Chiarantoni in Tribunale contro il Comune di Modugno per essere reintegrato

altLo scontro tra l’ex responsabile dell’Ufficio Piano di Zona, Ernesto Chiarantoni, e il Comune di Modugno è ormai ad un bivio. Con delibera n.76 del 5 dicembre scorso è stata messa nero su bianco tutta la vicenda legata a Chiarantoni, che ha deciso di procedere per vie legali presentato un ricorso presso il Tribunale Civile di Bari-Sezione Lavoro, con l’obiettivo di essere reintegrato nelle sue mansioni. “Nella relazione del mio ufficio – ci ha spiegato il responsabile dell’ufficio legale del Comune di Modugno, l’avvocato Cristina Carlucci – sono state indicate  le motivazioni contenute nel ricorso notificato al Comune di Modugno da Chiarantoni; infatti, in alcuni passaggi della relazione, in conseguenza di determinate affermazioni, viene precisato che le stesse sono ‘a parere del ricorrente’. Chiarantoni fu assunto con contratto sottoscritto in data 31 dicembre 2009 ai sensi dell’art.110 del D.Lgs. n.267/2000. Tale contratto, secondo i pareri univoci degli uffici, acquisiti dal sindaco neo eletto prima di adottare ogni atto, scade con il mandato del sindaco. Si trattava di un contratto di tipo fiduciario, posto in essere durante il mandato del sindaco Rana. Con l’insediamento del nuovo sindaco cessano gli effetti di tutti i contratti stipulati ex art. 110 TUEL. Il termine ultimo per il contratto di Chiarantoni era dunque il 3 giugno 2011. Il sindaco Gatti successivamente, con nota del 15 giugno 2011, quale atto confermativo, ha comunicato a Chiarantoni che il proprio rapporto con l’ente era scaduto”. Tuttavia il 21 luglio scorso il Coordinamento Istituzionale Piano di Zona riconfermava Chiarantoni, quale responsabile dell’Ufficio del Piano di Zona, configurando un contratto di novazione e dando mandato, si legge nel deliberato, “agli uffici competenti di perfezionare gli atti relativi necessari per il rinnovo del contratto, sottoscritto in data 31 dicembre 2009, fino al 31 dicembre 2012, in ossequio all’art.110, 6 del TUEL. Quando si è riunito il Coordinamento Istituzionale il 21 luglio scorso era assente il Comune di Modugno, comune capofila. A fronte di tale deliberato il sindaco Gatti chiese al dirigente del IV e VI settore, Gesmundo, al segretario generale e dirigente del I settore, Oreste, al responsabile dell’Ufficio Personale, Maggio e a me (avvocato Carlucci, ndr), quali adempimenti dovessero essere adottati in merito a tale deliberato. Gli uffici, con nota del 6 settembre scorso, hanno rappresentato al sindaco come la novazione non fosse applicabile al rapporto in questione poiché tale istituto è attuabile solo in presenza di rapporti pendenti, per i quali la prestazione contrattuale è diventata ineseguibile. Non sussistono tali estremi nel caso di specie, trattandosi di un nuovo contratto a stipularsi, essendo il precedente già scaduto. Si è poi specificato che il Comune di Modugno non potesse addivenire alla conclusione del contratto con Chiarantoni poiché, a detta data, l’ente non era provvisto del Piano della Performance. Tale elemento, ai sensi dell’art. 10 D.lgs. 150/2009, non consente all’ente di assumere personale ovvero di stipulare contratti di consulenza o convenzione con soggetti esterni. Questi elementi sono stati presentati dal sindaco di Modugno agli altri due sindaci componenti l’Ufficio di Piano, cioè dei Comuni di Bitetto e Bitritto , con la nota del 14/10/2011. In detta nota, con cui il sindaco Gatti riscontra e contesta la diffida che, nelle more, era pervenuta in data 6 ottobre 2011 dai medesimi sindaci sull’adozione degli atti stabiliti nella Deliberazione del 21/7/2011, si rappresenta che, in primo luogo, il provvedimento deliberativo del Coordinamento Istituzionale presentava evidenti vizi di legittimità, poiché quanto in esso statuito andava ben oltre le competenze del Coordinamento Istituzionale, così come indicate dall’art. 13 del regolamento di Funzionamento dell’Ufficio di Piano. Tale disposizione, infatti, prevede espressamente che il Presidente del Comune Capofila nomini il Responsabile dell’Ufficio di Piano su designazione del Coordinamento Istituzionale; rientrano, quindi, nelle esclusive competenze del comune capofila, cioè Modugno, la verifica e l’applicazione degli istituti giuridici più idonei alla formalizzazione del rapporto contrattuale, laddove possibile, potendo il coordinamento Istituzionale solo designare il nominativo del soggetto scelto, non certo dettare anche le condizioni contrattuali. Nonostante l’avvenuta ricezione della nota del sindaco del 14/6/2011, con cui comunicava l’avvenuta cessazione del contratto in essere, è emerso che Chiarantoni ha continuato ad accedere alle sedi dell’Ufficio di Piano. Di ciò si è avuta contezza dal fatto che Chiarantoni provvedeva ad inviare missive di contestazione circa il proprio rapporto contrattuale al Dirigente VI settore, Gesmundo, utilizzando  la carta intestata dell’Ufficio di Piano. A seguito di tale elemento, con note del 19 settembre e del 13 ottobre scorsi, il dirigente VI Settore, Gesmundo ha diffidato Chiarantoni dall’accedere nuovamente presso i locali dell’Ufficio di Piano, nonché ad utilizzare carta intestata dello stesso, firmare atti e quant’altro inerente una funzione di cui quest’ultimo non era titolare, specificando che, in caso contrario, si sarebbe concretizzato il reato di usurpazione di pubbliche funzioni”.

