Categoria: Cronaca
Arrestato stalker. Perseguitava la ex da quasi due anni
Bloccato e tratto in arresto dai Carabinieri della stazione modugnese mentre tentava in vari modi di avere accesso alla abitazione della ex convivente.
La donna, a partire dal mese di dicembre 2009, ovvero dopo la fine della loro convivenza, aveva già denunciato di essere vittima dei comportamenti persecutori del 60enne barese; continue telefonate, sms minatori, appostamenti e pedinamenti anche su autobus di linea, danneggiamenti e imbrattamenti della porta di ingresso dell’appartamento. Tutti episodi che hanno indotto la malcapitata, nel corso degli ultimi due anni, a cambiare stile di vita e abitudini quotidiane, fino a questa notte quando l’uomo, in evidente stato di ubriachezza, è stato sorpreso dai carabinieri e tratto in arresto. L’uomo adesso si trova presso la casa circondariale di Bari su disposizione della procura della Repubblica del capoluogo pugliese.
Bari sud ovest anticipa Sky tg 24
Il 13 agosto in un servizio di sky tg 24 è stata riportata la notizia che il tribunale civile di Cagliari ha stabilito che Il Ministero della Difesa dovrà risarcire con 584 mila euro i familiari del militare Valery Melis, di Quartu Sant’Elena (Cagliari) morto nel 2004 dopo una lunga malattia che lo aveva colpito al rientro da una missione in Kosovo.
Quello che ha stabilito il tribunale cagliaritano era stato anticipato sulla rivista “ll Fante d’Italia”, pubblicata il 31 marzo scorso, dal presidente della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito, il senatore pugliese Rosario Giorgio Costa.
Nella intervista rilasciata in esclusiva all’organo di stampa ufficiale dell’Associazione Nazionale del Fante, il senatore Costa asseriva “Abbiamo tenuto in considerazione quanto appurato da studiosi di chiara fama, a cominciare dal prof. Mandelli, e cioè la mancanza di prove certe dell’interdipendenza fra l’esposizione ad uranio impoverito e altri fattori quali vaccini, polveri sottili e quant’altro e l’insorgere di patologie oncoematologiche quale in primis il linfoma di Hodgkin. Pur tuttavia non potevamo liquidare in tal modo la questione e pertanto abbiamo chiesto ed ottenuto che fossero liquidati a titolo di risarcimento adeguati indennizzi in favore del personale militare che ha contratto tali patologie al rientro da missioni all’estero.”
L’intervista al senatore è stata realizzata dal nostro validissimo collaboratore Savino Vignola. E questo ci riempie d’orgoglio.
Modugno ricorda la tragedia aerea di capo Gallo
E’ con mesto raccoglimento e con immutata memoria che il 6 agosto di ogni anno si ricordano le vittime del disastro aereo di Capo Gallo (PA), avvenuto il 6 agosto 2005.
I fatti sono noti a tutti: in quella tragica data, alle ore 12,32, il volo TUI 1153 della compagnia Tuninter decollò dallo scalo aereo “Karol Wojtyla” di Bari-Palese con destinazione Djerba. A bordo 39 persone, compresi i 4 membri dell’equipaggio. Dopo circa 45 minuti dal decollo si arrestò il motore destro, ragion per cui l’equipaggio decise di effettuare un atterraggio d’emergenza verso l’aeroporto “Falcone/Borsellino” di Palermo. Nella fase di discesa si arrestò anche il motore sinistro. Nel corso d’una planata di circa 15/20 minuti l’ATR72 nel vano tentativo di effettuare un ammaraggio, precipitò in acqua a circa 12 miglia a NE di Capo Gallo, spezzandosi in tre tronconi.
Terribile il bilancio: 13 vittime, 3 dispersi e 23 superstiti. La causa del disastro è nota a tutti: errata sostituzione dell’indicatore dei livelli di carburante. L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, autorità preposta allo svolgimento delle inchieste tecniche sugli incidenti aerei, rese noto in un suo comunicato, datato 7 settembre, che l’indicatore dei livelli di carburante installato nella cabina dell’ATR72, era del tipo destinato agli ATR42. Tale errore d’installazione produsse una lettura di 900 kg di carburante per serbatoio a fronte di un’effettiva consistenza pari a zero. A conclusione del processo di 1° grado furono acclarate le responsabilità del pilota, del copilota e del meccanico che effettuò la sostituzione dell’indicatore dei livelli, nonché del direttore tecnico e del direttore amministrativo della Tuninter (oggi Sevenair), tutti condannati.
