Italia Giusta annuncia il dibattito sul "caso Modugno"

altMercoledì 9 novembre alle 16, nella sua sede di via X Marzo, 88, il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, organo della fondazione onlus Popoli e Costituzioni, convoca una conferenza stampa per presentare l’incontro pubblico che ha organizzato a Modugno nel palazzo della Cultura, venerdì 11 novembre alle 18, e intitolato “Il caso Modugno, di male in peggio”. L’iniziativa dell’incontro pubblico è stata presa per portare l’attenzione cittadina sulle questioni in cui Modugno, città alle porte di Bari, è stata dannosamente impaludata da amministrazioni comunali non all’altezza del loro compito, e di cui Italia Giusta non smette di focalizzare pubblicamente le derive drammatiche per la cittadinanza modugnese. Gli interventi riguarderanno, dunque, la questione morale, quella della ex cementeria e del suo inquinamento da amianto (su cui www.sudcritica.it ha pubblicato una inchiesta puntuale), del centro storico e dei servizi sociali, dell’inceneritore e della turbogas, la questione della trasparenza amministrativa, dell’ambiente e dei diritti civili. I relatori (Pasquale De Santis di Italia Giusta, Nicola Loiacono testimone dell’inquinamento da amianto della ex cementeria, Giancarlo Ragnini responsabile dei Verdi di Modugno, Tina Luciano di Italia Giusta, Nicola Sacco redattore di Sudcritica, Nicola Magrone presidente Popoli e Costituzioni) ne discuteranno aggiornandone gli aspetti e rilevandone l’intensificarsi della gravità con il recente avvicendamento amministrativo. La riunione pubblica di venerdì 11 sarà inframmezzata da filmati curati da Giovanni Buttiglione e Alberto Covella di Italia Giusta, che indicheranno visivamente i modi impropri e dannosi per la salute pubblica, in cui si stanno svolgendo i lavori di demolizione della ex cementeria.

C’è del marcio a Modugno?

altQuella che nell’Amleto è una certezza riferita alla Danimarca a Modugno è ancora e soltanto una domanda.

 

La risposta a questa domanda spetta ai magistrati che stanno indagando su episodi di concussione che vedono coinvolti l’ex sindaco Rana e il suo assessore Liberio, attualmente consigliere comunale di maggioranza; il sindaco Gatti e lo sfidante alla carica di sindaco Vasile con il suo gruppo dirigente Caggiano e Scarselletta; il presidente del consiglio comunale Scippa e altri due consiglieri di maggioranza, Pascazio e Di Ciaula con l’ex city manager Bruno e l’ex dirigente dell’ufficio tecnico, ing. Capriulo, a chiudere l’elenco.

La concussione, ricordiamolo, è il reato più grave che si possa commettere contro l’interesse dei cittadini e può essere commesso solo da chi ha un incarico pubblico. Il reato consiste nel farsi dare denaro o altri vantaggi abusando della propria posizione di potere, con comportamenti idonei a convincere la vittima dell’abuso ad adeguarsi ad una prassi consolidata, cioè a convincersi che la tangente è l’unico strumento utile per ottenere quello che l’amministrazione dovrebbe concedere in ogni caso.

Ora il sindaco Gatti e i consiglieri Scippa, Pascazio e Di Ciaula, destinatari di avvisi di garanzia come gli altri sette, si sono sospesi dal loro partito, il PD; faranno altrettanto gli altri? l’ex sindaco Rana cosa farà? e Liberio? e Vasile che prometteva sfracelli in consiglio comunale cosa farà?

Sarà il PM della procura di Bari, Francesco Bretone, al quale è stata affidata la conduzione delle indagini e che contesta agli indagati vari episodi di concussione per aver “costretto o comunque indotto vari imprenditori a corrispondere indebitamente ingenti somme di denaro e altre utilità a fronte della concessione di permessi edificatori”, che nei sei mesi di proroga delle indagini che ha ottenuto dovrà rispondere alla domanda che oggi i cittadini si pongono: “c’è del marcio a Modugno?”

Concussione al Comune di Modugno, sindaco e consiglieri del Pd indagati si autosospendono

altPubblichiamo di seguito la nota diffusa dal Pd di Modugno in merito all’autosospensione dal partito del sindaco e dei tre consiglieri comunali indagati per concussione.

Il Partito Democratico di Modugno, in merito alle note vicende giudiziarie che hanno investito di recente l’Amministrazione e il Consiglio comunale, esprime innanzitutto la propria piena e incondizionata fiducia e solidarietà alla magistratura, affinché venga sconfitta e piegata alla legge, ogni eventuale pratica di corruzione e concussione nella Pubblica Amministrazione di questa città. Se di questo si tratta il Pd di Modugno sollecita la più rapida conclusione delle indagini, al fine di liberare la città dalla cappa e dalla morsa del sospetto e del dileggio, giudicando rapidamente chi fosse colpevole e scagionando chi invece restasse estraneo alla vicenda. Solo una giustizia rapida consentirebbe alla città di tornare a una serena convivenza civile e alla Amministrazione di proseguire in una azione sana e credibile. Sollecitiamo un atteggiamento responsabile di tutti, segnato dalla esigenza di accertare rapidamente i fatti ma libero dal pregiudizio e dalla condanna preventiva. Con questa premessa il Pd di Modugno ritiene di rinnovare la propria fiducia al sindaco Gatti, al presidente del Consiglio comunale Scippa e ai consiglieri comunali Di Ciaula e Pascazio, convinto della loro buona fede ed estraneità ai fatti. Il Pd di Modugno apprezza e condivide la loro decisione di autosospendersi dal partito, in tutte le sue forme di partecipazione e fino alla conclusione delle indagini, consentendo al Pd di proseguire il percorso politico e amministrativo appena avviato. Per questa ragione la decisione del sindaco Gatti e dei consiglieri comunali Scippa, Di Ciaula e Pascazio di autosospendersi dal partito è un atto di responsabilità che consente loro di difendersi adeguatamente nelle sedi opportune e consente al Pd la libertà di fare politica in modo credibile per la legalità e la trasparenza nella Pubblica Amministrazione.

