Ex cementeria e questione morale nell'assemblea di Italia Giusta

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Nicola Magrone

L’ex cementeria di Modugno, culla di tonnellate di amianto killer, rischia di contaminare, se non l’ha già fatto, una popolazione intera. A denunciarlo pubblicamente in un’assemblea organizzata nel palazzo della Cultura, è il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, presieduto dal magistrato Nicola Magrone.

Nella serata, dal titolo ”Il caso Modugno: la cementeria, la questione morale, il centro storico, i servizi sociali. Di male in peggio”, si sono succeduti gli interventi di Nicola Sacco, della rivista Sudcritica; Giancarlo Ragnini, dei Verdi di Modugno; Tina Luciano, del Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione; oltre alla testimonianza di Nicola Loiacono, figlio del dottor Pinuccio Loiacono (una delle vittime dell’inquinamento da amianto della zona dell’ex cementeria). Le conclusioni dell’incontro, moderato da Pasquale De Santis, sono state affidate a Magrone. “Quello della ex cementeria è l’esempio più clamoroso di una distrazione, per usare un termine buono, generoso, – ha detto Magrone – delle amministrazioni vecchie e della nuova che non dice una parola. Lì è fuori discussione che c’è stata una quantità, alcune relazioni di organi preposti parlano di tonnellate, di amianto e soprattutto del cosiddetto lago sotto il quale ci sarebbe ancor più amianto fino al punto che avrebbe contaminato la falda, il che significa l’avvelenamento di una popolazione intera”. Un’area che, una volta bonificata, potrebbe diventare un parco intitolato a Pinuccio Loiacono. Una battaglia di civiltà, prima che giudiziaria, per tentare di salvare un territorio già sufficientemente martoriato dai fumi e gli scarichi della limitrofa zona industriale.

Inevitabile l’analisi dell’attuale situazione politica, soprattutto alla luce della bufera giudiziaria che solo poche settimane fa ha travolto vecchio e nuovo sindaco, oltre al capo dell’opposizione. “Ma questo si inserisce – ha detto ancora Magrone – in un clima di gestione del cosiddetto potere, grossolanamente egoistica, personalistica, di accaparramento di privilegi. Questa storia poi delle implicazioni giudiziarie delle amministrazioni vecchia e nuova ha delle tinte davvero incredibili. L’indagine riguarderebbe il vecchio sindaco, il nuovo sindaco, il presidente del Consiglio, consiglieri di maggioranza e altri di minoranza. Questo significa – sottolinea Magrone – che c’è una situazione di collegamento stretto tra gli uni e gli altri, di azzeramento della dialettica democratica in Consiglio. Quello che noi abbiamo definito da sempre il sistema del partito unico. Si parla di sistema Sesto, di Penati, ma qui abbiamo un sistema Modugno che è ancora più grave. Abbiamo un’amministrazione che, apparentemente articolata in maggioranza e minoranza, nella realtà è accomunata da qualcosa di molto peggio. E questo noi lo abbiamo denunciato e lo denunciamo non per fare i giustizialisti. Noi diciamo: un’amministrazione, un Consiglio comunale così intrecciato tra maggioranza e minoranza dà garanzie di legalità, di articolazione democratica? Quando noi parliamo di legalità ci riferiamo anche alla legalità costituzionale dove il consigliere è libero, dove l’amministrazione è sostenuta da una maggioranza, dove l’opposizione fa la sua parte. Ma se entrambe sono legate da un interesse comune, il Consiglio comunale non serve più. Quindi c’è un problema anche di agibilità democratica, di legalità democratica”.

Terza sparatoria a Modugno in due settimane: 48enne ucciso con 3 colpi di pistola

Terzo agguato nelle ultime 2 settimane a Modugno. Dopo le gambizzazioni a Zona Cecilia e nel centro storico della città, questa sera una persona è stata uccisa e un’altra ferita in un agguato compiuto in via dei Gelsomini, nella zona industriale. La vittima, il 48enne pregiudicato Francesco Campanella, è stata raggiunta mortalmente da 3 colpi di una calibro 9 esplosi davanti al porticato della sua abitazione, vicina ad un capannone adibito ad officina meccanica. Ferito ai reni e al fegato, a quanto sembra da un solo proiettile, Nicola Lupello, di 34 anni, anche lui già noto alle forze dell’ordine. I due sono stati abbandonati all’ingresso dell’ospedale San Paolo di Bari da due persone che viaggiavano a bordo di una monovolume di colore scuro, subito interrogati dagli investigatori. Sul posto, per i rilievi, la Scientifica dei Carabinieri e i militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Bari oltre agli uomini della compagnia di Modugno. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, Campanella, sarebbe stato invitato ad uscire dalla propria abitazione e, a quel punto, sarebbe stato crivellato di colpi. Forse un regolamento di conti maturato nei locali ambienti criminali. Lupello, infatti, risulta essere parente del pluripregiudicato 41enne Michele Ciani, ferito il 12 maggio scorso in via Candura, al quartiere San Paolo, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Strisciuglio di Bari.

