Modugno, raccolta fondi organizzata dal comune per strage Bruscella

Al via l’erogazione della prima tranche di aiuti economici

Assegni di 4.000 euro per ciascuna famiglia delle vittime
Distribuita in dieci parti uguali, tante quante sono le famiglie di coloro che hanno perso la vita nell’esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici, la somma complessiva di quarantamila euro raccolta sul conto corrente dedicato alle vittime dall’amministrazione comunale. Per i cittadini donazioni ancora possibili fino a fine anno.
Primo intervento di sostegno economico per le famiglie colpite dal tragico incidente sul lavoro nell’azienda pirotecnica ‘Bruscella Fireworks’, reso possibile dal gesto di solidarietà di cittadini, associazioni e imprese. Sul conto corrente bancario, voluto dal Comune di Modugno per una migliore gestione degli aiuti, ammonta a più di quarantamila euro la somma raggiunta grazie alle libere donazioni che vi sono confluite. Dunque, per far fronte all’emergenza in cui sono venuti improvvisamente a trovarsi i parenti delle vittime (dieci i morti a causa della terribile esplosione), l’Amministrazione Magrone ha deciso di procedere all’erogazione di una prima tranche di contributi. Individuati i beneficiari nei coniugi o, ove assenti, nel parente più stretto delle vittime, il Comune ha emesso assegni dell’importo di quattromila euro in favore di ciascuno di loro, la stessa somma per tutti, secondo criteri di ripartizione già condivisi con gli stessi familiari in un incontro tenutosi lo scorso 17 agosto.
“Abbiamo voluto gestire, e continueremo a farlo, il risultato di questa ammirevole gara di solidarietà nata nella società all’indomani del disastro cercando sempre il massimo coinvolgimento delle famiglie colpite dalla tragedia – dice Magrone – tenendo conto cioè delle loro volontà e necessità. Con loro abbiamo condiviso il più possibile anche tutte le altre scelte che l’amministrazione poteva mettere in campo in questa triste vicenda. Questa prima tranche viene erogata adesso, prima della chiusura del conto, affinché le famiglie possano tamponare il dramma dell’emergenza. Chi vorrà dare il proprio contributo potrà ancora farlo fino a che il conto non sarà chiuso, dopodiché procederemo con la stessa operazione di oggi a suddividere equamente le somme che via via il fondo continuerà a raccogliere”.

Il conto corrente acceso dal Comune presso la Tesoreria Comunale – Banca Popolare di Bari, filiale di Modugno, resterà infatti aperto fino alla fine dell’anno alle ulteriori elargizioni che privati cittadini o pubbliche amministrazioni vorranno ancora farvi pervenire utilizzando i seguenti dati: IBAN IT 16K 054244154100000015618, Causale versamento: Raccolta fondi famigliari vittime strage Bruscella.

