UOMO /DONNA INDISPENSABILE ALLEANZA?

altDal titolo del convegno, si potrebbe pensare, che si tratti di temi di natura economica e di partnership fra uomini e donne.

 

Infatti, non è solo la scrivente che ha frainteso il tema – la platea era composta per la maggior parte di uomini- ma senza nulla togliere alla sensibilità degli uomini sulla “violenza alle donne”(era questo il tema vero del convegno) penso che indicato con più chiarezza il delicato tema affrontato ci sarebbero state molte più donne presenti. Il convegno è stato organizzato da Marisa Camasta, sulla falsa riga di una storia realmente accaduta: di una donna dirigente aziendale e dello stalker che la perseguita. Carmela Romita, nota psicologo di Modugno, ha spiegato quali sono gli strattagemmi che lo stalker utilizza. Partendo dalla meccanica adottata, sempre la stessa, in tutti i casi di stalking.

In primis corteggia e circonda la sua futura vittima facendola pendere dalle sue labbra, è prodigo di attenzioni e regali. Poi pian piano, la isola, allontanandola dalla famiglia, dai parenti, dagli amici. Al punto di farle cambiare lavoro e anche città. Questo per poterla controllare meglio. Come nel caso in questione. La donna, ha proseguito la Romita, perde la cognizione della realtà che la circonda. Vive come in una sorta di limbo e l’unico riferimento a cui può attingere è proprio lui, il suo aguzzino. Non è in grado di capire ciò che le sta succedendo. I danni alla psiche della vittima si quantificheranno in seguito, quando riprenderà il controllo della propria vita. Purtroppo questo accadde sempre dopo. Naturalmente le donne vittime di violenza psicologica hanno alla base, per la maggior parte delle volte, una famiglia che non le ha dato le basi affettive necessarie a renderle forti e stabili nella vita sentimentale.

Francesca Zagaria ha posto l’accento sugli aspetti legali e sulle normative che nel nostro paese, non da molto, sono a disposizione delle donne e degli uomini vittime di stalking. Tonia Colaianni Triggiani è intervenuta sulla necessità della prima accoglienza e di figure professionali a supporto delle vittime di stalking all’interno dell’istituzione. Infine a conclusione del Convegno, Stella San Severino, nel ringraziare i partecipanti e gli organizzatori, ha sottolineato la necessità di divulgare la legge sullo stalking alla cittadinanza. Attraverso un documento condiviso dai partecipanti, da portare in seno all’amministrazione con tale scopo.

Un ringraziamento sincero va al presidente dell’UPSA Raffaele Cramarossa per la collaborazione e sensibilità mostrata.

Omicidio Campanella, in manette il presunto killer

altHa un nome e un volto l’assassino del pregiudicato 48enne Francesco Campanella, ucciso davanti al porticato della sua abitazione, vicina ad un capannone adibito ad officina meccanica, in via dei Gelsomini (zona industriale alla periferia di Modugno), la sera del 14 novembre scorso. In manette è finito il 34enne Nicola Lupello, rimasto ferito quella stessa sera nell’agguato in cui morì Campanella. Lupello è stato bloccato dai Carabinieri, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, mentre veniva dimesso dall’ospedale in cui era ricoverato dalla sera dell’agguato. Inizialmente si era pensato che anche lui fosse stato obiettivo dei sicari, ma in queste settimane di indagini la sua posizione è cambiata sino alla formulazione dell’accusa di omicidio volontario. Campanella fu raggiunto mortalmente da 3 colpi di una calibro 9. Lupello rimase invece ferito a reni e fegato. Entrambi furono accompagnati in auto e abbandonati da sconosciuti all’ingresso dell’ospedale San Paolo di Bari. Dopo la sparatoria, i rilievi sul posto furono eseguiti dalla Scientifica dei Carabinieri e dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Bari oltre agli uomini della compagnia di Modugno. Ancora sconosciuti i motivi dell’agguato. Nell’immediatezza dei fatti, però, gli investigatori ipotizzarono che Campanella fosse stato invitato ad uscire dalla propria abitazione e, a quel punto, crivellato di colpi. Forse un regolamento di conti maturato nei locali ambienti criminali. Lupello, infatti, risulta essere parente del pluripregiudicato 41enne Michele Ciani, ferito il 12 maggio scorso in via Candura, al quartiere San Paolo, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Strisciuglio di Bari.

