Fratelli d’Italia Modugno sullo scioglimento del Consiglio comunale

Anche Fratelli d’Italia di Modugno ha espresso un suo punto di vista sulla situazione politica modugnese. E in un comunicato stampa il coordinatore Danilo Sciannimanico non usa mezze parole. “Volge finalmente al termine una esperienza amministrativa connotata da poche luci e molte ombre, assolutamente priva di una visione programmatica e di un profilo propositivo che avrebbe potuto evitare altri 13 mesi di sostanziale immobilismo alla comunità modugnese”. Un augurio è infine “rivolto al neo commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo. Per il futuro, Fratelli d’Italia-AN Modugno considera come imprescindibile elemento di dialogo la condivisione del metodo delle primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco”.

Magrone: “Una fuga che oltraggia il paese”

E’ durata poco più di un anno l’amministrazione guidata dall’ex Procuratore della Repubblica Nicola Magrone. Oggi, infatti, tredici dei ventiquattro consiglieri comunali di maggioranza e opposizione si sono dimessi, decretando di fatto lo scioglimento del Consiglio comunale. La questione che da settimane logora la maggioranza è quella urbanistica legata alle varianti al piano regolatore approvate nel 1999 con una procedura ritenuta illegittima e per questo da rifare. Dieci consiglieri eletti nella coalizione di Magrone sono fuoriusciti dalla maggioranza nei giorni scorsi proprio per attriti sulla risoluzione di questa vicenda. Ed oggi sette di loro, insieme con sei consiglieri di opposizione, hanno formalmente protocollato le proprie dimissioni. Il 25 agosto si sarebbe dovuto tenere un consiglio comunale monotematico sull’urbanistica con all’ordine del giorno una proposta del sindaco. “E’ una fuga ignobile che oltraggia gli elettori e i cittadini di Modugno” commenta il sindaco in un comunicato apparso sul sito del Comune di Modugno. ”Per non risolvere scappano, paralizzando tutto il paese – dice Magrone –. L’ufficio tecnico torna così nell’inferno dal quale lo abbiamo raccolto. È una vicenda indegna per un paese elementarmente civile”. Ma il sindaco uscente assicura: ”Quelle carte saranno comunque inviate alla Regione la prossima settimana perché nomini un commissario ad acta che risolva il problema”. Magrone oggi dice di provare «una grande gioia perché riprendo la mia libertà» ma non nasconde l’amarezza perché “si perde una conquista che non si vede ma è la più importante: a Modugno non si è rubato più, ma questo valore passa inosservato. Anche io in queste settimane ho pensato di dimettermi – rivela il sindaco – ma non l’ho fatto per senso di responsabilità”.

Modugno – Si sono dimessi 13 consiglieri

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Modugno

l – Gianvecchio Lorenzo;
2 – Lacalamita Giuseppe;
3 – Pascazio Giuseppe;
4 – Ragnini Giancarlo;
5 – Silvestri Bartolomeo;
6 – Brunetta Matteo;
7 – Scaramuzzi Mario;
8 – Sanseverino Stella;
9 – Angiulli Massimo;
10 – Barile Raffaele;
11 – Ruccia Pasqua;
12 – Maurelli Antonello;
13 – Fragassi Saverio.
Rilevato
Che, l’Amministrazione Comunale a guida del dott. Magrone è nella bufera ormai da mesi, (…)
……………………………
nell’ambito di tutte le iniziative necessarie nell’interesse della città
rassegnano
le dimissioni dalla carica di consigliere comunale del Comune di Modugno.

(Seguono le firme dei consiglieri)

 

leggi l’atto notarile

leggi le motivazioni

OdG del Consiglio Comunale del 25 Agosto

Una nota del Pd modugnese

Modugno, 21/8/’14

Al    Sindaco di Modugno
Dr. Nicola Magrone
p.c.      Al    Presidente Regione Puglia
Dr. Nichi Vendola

Al    Prefetto di Bari
Dr. Antonio Nunziante

Oggetto: La posizione del PD sull’OdG del CC del 25 Agosto 2014, in materia urbanistica.