Concussione al Comune di Modugno, l'indagine si allarga

C’è molto di più di quanto emerso dal deposito della prima informativa della Guardia di Finanza: non solo tangenti, ma anche consulenze imposte e favori ad imprese ritenute vicine ad alcuni indagati. E’ quanto emerge dagli ultimi accertamenti della Procura di Bari che ha aperto mesi fa un fascicolo d’inchiesta sul Comune di Modugno, ed in particolare su presunte concessioni edilizie rilasciate in cambio di tangenti. L’avviso di proroga delle indagini notificato nelle scorse settimane a 11 persone, si apprende da fonti giudiziarie, riguarderebbe solo una parte degli amministratori e dei professionisti coinvolti. Il reato contestato agli indagati dal pm Francesco Bretone, titolare del fascicolo, è concussione in concorso. Almeno due maglie ed un comparto (una zona residenziale di recente realizzazione alla periferia della città) sarebbero oggetto degli accertamenti della Procura, che sta anche passando al setaccio, tramite una consulenza tecnica affidata ad un commercialista, i conti correnti e i flussi finanziari delle società riconducibili agli indagati.

Zona Asi, presidenza al Comune di Modugno oppure fuori dal consorzio

altModugno fuori dal C.d.a Asi? Gatti dice no. È la ferma risposta del primo cittadino modugnese che ha preso una netta posizione nei confronti di chi vorrebbe Modugno fuori dal direttivo dell’Area a sviluppo industriale. Durante il Consiglio Comunale d’urgenza, convocato ieri presso il municipio di Modugno, la Giunta comunale ha deliberato, con 18 voti a favore, una mozione per richiedere l’assegnazione alla Città di Modugno della Presidenza del CdA dell’ ASI.

L’assise, inoltre, chiederà al servizio legale comunale se è possibile per il Comune di Modugno recedere dal Consorzio ASI. In questo caso, una Commissione Consiliare di Verifica e Studio si occuperà di vagliare le ricadute di una eventuale gestione diretta del territorio comunale ricadente nell’Agglomerato industriale Bari-Modugno. Nel caso in cui il recesso non fosse possibile, la Commissione provvederà ad elaborare un documento con la descrizione delle azioni da richiedere al Consorzio ASI e alla Regione Puglia, in base alle proposte emerse durante il Consiglio.

L’Asi, della quale Modugno è membro attivo da 20 anni, è nata allo scopo di costituire un’area dedicata alle piccole e medie imprese al fine di creare un incontro di collaborazione produttiva tra i Comuni. Alla scadenza dell’attuale Cda, prevista per l’aprile prossimo, verrà nominato un nuovo direttivo del quale entrerebbero a far parte Confindustria, Provincia di Bari, Comune di Molfetta, Camera di commercio, Comune di Bari, lasciando da parte i comuni di Modugno e Bitonto. Questo significherebbe che il territorio che il paese ha ceduto come area industriale verrebbe gestito da un Cda nel quale Modugno non sarebbe rappresentato.

«C’è bisogno di ordine – ha commentato il sindaco – troppo spesso le pertinenze dei comuni e dell’Asi sono state confuse. Uno scollamento dei comuni porterebbe solo ad una maggiore caoticità e ad un arretramento. Se si vuole che ci sia una crescita dell’area industriale è necessario collaborare, non estromettere». « Il Comune di Modugno ha aderito al consorzio con intenzioni positive – ha aggiunto Gatti – ma la realtà di oggi è ben diversa da quella di 20 anni fa: l’Asi ha sottratto a Modugno numerose aree agricole e se volessimo fare un bilancio tra costi e benefici questo risulterebbe negativo. L’Asi và rivista e c’è bisogno della collaborazione di tutti i comuni e degli imprenditori».

