Le priorità del M5S di Modugno

Vito Signorile e Antonella Laricchia

MODUGNO: MISURE ANTI-CRISI E AMBIENTE LE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA COMUNALE DEI 5 STELLE
Alla presentazione della lista cittadina M5S, con candidato Sindaco Vito Signorile, ha partecipato la candidata alla Presidenza della Regione Puglia Antonella Laricchia

Si è svolta lunedì sera a Modugno, in piazza Sedile, la presentazione del candidato sindaco Vito Signorile e della lista ufficiale del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni amministrative del comune dell’hinterland barese. Ad accompagnare la presentazione dei 5 Stelle, anche la candidata alla Presidenza della Regione Antonella Laricchia e tutti i candidati al consiglio regionale della provincia di Bari. Signorile ha presentato i punti del programma M5S, soffermandosi sull’attuale situazione della città di Modugno. Ambiente e misure anti-crisi i punti più urgenti, con il censimento dello stato reale delle famiglie e relativi punti di ascolto. “Sarò sempre in campagna elettorale – ha dichiarato il candidato Sindaco Vito Signorile (M5S)ridurrò i costi della politica e renderò il palazzo Santa Croce trasparente a tutti i cittadini”. “Qui a Modugno, molti di quelli che poi sarebbero diventati attivisti del Movimento 5 Stelle – ha dichiarato Antonella Laricchia (M5S)riuscirono ad impedire la realizzazione di un inceneritore. È stato un ottimo risultato. Adesso, occorre proseguire in quella direzione, introducendo la strategia Rifiuti Zero che, ad esempio, in Nord Pas de Calais ha prodotto, in un anno, 20.000 posti di lavoro insieme ad un ambiente più sano. Con Signorile Sindaco ed i candidati e attivisti del Movimento 5 Stelle, questi esempi virtuosi saranno presto realtà anche qui a Modugno”.

Modugno, ‘liberata’ la trecentesca chiesa di Sant’Antonio

Nota del Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione Si concludono i lavori per por fine a uno scempio
nel centro storico

Una piccola chiesa del Trecento a struttura bizantina, la Chiesa di Sant’Antonio, è stata finalmente ‘liberata’  a Modugno, nel centro storico, dai telai che per 15 anni hanno ancorato ad essa una casa abbandonata con problemi di staticità. Si stanno infatti concludendo i lavori necessari alla casa, svolti in esecuzione di un’ordinanza emessa nel marzo 2014 da Nicola Magrone, in qualità di Sindaco, a tutela della pubblica incolumità e per recuperare alla fruizione della comunità un bene storico.

Per indiscusso merito dell’ultima amministrazione, si sana oggi un’ingiuria durata 15 anni. La vicenda infatti è uno dei “pastrocchi” edili e urbanistici trascurati per decenni dalle amministrazioni che si sono succedute a Modugno. La chiesetta del XIV secolo, tramite un telaio di sostegno realizzato con tubi da impalcature, sorreggeva dal 2000 un palazzo di due piani che la fronteggia.

Il ripristino della fruibilità della chiesa, senza pericoli per le persone, è certamente uno dei meriti dell’Amministrazione Magrone, fatta cadere il 22 agosto 2014, dopo un solo anno di attività da 13 consiglieri comunali dimessisi dinanzi ad un notaio per evitare la seduta consiliare nella quale avrebbero dovuto assumersi le decisioni per riportare la legalità nel settore edilizio dopo la scoperta che a Modugno si era costruito per 15 anni con norme illegittime.

Ii lavori di manutenzione straordinaria e consolidamento statico dello stabile di Via Corsica, nel Centrolibera chiesa s.antonio.jpg storico di Modugno, furono ordinati, un anno fa dall’allora sindaco Nicola Magrone, nell’esercizio dei suoi poteri di Sindaco, allo scopo di mettere in sicurezza l’edificio, tutelare la salute pubblica e rimuovere il puntellamento che gravava sulla facciata della prospiciente chiesa S. Antonio. E con l’obiettivo non secondario di restituire alla piena fruizione della comunità un bene storico/culturale: la chiesa di S. Antonio, costruita nel 1376; in altre parole, un luogo di culto dalla storia plurisecolare.

