Il resto è storia d’oggi, con il ricorso di Chiarantoni. “Egli ha chiesto di essere integrato – ci ha spiegato ancora l’avvocato Carlucci – perché a suo dire il contratto non è scaduto, facendo coincidere la data di scadenza contrattuale con quella di scadenza della Convenzione sottoscritta tra i Comuni dell’ambito territoriale, vale a dire il 31 dicembre 2012. Nel ricorso proposto dinanzi al Tribunale del lavoro di Bari, Chiarantoni ha chiesto di ordinare al Comune di Modugno di sottoscrivere il contratto di novazione, poiché il precedente contratto non si ritiene scaduto, nonché il pagamento degli arretrati dal giugno 2011(4.338 euro circa lordi mensili). Egli chiede, inoltre, di ordinare al Comune convenuto di cessare le vessazioni operate nei suoi confronti attraverso le citate comunicazioni del Dott. Gesmundo. Ha chiesto, in via preliminare, l’adozione di un provvedimento di reintegrazione nel posto di lavoro in sede cautelare inaudita altera parte, ai sensi dell’art. 669 comma 2 c.p.c. Il giudice Calia, ha rigettato tale richiesta di adozione di misure cautelari in assenza di contraddittorio ed ha fissato l’udienza proprio per ieri 19 dicembre. Ognuna delle parti ha esposto le sue posizioni in maniera serena, ed il giudice si è riservato di decidere. Entrambe le parti in causa – ha concluso l’avvocato Carlucci – potranno proporre appello al Collegio del Tribunale del Lavoro di Bari”.
Categoria: Cronaca
UOMO /DONNA INDISPENSABILE ALLEANZA?
Dal titolo del convegno, si potrebbe pensare, che si tratti di temi di natura economica e di partnership fra uomini e donne.
Infatti, non è solo la scrivente che ha frainteso il tema – la platea era composta per la maggior parte di uomini- ma senza nulla togliere alla sensibilità degli uomini sulla “violenza alle donne”(era questo il tema vero del convegno) penso che indicato con più chiarezza il delicato tema affrontato ci sarebbero state molte più donne presenti. Il convegno è stato organizzato da Marisa Camasta, sulla falsa riga di una storia realmente accaduta: di una donna dirigente aziendale e dello stalker che la perseguita. Carmela Romita, nota psicologo di Modugno, ha spiegato quali sono gli strattagemmi che lo stalker utilizza. Partendo dalla meccanica adottata, sempre la stessa, in tutti i casi di stalking.
In primis corteggia e circonda la sua futura vittima facendola pendere dalle sue labbra, è prodigo di attenzioni e regali. Poi pian piano, la isola, allontanandola dalla famiglia, dai parenti, dagli amici. Al punto di farle cambiare lavoro e anche città. Questo per poterla controllare meglio. Come nel caso in questione. La donna, ha proseguito la Romita, perde la cognizione della realtà che la circonda. Vive come in una sorta di limbo e l’unico riferimento a cui può attingere è proprio lui, il suo aguzzino. Non è in grado di capire ciò che le sta succedendo. I danni alla psiche della vittima si quantificheranno in seguito, quando riprenderà il controllo della propria vita. Purtroppo questo accadde sempre dopo. Naturalmente le donne vittime di violenza psicologica hanno alla base, per la maggior parte delle volte, una famiglia che non le ha dato le basi affettive necessarie a renderle forti e stabili nella vita sentimentale.
Francesca Zagaria ha posto l’accento sugli aspetti legali e sulle normative che nel nostro paese, non da molto, sono a disposizione delle donne e degli uomini vittime di stalking. Tonia Colaianni Triggiani è intervenuta sulla necessità della prima accoglienza e di figure professionali a supporto delle vittime di stalking all’interno dell’istituzione. Infine a conclusione del Convegno, Stella San Severino, nel ringraziare i partecipanti e gli organizzatori, ha sottolineato la necessità di divulgare la legge sullo stalking alla cittadinanza. Attraverso un documento condiviso dai partecipanti, da portare in seno all’amministrazione con tale scopo.
Un ringraziamento sincero va al presidente dell’UPSA Raffaele Cramarossa per la collaborazione e sensibilità mostrata.
Omicidio Campanella, in manette il presunto killer
Un “progetto ecologico” a Modugno
Da alcuni giorni sull’intero territorio comunale è stato attivato un servizio ambientale affidato ai volontari della Protezione Civile con il compito di informare e sensibilizzare tutti i cittadini sulle “buone pratiche” da seguire nel conferimento dei rifiuti, sugli orari da rispettare e soprattutto sulle modalità utili a differenziare i rifiuti: carta, plastica, vetro, alluminio ecc. dagli altri rifiuti, il cosiddetto umido.