Con la presente comunicazione il PD Circolo di Modugno rappresenta la propria posizione nell’ambito:
1)    delle più generali politiche di riassetto del territorio;
2)     della gestione delle questioni urbanistiche aperte nell’ultimo periodo.
La battaglia ideologica, campale e da ultima spiaggia mediatica, inutilmente scatenata su una delibera di CC, pur significativa come la 75/99, non ha mai neppure sfiorato il tentativo di affrontare alla radice il dissesto urbanistico che Modugno condivide da oltre un trentennio con la stragrande maggioranza delle Città limitrofe. Da un trentennio e non solo dal ’99. Dissesto figlio diretto della logica che ha informato i Piani Regolatori degli anni ’60 e ’70 e non solo una delibera di consiglio comunale, pur importante in alcuni dei suoi effetti. E’ questa la ragione banale, per la quale il PD ha esortato più volte l’Amministrazione, ad affidare a uno strumento urbanistico complesso come il PUG (previsto per legge regionale fin dal 2001) il compito di ridisegnare l’assetto urbanistico della Città. Il PD ha esortato l’Amministrazione in altri termini a governare i processi complessi, a rinunciare a fare vetrina e a cercare i titoli di stampa a tutti i costi, a evitare la frattura puerilmente manichea tra i buoni e i cattivi, che ha infestato gratuitamente l’immagine della Città più di quanto non fosse già segnata. A chi ha giovato?

Il PUG
Il Consiglio Comunale dovrebbe sancire l’urgenza che il Comune di Modugno si doti di un nuovo strumento urbanistico come il PUG (Piano Urbanistico Generale), in modo che l’Amministrazione conferisca all’Ufficio Tecnico Comunale il mandato di istruire con urgenza la procedura di redazione del Piano Urbanistico Generale, ai sensi dell’art. 9 della L.R. 20/2001della Regione Puglia, nelle sue parti costitutive del DPP e del PUG propriamente detto, riservando nel bilancio previsionale 2014 tutte le risorse finanziarie necessarie e possibili, ovvero tutti i residui dei bilanci degli anni precedenti già vincolati allo stesso obiettivo, con particolare riferimento al residuo del bilancio 2012 – Capitolo 3912/1728/1/2012 P.F. 2.05.99.99.
Nel caso che al suo interno l’UTC non disponga di tutte le competenze tecnico-scientifiche necessarie alla redazione del DPP/PUG, esse potrebbero essere individuate mediante convenzione tra Enti Pubblici oppure mediante Bando Pubblico per la redazione del DPP/PUG che sarebbe distinta in due fasi.
La prima fase avrebbe come oggetto:
1.    Costruzione del Quadro Conoscitivo, anche proveniente dagli enti territoriali e locali e da tutti i soggetti portatori di informazioni sul territorio (Regione, Provincia, Autorità di bacino, Soprintendenze, Enti gestori di servizi, Ecomusei, ecc.);
2.    Realizzazione del programma partecipativo che coinvolgerà la comunità locale;
3.    Primi Adempimenti per l’attuazione del PUTT/P da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale;
4.    Elaborazione dei materiali e dei documenti per consentire all’Ufficio Tecnico Comunale la predisposizione del DPP (Documento Programmatico Preliminare), comprensivo dei primi obiettivi e criteri progettuali del PUG.
La seconda fase, a partire dall’atto amministrativo che, al termine della presentazione delle osservazioni di cui al comma 3 dell’art. 11 della LR 20/01, indichi la volontà di proseguire nel processo di elaborazione del PUG, avrebbe come oggetto:
a.    Completamento del Quadro Conoscitivo, anche a partire dalle istanze emergenti dalle fasi di ascolto-partecipazione della comunità locale e dalla presentazione delle osservazioni
b.    Supporto tecnico scientifico all’Ufficio Tecnico Comunale per la elaborazione del PUG in forma compiuta e del Regolamento Edilizio, facendo eventualmente ricorso a ulteriori momenti di partecipazione.

