Ed è Natale anche per …. i meno buoni

Puntualmente, ogni anno, quando si avvicina la festa più sentita, gli animi delle persone volgono al buono, al sorriso, alla generosità verso il prossimo. In siffatta atmosfera resa ancor più sfavillante dalle luminarie nelle strade, dai presepi e dagli alberelli, rimane difficile non avere un pensiero anche per loro: i meno buoni. Quelli che per vizio o per scelta viaggiano su un binario diverso dal nostro, per fregare il prossimo.
Buon Natale anche a loro allora… in attesa che per l’anno nuovo si compia un prodigio.

Auguri anche a loro
Valentino Di Persio

E’ arrivato il Natale
anche per loro,
per quelli che dell’avvento
non gli frega poi tanto.

E’ anche Natale
per chi per denaro
tradisce un amico
o il Popolo Onesto
che gli ha dato fiducia.

Ed è anche Natale
per chi del malaffare
ne ha fatto una regola:
i corrotti, i ladroni,
gli avidi senza morale.

Natale è pure
per chi dell’abuso
ne ha fatto il suo credo,
per chi rende incerto
il nostro futuro
e spezza le ali
ai nostri figli.

Ed è Natale, infine
per chi ogni giorno
mangia il nostro pane
lasciandoci solo
le scarne molliche.

Buon Natale, allora,
con l’augurio sincero
che prima dell’Anno Nuovo
per ognuno di voi
si spenga per sempre
il sole.

IDV scrive al Commissario Prefettizio

Al sig. Commissario Prefettizio del Comune di  Modugno, dott.    Mario Rosario Ruffo

OGGETTO: Proposta di ordinanza di divieto esplosione di botti di Capodanno.

Ill.mo sig. Commissario Prefettizio,
da qualche anno, in occasione degli spari di fine anno, si è fortunatamente aperto il dibattito sulla inoopportunità di questa stupida pratica, utile esclusivamente ad incrementare il mercato nero dei fuochi d’artificio ed a provocare danni (a volte irrimediabili) a uomini e animali, come ogni anno si registra, senza contare i danni procurati a monumenti e arredi urbani.
Alla luce di queste brevi considerazioni il Partito dell’Italia di Modugno, chiede alla S.V. di valutare la possibilità di emanare per capodanno il divieto di far esplodere botti e fuochi d’artificio, magari organizzando a livello comunale un unico spettacolo pirotecnico salutando l’anno vecchio ed accogliendo il nuovo senza aver già fatto danni.
Distintamente.

Il Coordinatore Cittadino IDV
Giuseppe TEDESCHI

Comunicato stampa di "Cittadini senza fili"

Nonostante la fatica e gli sforzi profusi per aggregare il centro-sinistra e individuare scelte condivise, valide per tutte le componenti, improvvisamente e inspiegabilmente abbiamo dovuto assistere a una repentina fuga in avanti con il lancio pubblico e unilaterale di una candidatura.

Per altro verso, si continua a procedere e a “ trattare” secondo un modello muscolare dove la competizione appare verticistica e tende a prevaricare, non misurandosi con le reali condizioni e situazioni dei cittadini. Si esclude, così, un confronto leale e paritario.
In un lavoro di coalizione questo modo di procedere è da ritenersi inopportuno e sconveniente.

In questo contesto registriamo una irrimediabile scomposizione del tavolo trattante, con la conseguente abilitazione ad ognuno dei componenti a scegliere la strada che riterrà la più coerente ed efficace, per la conduzione della prossima competizione elettorale, che questo Movimento – auspica ormai da tempo – possa tenere conto dei reali bisogni dei modugnesi: concordia, tolleranza e convergenze che vedano assieme, dai moderati alla sinistra, il disegno comune di respingere definitivamente la cultura eversiva, arrogante e supponente che tanto male ha fatto alla nostra comunità in termini di sviluppo economico, occupazionale e sociale nell’anno appena trascorso

Lella Ruccia, continuerà a lavorare per la formazione di un reale gruppo coeso e per la comune finalità di dare alla città un buon governo e la totale disponibilità al dialogo

Nella rappresentazione del Presepe, i valori della Religione Cristiana e della Civiltà Occidentale.