E’ iniziato il processo d’appello ed uno dei legali di parte civile ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Credo che il processo d’appello porterà ad ulteriori approfondimenti; non sappiamo ovviamente se le condanne saranno confermate, però la giustizia continuerà a fare il suo corso. Le parti civili sono state integralmente pagate, quelle che erano presenti al processo di 1° grado, e quindi adesso il processo si concentra esclusivamente sulle responsabilità, già riconosciute dalla sentenza di 1° grado, e adesso si vedrà se anche in appello o meno”.
Fra le vittime del disastro c’erano nostri concittadini modugnesi. Il Sindaco Gatti, con la sua presenza accanto ai familiari delle vittime, ha voluto ricordare l’impegno del Comune di Modugno: “Io sono qui per portare la solidarietà della comunità modugnese affinchè il sacrificio di questi ragazzi, nostri e miei coetanei, non cada nel vuoto; è importante anche per le Istituzioni, sono state riconosciute responsabilità nei controlli ed è importante che sia così, affinchè in futuro non abbiano più a ripetersi avvenimenti del genere”.
Più marcata ed incisiva la dichiarazione del Sindaco di Bari. Michele Emiliano ha auspicato la conferma in appello di quanto deciso dai giudici di 1° grado: “Spero che questa vicenda in appello, come purtroppo a volte avviene, non trovi modifiche rilevanti; mi auguro quindi che la sentenza venga confermata. Naturalmente non sono in grado di dire se negli atti di appello siano state introdotte novità particolari; quello che posso dire, ovviamente, è che l’insieme del lavoro fatto dall’Associazione Disastro Aereo di Capo Gallo, dall’Associazione Linate, dai Comuni, ha presentato in giudizio una comunità compatta che, peraltro, ha ottenuto già grandi risultati, nel senso che sono già state modificate tutte le procedure relative ad alcune sostituzioni di parti di ricambio a bordo degli aeroplani. Come ha evidenziato il Presidente dell’Associazione Capo Gallo, ormai i controlli sono continui. Mi auguro quindi che questa tragedia sia servita a qualcosa e abbia sortito l’effetto di rafforzare i controlli”.
Dopo la Messa, celebrata presso la parrocchia di San Sabino, ha avuto luogo presso il Parco di Punta Perotti la deposizione della corona d’alloro al monumento eretto in memoria delle vittime dell’incidente; una cerimonia austera ma molto sentita dai presenti e ricca di significato, alla quale era presente il gonfalone della Città di Modugno, oltre a quello del Comune di Bari. Nelle parole pronunciate per l’occasione da parte del Sindaco di Bari è stato evidenziato come, nonostante il dolore che attanaglia i superstiti per la perdita delle persone care, si riesca a essere uniti ed a trovare nella condivisioni d’intenti la forza per proseguire e guardare al futuro raccogliendo e moltiplicando le energie. Dalla tragedia di Capo Gallo si è riusciti a far diventare “ossessivi” i controlli, aumentando il senso di responsabilità ed avendo cura degli altri, sì da non rendere vana la morte di innocenti, vittime dell’incuria e della disattenzione.
Arrestato 28enne: tenta di forzare un posto di blocco alla guida di una moto rubata
Ieri pomeriggio a Modugno, una “gazzella” della locale Compagnia ha tratto in arresto un 28enne barese residente in provincia di Ascoli Piceno, già noto alle forze dell’ordine, con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e ricettazione.
Durante l’esecuzione di un normale posto di controllo in via Roma, i militari hanno notato sopraggiungere un motociclo guidato da un conducente privo di casco. Intimato l’alt, il conducente, dopo aver dato l’impressione di volersi fermare, ha improvvisamente accelerato l’andatura, puntando dritto verso il carabiniere, senza tuttavia investirlo grazie all’agilità del militare, che riusciva a schivarlo. Contemporaneamente quest’ultimo riusciva ad afferrarlo per la maglia, sino a farlo fermare dopo qualche decina di metri.
Questo, però, non è bastato a bloccarlo del tutto, poichè con strattoni e calci riusciva a fuggire a piedi, sino a trovare rifugio all’interno di un portone condominiale, dove però veniva stanato e bloccato definitivamente.
Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di appurare che il mezzo su cui viaggiava, una KTM, era il provento di un furto denunciato domenica scorsa in un paese della provincia di Ascoli Piceno.
Tratto in arresto, il giovane è stato poi associato presso la casa circondariale di Bari, su disposizione impartita dalla locale Procura della Repubblica, mentre il veicolo recuperato è stato poi sottoposto a sequestro.
Il militare, invece, soccorso presso l’ospedale San Paolo di Bari, ha riportato lesioni giudicate guaribili in una quindicina di giorni.