013 del film in HD sulla vita e la morte a Pompei ed Ercolano. Come? Teniamo conto che il British è per il 50% sovvenzionato dallo Stato inglese e dal 50% da charity e aziende. Con un progetto di Paul Roberts e la sponsorizzazione al trasporto della Goldman & Sachs, che in questo caso si è ‘rifatta il look’, è stata realizzata un’opera colossale in Inghilterra, dal punto di vista culturale ed economico, che avrebbe invece rimpinguato le casse italiane, se solo qualcuno alla Soprintendenza del posto non avesse sonnecchiato, prestando così un’infinità di opere che da Pompei hanno viaggiato fino al Regno Unito, per vedersi fare una pernacchia virtuale dagli Inglesi, che ne hanno fatto marketing. E volere non è solo avere un budget ufficiale che ti permette di farlo, ma è anche fare dei propri valori e del proprio passato storico o anche della propria attualità, motivo di rinascita, non solo legata ad un orgoglio nazionalistico, ma anche economico. Si pensi: opere italianissime sono state cedute quasi come pezzi di pietra inservibili, per essere acquisite dai nostri vicini europei, per farle fruttare e allo stesso tempo valorizzare, cosa che avremmo potuto benissimo fare noi. Dulcis in fundo, il film-documentario  farà il giro di 100 sale cinematografiche il 25 e 26 novembre in Italia, nel quale si calcheranno ‘Vita e morte a Pompei ed Ercolano’, le due città sepolte di ceneri e lava dall’eruzione del Vesuvio, il 24 agosto del 79 d.C.. Un percorso audio-video cala lo spettatore-visitatore in una realtà retroattiva: la macchina del tempo riproduce non soldati romani nell’atto di una battaglia per conquistare territori altrui, non imprese navali, non arene eccitate dal sangue di persone e animali, i cui sussulti ci sono rimandati da fiumi di cinematografia, ma la vita di tutti i giorni, con i suoi suoni, il chiacchiericcio nelle strade, negli ambienti, nelle sale, delle due famose città dell’Antica Roma, con i loro usi e costumi, la loro cultura, le loro arti, il loro luccichio e infine la distruzione che le assalì; i calchi di alcune vittime a testimonianza del processo di pietrificazione. E mentre qui in Italia e soprattutto in Campania ci si piange ancora addosso per i crolli e l’incuria che hanno investito cotanta bellezza nostrana, più del vulcano, al di là delle Alpi, oltre la Manica, qualcuno, quasi con l’intuito di un bambino, ha ‘creduto’ di farne lustro e denaro, giusto, senza aver rubato nulla a nessuno, ma solo chiedendo in prestito, in seguito ad una collaborazione della Soprintendenza di Napoli e Pompei. Business non solo culturale, se si pensa che oltre ai biglietti, di cui è possibile l’acquisto anche on-line, come si fa per i concerti, a causa dell’afflusso, c’è da considerare il vitto e l’alloggio di tanti turisti che riversano a Londra; un indotto stimato intorno agli 8.000. 000 di euro fino ad ora. Un ondata di successo che non si è fatta attendere perché si tratta di Londra, ma riguarda l’Italia a Londra; ma non sarebbe stato meglio promuoverla sul posto? E tenendo conto di tutto il patrimonio storico, culturale, culinario (perché no?) e quant’altro rappresenta davvero un pozzo di San Patrizio per l’Italia (vedi solo per la Puglia ad esempio il nostro Stupor Mundi Federico II),  quanti ‘British Museum’ avremmo potuto allestire con tali e altri risultati, apportando floridezza in loco, come è giusto che sia e non fuori? … Come diceva qualcuno in un vecchio spot pubblicitario: ‘Meditate gente … meditate.     

