Serata di premiazione Premio Fortuna Dautore

Il 14 febbraio, presso l’Auditorium Vallisa a Bari, la Compagnia Dautore presenta la  Serata di Premiazione della Prima Edizione Premio Fortuna  Dautore,

concorso letterario in lingua italiana, direttore artistico Ernesto Marletta, comitato organizzatore Mariella Lippo e Maria Passaro.
La serata sarà articolata tra momenti di premiazione ed ospiti speciali, espressione artistica della nostra terra. In concorso sei sezioni :
Sez.A-Poesia
Sez.B-Libro di narrativa
Sez.C-Corto letterario
Sez.D-Testo teatrale
Sez.E-Turismo culturale e folklore
Sez. Speciale F-OLTRE LA BARRIERA
– sezione poesia per i detenuti, in collaborazione con la direzione e l’area trattamentale della Casa Circondariale di Bari.
La cerimonia di premiazione si pregia della collaborazione di MEDICI  SENZA FRONTIERE, organizzazione mondiale che interverrà nella premiazione dei Corti Letterari e offrirà, a tutti i finalisti, un libro raccolta di racconti degli operatori di pace.
Saranno presenti le giurie esaminatrici composte da giurati di competenza, docenti, poeti, giornalisti locali e della stampa nazionale , registi. La serata offrirà le performance artistiche di prestigiosi ospiti :il pianista Mirko Signorile , il gruppo di Pizzica e Taranta ‘Terraross’,  gli attori cantanti di ‘….esiste un modo per volare …Meraviglioso’ ,lo spettacolo teatrale musicale sui brani di Domenico Modugno. La scaletta prevede anche letture teatrali delle opere finaliste a cura degli attori della Compagnia Dautore: Ernesto Marletta, Armando Merenda, Caterina Rubini, Pino Matera, intervento di Emma Aquino.

Saranno premiati cinque finalisti per sezione ma il primo sarà il  vicitore assoluto per sezione. Inoltre, saranno conferiti quattro Premi Speciali intitolati al poeta Vittorio Bodini , a Pier Paolo Pasolini (nel quarantesimo anniversario  della sua morte) il Premio Fortuna Dautore e il Premio Comitato  Organizzatore.

Inizio ore 19.00 fine ore 22.30 circa, ingresso libero.

Orgoglio GP Modugno: arriva la prima vittoria in campionato

07 Febbraio 2015 – Prima vittoria nel campionato di serie B di pallanuoto per i neo-promossi del GP Modugno. La partita giocata nelle acque amiche della piscina comunale ha visto prevalere la squadra di casa sui rivali campani del San Mauro per  cinque reti a due.

“Non siamo partiti col solito handicap, finalmente un primo tempo molto concentrati ed attenti, nonostante ancora qualche errore”, così un raggiante Francesco Carbonara, tecnico dei giovani pugliesi.

Decisivo è stato il terzo tempo in cui i padroni di casa hanno rifilato un parziale di 4-0, con un’attenta difesa e un sorprendente cinismo sotto porta.

La vittoria che finalmente cancella lo zero in classifica rappresenta anche una sorpresa considerato che nel torneo pre-natalizio gli ospiti avevano liquidato seccamente i modugnesi.

«Hanno dimostrato presunzione e forse di essersi montati la testa – dice un delusissimo Christian Andrè, tecnico ospite – contro un ottimo Modugno a cui rivolgo i miei complimenti per come ha disputato l’incontro. I nostri sono stati pessimi in ogni reparto ed hanno disputato la loro peggior partita. E’ stato bravo il mister Carbonara che ha schierato la sua squadra in modo da arginare le nostre caratteristiche migliori: controfughe e ripartenze».

La vittoria del GP Modugno rappresenta un primo passo verso una salvezza che comunque si preannuncia difficile. Prossimo appuntamento sabato prossimo a Napoli con il Rari Nantes, ora ultimo in classifica.

 

GP Modugno – San Mauro 5-2 (parziali 0-0; 1-1; 4-0; 0-1).

Marcatori: GP M (De Luce, Casieri, Ficarelli, Diegone, Colucci); SM (Falcone, Forcelli).

