Il C.d.S. sblocca l'"astronave" della Tersan Puglia
Nel processo si sono costituite Tersan Puglia spa e Prometeo 2000 srl, difese dall’avvocato Luigi Paccione.
La sentenza del Consiglio di Stato, datata 11 dicembre 2014, non si limita a dar ragione ai Delle Foglie, ai quali fanno capo le due società, ma condanna il Comune di Grumo a pagare oltre alle spese di giudizio anche una sanzione pecuniaria a favore delle imprese.
Il Consiglio di Stato bacchetta il Comune e riconosce che l’autorizzazione della Provincia “alla realizzazione o gestione dell’impianto di smaltimento rifiuti ai sensi dell’art. 27 del d.lgs. n° 22 del 1997 vale come dichiarazione di pubblica utilità”.
Già precedentemente, nel 2004, il Tar Bari aveva stabilito che la procedura di approvazione dell’impianto era legittima e che le conclusioni della Provincia favorevoli all’approvazione del progetto erano giuridicamente fondate, ma il Comune aveva deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato.
Il parallelo processo penale per gli stessi fatti si è invece concluso nel giugno scorso con la sentenza della Corte d’appello di Bari che, giudicando su rinvio della Corte di Cassazione, ha anch’essa statuito la legittimità della posizione degli imputati restituendo ai Delle Foglie l’area e gli impianti già costruiti.
Sembra così oggi rimosso l’ultimo ostacolo all’avvio delle procedure per l’entrata in funzione dell’impianto Prometeo, in grado di trattare fino a 800 tonnellate al giorno di rifiuti organici da trasformare in fertilizzante per l’agricoltura.