Modugno, una nuova azienda a rischio inquinamento chimico

L’amministrazione comunale interviene nella procedura AIA perché si valuti l’impatto sulla salute e il danno sanitario. Magrone: “nel nostro territorio già molte realtà incidono pesantemente sulla salute, abbiamo bisogno di imprese che diano occupazione e certezza di nessun danno sanitario”
Una nuova azienda a rischio inquinamento chimico chiede di installarsi nel territorio di Modugno ma l’Amministrazione comunale guidata da Nicola Magrone è pronta ad operare in difesa della salute dei cittadini: la giunta farà sentire la propria voce in materia di impatto sulla salute umana e di danno sanitario ed ha per questo disposto, sin dai primi giorni di agosto, di intervenire nel procedimento di Autorizzazione integrata ambientale (AIA) avviato a maggio 2015 dalla Regione Puglia per il nuovo insediamento industriale.
L’impianto che si intende realizzare a Modugno è il primo impianto, a livello mondiale, su scala dimostrativa per la produzione di 1.000 tonnellate l’anno di idrocarburi (benzene, toluene, xilene) a partire da lignina, un composto chimico che dà al legno rigidità e resistenza. La richiesta alla Regione Puglia di avviare la procedura per l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) è della biochemtex, azienda del Gruppo chimico piemontese Mossi Ghisolfi, secondo gruppo chimico in Italia dopo l’Eni. A Modugno Biochemtex intende convertire la lignina, uno degli scarti di lavorazione di biomasse, in nafta e suoi derivati aromatici, una nafta che presenta le stesse caratteristiche della nafta derivante dal petrolio.
Il procedimento Aia è stato avviato dalla Regione il 18 maggio 2015: circa un mese e mezzo dopo si è insediata l’amministrazione Magrone che – come già avvenne due anni fa per Ecofuel – si è trovata subito dinanzi una questione che rischia di avere un elevato impatto sulla salute della comunità. Per questo, ha anche chiesto al referente pugliese dell’Associazione internazionale di Medici per l’ambiente, Agostino Di Ciaula, di redigere per conto del Comune di Modugno le Osservazioni tecniche sulla richiesta di Biochemtex. Di ciaula, interpellato il 13 agosto 2015 dall’assessore comunale all’ambiente, tina luciano, e dal sindaco magrone, ha accettato l’incarico di consulenza, chiedendo di fornirlo a titolo gratuito.
“Il Comune può intervenire nel procedimento autorizzativo solo portando le proprie ragioni – afferma l’assessore Lucianoed è una facoltà, questa, che intendiamo esercitare appieno in questa come in tutte le altre situazioni in cui ce ne sarà data l’opportunità”. “Non siamo contrari a nuovi insediamenti industriali – afferma Magrone – ma riteniamo che, in un territorio come quello di Modugno dove già impattano pesantemente sulla salute molte realtà, non abbiamo bisogno di un impianto che non ha pari in tutto il mondo: siano benvenute le produzioni ad alto livello tecnologico e scientifico ma non ci piacciono le società che altrove fanno ricerca e qui vogliono realizzare impianti sperimentali i cui effetti nocivi sull’ambiente non sono noti perché non sono mai stati realizzati prima da nessuna altra parte. Abbiamo invece molto bisogno di produzioni che ci diano certezze di nessun danno sanitario e di alti livelli di occupazione: cose che questo impianto non sembra proprio garantire, visto che conta a pieno regime di dare lavoro in tutto a 50 persone, molte di altissima specializzazione, che, temiamo, non saranno assunte tra quelle formate qui in Puglia”. L’amministrazione comunale – sottolinea ancora il sindaco – farà tutto quello che è in suo potere per evitare che un nuovo insediamento industriale che dovrebbe significare lavoro e benessere si trasformi esclusivamente in danni per la salute di un’intera comunità.
La realizzazione dell’impianto chimico Biochemtex a Modugno è stata avviata con la richiesta aziendale del dicembre 2011 di accedere a finanziamenti europei tramite un contratto di programma con la Regione Puglia. Nel marzo 2012 l’azienda presenta il progetto definitivo, che la Regione Puglia approva tra ottobre e novembre 2012, ammettendo lo stabilimento di Modugno ai finanziamenti. Il 18 maggio 2015, il Servizio Rischio Industriale della Regione Puglia, sulla domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata da Biochemtex  in qualità di gestore dell’impianto IPPC, avvia il procedimento e ne informa il Comune di Modugno perché intervenga nel procedimento con le proprie valutazioni ed, eventualmente, con osservazioni tecniche.

L’inciviltà la fa da padrona

Le leggi, obbligatorie, ma opinabili personalmente, sono spesso, evidentemente, un optional, soprattutto qui da noi, al sud. Se si fa un giro per le città, in strada o nei parchi pubblici, ci si imbatte in situazioni imbarazzanti o pericolose, invece che stare tranquilli a respirare un po’, tenuto conto, già del poco verde pubblico che abbiamo a disposizione.
E’ successo, il 28 agosto scorso, nel Giardino degli Aquiloni, in via Devito Francesco (nei pressi dell’extramurale Capruzzi) di Bari: sostando nel parco, nel primo pomeriggio, un tale ed altri tre giovani, avevano al seguito, rispettivamente, due cani di razza Boxer, a briglia sciolta, che hanno cominciato a scorazzare, con certa loro incuranza; quando, uno dei due cani, attratto dall’odore di un pasto che si consumava sui tavolini, si è avvicinato dalle spalle, furtivo e curioso, senza che il suo padrone, a lui vicino, lo richiamasse all’ordine. Idem, il cane dei ragazzi, che correva libero per arrivare, a quanto dicevano loro, alla fontana, per bere. Nel contempo è arrivata una donna, con un neonato nel passeggino, la quale è stata debitamente avvertita dello scenario e non ha più proseguito per i vialetti. Al monito del ritiro dei due cani, i proprietari si sono giustificati, dicendo che non c’era pericolo (se lo dicono loro!), ma nessuno ha mosso un dito per riportare la situazione in sicurezza e sono usciti dal parco senza le briglie, né tantomeno la museruola, come la legge prevede. …Ordinanza del Ministero della Salute, contingibile e urgente, concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani… (G.U. Serie Generale n.209 del 06.09.2013) che si rifà a varie altre leggi ed ordinanze, a partire dall’art.32 della Costituzione Italiana e ad articoli di natura penale. Come pure la L.220/12 sui condomìni, che recita… ‘Nessuno può vietare che vi siano animali domestici in un condominio, ma possono esserci condotte sanzionabili (deterioramento, distruzione, deturpamento e imbrattamento di cose mobili o immobili altrui’. Alla stessa stregua, ogni mattina, sui marciapiedi che costeggiano la ferrovia, scorazzano enormi cani, senza guinzagli , né museruole, in orario di lavoro e scolastico. Senza contare le defecazioni a cielo aperto, che i proprietari hanno l’obbligo di raccogliere in sacchetti.
Sembra quindi che debbano essere le persone a doversi adattare agli animali lasciati liberi e non viceversa, che poi, liberi non possono essere in tali casi, con tutto il rispetto che si deve loro e non viceversa.  
C’è da chiedersi: perché questi casi non finiscono all’attenzione della Polizia Municipale?