Case popolari a Modugno

COMUNICATO SEGRETERIA SINDACO MAGRONE Case popolari a Modugno, dopo 23 anni, finalmente, un bando di concorso e una nuova graduatoria.
L’amministrazione comunale bandisce un concorso per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (bando di concorso n. 1/2013). E’ la prima volta che accade a Modugno dal 1990, ponendo termine a un blocco delle graduatorie delle case popolari che è durato ben 23 anni e che ha escluso le giovani famiglie dalla possibilità di avere una casa popolare. Il concorso riguarda gli appartamenti che via via si liberano; per il momento sono disponibili una dozzina di alloggi: il risultato è significativo perché conseguito grazie all’avvio di controlli compiuti per impedire che le case popolari siano appannaggio di chi non ne ha diritto. Inoltre, sono già individuate aree nelle quali costruire nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica: l’assessore ai lavori pubblici, Agostino Romita, sta sollecitando l’Iacp (Istituto autonomo case popolari) a realizzare nuove case da mettere a disposizione dei cittadini meno abbienti.
Secondo la giunta comunale, il risultato al quale si è giunti è ancora più importante perché, grazie al bando di concorso, a Modugno oggi anche famiglie giovani potranno tornare a concorrere per l’assegnazione di una casa popolare: un così lungo blocco della graduatoria infatti cristallizzava la situazione a 23 anni fa, assegnando le case via via liberate a persone che, forse, ne avevano diritto nel 1990 ma che oggi vivono in condizioni economiche e sociali ben diverse da quelle di allora.
“Credo che il significato di questo provvedimento, per la città, sia enorme. Intanto testimonia di una politica di legalità”, dice il Sindaco Nicola Magrone. “Come si possa tenere una graduatoria bloccata per 23 anni, dove l’ultimo assegnatario risulta essere un novantenne, è davvero inspiegabile. Questo snatura la funzione dell’edilizia pubblica, funzione che è anche quella di agevolare i giovani: in questa città, invece, si vede bene, generazioni intere sono rimaste escluse dalla possibilità di avere una casa popolare. Sarà interessante anche capire le ragioni che hanno determinato questo lungo stop”.
In un momento di difficoltà economiche crescenti per le famiglie, in una situazione in cui l’impoverimento, a causa della perdita del lavoro e della disoccupazione, assume tratti drammatici, lo sblocco delle graduatorie per le case popolari segna un primo, fondamentale, traguardo per una maggiore giustizia sociale in città. Il passo successivo è la realizzazione di nuove case popolari su aree già individuate e già nella disponibilità del Comune di Modugno. Si rivitalizza così quel diritto alla casa che nel tempo è divenuto a Modugno, e non solo, sempre più astratto. Un diritto sempre più tragicamente negato.

La banalità è la padrona della nostra vita?

Quando noi italiani impareremo a camminare da soli senza l’appoggio della stampella “STATO”? Quando smetteremo di aspettare la manna dal cielo e ci rimboccheremo le maniche e metteremo in moto la nostra famosa e mondiale “CREATIVITA’”? Quando ci renderemo conto che basta mettere a frutto ciò che la natura ci ha donato? Il territorio più bello del mondo, il cibo più buono, l’unico museo a cielo aperto del mondo dove è concentrato il 70 per cento delle opere artistiche dell’intero globo. Il miglior clima in assoluto, siamo nel mezzo, né troppo freddo né troppo caldo. I nostri giovani dovrebbero poter creare strutture turistiche dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Riqualificare il territorio, fare pubblicità a livello mondiale, rendere competitivi i servizi a costi accessibili per attirare i turisti. Tutte queste cose possono essere realizzate senza bisogno di far intervenire lo “STATO”, con risorse e iniziative private. Con il lavoro e la partecipazione di tutti senza escludere nessuno. Solo quando i giovani e coloro che non lo sono più solo per l’età si sveglieranno e si renderanno conto che camminiamo su una miniera d’oro, allora e solo allora l’economia italiana ripartirà e usciremo dalla crisi per sempre, facciamo della nostra bella, anzi bellissima e affascinante signora ITALIA il paese del buon vivere e della gioia, prendiamo esempio dalla città di Las Vegas (toh! Guarda caso fondata e ideata da un gruppo d’italiani nel bel mezzo del deserto). Dovremmo essere noi gli artefici e i padroni delle nostre vite e non un nugolo di pseudo politici che pensano ai loro affari e mai al bene del paese, pensiamoci noi, ciascuno di noi, facciamo della nostra Italia un esempio per il resto del mondo, realizziamo il “sogno italiano”, cosa ci manca per poterlo realizzare, non ci manca nulla, basta volerlo. E’ ora di voltare pagina e di darci una mossa. La banalità non deve essere la padrona della nostra vita. Rimettiamo in moto il “made in Italy” facciamo rivedere a tutti cosa siamo capaci di realizzare. I giovani devono progettualizare le loro idee innovative e far quadrato per attuarle nel concreto.