Grazia Cavallo – una Signora d'altri tempi

Grazia Cavallo

Oggi ha completato la sua onoratissima carriera nella P.A la nostra concittadina Grazia Cavallo. E’ stata al servizio della città per oltre quarant’anni. Apprezzata per la sua disponibilità, per la sua infinita dolcezza, per il savoir faire ma soprattutto per le sue competenze professionali che non lesinava a chiunque glielo chiedesse. Una buona parola per tutti e un sorriso sincero e compiaciuto quando svolgeva le sue mansioni. Anche quando aveva la pena nel cuore, era lì al suo posto, ligia al suo dovere. Un consiglio e una buona parola per tutti. Come dice sempre “ sono per la pace e la coesione mai per la guerra e le divisioni, insieme si realizzano le cose da soli non si va da nessuna parte”. Quanti progetti portati a termine, il più delle volte rimettendoci personalmente, ma se un’idea si poteva realizzare lei si buttava a capo fitto pur di tenere in alto il buon nome della P.A. Cara Grazia, sarà dura per tutti entrare in biblioteca e non vederti solerte alla tua scrivania, sarà dura per il tuo successore occupare il tuo posto, senza nulla togliere a chi ti sostituirà. I frequentatori della biblioteca sono stati abituati alla tua grande bontà e dolcezza. Non pensare che sei andata in pensione e puoi dimenticarli, loro non lo faranno mai e tutti ti augurano un in bocca al lupo, qui di seguito ci sono i nomi di una piccola parte delle persone che ti apprezzano e ti vogliono bene,  solo i nomi perché tu sai chi sono e anche perché a te va bene così, perché sei una signora di altri tempi,  tutti possono solo dirti grazie di averli onorato della tua amicizia:

Elena, Pino, Antonio, Anna, Josefina, Nicola, Peppino e Michele, Nicola e Antonio, Anna e Giuseppe, Mina, Adele, Cristiana, Giuseppe, Olga, Beatrice, Nello, Andrea, Luigi, Alfonso, Tiziana, Ester, Marisa, Isa, Francesco, Dora, Maddalena e Serena, Samantha e Noemi, Aldo, Alfredo, Amedeo e Claudia, Beppe, Sergio, Kikka, Lino,Bruno, Carlo, Gianni, Carmela, Ernesto, Claudio,Cristina e Beppe, Erica e Samanta, Damiano, Dario e Anna, Singh, Preep, Kamal, Cisse, Abdou, Renato, Kamir, Dino, Valentina, Domenico, Carmela, Filippo, Maurizio, Sasa,Saverio, Roberto, Nicola, Franco, Gabriela, Rosa, Gaetano, Giorgio e Giovanna, Giulia Silvana, Giuseppe, Giustina, Giusy e Remo, Isa, Irena e Silvia, Karima, Katia, kumar, Lavinia e Laura, Alessandra e Giuseppe, Lucio, Loredana e Peppino, Luigi e Sara, Mariarosa e Arturo, Mimma e Pino, Mikhail e Leisia, Domenico e Nadia, Mina e Preep, Sal e Deila, Marialuisa e Giorgio, dubis.

E’ modugnese il primo degli eletti in seno all’ANVUR

Comunicato stampa Associazione Culturale 70ZERO26 Nicola Minerva, 26 anni, modugnese, studente di Medicina e Chirurgia e componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale 70ZERO26 è risultato il primo degli eletti in occasione delle elezioni dei 3 rappresentanti degli studenti italiani all’interno del Comitato Consultivo dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), che si sono svolte martedì 26 Novembre, durante la terza seduta del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari tenutasi a Roma presso il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Minerva, da anni impegnato nella rappresentanza studentesca per Azione Universitaria Bari , ha già ricoperto vari incarichi elettivi importanti all’interno dell’Università degli Studi di Bari – come Consigliere di Facoltà/Scuola di Medicina, di Dipartimento Interdisciplinare di Medicina, di Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e di membro del Consiglio degli Studenti Uniba – ed era stato eletto, a Maggio 2013, Consigliere Nazionale degli Studenti Universitari per il distretto Sud Italia ed Isole con 3218 voti di preferenza.

Nicola Minerva sarà l’unico rappresentante del Sud Italia in seno all’ANVUR, un importante organo istituzionale che sovraintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle Università e degli Enti di ricerca, cura la valutazione esterna della qualità delle attività delle Università e degli Enti di Ricerca destinatari di finanziamenti pubblici e indirizza le attività dei Nuclei di valutazione. Infine, valuta l’efficacia e l’efficienza dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e innovazione.

Per la precisione i 3 eletti, in ordine di voti di preferenza, sono stati:
– Nicola Minerva di Azione Universitaria e dell’Università degli Studi di Bari
– Angelo Antinoro di UniLab SvoltaStudenti e dell’Università Bocconi di Milano
– Caterina Chiocchetta di Link e dell’Università degli studi di Padova

“Un risultato importante. Essere l’unico eletto del Sud Italia è un traguardo inaspettato ed un onere non indifferente” dichiara Nicola Minerva, “c’è tuttavia la consapevolezza che sarà necessario un complesso ed approfondito lavoro per formulare proposte relative a nuovi criteri e nuovi metodi di valutazione delle Università Italiane, che evitino di penalizzare gli atenei meridionali”.