Come affrontare l’impasse sulla delibera di C.C. n. 75/99.
Premesso:
1)    che la deliberazione di CC 75/99 fu, all’epoca della sua adozione, trasmessa agli Uffici Regionali competenti, senza che essi abbiano sollevato nelle fasi successive obiezioni né rilievi di alcun tipo;
2)    che la deliberazione di CC 75/99 ebbe il parere favorevole del C.U.R. – Comitato Urbanistico di Controllo;
3)    che sono intercorse tra la Giunta Comunale attuale e l’Ufficio Urbanistico Regionale varie comunicazioni scritte che sollevano l’obiezione di invalidità di quella deliberazione, per non aver essa ottemperato alle disposizioni di cui alla L.R. 56/80, in ragione dei profili di variante al PRGC contenuti nelle nuove NTA adottate; questa corrispondenza risulta improntata a leale collaborazione tra Enti;
4)    che in materia non vi è stata, al momento, alcuna formale presa di posizione da parte della Giunta Regionale,

il PD propone:
di dare mandato alla Segretaria Generale dell’Ente di inoltrare alla Giunta Regionale la richiesta del Consiglio Comunale di Modugno di confermare formalmente il parere espresso dall’Ufficio Urbanistico Regionale circa i profili di variante al vigente PRGC contenuti nelle NTA adottate mediante tale deliberazione, corredando la richiesta di parere di tutti gli atti prodotti in materia dalla Giunta Comunale, dal Consiglio Comunale (verbale seduta di CC del 20 Giugno ’14 con relativo atto di indirizzo di costituzione di apposita commissione di studio), dalla Dirigente del Settore Urbanistico di Modugno e tutti gli atti ricevuti dai competenti Uffici Regionali fino a questo momento.
Qualora fosse confermato dalla Giunta Regionale, il parere già espresso dall’Ufficio Urbanistico Regionale, il PD propone che il Consiglio Comunale di Modugno riconosca secondo la procedura amministrativa descritta oltre ai sensi della LN 241/90, i profili di variante in essa contenuti e deliberi con apposito atto quanto di propria competenza, affinchè la delibera di CC n.75/99 completi l’iter amministrativo previsto dalla L.R. 56/80, sanandone in tal modo l’invalidità o illegittimità che dir si voglia.

La ragione per la quale si propone di rimettere in capo alla Giunta Regionale il compito di confermare i profili di variante contenuti nelle NTA del ‘99, (è vero richiamati chiaramente dall’Assessore Regionale e dal Dirigente dell’Ufficio Urbanistico i quali tuttavia, si sottolinea banalmente, non sostituiscono la Giunta Regionale nelle proprie funzioni prescrittive come previsto dalla L.R. 56/80) è quella di sanare e superare formalmente l’impasse generata negli anni dalla mancata formale comunicazione del rilievo dei profili di variante al PRGC, contenuti nelle NTA del ’99, che avrebbe dovuto essere inoltrata in tempi ragionevoli dopo l’adozione di quella delibera di consiglio comunale, e non quindici anni dopo. Per questa ragione, ovvero per la totale assenza dei tempi ragionevoli e per la presenza marcata di interesse pubblico, è bene che si esprima formalmente la Giunta Regionale e non solo l’Ufficio Urbanistico Regionale. Esso si è espresso secondo una leale ma del tutto insufficiente collaborazione tra enti, considerata l’inadempienza durata un quindicennio. E’ bene che si esprima la Giunta Regionale, ovvero l’organo deputato dalla L.R. 56/80 ad assumere decisioni in materia di piani regolatori. In tal modo e solo così l’Amministrazione di Modugno potrà evitare che si scarichi irresponsabilmente sui Consiglieri Comunali di Modugno, l’onere di sanare mediante revoca della delibera di CC 75/99,
le evidenti responsabilità altrui e il rischio di rispondere a titolo anche personale nei contenziosi legali che saranno accesi probabilmente a danno dell’Ente; quei contenziosi avrebbero un esito imprevedibile date le evidenti lacune amministrative che si sono determinate negli anni, così come oggi scrive lo stesso Ufficio Urbanistico Regionale, che all’epoca dell’adozione, invece, avrebbe dovuto esercitare il controllo. Tutti questi rischi di danno erariale a carico dell’Ente sono del tutto attuali se si continua a perseguire la strada della revoca della delibera di CC 75/99. Il Sindaco comprende questo rischio? Se ne interessa? Ha cercato la soluzione che da più parti gli era stata suggerita, per evitare questi rischi, per restare pienamente nella legalità e per superare l’impasse? Le fughe in avanti che l’Amministrazione ha compiuto in questi mesi, oltrechè ideologiche, inconcludenti perché prive dell’avallo del Consiglio Comunale, hanno semplificato oppure hanno precipitato lo stato di impasse in cui la Città versa da mesi?

