OM: Dal rilancio alla chiusura

om carrelli elevatoriPrevista la chiusura dell’azienda entro aprile 2012.

In seguito all’annosa e angosciante situazione precipitata sulle teste dei lavoratori dell’OM, ieri 7 luglio si è svolto l’attivo unitario di FIM-FIOM-UILM della OM – Carrelli Bari, per discutere quanto emerso nell’incontro tenutosi in Confindustria il 5 luglio tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali di categoria, relativamente alla comunicazione della chiusura del sito produttivo di Bari – Modugno che potrebbe lasciare a casa circa 500 persone, tra lavoratori e indotto.Presenti all’incontro  presieduto da Loiacono (UILM) Michetti (FIM) e Panza (FIOM),  anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale della città di Modugno, nelle figure del sindaco Mimmo Gatti, dell’assessore ai Servizi Sociali e Politiche del lavoro Saverio Vacca e del consigliere comunale PD Giovanna Bellino. Interessanti gli interventi dei rappresentanti dei sindacati presenti, che attraverso la voce dell’esponente UILM Loiacono, hanno ribadito il valore storico, tecnologico e produttivo dell’azienda, sottolineando che saranno percorse tutte le strade, anche quelle  più impervie, affinché la vita di questa realtà e fiore all’occhiello non solo della zona industriale Bari – Modugno, ma del meridione tutto, venga salvaguardato.

Gli fa eco Michetti, esortando tutti i lavoratori a non cedere di un passo  in questa battaglia che si preannuncia infuocata, per la tutela della “nostra” azienda. Apprezzato l’immediato supporto dell’amministrazione comunale modugnese e non solo per la concessione dei gazebo utili per il presidio, ma per la grande sensibilità mostrata a sole 48 ore dalla vertenza, nei confronti di questa importante questione di carattere economico-sociale, che potrebbe assumere connotati di una vera e propria piaga, qualora avvenisse il “misfatto”, previsto secondo i vertici del gruppo KION-STILL, entro marzo-aprile 2012, con il trasferimento dei macchinari e dell’attività produttiva ad Amburgo.

Il sindaco Gatti, accogliendo l’invito del rappresentante FIM  a non lasciare soli i lavoratori, afferma che il – “comune di Modugno, non starà a guardare, ma farà tutto il possibile nelle competenze consentite, per dare pieno sostegno alla vicenda. Dopo l’appuntamento del 15 luglio presso la Fiera del Levante, dove la Regione Puglia incontrerà i sindacati, il sindaco di Bari (e gradita seppur non prevista dall’invito, sarebbe  la presenza del primo cittadino della città di Modugno, stando alle parole di Loiacono) e dove emergeranno ulteriori elementi che renderanno un po’ più chiara questa opaca e confusa situazione, ritengo che si possa convocare un consiglio comunale monotematico dove con le parti interessate, potremmo tracciare e definire un percorso da compiere assieme e mettere in atto tutte quelle azioni che mantengano i riflettori bene accesi sulla questione”. Proposta accolta da un fragoroso applauso.

Gli fa eco l’assessore Vacca, che sottolinea come – “lo sforzo da parte di tutti deve essere non solo doveroso, ma necessario, perché considerata la già precaria situazione occupazionale in cui verte non solo il comune di Modugno, ma tutto il mezzogiorno, non possiamo assolutamente permetterci, che uno solo dei lavoratori interessati, possa perdere la propria posizione occupazionale. Facendo leva sulla storicità dell’azienda realizzata dal gruppo FIAT nel 1970, anche grazie ai finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno e su quanto il territorio locale abbia investito in materia prima, con la cessione dei terreni, per la costruzione dello stabilimento, dobbiamo, attraverso un discorso di concertazione, attivarci per la salvaguardia di questo importante patrimonio storico e per la salvaguardia del bene comune: il lavoro”. La partita appena iniziata, lascia presagire un’estate rovente.