Modugno, il nuovo centro anziani

Una migliore struttura – Realizzata con risparmi per il comune
Il taglio delle spese inutili, con l’amministrazione Magrone, si trasforma in servizio assai più idoneo per la comunità

Il Sindaco Magrone: “Col trasferimento del Centro sociale per gli anziani, si conclude una battaglia di civiltà cominciata nel 2013”.

E’ situata in locali ristrutturati, ampi, accoglienti e circondati da piccoli spazi di verde, la struttura messa a disposizione dal Comune per favorire l’aggregazione/integrazione di pensionati e cittadini d’età avanzata con incontri, riunioni conviviali, scambi ricreativi e culturali.
Il trasferimento del Centro sociale per gli Anziani in locali più adeguati e dignitosi era stato voluto già dalla prima amministrazione Magrone: per questo è stato un progetto ripreso tra i primi nel quadro del più ampio programma (tuttora in corso di realizzazione) che tiene d’occhio la riduzione delle spese e nello stesso tempo è volto all’individuazione di soluzioni più razionali nell’uso degli immobili di proprietà comunale. Le soluzioni individuate si stanno rivelando ad un tempo più decorose per gli utenti che i locali comunali sono destinati ad ospitare e più ‘convenienti’ per l’Ente, il quale ha infatti già potuto cessare onerosi e inutili contratti di locazione stipulati con privati da decine di anni.

Per il Sindaco Magrone, la riorganizzazione degli spazi pubblici, realizzata fornendo contemporaneamente servizi migliori alle fasce più deboli della comunità, resta uno dei punti più qualificanti del suo programma di mandato: “La nuova sistemazione degli anziani era un traguardo di elementare civiltà da raggiungere in questi primi mesi di amministrazione: dà conto del nostro compito che è quello di fare in modo che non si tolleri mai più di mantenere nelle condizioni peggiori proprio le fasce più deboli della società”.
“Aver restituito centralità agli anziani di questa città, riportandoli in una struttura comunale nel cuore del paese – sottolinea l’assessore ai servizi sociali, Rosa Scardignoè un risultato importante che questa amministrazione ha sempre, risolutamente, perseguito. Ma è anche un punto di partenza per dare ulteriore impulso alle attività del centro sociale, magari sviluppandone di nuove, affinché esso diventi davvero un luogo di partecipazione alla vita sociale delle persone anziane e ne scongiuri i rischi di isolamento ed emarginazione”.

Il Centro sociale per Anziani ha, quindi, da oggi la sua nuova sede nei locali comunali noti come ex-Onmi. Locali ariosi, ma anche un ampia area esterna che, appena a sua volta sarà stata ristrutturata in maniera adeguata, potrà offrire non solo agli anziani ma a tutti i cittadini verde, giochi per i bambini e anche un campo di bocce. Più che un Centro Anziani, dunque, un centro di aggregazione e di incontro di fasce diverse della comunità: una concezione dei Servizi sociali del tutto diversa rispetto al passato messa in atto con un effetto positivo sui conti pubblici per niente trascurabile.