Presepe della Chiesa Matrice

Presepe della Chiesa Matrice-Particolare

Presepe della Chiesa Matrice-Particolare 2

Da quando ha preso coscienza di sé, l’Uomo ha cercato di stabilire un rapporto diretto e privilegiato con quelle forze superiori che egli chiamava divinità. Un legame di amicizia fatto di doni rituali e preghiere offerte agli idoli delle entità ritenute detentrici di potere  di vita e di morte sugli esseri umani.
Già nella caverna davanti al fuoco l’Uomo plasmava con l’argilla raffigurazioni plastiche della Dea Madre e riservava un angolo della capanna al culto degli antenati, spiriti benevoli e protettori, abbozzandone le immagini nel legno, nell’osso, nella pietra.
Cosa è dunque il Presepe, a distanza di millenni, se non il desiderio di invitare e stabilire nella propria casa il dio benefico apportatore di salute e benessere a tutta la famiglia riunita?
Nei giorni d’inverno, quando le tenebre cominciano ad arretrare davanti al giorno che si fa più lungo e al sole che si fa più luminoso, il Natale del Cristo Luce del Mondo sostituisce il culto del Sol Invictus promosso da Costantino il Grande per restaurare l’autorità imperiale indebolita da anni di ribellione e guerre civili. Ma nella decadenza e nel crollo dell’Impero Romano, solo la figura di Gesù, Imperatore del Mondo, restò come riferimento ideale per tutti coloro che ancora credevano e si adoperavano nella difesa, conservazione e restaurazione della civiltà dell’Impero d’Occidente.
Ecco quindi il Bambino portatore di speranza gioiosa intorno al quale tutto il mondo si dispone simbolicamente rappresentato non solo dai pastori  ma da tutti i mestieri dell’uomo davanti alla mistica grotta.
Francesco d’Assisi, che celebrava a Greccio il Natale col primo presepe vivente, non poteva immaginare quale sviluppo la sua intuizione avrebbe avuto. Anno dopo anno, un secolo dopo l’altro, nel presepe si sono raccolti e condensati simboli mistici ed alchemici, frutto codificato di tutto il nostro pensiero occidentale.
Il Fuoco che fonde i metalli e scalda i bivacchi dei pastori, seme dei bastoni nelle carte da gioco napoletane; la Terra che produce ricchezza e per la quale si combatte, seme di denari; l’Acqua fonte di vita che sgorga dalle sorgenti, simbolo di verità rivelata, o si nasconde in fondo ai pozzi, verità segreta, il seme di coppe; l’aria, anche essa indispensabile alla vita, elemento turbolento rappresentato dal mulino a vento, seme di spade: ecco i quattro elementi che nella filosofia greca formano il mondo in tutte le loro combinazioni, ecco i simboli nel mazzo dei Tarocchi dove si rivelano il passato, il presente ed il futuro.
Ma il Presepe è anche raffigurazione di un viaggio di conoscenza e di perfezionamento. Prima di raggiungere la grotta, matrice della rivelazione divina, occorre prepararsi con nove giorni di preghiera (nove, il tre che nella cabala ebraica è simbolo di completamento e di perfezione nella Trinità Divina, moltiplicato per se stesso e quindi numero della perfezione suprema), affrontando ogni sorta di peripezie e di tentazioni simboleggiate da strade impervie, ponti sospesi nel vuoto, taverne di dubbia reputazione dove è in gioco non solo la vita, ma l’anima stessa. È quindi anche rappresentazione simbolica di un viaggio iniziatico verso la conoscenza suprema, così come ciascuno, allestendo il presepe, inconsciamente percepisce e vi si dispone.
Ma sopra tutto e prima di tutto, al disopra delle incrostazioni intellettuali, è la figura del Bambinello che trionfa. Si può essere o no credenti, ma nella figura del Bambino che nasce è la promessa e la speranza di un avvenire radioso.
Ecco perché questo simbolo della nostra Fede cristiana deve essere presente sempre nelle nostre case e anche nelle nostre scuole, come il Crocifisso e il ritratto del Presidente della Repubblica. E se gente venuta da Paesi lontani non è in grado di comprendere e apprezzare, non credo sia offesa alla altrui sensibilità ma occasione di integrazione per far comprendere i valori della nostra Civiltà Occidentale.

Grazie a Piazza Pubblica

Erano anni che non si vedeva tanta gente contenta di stare insieme. Ieri sera, al parco San Pio, di gente con la faccia allegra, di mamme e papà pacifici e tranquilli in fila, in attesa di avvicinarsi ai vari punti di attrazione che hanno incantato i loro bimbi, ce n’era davvero tanta. L’elenco da fare è lungo e bisogna pur partire con il primo ma sono stati tutti incantevoli, allo stesso modo, alla grande. Il percorso iniziava dalle sgagliozze del mitico “semprepresente” Pallone, fuori dal parco; il traffico delle auto, da derby Bari – Lecce, era egregiamente gestito da brave vigilesse molto “urbane”; un cordiale benvenuto all’ingresso del parco confermava la prima piacevole e straordinaria impressione che qualcosa di speciale si celasse fra gli alberi della verde struttura di via Verga. Lo stand dell’associazione è già affollato, si va avanti attirati dagli “alberi a pedale” realizzati con luccicanti bottiglie di plastica, illuminate da instabili luci generate dagli sforzi di piccoli ciclisti che pedalano gioiosamente per riuscire ad illuminarli totalmente, più velocemente pedalavano più livelli di luce accendevano. Bellissimi i volti dei bimbi che pur nella fredda serata si arrossavano per lo sforzo. Chi aveva bimbi troppo piccoli per pedalare, si è messo in fila per la tradizionale foto con Babbo Natale o ha visitato la libreria Pandeia, non tralasciando magari una capatina allo stand della Street Art oppure si è diretto verso i vari punti ristoro per una cioccolata calda o un dolcetto da dividere con i figli. C’era la fila anche per truccarli i bambini e molti anziani hanno aspettato per vedere le facce sorridenti dei loro nipotini accendersi di ghirigori colorati, bellissimi. L’”Orchestra di fiati S. Cecilia – Città di Modugno”, la “ Valery Dance” di Valeria Proscia, gli artisti dello “Sputafuoco” hanno arricchito la serata con musiche, danze e “fiammeggianti” esibizioni che hanno reso indimenticabile, per tutti, non solo per i bimbi, un Natale finalmente Vivo. Un grandissimo ringraziamento va all’Associazione culturale “Piazza Pubbica” che con la realizzazione di questo stupendo “Parco di Babbo Natale” ha donato ai modugnesi una certezza, quella di vivere in una città generosa, dove c’è chi dona senza chiedere nulla in cambio.

P.S. Non tutti i modugnesi erano presenti, mancava il 99% dei politici nostrani ma è certo che nella prossima campagna elettorale ci prometteranno di ripetere la manifestazione, se saranno eletti però.