La vigilanza ambientale volontaria è un ausilio a dir poco essenziale per il programma che l’amministrazione intende realizzare per la raccolta differenziata e il decoro di tutta la città. Ai volontari della protezione civile è stato affidato il compito di rilevare le anomalie riscontrate sul territorio e di raccogliere i suggerimenti e le segnalazioni per migliorare il servizio facendo leva anche sul buon senso civico dei cittadini. Sarà svolta un’attività di monitoraggio che andrà di pari passo con un’intensa attività di comunicazione, dove l’educazione e l’informazione sul rispetto delle regole fissate nelle ordinanze sindacali, la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata e il decoro urbano, avranno un ruolo preminente.
Questa iniziativa è da considerarsi la miglior forma di prevenzione sanitaria collettiva, perché un territorio ben presidiato e informato, anche per l’effetto deterrente ad esso associato, limita l’azione inquinante individuale. Il comportamento virtuoso dei cittadini attraverso il rispetto delle regole e degli orari di conferimento, l’uso appropriato delle isole ecologiche renderanno evidenti in futuro i vantaggi, anche economici e di decoro, che possono derivarne per tutta la città.
L’assessore Vito Signorile, da sempre convinto che sia meglio prevenire l’emergenza piuttosto che cercare i rimedi, è sicuro – come anche il personale tutto dell’Assessorato all’Ambiente, Sport e Qualità della vita – di poter contare sulla partecipazione attiva di tutti i cittadini per la buona realizzazione del “progetto ecologico” della nostra città.
La storia si ripete
A distanza di 18 anni si profila per Modugno un nuovo commissariamento dell’amministrazione cittadina. Nel 1993 il Presidente della Repubblica decretò lo scioglimento dell’amministrazione in quanto
…“Il consiglio comunale di Modugno, eletto nelle consultazioni elettorali del 29 ottobre 1989, presenta fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso”. (Gazzetta Ufficiale n. 76 del 1-4-1993). Il decreto fu emanato perché in quegli anni si erano...” susseguiti gravi episodi di violenza contro alcuni componenti del consiglio comunale, costituenti inequivocabili tentativi di coartazione della determinazione dell’organo elettivo.”
A delineare ulteriormente il quadro di inquinamento in cui versava allora l’amministrazione di Modugno… “concorre l’esistenza di procedimenti penali pendenti nei confronti di alcuni amministratori attualmente in carica (….) imputati di concussione aggravata in concorso, in relazione all’espletamento di alcune gare d’appalto i cui atti sono stati sottoposti a sequestro dalla competente autorità giudiziaria” e si facevano i nomi di vari consiglieri allora in carica …“rinviati a giudizio per concorso continuato ed aggravato nel reato di abuso d’ufficio”.
Il decreto, impietoso per chi lo legge oggi, continuava ..“il clima di grave condizionamento e degrado in cui versa il consiglio comunale di Modugno(…) la palese inosservanza del principio di legalità nella gestione dell’ente e l’uso distorto della cosa pubblica utilizzata per il perseguimento di fini estranei al pubblico interesse hanno minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica e, nel compromettere le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, hanno ingenerato diffusa sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini.”
I fatti che allora, sulla spinta del clima giustizialista determinato dall’inchiesta “mani pulite”, determinarono lo scioglimento del consiglio comunale di Modugno non ebbero alcun seguito penale in quanto nessuno degli inquisiti dell’epoca ha subito alcuna condanna. È quello che ci auguriamo succeda oggi e cioè che tutti gli inquisiti attuali vengano prosciolti da ogni accusa e tornino sereni nell’ambito delle loro famiglie che certamente non attraversano un bel momento di vita. Ma la cristiana speranza che tutto si risolva positivamente per loro non deve essere di impedimento ad un approfondito esame di coscienza da parte degli elettori di Modugno.
Per svolgere il compito di consigliere comunale, di assessore, di sindaco, è necessario essere eletti e gli inquisiti di oggi, innocenti fino a prova contraria come gli inquisiti di allora, innocenti dichiarati, sono stati eletti dai modugnesi. E prima ancora di essere eletti, che questo piaccia o meno, gli attuali inquisiti sono stati indicati dai partiti, dalle liste e dalle stesse associazioni che oggi, prima ancora del compiersi dell’iter giudiziario, prendono le distanze; sono stati votati dagli stessi elettori che oggi si scambiano commenti e contumelie via etere pro o contro quello o quest’altro.
Non bisogna dimenticare che nelle ultime consultazioni elettorali c’erano circa 700 candidati, la maggioranza dei quali presenti in liste che appoggiavano due degli inquisiti attuali come candidati alla successione di un inquisito di oggi e del ‘93! Riflettiamo.