Lettera al sindaco di Modugno

Le Mantellate

Le mantellate

Pubblichiamo la lettera inviataci per conoscenza dal presidente dell’associazione “San Giuseppe delle Mantellate”

Gent.mo Dott. Ing. Domenico Gatti
Sindaco del Comnune di Modugno
Piazza del Popolo, 16
70026 Modugno

Al Presidente del Consiglio Comunale  di Modugno
Piazza del Popolo, 16
70026 Modugno

A tutti i gruppi consigliari Comune di Modugno
Piazza del Popolo, 16
70026 Modugno

All’Assessore Servizi Sociali Comnune di Modugno
Piazza Plebiscito, 1
70026 Modugno

Racc. a.r.(a mano)
Oggetto: eventuale abbattimento della cappella “S. Giuseppe”delle Mantellate, sita a Modugno in via Riva, 4 in complesso conventuale delle suore Benedettine del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo.        

Con la presente per nome e per conto i cittadini dell’associazione “S. Giuseppe delle Mantellate”, rappresentato dal Presidente Sig. Gaetano Bellomo, protestano e intendono far sentire la loro voce e il loro rammarico per il preannunciato abbattimento della cappella in oggetto, strumentale alla realizzazione di un colossale intervento edilizio che dovrebbe essere realizzato proprio sull’area di sedime del complesso conventuale da abbattere unitamente alla cappella.

Che a noi cittadini e associazione sta molto a cuore in particolare la cappella che da più di 60 anni,fa parte dell’intera comunità modugnese, realizzata a suo tempo con proventi e sacrifici degli stessi cittadini.Quanto su menzionato, al Sindaco e ai destinatari della presente sottolineamo che gli edifici di culto sono opera di urbanizzazione secondaria, così come le scuole, gli impianti sportivi, il verde di quartiere, le attrezzature sanitarie, nonché gli enti e/o uffici ASL ad oggi esistenti nella struttura medesima ecc.. (cfr. art.16 co.8 del DPR 380/06 giugno del 2001- Testo Unico dell’edilizia, vedi anche art.4 lett. E) della L. 29 settembre 1964 n.847) opere tutte necessarie a stabilizzare l’esistente e che, quindi,non possono essere ex abrupto eliminati perché ormai parte del patrimonio urbanistico culturale della collettività modugnese.

Ciò premesso, invitiamo i destinatari della presente a rendersi protagonisti e a difendere tale struttura che a tutt’oggi richiama lustri di affettività da parte di coloro che per generazioni hanno praticato il culto, oltre che utilizzo della medesima come centro di scolarizzazione per intere generazioni.
Altresì, siamo ad informarVi che da una serie di informazioni pervenuteci è giunta alla ASL comunicazione intimando il rilascio della struttura di cui sopra (entro e non oltre 30gg.).

Pertanto, chiediamo Vs. precisa e sostanziale presa di posizione atta a salvaguardare la struttura di cui trattasi, considerando una possibile disponibilità a far valere diritto di prelazione da parte della ASL che attualmente occupa tale struttura.Ove si determinino siffatte condizioni dell’abbattimento ravvisiamo sin d’ora il notevole disagio che investirebbe la cittadinanza tutta a portarsi in centri periferici per la risoluzione delle problematiche quotidiane.Non crediamo, come associazione, che darebbe lustro alle buone e programmate intezioni di rilancio della città di Modugno da parte di questa nuova amministrazione appena insediatasi.

Modugno, 07.07.2011                            

IL PRESIDENTE
Gaetano Bellomo

Comunicato stampa associazione San Giuseppe delle Mantellate

Le MantellatePubblichiamo il comunicato stampa inviatoci dal presidente dell’associazione “San Giuseppe delle Mantellate”

Apprendiamo da informazioni in nostro possesso di una missiva fatta pervenire all’ASL che attualmente è conduttrice dei locali nell’aerea delle mantellate di dover entro 30 gg., liberare da persone e cose ogni suppellettile ad oggi esistente per avvenuta cessazione del rapporto locatorio da parte delle Suore Benedettine del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo,sito a Modugno in via Riva n° 4, che si ritengono a loro insindacabile giudizio,libere di poter intraprendere decisioni,che di fatto calpesta la storia affettiva che lega la collettività modugnese da molti lustri alle mantellate.

Se dovessimo esprimere un giudizio sulla”legittimità”, tutta da verificare attraverso la lettura del testamento olografo esistente in uno studio notarile in Roma, e mai reso pubblico, non ostante ripetute visure da parte di codesta Associazione eseguite nelle sedi dell’agenzia delle entrate di Bari,ove risulta solo un riferimento, vacante di legittima proprietà a favore delle suddette Suore.