“Il malato immaginario” a L’Occhio del Ciclone Theater

“Il Malato Immaginario” (1673) è uno dei testi più divertenti di Moliere. Narra le (dis)avventure del protagonista, dell’ipocondriaco Argante, uomo di mezza età, padre di Angelica, figlia in età da matrimonio e marito di Belinda, una donna opportunista e fedifraga. L’intreccio è semplice: Argante, con la sua bulimia medicinale, vive sepolto in casa assistito da uno stuolo di medici-dottorini-ciarlatani-truffatori-avvoltoi che lo derubano continuamente. E per assicurarsi cure più assidue, vorrebbe costringere la figlia Angelica a sposare Tommaso Diaforius, il figlio del suo dottore, un giovane sciocco e pedante che però è in procinto di laurearsi in medicina: il  proposito dichiarato di Argante è di avere in famiglia un medico che protegga la sua salute. Naturalmente Angelica non ne vuol sapere dell’imposizione del padre perché è innamorata di un altro giovanotto, Cleante. Il padre, allora, determinato nella sua scelta, minaccia di mandare la figlia in convento in ciò appoggiato dall’avida Belinda, seconda giovane moglie di Argante, interessata solo ad accaparrarsi tutta l’eredità del marito. Grazie ad alcuni tentativi del saggio fratello Beraldo, della fedele-intraprendente cameriera Tonietta e ad alcuni stratagemmi, tra cui la simulazione della morte di Argante, la commedia avrà comunque un lieto fine.
Il Malato Immaginario contiene una satira nei confronti della medicina e nel contempo, in filigrana, un’amara riflessione sulla natura dell’uomo  e le sue illusioni.: dietro il lato grottesco della vicenda, si nasconde una seconda lettura che lascia intuire la presenza di una inquietudine moderna, la presenza di caratteri teatrali che sfiorano il tragico con il ghigno divertito di maschere comiche.
La proposta dell’Associazione Culturale L’Occhio del Ciclone Theater accoglie a piene mani la teatralità del testo e occhieggiando la commedia dell’arte, traspone le vicende ai “giorni nostri”, agli anni 1970. In fondo, di qui l’attualità del testo, i comportamenti di Argante sono apertamente contemporanei e la sua vulnerabilità ai tranelli-raggiri-imbrogli degli esperti-dottori-imbonitori, è senza dubbio una caratteristica della nostra società nella quale abbondano millantatori e maghi, e dove i rimedi sono spesso peggiori dei mali.

L’Occhio del Ciclone Theater

GRANTEATRINO CASA DI PULCINELLA
Arena della vittoria 4/ABARI.
12/13/19/20/21 Febbraio 2015
info: 3397403816   

adattamento  Gianfranco Groccia, Giambattista De Luca

con
Lino De Venuto, Giambattista De Luca, Maurizio De Vivo, Ornella Legrottaglie, Enrico Milanesi, , Antonella Ranieri, Cristiana Ruggieri, Michele Scarafile , Anna Volpicella

luci e fonica Nicola Santamato – trucco Giusy Laghetti – foto di scena Mario Vitale  scenotecnica Emanuele Hila  

scene e regia Gianfranco Groccia  

L’occhiodelciclonetheater       email: gianfrancogroccia@libero.it

EPOC: il segreto del dimagrimento permanente

Vito Nacci all’arrivo dell’Ironman di Zurigo 2013

Abbiamo incontrato Vito Nacci, istruttore della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) e di triathlon della Fitri (Federazione Italiana Triathlon), unico personal trainer ad essere iscritto all’albo i.s.s.n. (international society of sports nutrition), che ci ha parlato di Epoc, un innovativo metodo che permette di smaltire il peso eccessivo in modo definitivo.

Signor Nacci inizi parlandoci un po’ di lei
Sono un praticante di podismo e triathlon, sono l’unico atleta di Modugno ad aver concluso una Ironman (3,8km di nuoto, 180km di bici, 42km di corsa. Ndr) svolgo attività di personal trainer per privati ed atleti agonisti di diverse discipline. A Modugno insegno Epoc training presso la palestra Valery Dance e attività psicomotoria presso l’asilo “il labirinto”, oltre ad essere preparatore atletico per associazioni sportive in vari comuni della provincia.

Su cosa si basa il metodo Epoc da lei consigliato?
La richiesta che molto spesso chi frequenta le palestre rivolge agli istruttori è “come ottenere un dimagrimento sano e duraturo”, le risposte che ricevono sono varie e molte sono parzialmente vere altre totalmente errate.
L’informazione più ricorrente è che l’attività aerobica a bassa intensità, circa il 65% della frequenza cardiaca massima, favorisce il dimagrimento; alcuni dicono addirittura che la camminata fa dimagrire più della corsa. Questa informazione, se non totalmente falsa, è vera in minima misura. Per il dimagrimento parlare di attività aerobica a bassa intensità a discapito dell’attività anaerobica è completamente sbagliato e diversi studi scientifici dimostrano che le due attività sono complementari, non alternative.

Le sue quindi sono affermazioni avvalorate da dati rinvenienti da ricerche scientifiche sull’argomento?
La mia affermazione può sembrare presuntuosa ma oltre a basarmi sui dati scientifici la mia convinzione è basata sull’esperienza personale, in quanto ho verificato sulla mia persona che la teoria scientifica coincide con la pratica.