Un “progetto ecologico” a Modugno

altDa alcuni giorni sull’intero territorio comunale è stato attivato un servizio ambientale affidato ai volontari della Protezione Civile con il compito di informare e sensibilizzare tutti i cittadini sulle “buone pratiche” da seguire nel conferimento dei rifiuti, sugli orari da rispettare e soprattutto sulle modalità utili a differenziare i rifiuti: carta, plastica, vetro, alluminio ecc. dagli altri rifiuti, il cosiddetto umido.

La vigilanza ambientale volontaria è un ausilio a dir poco essenziale per il programma che l’amministrazione intende realizzare per la raccolta differenziata e il decoro di tutta la città. Ai volontari della protezione civile è stato affidato il compito di rilevare le anomalie riscontrate sul territorio e di raccogliere i suggerimenti e le segnalazioni per migliorare il servizio facendo leva anche sul buon senso civico dei cittadini. Sarà svolta un’attività di monitoraggio che andrà di pari passo con un’intensa attività di comunicazione, dove l’educazione e l’informazione sul rispetto delle regole fissate nelle ordinanze sindacali, la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata e il decoro urbano, avranno un ruolo preminente.

 

Questa iniziativa è da considerarsi la miglior forma di prevenzione sanitaria collettiva, perché un territorio ben presidiato e informato, anche per l’effetto deterrente ad esso associato, limita l’azione inquinante individuale. Il comportamento virtuoso dei cittadini attraverso il rispetto delle regole e degli orari di conferimento, l’uso appropriato delle isole ecologiche renderanno evidenti in futuro i vantaggi, anche economici e di decoro, che possono derivarne per tutta la città.

L’assessore Vito Signorile, da sempre convinto che sia meglio prevenire l’emergenza piuttosto che cercare i rimedi, è sicuro – come anche il personale tutto dell’Assessorato all’Ambiente, Sport e Qualità della vita – di poter contare sulla partecipazione attiva di tutti i cittadini per la buona realizzazione del “progetto ecologico” della nostra città.

La storia si ripete

altA distanza di 18 anni si profila per Modugno un nuovo commissariamento dell’amministrazione cittadina. Nel 1993 il Presidente della Repubblica decretò lo scioglimento dell’amministrazione in quanto

…“Il consiglio comunale di Modugno, eletto nelle consultazioni elettorali del 29 ottobre 1989, presenta fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso”. (Gazzetta Ufficiale n. 76 del 1-4-1993). Il decreto fu emanato perché in quegli anni si erano...” susseguiti gravi episodi di violenza contro alcuni componenti del consiglio comunale, costituenti inequivocabili tentativi di coartazione della determinazione dell’organo elettivo.”

A delineare ulteriormente il quadro di inquinamento in cui versava allora l’amministrazione di Modugno… “concorre l’esistenza di procedimenti penali pendenti nei confronti di alcuni amministratori attualmente in carica (….) imputati di concussione aggravata in concorso, in relazione all’espletamento di alcune gare d’appalto i cui atti sono stati sottoposti a sequestro dalla competente autorità giudiziaria” e si facevano i nomi di vari consiglieri allora in carica …“rinviati a giudizio per concorso continuato ed aggravato nel reato di abuso d’ufficio”.

Il decreto, impietoso per chi lo legge oggi, continuava ..“il clima di grave condizionamento e degrado in cui versa il consiglio comunale di Modugno(…) la palese inosservanza del principio di legalità nella gestione dell’ente e l’uso distorto della cosa pubblica utilizzata per il perseguimento di fini estranei al pubblico interesse hanno minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica e, nel compromettere le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, hanno ingenerato diffusa sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini.”

I fatti che allora, sulla spinta del clima giustizialista determinato dall’inchiesta “mani pulite”, determinarono lo scioglimento del consiglio comunale di Modugno non ebbero alcun seguito penale in quanto nessuno degli inquisiti dell’epoca ha subito alcuna condanna. È quello che ci auguriamo succeda oggi e cioè che tutti gli inquisiti attuali vengano prosciolti da ogni accusa e tornino sereni nell’ambito delle loro famiglie che certamente non attraversano un bel momento di vita. Ma la cristiana speranza che tutto si risolva positivamente per loro non deve essere di impedimento ad un approfondito esame di coscienza da parte degli elettori di Modugno.