Nella fattispecie il PD propone, in ottemperanza all’art. 21 nonies L.N. 241/1990 (Annullamento d’ufficio che recita testualmente: Comma 1. Il provvedimento amministrativo illegittimo ai sensi dell’articolo 21-octies può essere annullato d’ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, dall’organo che lo ha emanato, ovvero da altro organo previsto dalla legge. Comma 2. È fatta salva la possibilità di convalida del provvedimento annullabile, sussistendone le ragioni di interesse pubblico ed entro un termine ragionevole”),
1.    di rigettare ogni proposta di annullamento e revoca della delibera di CC 75/99 per assenza dei presupposti previsti dalla L.N. 241/90 e in ragione dei rischi imprevedibili di conseguenze giuridico-amministrative e di danno erariale a carico dell’ente;
2.    di convalidare ai sensi del comma 2 L.N. 241/90  il provvedimento di che trattasi, sussistendone invece le ragioni di interesse pubblico e fatta salva la presa d’atto dei profili di variante al PRGC, così come eventualmente comunicati formalmente dalla Giunta Regionale;
3.    di inoltrare di conseguenza la delibera di CC 75/99 così convalidata e corretta, alla Giunta Regionale al fine di avviare le procedure previste dalla LR 56/80, che la renderebbero valida;
4.    di rinviare al PUG il compito di ridisegnare le nuove norme tecniche di attuazione e il nuovo regolamento edilizio, insieme all’assetto urbanistico complessivo, evidentemente non più assoggettabile alla logica di un PRGC ampiamente superato e al quale sono riferite sia le NTA del ’95 che quelle del ‘99. Si modifichino tutte le norme che, anche dentro un percorso partecipato e aperto ai vissuti della popolazione e non solo a chi si intende di indici e di norme, si ritiene che abbiano consentito un abuso del territorio, ma lo si faccia all’interno della progettazione di uno strumento complesso e completo come il PUG.

A chi ha giovato scatenare la tempesta perfetta nel bicchiere d’acqua, anziché affrontare con una Politica sana e condivisa i processi complessi? La banalizzazione sbrigativa che è stata fatta del PUG nella narrativa di diversi recenti atti amministrativi, in sede di Consiglio Comunale e di conferenze stampa, denuncia invece in modo lampante le ragioni profonde della crisi amministrativa in corso, generata dall’incapacità acclarata di questa Amministrazione di affrontare le sfide, che la Città sperava di vincere in una stagione lunga di cambiamenti possibili e condivisi.

Dr. Fabrizio Cramarossa                                   Sig.ra Tania Di Lella
Consigliere Comunale                                Coordinatrice di Circolo

Lettera aperta di Massimo Angiulli

Con riferimento all’intervista rilasciata dal coordinatore del Gruppo ADESSO MODUGNO con DIGNITA’

e al Comunicato stampa del PD di Modugno, il sottoscritto Angiulli Massimo, consigliere comunale dichiara q.s.:

– il sottoscritto ha protocollato in data 30 luglio la propria NON APPARTENENZA al Gruppo Consiliare di Italia Giusta secondo la Costituzione ed appartiene al Gruppo Indipendente/Misto sino a prossima nuova adesione ad altro gruppo;- tale decisione è maturata a causa della mai ricevuta condivisione e coinvolgimento alle scelte politiche ed amministrative che lo stesso gruppo ha partorito in questo anno di amministrazione Magrone;

– la candidatura del sottoscritto nella Lista omonima è stata VOLUTA e Sostenuta dallo stesso, allora, candidato Sindaco Magrone, perché lo scrivente aveva mostrato posizione nettamente differente rispetto alle scelte operate nella formazione delle liste ed aveva dichiarato di non voler più candidarsi ma rimanere fuori dalla competizione elettorale pur sostenendo e votando il candidato Magrone;

– tale scelta era dettata esclusivamente dal significato che la PERSONA del Dott. MAGRONE rappresentava in quel momento storico per la Nostra Città, ed in particolare, il sottoscritto, operava una scelta “ponderata ed intelligente” perché, ricordando che due anni prima era stato avversario del candidato Sindaco Magrone, come Candidato Sindaco, con la lista IMPEGNO PER MODUGNO riscontrava un percorso simile con i VALORI proposti, per la formazione di un diverso progetto per la Città.