Il resto è storia d’oggi, con il ricorso di Chiarantoni. “Egli ha chiesto di essere integrato – ci ha spiegato ancora l’avvocato Carlucci – perché a suo dire il contratto non è scaduto, facendo coincidere la data di scadenza contrattuale con quella di scadenza della Convenzione sottoscritta tra i Comuni dell’ambito territoriale, vale a dire il  31 dicembre 2012. Nel ricorso proposto dinanzi al Tribunale del lavoro di Bari,  Chiarantoni ha chiesto di ordinare al Comune di Modugno di sottoscrivere il contratto di novazione, poiché il precedente contratto non si ritiene scaduto, nonché il pagamento degli arretrati dal giugno 2011(4.338 euro circa lordi mensili). Egli chiede, inoltre, di ordinare al Comune convenuto di cessare le  vessazioni operate nei suoi confronti attraverso le citate comunicazioni del Dott.  Gesmundo. Ha chiesto, in via preliminare, l’adozione di un provvedimento di reintegrazione nel posto di lavoro in sede cautelare inaudita altera parte, ai sensi dell’art. 669 comma 2 c.p.c. Il giudice Calia, ha rigettato tale richiesta di adozione di misure cautelari in assenza di contraddittorio ed ha fissato l’udienza proprio per ieri 19 dicembre. Ognuna delle parti ha esposto le sue posizioni in maniera serena, ed il giudice si è riservato di decidere. Entrambe le parti in causa – ha concluso l’avvocato Carlucci – potranno proporre appello al Collegio del Tribunale del Lavoro di Bari”.

UOMO /DONNA INDISPENSABILE ALLEANZA?

altDal titolo del convegno, si potrebbe pensare, che si tratti di temi di natura economica e di partnership fra uomini e donne.

 

Infatti, non è solo la scrivente che ha frainteso il tema – la platea era composta per la maggior parte di uomini- ma senza nulla togliere alla sensibilità degli uomini sulla “violenza alle donne”(era questo il tema vero del convegno) penso che indicato con più chiarezza il delicato tema affrontato ci sarebbero state molte più donne presenti. Il convegno è stato organizzato da Marisa Camasta, sulla falsa riga di una storia realmente accaduta: di una donna dirigente aziendale e dello stalker che la perseguita. Carmela Romita, nota psicologo di Modugno, ha spiegato quali sono gli strattagemmi che lo stalker utilizza. Partendo dalla meccanica adottata, sempre la stessa, in tutti i casi di stalking.