“Durante il confronto del CNSU con il Ministro Carrozza, tenutosi mercoledì 27” prosegue lo studente modugnese “ho sottolineato al Ministro la necessità di considerare i particolari contesti in cui operano gli atenei del Sud Italia e di riformulare i criteri di ripartizione dei punti organico, ricevendo ampie rassicurazioni di tutela e salvaguardia delle realtà meridionali. Spero che alle belle parole seguano azioni concrete in favore del Mezzogiorno e degli studenti meridionali”.

Poca acqua dall'AQP

Probabili disagi nella fornitura di acqua possono interessare in questi giorni i comuni di Bari, Triggiano, Modugno, Noicattaro, Santeramo in Colle, Gravina in Puglia, Altamura, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta e Corato.
L’Acquedotto Pugliese ha ridotto temporaneamente la pressione in parecchi comuni dell’area barese per interventi di manutenzione del canale principale.
I lavori sono stati avviati nella giornata del 27 novembre e procederanno fino a domenica 1 dicembre.
L’Aqp precisa che i disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
In ogni caso, si raccomanda ai residenti nelle zone interessate di evitare usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. Razionalizzare i consumi, infatti, permetterà di evitare eventuali disagi.

Dal Quartiere Cecilia

In merito ai recenti fatti delittuosi avvenuti al quartiere Cecilia di Modugno,

lettera inviata al dott. Magrone sindaco di Modugno da Matteo Lupelli Presidente dell’Associazione G. La Pira

Dott. Nicola Magrone
Sindaco di Modugno (BA)

p.c.Ill.mo Sig. Prefetto
della Provincia di Bari

p.c. Carabinieri Comando Legione Puglia
e Comando Provinciale – BARI

p.c. Comando Polizia Municipale
di Modugno (BA)

Egr. Signor Sindaco;
il quartiere Cecilia di Modugno continua a essere territorio privilegiato per la resa dei conti tra clan rivali della criminalità barese. Il 19 di maggio u.s. di domenica in Via Piemonte tra gli abitanti del quartiere, tra i quali molti bambini che tornavano festosi dalla vicina chiesa parrocchiale di S. Pietro dopo la celebrazione della Prima Comunione, si è consumato un feroce agguato criminale nel quale perdettero la vita tre persone.

All’indomani dell’episodio criminoso l’Associazione G. La Pira dichiarava al Commissario Prefettizio di Modugno, al Prefetto e al Vescovo di Bari lo stato d’animo e il disagio sociale che da sempre avvertono i residenti del quartiere Cecilia per la mancanza di un adeguato sostegno della legge e delle Istituzioni; carenze imputabili esclusivamente agli amministratori comunali.

Il Sindaco di Bari convocò il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, ed il Ministro degli Interni assicurò l’invio di poco meno di 150 unità tra carabinieri e forze di polizia specializzati dal punto di vista investigativo oltre che di presidio e controllo territoriale: ma di queste forze di polizia nel quartiere Cecilia nessuna presenza, forse perché l’amministrazione comunale di Modugno non ha mai resa nota in maniera eclatante la necessità di tutela del territorio a chi di competenza.

Più volte l’Associazione G. La Pira ha insistentemente denunciato agli amministratori di Modugno la persistente atavica assenza nel quartiere Cecilia delle forze di polizia per la tutela dell’ordine pubblico. Per questo il quartiere Cecilia con molta probabilità diventa scenario di eventi criminosi che nulla hanno a che fare con i suoi abitanti e con il suo territorio.
L’Associazione G. La Pira si rivolge dunque a Lei ieri magistrato antimafia oggi Sindaco di Modugno, affinché si concretizzino le sue intenzioni di fare di Modugno (e il quartiere Cecilia è Modugno) il paese della legalità.

L’Associazione G. La Pira a nome dei residenti del quartiere Cecilia auspica un suo interessamento affinché si realizzi un coordinamento per la presenza permanente delle Forze dell’Ordine che possano garantire la legalità e la tutela della sicurezza dei residenti e Dio non voglia che in questi frequenti episodi criminosi possano essere coinvolti dei cittadini innocenti.
Resto in attesa di un suo riscontro e porgo saluti.

Matteo Lupelli Presidente dell’Associazione G. La Pira
Modugno, 23/11/2013

Chiese aperte con la ProLoco

Madonna dei Martiri-L’altare maggiore

Chiesa dell’Assunta

Le Monacelle – Interno

Una giornata dedicata alle Chiese del Borgo antico

 

Molto più numerose un secolo fa, ne sono presenti ancora una dozzina e, per parlarvene, la prenderò un poco alla lontana.

