Nuovi orizzonti contro il carcinoma mammario

Come offrire alle pazienti le scelte migliori è l’obiettivo che l’Onco-Chirurgia attualmente si pone, cercando sia di preservare quanto più è possibile in ambito tessutale e di creare una selezione in gruppi tra le pazienti sintomatiche e non. Liste d’attesa e sistema non possono gestire i controlli periodici. E’ stato ribadito anche nel corso della 3° Conferenza Adriatica sul carcinoma mammario tenutasi a Bari nei giorni scorsi, l’un up date che ha fatto il punto sulla situazione sanitaria circa questo enorme problema che porta all’esaurimento delle liste d’attesa per le donne che si affacciano ai periodici controlli senologici. Lo screening, per come viene inteso, ha bisogno di personale dedicato. Così oggi, facciamo un’offerta acritica che fa acqua; ciò per avere la coscienza a posto, mentre una certa parte del mondo scientifico dice che è la panacea. Solo in Puglia, gli inviti spediti a casa delle pazienti, rispetto all’esecuzione poi degli esami, scende dal 41% di ciò che le statistiche riportano, addirittura al 21%” ha detto il Prof. Vincenzo Lattanzio, senologo ed esperto di radiodiagnostica. Le statistiche settoriali del tumore mammario evidenziano un 70% di forme sporadiche, 20-25% di familiarità, 5-10% di ereditarietà di I grado, aggiungendo a queste basi cofattori come: età avanzata, dieta, fumo, sedentarietà, radiazioni, sole, agenti chimici. Counselling genetico su singoli individui o sul nucleo familiare, prevenzione con sorveglianza sugli stili di vita, Chirurgia Preventiva e farmaco-vigilanza, nonché test genetico che però non può essere offerto a tutti, poiché costoso (circa 3000 euro) e che prevede l’individuazione di soggetti a rischio, poiché portatrici dei geni implicati BRCa1 BRCa2; oltretutto quest’ultimo richiede la multidisciplinarietà, con la partecipazione di genetista, chirurgo-oncologo e psico-oncologo. La mammografia digitale evidenzia un carcinoma, ma i suoi limiti sono la densità del tessuto e quella della lesione, poiché comprimendo il tessuto, è possibile evidenziare qualcosa. Si affaccia allora la tomosintesi (DBT) che produce immagini separate a fette del tessuto mammario, diminuendo così i limiti della mammografia standard, la densità e il rumore anatomico-strutturale e non da poco, il numero di richiami a controllo. Nuova metodica della stadiazione, ha il vantaggio di non dipendere dal ciclo mestruale, nè dà claustrofobia, né controindicazioni da mezzo di contrasto e vede una migliore distinzione tra lesioni maligne e benigne. La risonanza magnetica (RMN) trova invece indicazione nella mammella difficile con rischio genetico ed è più sensibile in una fascia d’età in cui la mammografia è meno sensibile, nelle pazienti giovani a rischio. “E’ necessaria l’anticipazione con modelli diagnostici che fanno dimezzare i costi rispetto allo screening, il quale non credo possa essere preso a modello, poiché per come è fatto è ridotto e limitato. Ad un invito a controllo viene eseguita la mammografia in 2 proiezioni, l’ecografia e poi un secondo invito, quindi perdita di tempo, con i tempi che ci sono. Lo screening che in altri Paesi più emancipati, funzionerebbe all’80%; qui no, per via di un tessuto sociale diverso, per cui dovrebbe essere integrato, organizzato. La scelta tra risonanza e tomosintesi va fatta dal radiologo in seguito al riscontro di un nodulo.” (V. Lattanzio)

Merk Serono – e il sindaco? Assente

Il sindaco Nicola Magrone? Assente ingiustificato!!! Il 20 maggio scorso il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ha visitato la sede modugnese della Merck Serono.