In primis corteggia e circonda la sua futura vittima facendola pendere dalle sue labbra, è prodigo di attenzioni e regali. Poi pian piano, la isola, allontanandola dalla famiglia, dai parenti, dagli amici. Al punto di farle cambiare lavoro e anche città. Questo per poterla controllare meglio. Come nel caso in questione. La donna, ha proseguito la Romita, perde la cognizione della realtà che la circonda. Vive come in una sorta di limbo e l’unico riferimento a cui può attingere è proprio lui, il suo aguzzino. Non è in grado di capire ciò che le sta succedendo. I danni alla psiche della vittima si quantificheranno in seguito, quando riprenderà il controllo della propria vita. Purtroppo questo accadde sempre dopo. Naturalmente le donne vittime di violenza psicologica hanno alla base, per la maggior parte delle volte, una famiglia che non le ha dato le basi affettive necessarie a renderle forti e stabili nella vita sentimentale.

Francesca Zagaria ha posto l’accento sugli aspetti legali e sulle normative che nel nostro paese, non da molto, sono a disposizione delle donne e degli uomini vittime di stalking. Tonia Colaianni Triggiani è intervenuta sulla necessità della prima accoglienza e di figure professionali a supporto delle vittime di stalking all’interno dell’istituzione. Infine a conclusione del Convegno, Stella San Severino, nel ringraziare i partecipanti e gli organizzatori, ha sottolineato la necessità di divulgare la legge sullo stalking alla cittadinanza. Attraverso un documento condiviso dai partecipanti, da portare in seno all’amministrazione con tale scopo.

Un ringraziamento sincero va al presidente dell’UPSA Raffaele Cramarossa per la collaborazione e sensibilità mostrata.

Omicidio Campanella, in manette il presunto killer

altHa un nome e un volto l’assassino del pregiudicato 48enne Francesco Campanella, ucciso davanti al porticato della sua abitazione, vicina ad un capannone adibito ad officina meccanica, in via dei Gelsomini (zona industriale alla periferia di Modugno), la sera del 14 novembre scorso. In manette è finito il 34enne Nicola Lupello, rimasto ferito quella stessa sera nell’agguato in cui morì Campanella. Lupello è stato bloccato dai Carabinieri, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, mentre veniva dimesso dall’ospedale in cui era ricoverato dalla sera dell’agguato. Inizialmente si era pensato che anche lui fosse stato obiettivo dei sicari, ma in queste settimane di indagini la sua posizione è cambiata sino alla formulazione dell’accusa di omicidio volontario. Campanella fu raggiunto mortalmente da 3 colpi di una calibro 9. Lupello rimase invece ferito a reni e fegato. Entrambi furono accompagnati in auto e abbandonati da sconosciuti all’ingresso dell’ospedale San Paolo di Bari. Dopo la sparatoria, i rilievi sul posto furono eseguiti dalla Scientifica dei Carabinieri e dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Bari oltre agli uomini della compagnia di Modugno. Ancora sconosciuti i motivi dell’agguato. Nell’immediatezza dei fatti, però, gli investigatori ipotizzarono che Campanella fosse stato invitato ad uscire dalla propria abitazione e, a quel punto, crivellato di colpi. Forse un regolamento di conti maturato nei locali ambienti criminali. Lupello, infatti, risulta essere parente del pluripregiudicato 41enne Michele Ciani, ferito il 12 maggio scorso in via Candura, al quartiere San Paolo, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Strisciuglio di Bari.

Un “progetto ecologico” a Modugno

altDa alcuni giorni sull’intero territorio comunale è stato attivato un servizio ambientale affidato ai volontari della Protezione Civile con il compito di informare e sensibilizzare tutti i cittadini sulle “buone pratiche” da seguire nel conferimento dei rifiuti, sugli orari da rispettare e soprattutto sulle modalità utili a differenziare i rifiuti: carta, plastica, vetro, alluminio ecc. dagli altri rifiuti, il cosiddetto umido.

La vigilanza ambientale volontaria è un ausilio a dir poco essenziale per il programma che l’amministrazione intende realizzare per la raccolta differenziata e il decoro di tutta la città. Ai volontari della protezione civile è stato affidato il compito di rilevare le anomalie riscontrate sul territorio e di raccogliere i suggerimenti e le segnalazioni per migliorare il servizio facendo leva anche sul buon senso civico dei cittadini. Sarà svolta un’attività di monitoraggio che andrà di pari passo con un’intensa attività di comunicazione, dove l’educazione e l’informazione sul rispetto delle regole fissate nelle ordinanze sindacali, la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata e il decoro urbano, avranno un ruolo preminente.