Purtroppo era solo “una finzione” e, poi, una strategia, un “modus operandi” quello, rivelatosi come tale ed  ideato e attuato dall’entourage e dal Sindaco Magrone…la scelta del capogruppo, la scelta degli Assessori, gli incarichi “mascherati” con bandi di concorso aperti a tanti ma poi riservati ad uno già predestinato.Le scelte, i progetti, i provvedimenti???solo PARTORITI da uno o da pochi intimi…facenti parte di un cerchio magico privilegiato…suffragati poi solo da proclami, annunci roboanti e nulla più….

Ora di fronte alla questione giuridica dell’URBANISTICA, posta come TECNICA per distogliere solo l’attenzione da responsabilità ed OMISSIONI di chi in tanti anni, solo ora si rivela “INCONSAPEVOLE” e non a conoscenza di tutto…Scatta la strategia della “cortina fumogena”.  Infatti da Dicembre 2013 si pone in essere la Diffamazione, l’ingiuria, la calunnia, l’offesa a discapito di chi non la pensa come il Sindaco e quei pochi a lui vicini…Si ricrea in Città un clima di CATTIVERIA, di DIVISIONE in fazioni, di “GUELFI E GHIBELLINI”, tra chi sventola ai quattro venti la bandiera della Legalità e gli altri che siccome la pensano diversamente sono tutti “NELL’ ILLEGALITA'”, sono definiti in Consiglio Comunale “Terroristi”, prima, e “DELINQUENTI” poi, “irregolari” e “comprati” dal partito del mattone…

Io con gli altri nove colleghi dell’ex maggioranza, ormai, diciamo BASTA a questa logica, a questa strategia, a questo modo di NON AGIRE, ma di FARE di una amministrazione  un Tribunale, un’aula consiliare la si vuol trasformare in una aula di tribunale ogni volta che si celebra un Consiglio Comunale dove, magari emergono posizioni differenti dall’Amministrazione e ,quindi, bisogna trovare per forza l’INTERESSE, il colpevole, ed emettere la sentenza e formulare la condanna….Noi diciamo BASTA!!!Per il bene vero ed esclusivo della Citta’! Siamo pronti a chiedere umilmente scusa alla Città ed a tutti quelli che come noi, brava gente, sono stati presi in giro dalla PERSONA del dott. MAGRONE, su cui niente e nessuno ha mai potuto e vuole proferire alcuna parola; ma sul cui metodo politico e modo di amministrare e fare scelte, tanto si può e si deve dire…L’autoritarismo e le scelte partorite in solitudine senza confronto non portano a buone cose.

Oggi di fronte alla scoperta di “questioni” anomale ed irrisolte si ACCUSA DI ILLEGALITA’…ma nello stesso tempo non si vuol far fare il corso alla Magistratura, ma anzi ci si sostituisce ad essa e senza alcun fondamento si vogliono anche coprire e/o non far emergere responsabilità ed omissioni da parte di chi (la Regione oggi si pone a totale “disponibilità” del SINDACO).

Si coprono con Nuove ventilate proposte di delibera “omissioni” e responsabilità di altrui organi superiori dopo che gli atti sono stati anche vistati dal CO.RE.CO. e dalla stessa REGIONE nel 1999.Perchè ci chiediamo? perché solo oggi? perché e “qui prodest”?

Solo Vendette o rivincite?

Noi diciamo BASTA a questa NON POLITICA e a questo NULLA AMMINISTRATIVO e pertanto ATTENDIAMO con attenzione ed auspichiamo il momento del sospirato “TUTTI A CASA”…per eliminare il “tumoRe” PRIMA CHE le metastasi delLA CORTINA FUMOGENA” renda confuse ed inefficaci le menti e le coscienze …..

 

Massimo Angiulli

Consigliere Indipendente Gruppo Misto