Modugno, imbavagliano i 2 autisti e derubano tir: 5 arresti

altIn cinque, col volto coperto da passamontagna e armati di un fucile calibro 12 semiautomatico, avrebbero bloccato un tir (sulla Statale 96 all’altezza di Piscina dei Preti), legato e imbavagliato l’autista e un collega, e rapinato il carico del valore di circa 500mila euro. Solo poche ore per rintracciare i malfattori. Gli arrestati – che dovranno rispondere di rapina pluriaggravata, sequestro di persona, e detenzione e porto illegale di un fucile clandestino – sono Carlo Mininni, di 49 anni, un giovane di 22 anni, unico incensurato del gruppo, Saverio Zotti, di 28 anni, Michele Ratti, di 43 anni e Francesco Calzolaio, di 42 anni, quest’ultimo, secondo gli investigatori, vicino al clan Parisi del quartiere Japigia di Bari. L’autoarticolato, di 15 metri della ditta Tnt, mentre era sulla strada statale 96, sarebbe stato affiancato da un’Audi A6 di colore scuro con a bordo i cinque. Avrebbero intimato l’alt all’autista, sequestrandolo insieme ad un collega e poi, con un particolare congegno, avrebbero disattivato l’antifurto satellitare. A dare l’allarme al 113 è stata la centrale operativa dell’azienda di trasporto che non riceveva più il segnale del mezzo in marcia e soprattutto non riusciva a mettersi in contatto con i due dipendenti. Gli operatori della questura, ricevuta la segnalazione, hanno inviato pattuglie nella zona – tra Toritto e Modugno dove si trovano numerosi capannoni – dalla quale erano giunti gli ultimi segnali del gps dell’automezzo. Con l’ausilio di un elicottero e altre pattuglie della Squadra Mobile e delle Volanti, gli agenti hanno individuato il tir in un capannone, nei pressi di una cava, sulla strada provinciale che collega Terlizzi a Giovinazzo. I poliziotti hanno fatto irruzione trovando i cinque malfattori – uno dei quali ha subito imbracciato il fucile – intenti a scaricare la merce dal tir aiutandosi con carrelli elevatori. I due dipendenti della Tnt sono stati trovati sdraiati e legati nella cabina di guida dell’automezzo. I due avrebbero dovuto portare la merce – personal computer e gioielli della ditta Damiani – nel centro di raccolta barese dell’azienda per poi consegnare con mezzi più agili il carico a negozianti e centri commerciali della zona.

Vittima della strada a 11 anni, Modugno ricorda Simone Assiso

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il piccolo Simone Assiso

“E’ già trascorso un anno dal decesso di nostro figlio, per cui chiediamo verità sulla effettiva dinamica dell’incidente, non deduzioni di parte, che non hanno alcun riscontro nella realtà dei fatti, per coprire la responsabilità di chi?”. Si concludono così le 14 pagine dell’esposto presentato qualche settimana fa da Ausilia Maria Domenica Vaccarino e Vincenzo Assiso, genitori del piccolo Simone, vittima, il 3 novembre 2010, di un tragico incidente stradale sulla provinciale 67 tra Bitetto e Bitritto. Alla guida dell’auto, una Ford Fiesta, c’era la mamma. Stava accompagnando Simone a scuola. L’11enne frequentava la prima media alla scuola Dante Alighieri di Modugno. Il sorpasso azzardato, in curva, di un’auto pirata (mai rintracciata), costrinse la signora a sterzare sulla corsia opposta schiantandosi contro il muretto che delimitava la carreggiata. E fu a quel punto che una Peugeot 407 non riuscì ad evitare l’impatto con la vettura su cui viaggiava il piccolo Simone, facendola ribaltare nelle campagne circostanti. Il bambino scaraventato fuori dall’auto. La donna ferita. Sul posto giunsero per primi, per caso, due agenti di Polizia penitenziaria che subito soccorsero la signora e chiamarono i soccorsi: i vigili urbani di Bitetto e Bitritto, i Carabinieri di Bitetto e Modugno, il 118 e i Vigili del Fuoco. Per Simone non ci fu nulla da fare. La prima denuncia-querela fu presentata ai Carabinieri di Bitetto l’11 gennaio 2011. La Procura di Bari aprì un fascicolo per omicidio colposo a carico della mamma del piccolo e del conducente della Peugeot. L’11 marzo successivo venne conferito l’incarico per la ricostruzione della dinamica. Ad oggi l’inchiesta, stando al racconto del padre della giovane vittima, non ha accertato la verità dei fatti. E’ per questo che i genitori di Simone tornano a chiedere di approfondire le indagini e dare giustizia alla morte del loro bambino. Nell’esposto i signori Assiso contestano la ricostruzione dei fatti fornita dagli investigatori, fornendo nuovi spunti di indagine, a cominciare dall’analisi dei danni subiti dalla vettura e dalle testimonianze di chi, quella mattina, potrebbe aver visto qualcosa. L’occasione per ricordare il caso e tornare sulla vicenda, è stato l’anniversario della morte di Simone. La scuola che frequentava, la Dante Alighieri di Modugno, ha organizzato questa mattina una celebrazione per commemorare il piccolo ex studente scomparso prematuramente a soli 11 anni. Dopo un breve momento di preghiera, decine di palloncini bianchi e celesti sono stati fatti volare dal giardino interno della scuola, intitolato proprio a Simone.