La multinazionale farmaceutica, nell’occasione, ha annunciato investimenti per oltre 50 milioni di euro destinati proprio allo stabilimento sito nella nostra zona industriale.
“Oggi è una bella giornata perché una grande azienda annuncia un grande investimento in questo territorio, che significa posti di lavoro, e fare della Puglia sempre più parte d’Europa”. Questa la dichiarazione entusiasta del Premier italiano, pronunciata alla presenza delle massime autorità politiche nazionali e regionali nonché dei rappresentanti delle associazioni di categoria degli imprenditori.
ASSENTE INGIUSTIFICATO, INVECE, IL SINDACO DELLA CITTÀ OSPITANTE!!!
Rilancio dell’occupazione, riqualificazione della zona industriale modugnese, non sono evidentemente una priorità del Sindaco Magrone.
Come pensa il primo cittadino modugnese di risolvere la crisi economica di questo territorio?
Quali provvedimenti urgenti intende assumere rispetto ad un aumento drammatico della disoccupazione e delle nuove povertà a Modugno?
Che importanza hanno le politiche del lavoro nell’agenda programmatica del sindaco Magrone?
Quali iniziative ha assunto fino ad oggi l’assessorato alle attività produttive?
Dopo le ferragostane farneticazioni rispetto alla vicenda OM Carrelli (“La Kion ceda la fabbrica al Comune di Modugno”), ed alle quali invece è seguito un totale disimpegno, IL SINDACO NICOLA MAGRONE CONFERMA LA TOTALE INCAPACITÀ DELLA SUA AMMINISTRAZIONE A COSTRUIRE PERCORSI CONDIVISI CON LE REALTÀ IMPRENDITORIALI E LE PARTI SOCIALI DEL NOSTRO TERRITORIO.

2 GIUGNO: STAZIONI FS IN FESTA CON L’ESERCITO

distribuita a tutti i presenti la Costituzione Italiana Il 2 giugno, alle 11.30, in contemporanea nelle stazioni di Bari Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Napoli Centrale, Palermo Centrale, Reggio Calabria, Roma Termini, Torino Porta Nuova e Trieste squilleranno le trombe e rulleranno i tamburi delle fanfare e delle bande dell’Esercito Italiano.
L’iniziativa, ideata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e organizzata dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane in collaborazione con il Ministero della Difesa, vuole commemorare la Festa della Repubblica proprio in quei luoghi, come i grandi scali ferroviari, che per importanza logistica hanno svolto un ruolo fondamentale nella gigantesca opera di ricostruzione, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale.
A Bari Centrale si esibirà la Banda della Brigata Pinerolo; a Firenze Santa Maria Novella, la Banda della Brigata Folgore; a Napoli Centrale, la Banda del Comando Artiglieria Contraerei; a Palermo Centrale, la Fanfara del  6° Reggimento Bersaglieri; a Reggio Calabria, la Banda della Brigata Aosta; a Roma Termini laBanda della Scuola Trasporti e Materiali; a Trieste, la Fanfara della Brigata Pozzuolo del Friuli; infine a Torino Porta Nuova, la Fanfara della Brigata Taurinense.
Nel corso dei concerti verranno eseguiti l’inno nazionale e alcuni brani tratti dal repertorio bandistico tradizionale. I corpi bandistici militari italiani, tutti formati da musicisti diplomati in conservatorio, possono arrivare ad avere un organico di 100 elementi,  costituito da strumenti a fiato e  percussione.
Al termine delle esibizioni sarà distribuita a tutti i presenti, a cura di Ferrovie dello Stato Italiane, una copia della Costituzione.