Il palazzo di via Corsica era ancorato dal 2000, per motivi di staticità, a questa piccola chiesa del Trecento tramite un telaio di sostegno realizzato con tubi da impalcature. Tutta la vicenda relativa al ‘puntellamento’, escogitato in via estemporanea per impedire cedimenti della palazzina considerata a rischio crollo, si è sostanziata in uno dei “pastrocchi” edili e urbanistici trascurati da decenni dalle amministrazioni che si sono succedute a Modugno.

“Da sindaco – dice Nicola Magrone -, appena accertata a inizio 2014 la necessità di un intervento di urgenza, ho fatto l’ordinanza con la quale si diceva ai proprietari di mettere in sicurezza l’edificio. Se non l’avessero fatto loro, aggiungeva l’ordinanza, sarebbe stato il Comune a intervenire con un’azione di consolidamento strutturale, presentando poi il conto ai possessori delle spese. Poi, a novembre scorso, a conclusione di una lunga opera di mediazione con i proprietari, si è data esecuzione a quel mio provvedimento e si sono cominciati i lavori di consolidamento, ponendo fine a una vicenda che nessuno, nei tredici anni che hanno preceduto la mia amministrazione, ha voluto o saputo risolvere. Questo è un nostro successo.”

Il ‘puntellamento’ – dice Magrone – “inizialmente aveva solo carattere provvisorio, ma ha finito per incancrenirsi fino a diventare l’ennesimo insulto alla città: un groviglio di ferramenta puntato contro la facciata della chiesetta. Un sistema assurdo divenuto per giunta esso stesso malsicuro. Il simbolo più eclatante dell’abbandono e del degrado in cui è stato lasciato naufragare il centro storico di Modugno.”

La decisione di far decadere – nell’agosto 2014 – il consiglio comunale, il sindaco Magrone e la sua giunta, attraverso le dimissioni di tredici consiglieri comunali dinanzi ad un notaio, mostra ogni giorno di più che l’intento era soprattutto quello di bloccare la vera e propria rivoluzione avviata da Magrone nella cura della città: per quanto riguarda la chiesa di Sant’Antonio questo intento è fallito.