Nell’anno 1347 la Peste Nera fece la sua comparsa in Occidente. Sbarcò a Napoli e di lì si diffuse in Italia ed in Europa. Intorno a Modugno si combatteva per il possesso del Reame di Napoli tra i sostenitori della regina Giovanna “dai quattro mariti” ed il cognato Luigi re d’Ungheria. All’apparire della peste, Luigi abbandonò la Puglia e lasciò a Filippo Schutz “il Malospirito” ed ai suoi mercenari il compito di devastare le Terre e diffondere il contagio. “Guerra e Peste: chi si spoglia e chi si veste” recita il proverbio. Finì la guerra e cessò l’epidemia: i superstiti si ritrovarono eredi di insperate ricchezze. A questo periodo risalgono le prime chiesette private di Modugno. Erano tempi molto duri: non c’era la penicillina né l’Assistenza Sociale. I bambini morivano come passeri nel gelo ed i mendicanti, per sfamarsi, bussavano alle porte dei conventi (Modugno, nel tempo, ne ebbe cinque; tre maschili: San Domenico, Sant Agostino e San Francesco; due femminili: Santa Chiara e Santa Maria della Croce). I Santi erano gli avvocati difensori: specializzati per ogni malanno o sventura, proteggevano chi era loro devoto: Sant’Apollonia contro il mal di denti; Santa Lucia contro le oftalmopatie; Sant’Agata contro le mastopatie; e così via … . Erigere una chiesa, una cappella, una semplice edicola in onore di un Santo voleva dire metterGli a disposizione, come per un libero professionista, uno studio dove i clienti, i devoti, venivano ad onorarlo, riverirlo, venerarlo ed, esponendoGli i propri problemi, a richiedere la Sua intercessione. Costruire una chiesa era ritenuto un modo efficace di costringere Dio a scendere a patti con l’Uomo attraverso la mediazione di amici comuni, i Santi protettori, appunto. Ecco il motivo dell’abbondanza, in Modugno, di edicole religiose e di chiesette private. Ma i problemi dovevano essere veramente tanti e complessi perché nella scala delle preferenze devozionali vediamo abbondare le chiese e le edicole dedicate alla Madonna. Chi meglio della Madre poteva conoscere i guai della vita? Il marito senza lavoro; il figlio malato; la figlia che non trovava marito? E allora tutti a pregare la Madonna dei Sette Dolori, a chiedere aiuto alla Madonna della Grazia.

Gli eredi di famiglie illustri pensarono di fabbricare edifici per il conforto spirituale del popolo. Gli Johannaci eressero la chiesa di San Giovanni, in onore del loro Santo eponimo, e l’ospedale annesso per la cura e l’assistenza ai malati ed ai pellegrini in viaggio verso la Terrasanta; i De Chirico, soprannominati chissà perché: “Malacarne” , costruirono la chiesa di S. Antonio di Vienne, dedicata al Santo protettore dall’erpes zoster (il cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio”, al quale era intitolata una confraternita di monaci farmacisti. Di origine bizantina i primi; franco-angioina i secondi, spesero volentieri del proprio a beneficio della loro città. I recenti restauri nella chiesa di S. Giovanni hanno riportato alla luce un affresco absidale del XIV secolo: un Padre Eterno benedicente, di grande potenza espressiva, che accoglie a braccia aperte chi a Lui si rivolge.

La chiesa di S. Antonio sorgeva di fronte al Portello, la piccola porta occidentale nelle mura trecentesche, sul percorso della strada romana (via Carmine) che aveva favorito lo sviluppo del paese, così altre chiese sorgevano su quella strada: S. Maria alla Muraglia, oggi scomparsa e sostituita dall’ottocentesca chiesa del Carmine; S. Pietro Apostolo, anch’essa sparita; La chiesa di San Michele della famiglia Della Rizza, della quale ci rimangono le fondamenta e le tombe; e poi le chiese cinque-seicentesche dei palazzi nobiliari: La Natività di Maria, dei Signori Cesena; il sacello della Vergine, della famiglia Di Monte; Sant’Anna nel palazzo del Conte Stella; e i sepolcri dei morti di peste: Santa Lucia (Santa Maria Troiano); l’Assunta ; Santa Maria dello Spasimo (la Madonna dei Martiri; Santa Maria del Suffragio (la chiesa del Purgatorio). Opere di fede, impreziosite da opere d’arte nelle quali venivano profuse le ricchezze dei proprietari-custodi. Queste chiese sono testimonianza della fede dei nostri avi, ma anche della loro cultura e dell’amore che portavano alla loro città. Forse, averle tutti i giorni sotto gli occhi ce ne fa dimenticare il valore, ma questo Natale ci hanno pensato gli alunni della Scuola media “Dante Alighieri” a farcelo riscoprire.

L’Associazione Pro Loco di Modugno ci invita tutti alla manifestazione “Chiese Aperte 2013” il 20 dicembre p.v. ed i giovani allievi della Dante Alighieri ci faranno da guida.