Approvato il Piano Sociale di Zona

Modugno, la maggioranza in consiglio comunale approva il piano sociale di zona

Si aggiunge, oggi, ai tanti servizi che il comune da’ nel campo sociale uno strumento fondamentale
per aiutare i cittadini più bisognosi
Ottiene l’approvazione del Consiglio Comunale il percorso lungo e complesso guidato dal Comune di Modugno, capofila dell’ambito territoriale BARI 10 (Modugno, Bitetto e Bitritto), per individuare obiettivi dei servizi socio-assistenziali e lo stanziamento di importanti risorse finanziarie per realizzarli. Modugno, insieme con gli altri due comuni, in aiuto delle fasce sociali più deboli si avvia così verso l’attivazione di molti servizi, compresi quelli già previsti in anni precedenti e mai attuati finora.
“Il provvedimento del Consiglio Comunale – dice il Sindaco, Nicola Magrone – viene a potenziare, oggi, un’offerta di servizi sociali già molto forte. Modugno è infatti riconosciuto come uno dei Comuni che garantisce più aiuti, su scala regionale, per contenere il disagio sociale. Basti pensare ai contributi finalizzati e straordinari, erogati a sportello, cioè a chi ne fa domanda e sia effettivamente in condizioni di forti difficoltà. Questi servizi hanno un elevato tasso di continuità temporale poiché si arriva anche ad un anno di contributi per utente, ma soprattutto assicurano un sostegno economico, fino a duemila euro l’anno, così sostanzioso da essere in grado di risolvere molti problemi al cittadino che si trovi in emergenze estreme.”
Il Piano Sociale di Zona 2014-2016 potrà contare sulla collaborazione del Terzo Settore (gruppi di volontari, associazioni e cooperative che vi hanno aderito) e su più di otto milioni di euro, a disposizione dell’intero ambito territoriale (Modugno, Bitetto e Bitritto), solo nella prima annualità. Si tratta di risorse, provenienti da fondi nazionali e regionali e da quote di compartecipazione dei singoli comuni, destinate al finanziamento degli interventi che il Coordinamento Istituzionale, quale organo politico deputato a gestire in forma associata il Piano di Zona, ha individuato come prioritari e/o strategici. Dai servizi alla prima infanzia alla tutela dei minori, dalla cultura dell’accoglienza al contrasto delle marginalità sociali, dal sostegno alle disabilità alla lotta contro la povertà, i principali ambiti di intervento nei quali il Piano Sociale di Zona, così come approvato dal Consiglio Comunale di Modugno, rafforza e incrementa i servizi del prossimo triennio.
Tra i servizi alla prima infanzia, di rilievo l’obiettivo di incrementare i posti nido in asili pubblici – a Modugno passeranno dagli attuali 32 ai 40 massimi consentiti – che sarà realizzato sia con risorse dei fondi nazionali PAC (Piani di Azione e Coesione) sia con i buoni di conciliazione vita-lavoro, finanziati dalla Regione, per i genitori che non possono permettersi asili privati. Sul fronte della tutela dei minori, potenziati i servizi di adozione e affido tramite protocolli con le ASL in via di approvazione e nuovi progetti cofinanziati da Regione e Ambito. L’accoglienza sarà migliorata con l’istituzione della Porta Unica di Accesso, punto di riferimento socio-sanitario con sportelli in tutti e tre i Comuni d’Ambito: dovrà facilitare le relazioni con i cittadini immigrati supportandoli nell’accesso e nella fruizione dei servizi offerti dal territorio. Attivazione del Pronto Intervento Sociale e fornitura di beni di prima necessità per il contrasto alle povertà estreme e alle nuove povertà e per affrontare emergenze abitative, perdita di occupazione e forti disagi economici. Attivazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata per i soggetti in condizioni di non-autosufficienza e buoni di conciliazione per disabili e anziani. E ancora, potenziamento dei servizi supporto all’integrazione scolastica, al trasporto disabili, al contrasto alla violenza e alla prevenzione delle dipendenze patologiche.
La struttura tecnica che gestirà il funzionamento del Piano di Zona è l’Ufficio di Piano che, come spiega l’assessore alle Politiche sociali di Modugno, Rosa Scardigno, “nel passato è stato gestito in maniera frammentaria e discontinua e solo oggi, con questa Amministrazione, dispone di una dotazione organica completa, ha un Responsabile ed è finalmente in grado di operare”. “Se si aggiunge a questo la mancata attivazione di molti servizi durante i trienni precedenti, e la richiesta della Regione di incrementare le quote di cofinanziamento dei Comuni rispetto agli anni precedenti, si ha un’idea – aggiunge l’assessore – di quante criticità abbiamo dovuto superare nella costruzione del Piano Sociale di Zona 2014-2016. Molte difficoltà sono state superate anche con l’impegno e l’entusiasmo degli assessori al settore di Bitetto, Gargano, e di Bitritto, De Letteriis, con i quali è stato istituito il Coordinamento Istituzionale e abbiamo stipulato la Convenzione che garantisce omogeneità dei servizi socio-assistenziali in un territorio così esteso. Oggi, inoltre, dopo un lungo percorso di concertazione con tutti i soggetti territorialmente interessati, possiamo contare su una rete di collaborazioni che assicura la migliore conoscenza dei bisogni del territorio. Pertanto, l’adozione di questo Piano, pur se imposto dalla legge regionale, è un traguardo importantissimo”. Il Piano di Zona è stato istituito dalla Legge Regionale 19/2006 quale strumento di attuazione delle politiche sociali a livello locale o distrettuale.