Pertanto alla luce di quanto sopra (possiamo liberamente affermare e sostenere) che, le stesse suore gestrici delle mantellate non abbiano nessun’autorità a farsì che sia eseguito l’abbattimento dell’edifico esistente. Tra l’altro ci risulta che allo stato esiste una espressa volontà da parte della ASL di avvalersi del diritto di prelazione sulla intera aerea,acquisendone l’intera proprietà, atta a mantenere e salvaguardare l’intero edificio esistente, la comunità modugnese auspica comunemente a questa Associazione che tale espressa volontà delle ASL non resti solo un’affermazione di circostanza, ma sia di fatto espressa per iscritto alle gestrici suore delle mantellate.

Tra l’altro non ci risulta ufficialmente da parte delle Istituzioni Modugnesi nessuna liberatoria per un programmato abbattimento della struttura di cui trattasi. A tal proposito precisiamo di aver apprezzato la sensibilità del neo assessore ai servizi sociali di convocarci presso la sede del comune nei giorni appena trascorsi allo scopo d’essere informato degli ultimi eventi della vicenda, (invitiamo comunque l’assessore a prodigarsi presso lo studio notarile in Roma in qualità di rappresentante delle istituzioni modugnesi a richiedere gli atti esistenti sulla intera veridicità di quanto contenuto nel testamento olografo).

Vogliamo in uno spirito comune e costruttivo assieme a tutti coloro che ne condividono la causa per continuare ogni possibile disamina per la salvaguardia e difesa  delle mantellate cosi come oggi sono,(vedi lettera  inviata in data odierna al sindaco e a tute le istituzioni Modugnesi.
Altresì, si ribadisce che questa associazione in attesa dell’incontro richiesto a sua Eccellenza Mons. Caccuci, si adopererà  esternando ogni contrarietà alla eventuale cementificazione selvaggia dell’area di cui trattasi,non escludendo nessuna iniziativa corretta e democratica e legale sull’intera vicenda.
In attesa di vs. cortese attenzione e pubblicazione.
Il Presidente
Gaetano Bellomo

Modugno o Venezia?

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piove…

Ieri, come tante altre volte, come sempre, dopo la pioggia su molte strade della città ci volevano le gondole.

Via X Marzo? allagata. Viale della Repubblica? ma va! allagato. La via per Bitritto, nel tratto vicino al vecchio mulino? non ci posso credere! allagata. Via Roma? Santi numi! allagata. Corso. Vittorio Emanuele, nel tratto che immette sul cavalcavia che chiamano soprapasso? (che parola orrenda) cosa vedono i miei occhi? allagata. Il Centro Storico? Oh my God! allagato.

Sgorga spontanea una domanda, che s’insinua e irrompe sulle labbra di tutti i cittadini….”ma, come, non avevano fatto i lavori della fogna bianca, proprio lo scorso anno!!” Ma possibile che nonostante l’alto budget fuoriuscito dai rubinetti del comune per ampliare i canali di sfogo delle acque piovane, la pioggia d’interventi al fine di arginare l’annoso problema degli allagamenti stradali, le opere eseguite, eseguite? che paroloni, sarebbe meglio dire da eseguire. Dopo ogni temporale, anche se breve, e neppure tanto intenso in città “se parla venzian”.

Un appello al sindaco Gatti e all’assessore alla Protezione Civile, per l’appunto “protezione civile”. Fate qualcosa, altrimenti questo inverno vi toccherà comprare gondole e non bici, fare canali e non piste ciclabili. Se non volete remare contro mettete mano ai rubinetti, ops, scusate alle delibere, alle determine, insomma fate qualcosa.

Siete il nuovo che avanza? bene! Ma non fatelo sott’acqua!!

Muore nel tentativo di rubare i cavi di rame di una cabina elettrica in via delle Camelie a Modugno

Il corpo ormai senza vita di Luigi Serafino, 48 anni, è stato ritrovato questa notte intorno all’1.30 proprio nei pressi della cabina dell’Enel ai danni della quale stava avvenendo il reato. L’uomo, residente al quartiere San Paolo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di furto, è morto folgorato, con ogni probabilità, mentre cercava di sottrarre i cavi di rame dalla centrale elettrica. L’incidente del quale è rimasto vittima Serafino ha causato l’interruzione dell’erogazione della corrente elettrica che ha fatto subito scattare i controlli che hanno portato alla macabra scoperta.