Siamo quello che mangiamo

Se da un lato, la lotta contro i tumori è agguerrita, da parte della Comunità Scientifica, la quale si attiva per lo studio e la sperimentazione di nuovi protocolli chemioterapici, dall’altra, permane uno stile di vita in disaccordo al contrasto di patologie neoplastiche e non. Non è più raro, notare un’ottica diversa nell’affrontare questo vitale problema, che oggigiorno è in continuo aumento, come pure, le malattie degenerative (vedi Morbo di Alzheimer, Parkinson, ecc,. ) e che ormai, non conosce più età. Se ne è parlato anche al’I.R.C.C.S.(Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) – Istituto Tumori di Bari –Giovanni Paolo II, proiettato verso un percorso di approfondimenti a tal riguardo, dopo l’evento pilota dell’11 aprile, dal titolo ‘L’educazione alimentare nella prevenzione dei tumori intestinali’. ‘E’ possibile svolgere al meglio il proprio ruolo, se c’è una comunità di intenti’ ha detto Emanuele Sannicandro, direttore del Centro oncologico; mentre Cosimo Lacirignola, agronomo e presidente del C.I.H.E.A.M. Centro Internazionale degli Alti Studi Agrnomici Mediterranei: ‘Quando la conoscenza non è adattata ad altre cose, può essere colonialismo scientifico’, ponendo l’attenzione sulla sostenibilità delle colture, sulla diversità e non sull’omologazione. Poi, rimarcando il tema della diversità culturale:‘Ogni anno, nel nostro Istituto arrivano 400 ragazzi di diverse culture e religioni che finora, non si sono mai ammazzati fra loro…’. Il Convegno ha messo in luce come almeno il 35% delle malattie oncologiche sono dovute a cattiva alimentazione, soprattutto su baseanimale. In Puglia, il 30% dei bambini è obeso. ‘In chi consuma carne si rileva più anidride carbonica che in un vegetariano…Per 1 Kg di grano si consumano 1300 litri di acqua, per 1 caffè 140, per 1 pezzo di formaggio 5000…delle 500 varietà di ulivo, ne usiamo solo 20, perché ci concentriamo solo su alcune; in Italia usiamo solo 2000 varietà di alberi da frutta, rispetto alle 8000 censite a fine ‘800. La biodiversità favorisce le specie aliene, come i pesci che arrivano nel nostro Mediterraneo dal canale di Suez o come la famosa Xylella degli ulivi’’ ha precisato Lacirignola. Come arginare tutto ciò? ‘Le diete sostenibili sono a basso impatto ambientale e sono quelle che proteggono gli ecosistemi…Come ridurre lo spreco di conoscenze? Adattandole ai bisogni’ ha concluso. Il prof.Giuseppe Colucci, presidente del Gruppo Oncologico Italia Meridionale G.O.I.M., ha detto invece:‘Il cancro è determinato da una serie di alterazioni genetiche ed epigenetiche, dove per queste ultime, ci si riferisce a fattori legati allo stile di vita e quindi al microambiente: tabacco, alimentazione sbagliata (30-35%), alcool(3%). C’è una frequenza del carcinoma del colon anche nei migranti’. Ripari? Attività fisica, dieta mediterranea, drastica riduzione di alimenti di origine animale, specialmente carne (rossa, 1 volta al mese, bianca 1 volta alla settimana). Luigi Lucini, ricercatore e professore aggregato dell’Istituto di Chimica Agraria ed Ambientale e Centro Ricerche per la Proteomica e Nutrigenomica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ha invece messo in evidenza le proprietà dell’aloe, pianta dagli effetti anti-ossidanti e quindi antinfiammatori-antitumorali. Pino Africano presidente dell’Associazione ‘La salute me la mangio’ di Bari, già autore di 2 libri sulla salute, ha parlato del metodo Kousmine: ‘…Una scienziata, dal nome Kousmine, studiando il cancro su alcuni topi predisposti, notò che questi non morivano, alimentandoli solo in modo vegetale e, un esempio di lunga vita ci è dato dal popolo degli Hunza. Circa 30mila abitanti della regione del Cashmire, che vivono nell’omonima valle, nel nord del Pakistan, anche fino ai 130-140 anni, procreano anche dopo i 70 anni e tra loro non è stato trovato un caso di tumore. Ormai è chiaro che c’è una relazione tra colesterolo e cancro’. Marco Montemurro, tecnologo alimentare ha posto l’attenzione sull’importanza delle etichette degli alimenti ‘…Olii vegetali? Sono estratti con la benzina; nitriti e nitrati vengono usati per carne e insaccati e sono nocivi, poiché creano modifiche geniche (E249-E250), acidi grassi saturi polinsaturi, aspartame… (Dir.UE 79/112, CEE 18/12, Cons.UE20/03/11, Reg.Parl.UE 1169/11, Cons.UE 25/6/11)’. Severino Montemurro, direttore Chirurgia Generale dell’Apparato Digerente dell’IRCCS invece:‘L’OMS considera il binomio alimentazione-buona salute. Un contributo all’aumento di peso e di rischio è una porzione abbondante di cibo di bassa qualità e le persone di classi sociali svantaggiate preferiscono alimenti ricchi di sale e grassi saturi. Scuola e famiglia possono intervenire sui bambini…’. I consigli? ‘Almeno 30 grammi di fibre al giorno, con frutta e verdure di stagione, massimo 5 di sale. Nel 2019 ci sarà un’equiparazione dell’incidenza del cancro, proprio perché al sud, ormai si mangia come al nord… Quindi: educazione alimentare. Ippocrate scriveva: ‘Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo’.