Dello stesso avviso del sindaco Gatti sono stati la Segretaria provinciale della Cgl di Bari Anna Lepore, il presidente della Confartigianato Raffaele Cramarossa, il presidente del Cna Nicola Di Cristo e il presidente del comitato Pro-Ambiente Ferrulli, che hanno partecipato al consiglio straordinario rimarcando non solo l’urgenza di chiarire la posizione di Modugno, ma anche di creare un direttivo che vada ben oltre le beghe politiche o amministrative e che tenga maggiore conto dell’ambiente, con più aree verdi e rispetto per il patrimonio naturale, del benessere dei cittadini e dei lavoratori dell’area industriale.

Trasporto alunni e mensa scolastica: protesta dei genitori

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Scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri

Pubblichiamo di seguito il comunicato diffuso da Massimo Angiulli, presidente del Consiglio d’Istituto I.Sec.I° gr.”D.Alighieri” e presidente del Consiglio di Circolo Didattico “E. De Amicis”.

 

 

A SEGUITO DI NUMEROSE ED INSISTENTI RICHIESTE E SOLLECITI IN MERITO ALLA PARTENZA DEL SERVIZIO DI TRASPORTO DEGLI ALUNNI E DEL SERVIZIO MENSA,PROMESSO DALL’AMMINISTRAZIONE CITTADINA,CON L’IMPEGNO DI FARLI PARTIRE DAPPRIMA PER LA PRIMA META’ DI OTTOBRE E POI RINVIATO E GARANTITO AGLI INIZI DI NOVEMBRE,A TUTT’OGGI GLI STESSI SERVIZI NON VENGONO ATTUATI PER GARE DESERTE ED OFFERTE ANTIECONOMICHE PROPOSTE ALLE AZIENDE FORNITRICI. Dopo ormai oltre due mesi dagli inizi dell’A.S. e delle attività per le quali la programmazione scolastica delle Nostre Scuole si è organizzata tenendo conto dei servizi succitati, con la predisposizione di servizi, didattica, programmi ed orari comunicati alle famiglie e già messi in atto ad oggi anche nelle ore di lezione e nelle attività rivolte agli alunni, il sottoscritto nei ruoli che riveste a nome di tutti i consessi che rappresenta, DENUNCIA il totale stato di disservizio e l’inerzia dell’azione amministrativa cittadina che non si adopera in alcun modo per risolvere comunque la necessità e non fa nulla o poco per garantire l’erogazione dei servizi. Illusione o realtà? sogno o concretezza? promesse o impegni da mantenere? Quali sono le reali intenzioni di questa amministrazione che poco o nulla ha prodotto ad oggi per le Nostre scuole, tranne che stendere regolamenti sui servizi a domanda individuale con predisposizione di tariffe esorbitanti che in tempi di grave crisi e forte stato di disagio sociale ed economico per le famiglie, non fanno altro che imporre alle stesse, un ulteriore e sicuro grave sforzo e sacrificio e magari con un tributo non equiparato e coerente con il momento che si vive e per quanto oggetto del servizio ad oggi non fornito ma soltanto promesso? E’ un disagio che finirà dopo solo tre mesi e magari con l’approssimarsi delle vacanze natalizie lo si porterà a procrastinarsi sino al 2012? Anche queste diventeranno emergenze e creeranno ancora peggiori disagi che le nostre famiglie e gli operatori della scuola(prof, insegnanti, personale) dovranno subire a lungo? magari per l’intero anno scolastico? non sono bastate già le emergenze che hanno portato alla chiusura di plessi scolastici per i topi, ad anno appena iniziato, che già hanno creato grandi sacrifici per tutti e che comunque, va precisato, grazie allo spirito di abnegazione dei docenti si è garantita ai nostri figli ed alunni lo svolgimento della didattica, seppur in condizioni di precarietà e disagio? Non vorremmo che le nostre scuole siano oggetto di poca attenzione da parte di chi ci governa proprio in un momento in cui vedevano aumentare il loro prestigio grazie alla alta offerta di qualità formativa e progettualità didattica offerta, che negli ultimi tempi sempre più ha attratto anche da BARI e da paesi e zone limitrofe un notevole e sempre in aumento numero di iscritti. Cosa farsene del rimborso di un ticket già pagato di fronte al perpetrarsi di un disagio creato per la mancanza di attenzione ai bisogni e alle necessità delle famiglie? In attesa di risposte concrete che tendano alla pronta attuazione dei servizi ed alla revisione delle tariffe richieste, i genitori dei due Istituti RICHIEDONO massima attenzione e tempestività nel risolvere queste necessità riservandosi altre forme più forti di protesta.