In pratica su quali dati scientifici si basa ciò che lei insegna?
Per svolgere qualsiasi attività quotidiana abbiamo bisogno di energia e questa la otteniamo utilizzando una miscela data dai grassi e dall’ossigeno necessario a trasformali. Già nel 1934 Edwards & Margaria hanno dimostrato che bisogna correre per più di 6 ore utilizzando una miscela energetica che permette di consumare 62 grammi di grassi per ogni ora di corsa. Dopo questo dato scientifico vi chiedo quanto grasso possiamo consumare correndo piano su un tapis roulant in palestra? Basta mangiare un tarallo dopo l’allenamento e abbiamo ripreso tutto. Per fortuna però anche “a riposo” consumiamo energia, energia composta per il 70% dai grassi. In definitiva consumiamo più grassi a riposo che durante gli allenamenti. Quindi è facile capire che per dimagrire dobbiamo sfruttare di più il periodo a riposo, cioè aumentare l’ossidazione dei grassi mentre riposiamo.

Dimagrire quindi con poco esercizio fisico?
Sarebbe bello ma non è così. Per dimagrire dobbiamo capire che non sono gli esercizi fatti per tanto tempo a bassa intensità oppure allenamenti nettamente distinti in attività aerobica – la così detta cardio – e attività anaerobica, bisogna iniziare a parlare di intensità negli esercizi e di come aumentare il consumo di ossigeno che si utilizza per recuperare lo sforzo dovuto all’allenamento.

E questo come si può fare?
Bisogna incominciare a parlare di EPOC, excess post-exercise oxygen consuption, cioè aumento di consumo d’ossigeno dopo l’esercizio fisico e praticarlo nei nostri allenamenti. L’EPOC indica in sostanza il consumo di ossigeno che si utilizza per recuperare lo sforzo dovuto all’allenamento. L’EPOC è correlato all’intensità dell’allenamento più che alla sua durata, come dimostrato in particolar modo da Suzanne Phelan nel 1997 e da Clyde Melby nel 1993 nei loro studi scientifici. Tale consumo di ossigeno rimane elevato per 16 ore ma può protrarsi fino a 24 ore – come descritto in “Effect of acute resistance exercise on postexercise oxygen consumption and resting metabolic rate in young women,” pubblicato sull’International Journal of Sport Nutrition da K.L. Osterberg nel 2000 – ed è correlato alla capacità di ossidare grassi a riposo. Quanto più ossigeno si consuma, quanto più EPOC siamo riusciti a sviluppare tanto più si dimagrisce veramente e per sempre. Come fare a sviluppare EPOC per bene senza esagerare e rispettando le proprie capacità fisiche lo demando al vostro preparatore atletico. Sperando che sappia di cosa stiamo parlando.

Quindi ricapitolando
Aumentando l’intensità degli esercizi aumenta il periodo di EPOC e aumentando l’intensità il periodo di allenamento si accorcia inevitabilmente. La durata dell’EPOC può essere lunghissima, anche di 24 ore, pertanto bruciamo grasso per 24 ore dopo l’allenamento, se poi consideriamo che dopo 24 ore molto probabilmente ci alleniamo di nuovo si capisce facilmente che si innesca un ciclo virtuoso nel quale bruciamo grasso in continuazione. Ecco perché si dimagrisce con l’attività fisica e non per altro. Non sono i 15 minuti di tapis roulant o un’ora di corsa lenta. Bisogna aumentare costantemente l’intensità dell’allenamento. Concludo con il ribadire che non ho parlato di tabelle o di tipologia degli esercizi ma di metodica; l’intensità è soggettiva, l’allenamento che per me può essere intenso potrebbe esserlo meno per un altro atleta e viceversa, la capacità di sviluppare EPOC è a carico delle capacità del vostro preparatore atletico che deve conoscervi e consigliarvi per il meglio. Vi dico solo di evitare i luoghi comuni e affidarvi a chi ne capisce. EVITATE IL FAI DA TE

La moderazione nel confronto politico


Con una intervista a Nicola Magrone, moderata nei modi e nei termini, BSO intende promuovere una “modalità del dialogare” che seppur antica viene scarsamente usata. La veemenza e la protervia, accompagnata spesso dalla violenza – per fortuna solo e ancora – verbale dei dialoghi, usate troppo spesso da chi, sprovvisto di validi argomenti, pretende di “avere ragione”, è diventata, purtroppo, la prassi nel confronto politico. La moderazione che invitiamo ad adottare non è il segno distintivo o la qualità aggregante di una determinata parte politica, ma è una modalità del dialogare che una volta veniva indicata come “signorilità”. Di “vastasi” – e non mi scuso per il termine usato – ne abbiamo già visti e subiti troppi per poter solo accettare il pensiero di vederne ancora qualcuno all’opera, se non addirittura ascoltarlo mentre è seduto su qualche poltrona di palazzo Santa Croce.
Abbiamo rivolto a Nicola Magrone alcune domande alle quali l’ex sindaco ha risposto; possono piacere o meno ma sono state espresse “signorilmente”.