Nicola Scelsi Sindaco

 
MODUGNO 2015 – ELEZIONI AMMINISTRATIVE
NICOLA SCELSI SINDACO
IERI L’EVENTO DI APERTURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
«IO, NOI, INSIEME SIAMO LA CITTÀ CHE DOBBIAMO SOGNARE» NEL PROGRAMMA LA CHIUSURA AL TRAFFICO DI PIAZZA DEL SEDILE
OGGI ALLE 19 INAUGURAZIONE DEL COMITATO ELETTORALE
«Io, noi, insieme, siamo la città che dobbiamo sognare. Modugno è il paese delle possibilità. Io non sono un folle a voler fare il sindaco di questa città: il mio compito sarà quello di fare il regista di una grande squadra».
La corsa di Nicola Scelsi a Sindaco di Modugno è iniziata così, ieri sera, davanti a oltre trecento persone che hanno affollato il Teatro Fava (l’ex macello comunale di Modugno). Molti di loro non sono neanche riusciti a entrare, ma non hanno voluto far mancare il loro sostegno a Scelsi, restando fuori dal teatro per tutta la durata dell’evento.
Una serata informale, più che una convention politica ingessata e istituzionale. Fra ironia, musica e idee, Scelsi ha raccontato il percorso che lo ha portato ad accettare, e rilanciare, la sfida di candidarsi alla guida della città.
A partire da un video, proiettato in apertura, con quel «Me, we»: la poesia più breve del mondo recitata dal leggendario pugile Muhammad Ali/Cassius Clay, che ha suggerito a Nicola Scelsi lo slogan della sua campagna elettorale e del suo progetto per Modugno. «Io, noi».
Presentatore della serata Antonio Stornaiolo, che ha chiacchierato e sorriso con Nicola Scelsi, accompagnando il pubblico con simpatia alla scoperta dei progetti e dello spirito che animeranno la campagna elettorale fino al 31 maggio, quando i modugnesi saranno chiamati a decidere a chi affidare il futuro della loro città.
«Credevo fosse una delle solite sfide di paese, non avevo capito che quando Nicola ha deciso di candidarsi stava sognando. Stava sognando il futuro di questa città», ha detto l’ex senatore Nicola Fusillo.
Dalla valorizzazione della zona industriale, «la più ricca del mezzogiorno» ha ricordato Scelsi, al primo punto del suo programma, l’unico svelato fino ad ora: «chiuderemo al traffico piazza Sedile». Si è parlato di scuola, di economia, di benessere delle famiglie e di lavoro. «Insieme è possibile» ha insistito il candidato sindaco. E poi l’urbanistica, da scivoloso terreno di scontro e polemiche a grande opportunità di sviluppo e rilancio, come sottolineato dall’assessore uscente all’Assetto del Territorio e all’Urbanistica della Regione Puglia, Angela Barbanente, che ha voluto portare il proprio contributo all’evento con un video messaggio di sostegno alla candidatura di Scelsi. L’assessore regionale ha parlato di «riconversione dell’area produttiva in termini ecologici» e di «riscoperta del territorio di Modugno nel contesto della città metropolitana barese come grande area ricreativa in un sistema fatto di natura e cultura».
In chiusura sono state distribuite alle donne piantine di spezie, lavanda, maggiorana e timo: coltivare spezie, risorse della nostra terra, come si possono coltivare idee e futuro.
Oggi, 18 aprile, è in programma l‘inaugurazione del comitato elettorale di Scelsi. L’appuntamento è alle 19 in piazza del Sedile.
Fb: facebook.com/scelsinicola

Al caro futuro amministratore, conosci la tua citta?