 

Questa iniziativa è da considerarsi la miglior forma di prevenzione sanitaria collettiva, perché un territorio ben presidiato e informato, anche per l’effetto deterrente ad esso associato, limita l’azione inquinante individuale. Il comportamento virtuoso dei cittadini attraverso il rispetto delle regole e degli orari di conferimento, l’uso appropriato delle isole ecologiche renderanno evidenti in futuro i vantaggi, anche economici e di decoro, che possono derivarne per tutta la città.

L’assessore Vito Signorile, da sempre convinto che sia meglio prevenire l’emergenza piuttosto che cercare i rimedi, è sicuro – come anche il personale tutto dell’Assessorato all’Ambiente, Sport e Qualità della vita – di poter contare sulla partecipazione attiva di tutti i cittadini per la buona realizzazione del “progetto ecologico” della nostra città.

La storia si ripete

altA distanza di 18 anni si profila per Modugno un nuovo commissariamento dell’amministrazione cittadina. Nel 1993 il Presidente della Repubblica decretò lo scioglimento dell’amministrazione in quanto

…“Il consiglio comunale di Modugno, eletto nelle consultazioni elettorali del 29 ottobre 1989, presenta fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso”. (Gazzetta Ufficiale n. 76 del 1-4-1993). Il decreto fu emanato perché in quegli anni si erano...” susseguiti gravi episodi di violenza contro alcuni componenti del consiglio comunale, costituenti inequivocabili tentativi di coartazione della determinazione dell’organo elettivo.”

A delineare ulteriormente il quadro di inquinamento in cui versava allora l’amministrazione di Modugno… “concorre l’esistenza di procedimenti penali pendenti nei confronti di alcuni amministratori attualmente in carica (….) imputati di concussione aggravata in concorso, in relazione all’espletamento di alcune gare d’appalto i cui atti sono stati sottoposti a sequestro dalla competente autorità giudiziaria” e si facevano i nomi di vari consiglieri allora in carica …“rinviati a giudizio per concorso continuato ed aggravato nel reato di abuso d’ufficio”.

Il decreto, impietoso per chi lo legge oggi, continuava ..“il clima di grave condizionamento e degrado in cui versa il consiglio comunale di Modugno(…) la palese inosservanza del principio di legalità nella gestione dell’ente e l’uso distorto della cosa pubblica utilizzata per il perseguimento di fini estranei al pubblico interesse hanno minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica e, nel compromettere le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, hanno ingenerato diffusa sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini.”

I fatti che allora, sulla spinta del clima giustizialista determinato dall’inchiesta “mani pulite”, determinarono lo scioglimento del consiglio comunale di Modugno non ebbero alcun seguito penale in quanto nessuno degli inquisiti dell’epoca ha subito alcuna condanna. È quello che ci auguriamo succeda oggi e cioè che tutti gli inquisiti attuali vengano prosciolti da ogni accusa e tornino sereni nell’ambito delle loro famiglie che certamente non attraversano un bel momento di vita. Ma la cristiana speranza che tutto si risolva positivamente per loro non deve essere di impedimento ad un approfondito esame di coscienza da parte degli elettori di Modugno.

Per svolgere il compito di consigliere comunale, di assessore, di sindaco, è necessario essere eletti e gli inquisiti di oggi, innocenti fino a prova contraria come gli inquisiti di allora, innocenti dichiarati, sono stati eletti dai modugnesi. E prima ancora di essere eletti, che questo piaccia o meno, gli attuali inquisiti sono stati indicati dai partiti, dalle liste e dalle stesse associazioni che oggi, prima ancora del compiersi dell’iter giudiziario, prendono le distanze; sono stati votati dagli stessi elettori che oggi si scambiano commenti e contumelie via etere pro o contro quello o quest’altro.

Non bisogna dimenticare che nelle ultime consultazioni elettorali c’erano circa 700 candidati, la maggioranza dei quali presenti in liste che appoggiavano due degli inquisiti attuali come candidati alla successione di un inquisito di oggi e del ‘93! Riflettiamo.