Sconto sull'IMU se tagli l'erba. Il Comune si dà al baratto fiscale

27 Agosto 2015. (tratto da Libero Quotidiano) Sgravi fiscali per i cittadini che fanno lavori e la manutenzione di beni pubblici. I requisiti? Isee inferiore a 8.500 euro, tributi non pagati o essere inquilini morose.
Immaginate di raccogliere le foglie secche della piazza comunale, sistemare i marciapiedi sotto casa e tagliare l’erba alle aiuole dei giardinetti pubblici in cambio di uno sconto sull’Imu. Adesso si può. Si chiama «baratto amministrativo», è una (nuova) possibilità introdotta dall’articolo 24 del decreto Sblocca Italia del 2014 e consiste, appunto, nel prestare servizi di pubblica utilità nel proprio Comune in cambio di agevolazioni fiscali. Così potreste ritrovarvi (assieme ai tuttofare della vostra città, s’intende) a raccogliere l’immondizia, potare le piante e ripitturare i muri della scuola elementare del quartiere dove vivete: il tutto a beneficio della vostra dichiarazione dei redditi. Esattamente come ha fatto un ex muratore ora disoccupato di Invorio, piccolo borgo di 4.500 persone a ridosso del Lago Maggiore (Novara), Lui, sessantanni e una moglie anch’essa senza lavoro, di stare con le mani in mano proprio non se la sentiva e di «pesare sui nostri figli che hanno famiglia neanche a parlarne». Così si è armato di ramazza e per 7,5 euro all’ora si è messo a pulire le strade della sua cittadina. Quattro ore al giorno, per circa due mesi: totale di questa particolare «assunzione» 1.200 euro con i quali l’uomo appianerà il debito contratto col Comune a causa di una morosità non colpevole accumulata negli anni di affitto della casa popolare in cui abita. Facile, come spazzare una piazza, intendiamoci, la misura non vale per tutti: possono farne richiesta (volontariamente) tutti i residenti maggiorenni che presentano un indicatore Isee (quello che permette di misurare la condizione economica della famiglia, per capirci) non superiore agli 8.500 euro e che devono fronteggiare tributi comunali non pagati o sono stati segnalati come inquilini morosi negli ultimi tre anni. La misura è rivolta ai singoli quanto alle associazioni. Tant’è: Imu, Tari, Tasi e Cosap (la tassa sull’occupazione del suolo pubblico), oltre che gli affitti delle case popolari, da oggi sono più accessibili. A condizione di rimboccarsi le maniche e mettersi a disposizione del Comune, però. Sono i vari enti locali, infatti, che devono definire, tramite delibera, i criteri e le condizioni del «baratto amministrativo». Tradotto significa che spetta alle varie amministrazioni comunali decidere se ridurre in tutto o solo parzialmente le tasse, a fronte della forza lavoro prestata dal cittadino. E pare proprio che i Comuni italiani non aspettassero altro. A Borgo a Mozzano (Lucca) il sindaco ha dato il via libera per dieci progetti con un tetto massimo allo sgravio fiscale di 500 euro, ma il «baratto amministrativo» esiste già, nero su bianco, anche a Bazzana, Rota d’Imagna e Palazzago (Bergamo). Così come a Tollo e Ottona, in provincia di Chietina Monteleone di Spoleto, vicino a Perugia. Ancora: a Sacile, Pasiano e Cordenons (Pordenone) lo stesso: multe, tributi e rette non pagate si compensano con lavoretti di pubblica utilità. 27/8/2015 Sconto sull’IMU se tagli l’erba. Il Comune si dà al baratto fiscale Rassegna A Vezzano (Sassuolo) l’ok definitivo è arrivato solo ieri sera: ma il voto in Consiglio comunale e stato unanime. Della serie: da Nord a Sud (ora) le tasse locali si pagano col baratto. Un altro esempio? A Marcellinara (Catanzaro) il baratto amministrativo è in vigore da qualche settimana: a seconda degli interventi e dei progetti sottoscritti dal Comune si può ottenere una riduzione fino al 30% su Tari o Tasi. Provare per credere. A Massarosa, vicino a Lucca, l’esperimento è stato provato già a gennaio, quando un bando comunale ha promesso il dimezzamento della tassa sui rifiuti in cambio di lavoretti come tagliare l’erba delle aiuole o fare manutenzione ai cigli delle strade. Si sono presentate cento persone e dieci associazioni: tanto per dire. Nel Cilento, a Vallo della Lucania, alcuni attivisti del Movimento Cinque Stelle stanno addirittura promuovendo una raccolta firme per sollecitare il Comune a varare una delibera in questo senso. All’appello, quindi, mancano solo le grandi città, ma sembra che anche a Napoli, Firenze, Cuneo, Pescara e Bologna qualcuno si stia muovendo. Certo, in questo senso i piccoli centri sono agevolati: far quadrare i conti di una metropoli come Milano è altra cosa. Ma mai dire mai