Siamo arrivati alla presentazione dei programmi elettorali e come al solito si parla di progetti e proposte che seppur condivisibili risultano spesso troppo tecnici, che non concordano con le esigenze dell’elettore (al quale non gliene può fregar di meno) perché oggi la priorità assoluta è “portare il pane a casa” e come tutti ben sappiamo questo non è facile per nessuno. Questa crisi, che non è solo locale, una cosa buona, però, l’ha prodotta: l’appiattimento delle differenze di classe. Se non ci rendiamo conto dei reali bisogni delle persone che votano, non si va da nessuna parte; purtroppo è questo quello che sta accadendo. Rivolgo dei quesiti, non tanto per saperne le risposte (le so già) ma quanto per fare riflettere. Sarebbe interessante sapere, da chi si occupa della scrittura dei programmi e da chi intende candidarsi, se sanno com’è composto il loro elettorato (quanti laureati, quante casalinghe, quanti over 60, quanti giovani nella passata tornata elettorale hanno votato per il programma proposto). Vorrei sapere a quanti imprenditori della Z. artigianale e dell’ASI è stata posta la fatidica domanda: “qual è il provvedimento del comune che può darti una mano a ripartire e rimettere in moto la tua azienda?” Qual è il tipo di dipendente di cui hai bisogno? Quale tipo di investimento ti serve? Qual è il tuo bacino d’utenza? Per quanto riguarda i giovani: “qual è il sogno o il progetto di vita che intendi perseguire? Cosa serve ad un giovane per essere pronto ad affrontare il mondo del lavoro? Sarebbe disposto a rischiare in prima persona, a trasferirsi altrove, a rimboccarsi le maniche, a dare una mano nel sociale?” Per quanto riguarda gli over 60 – qui da noi ce ne sono ben cinquemila – è stato chiesto a costoro: “se hanno una città a loro misura, se le attività ludico-ricreative adatte a loro sono a sufficienza? Se c’è una rete di trasporto o viabilità cittadina che permetta loro di spostarsi da un sito ad un altro con facilità, se c’è qualcuno che provveda a fare la spesa, pagare le bollette, accompagnarli dal medico?”Quante famiglie povere ci sono a Modugno?” Temo che la maggior parte di questi quesiti, spero non tutti, rimarrà senza risposta. Bisogna guardare la realtà in faccia, questo tipo di mappatura degli elettori qui da noi non è stata mai fatta, ed molto grave che non si conoscano neanche in linea generale i reali bisogni della città che s’intende amministrare. Per ultimo, ma non per questo meno importante: “conoscete (voi prossimi amministratori) i meccanismi interni di ciascun settore della PA del comune di Modugno, gli sprechi, i sistemi lavorativi dei dipendenti, l’organizzazione e le mansioni di ciascuno di questi, quanto tempo (reale) serve per scrivere una determina, una delibera. Come mai la piscina comunale è a pagamento? Come mai la PA non ha mai provveduto ad utilizzarla per corsi di nuoto gratis per i meno abbienti, come mai non c’è ancora un percorso ciclabile, come mai Piazza Sedile non è ancora chiusa al traffico, come mai il nostro Centro Storico è in totale abbandono (eppure i soldini ci sono e possono essere presi dall’UE per la riqualificazione dei CS) e nessuno se ne occupa mai? Ci dovrebbero essere dei gruppi di lavoro che vanno in giro per la città per capire quali sono i problemi e come l’elettorato vorrebbe fossero risolti. Si rimarrebbe a bocca aperta, sentendo le loro soluzioni “innovative”, molto spesso ben lontane dalle proposte da campagna elettorale a cui ci hanno abituato. I suddetti quesiti se li pongono in tanti ed è grave che non si ottengano risposte. Infine la domanda più importante: SIAMO DISPOSTI A CAMBIARE LE COSE?