COMUNICATO SEGRETERIA SINDACO MAGRONE

50 milioni per la Merk Serono di Bari

“La ricerca e lo sviluppo in questo Paese sono un patrimonio enorme ma ogni tanto la burocrazia impedisce a questa ricchezza di esprimersi”. Sono state queste le parole con cui il presidente di Merck Serono, Karl-Ludwig Kley ha annunciato l’investimento da circa 50mln di euro che l’azienda farmaceutica tedesca, in collaborazione con la Regione Puglia (che metterà 12 mln), farà sullo stabilimento di Modugno per una nuova linea di produzione.
L’iniziativa è stata presentata in occasione di un incontro organizzato da Farmindustria nella sede modugnese della Merck Serono ove, oltre al presidente e Ceo della Merck, ha preso parte anche il presidente del consiglio Matteo Renzi accompagnato dal presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Quest’ultimo ha dichiarato speranzoso «Se ci saranno le condizioni, come noi ci auguriamo, siamo pronti ad investire un miliardo di euro e a creare 1.500 nuovi posti di lavoro»
Il progetto Merck Serono è ancora in fase di avvio. La Regione Puglia il 4 marzo scorso ha approvato il progetto di massima cui seguirà un successivo passaggio in giunta. L’obiettivo è l’ampliamento dell’unità produttiva di Modugno e l’adeguamento delle tecnologie ai più elevati standard richiesti per la produzione di farmaci, che possa immettere sul mercato un prodotto competitivo e in grado di essere approvato da parte delle Autorità Sanitarie di tutto il mondo.
Secondo i dati diffusi da Farmaindstria in occasione dell’incontro svoltosi a Modugno, “dal 2000 al 2013 l’Italia é il Paese che ha realizzato il più forte incremento al mondo nell’export di farmaci”.
Gli stessi dati di Farmaidustria, dimostrano anche che “Nell’Ue, per valore assoluto di produzione, l’industria farmaceutica che opera in Italia é seconda subito dopo la Germania, posizione che ricopre anche per numero di aziende che svolgono attività innovativa (81%). L’industria farmaceutica rappresenta un patrimonio che l’Italia non può perdere, con 174 fabbriche, 62mila addetti (90% laureati o diplomati), 6.000 addetti a ricerca e sviluppo, di cui il 53% donne, 28 miliardi di produzione, di cui il 70% destinato all’export, 2,3 mld di investimenti, di cui 1,2 in ricerca e sviluppo e 1,1 in produzione».
Ulteriori rassicurazioni sono giunte dal premier “Sono tre i punti su cui dobbiamo puntare – ha spiegato ai presenti – regole più semplici sul fisco, regole più semplici per il mondo del lavoro, modulare la spesa sanitaria in modo intelligente e aggredire ogni centesimo che viene buttato via perché il settore farmaceutico è un settore fondamentale. Investire in questo settore, in cui vogliamo creare occupazione di qualità, è fondamentale per rendere l’Italia un punto di riferimento a livello mondiale.
È importante
– ha aggiunto – che siano chiare le regole del gioco. Alla Merck Serono che investe qui in Puglia e alle altre aziende del comparto possiamo garantire progetti di lungo-medio periodo ma le università e le imprese devono investire e i territori credere nel settore farmaceutico, perché il Made in Italy non deve significare solo food e fashion ma anche farmaco”.