Per svolgere il compito di consigliere comunale, di assessore, di sindaco, è necessario essere eletti e gli inquisiti di oggi, innocenti fino a prova contraria come gli inquisiti di allora, innocenti dichiarati, sono stati eletti dai modugnesi. E prima ancora di essere eletti, che questo piaccia o meno, gli attuali inquisiti sono stati indicati dai partiti, dalle liste e dalle stesse associazioni che oggi, prima ancora del compiersi dell’iter giudiziario, prendono le distanze; sono stati votati dagli stessi elettori che oggi si scambiano commenti e contumelie via etere pro o contro quello o quest’altro.

Non bisogna dimenticare che nelle ultime consultazioni elettorali c’erano circa 700 candidati, la maggioranza dei quali presenti in liste che appoggiavano due degli inquisiti attuali come candidati alla successione di un inquisito di oggi e del ‘93! Riflettiamo.

Ex cementeria e questione morale nell'assemblea di Italia Giusta

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Nicola Magrone

L’ex cementeria di Modugno, culla di tonnellate di amianto killer, rischia di contaminare, se non l’ha già fatto, una popolazione intera. A denunciarlo pubblicamente in un’assemblea organizzata nel palazzo della Cultura, è il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, presieduto dal magistrato Nicola Magrone.

Nella serata, dal titolo ”Il caso Modugno: la cementeria, la questione morale, il centro storico, i servizi sociali. Di male in peggio”, si sono succeduti gli interventi di Nicola Sacco, della rivista Sudcritica; Giancarlo Ragnini, dei Verdi di Modugno; Tina Luciano, del Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione; oltre alla testimonianza di Nicola Loiacono, figlio del dottor Pinuccio Loiacono (una delle vittime dell’inquinamento da amianto della zona dell’ex cementeria). Le conclusioni dell’incontro, moderato da Pasquale De Santis, sono state affidate a Magrone. “Quello della ex cementeria è l’esempio più clamoroso di una distrazione, per usare un termine buono, generoso, – ha detto Magrone – delle amministrazioni vecchie e della nuova che non dice una parola. Lì è fuori discussione che c’è stata una quantità, alcune relazioni di organi preposti parlano di tonnellate, di amianto e soprattutto del cosiddetto lago sotto il quale ci sarebbe ancor più amianto fino al punto che avrebbe contaminato la falda, il che significa l’avvelenamento di una popolazione intera”. Un’area che, una volta bonificata, potrebbe diventare un parco intitolato a Pinuccio Loiacono. Una battaglia di civiltà, prima che giudiziaria, per tentare di salvare un territorio già sufficientemente martoriato dai fumi e gli scarichi della limitrofa zona industriale.

Inevitabile l’analisi dell’attuale situazione politica, soprattutto alla luce della bufera giudiziaria che solo poche settimane fa ha travolto vecchio e nuovo sindaco, oltre al capo dell’opposizione. “Ma questo si inserisce – ha detto ancora Magrone – in un clima di gestione del cosiddetto potere, grossolanamente egoistica, personalistica, di accaparramento di privilegi. Questa storia poi delle implicazioni giudiziarie delle amministrazioni vecchia e nuova ha delle tinte davvero incredibili. L’indagine riguarderebbe il vecchio sindaco, il nuovo sindaco, il presidente del Consiglio, consiglieri di maggioranza e altri di minoranza. Questo significa – sottolinea Magrone – che c’è una situazione di collegamento stretto tra gli uni e gli altri, di azzeramento della dialettica democratica in Consiglio. Quello che noi abbiamo definito da sempre il sistema del partito unico. Si parla di sistema Sesto, di Penati, ma qui abbiamo un sistema Modugno che è ancora più grave. Abbiamo un’amministrazione che, apparentemente articolata in maggioranza e minoranza, nella realtà è accomunata da qualcosa di molto peggio. E questo noi lo abbiamo denunciato e lo denunciamo non per fare i giustizialisti. Noi diciamo: un’amministrazione, un Consiglio comunale così intrecciato tra maggioranza e minoranza dà garanzie di legalità, di articolazione democratica? Quando noi parliamo di legalità ci riferiamo anche alla legalità costituzionale dove il consigliere è libero, dove l’amministrazione è sostenuta da una maggioranza, dove l’opposizione fa la sua parte. Ma se entrambe sono legate da un interesse comune, il Consiglio comunale non serve più. Quindi c’è un problema anche di agibilità democratica, di legalità democratica”.