Processo Meredith, la Cassazione: "Clamorosi errori nell'inchiesta”

 

Negli ultimi giorni sono state rese note le motivazioni della sentenza “un iter obiettivamente ondivago, le cui oscillazioni sono, però, la risultante anche di clamorose défaillance o ‘amnesie’ investigative e di colpevoli omissioni di attività di indagine”.

Ad avviso della Suprema Corte, se non ci fossero state tali défaillance investigative e se le indagini non avessero risentito di tali “colpevoli omissioni”, si sarebbe “con ogni probabilità, consentito, sin da subito, di delineare un quadro, se non di certezza, quanto meno di tranquillante affidabilità, nella prospettiva vuoi della colpevolezza vuoi dell’estraneità” di Knox e Sollecito rispetto all’accusa di avere ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia il 1 novembre 2007.

Interpellato a tal proposito l’avvocato di Sollecito, il sig. Francesco Mastro, ha risposto ad alcuni interrogativi:
Arrivati a questo punto il suo lavoro è da ammirare ma un tarlo gira per la testa dell’opinione pubblica: alla fine, chi ha davvero ucciso quella ragazza? non è un voler accusare qualcuno, è una domanda che la gente si pone. Per anni si è letto di questo caso, come di altri, e spesso ci si chiede quanta lucidità hanno avuto questi 2 ragazzi per affrontare le accuse, il carcere, la visione di una loro amica morta. In pochi avrebbero retto. Ci sono stati giorni in cui il pensiero andava ai genitori della ragazza uccisa, alla loro disperazione. La stessa che ha colpito le famiglie degli altri attori di questa tragedia. Come vivono ora? Se ci penseranno per tutta la vita ad una storia che li ha senza dubbio segnati. Se porteranno un marchio a vita o riusciranno a cancellarlo dimostrando con fatica il loro saper fare?
Ed infine sono convinti che se un’accusa tanto pesante fosse caduta su una persona con minori possibilità di difendersi molto probabilmente dietro le sbarre ci sarebbe rimasta e basta.

Le risposte Dell’avv. Mastro:
Le sue considerazioni sono del tutto apprezzabili e provo a rispondere dicendo che il colpevole è stato già condannato in via definitiva, tenuto conto che la stanza era “stracolma” esclusivamente delle sue tracce. Per quanto riguarda i ragazzi, hanno dovuto subire la giustizia, non avendo la possibilità di evadere di prigione e sempre credendo in essa. Per i genitori, è ovvio che ci sia dispiacere ed orrore, ma i due innocenti avevano altro a cui pensare visto che non erano stati loro ed erano ingiustamente ristretti. Tuttavia hanno sempre cercato un contatto con i familiari della povera Mez, i quali hanno sempre rifiutato. Infine si, hai dedotto bene, in Italia se non hai i soldi muori nelle patrie galere. Non potevo essere più prolisso, né più sintetico. Un abbraccio.

Si chiude così un caso balzato sui titoli di cronaca internazionale. Chiunque abbia voglia di approfondire l’argomento può consultare i tanti libri, film e interviste prodotti a scapito di una giovane donna uccisa tragicamente. Alla famiglia Kercher le più sentite condoglianze.

Un modugnese in porta alla Reggina

Fra i giovani portieri nel giro delle nazionali italiane è uno dei più talentuosi; ha 19 anni, è un classe’96. Si chiama Marco Ventrella ed è un modugnese doc. Domenica scorsa ha esordito difendendo, alla grande, la porta della Reggina, la squadra in cui è stato mandato a “farsi le ossa” come si dice nel mondo del calcio.
Dopo aver svolto il ritiro precampionato in serie B con la prima squadra del Bari, dov’è cresciuto nel settore giovanile sin da piccolissimo e dopo essere stato tra i migliori nell’ultimo campionato Primavera (fermato ai quarti di finale scudetto dallo squadrone della Fiorentina) può sembrare un passo indietro giocare in serie D, ma al Granillo di Reggio Calabria difendere la porta della squadra di casa è una emozione esaltante che si rinnova ogni volta. Piuttosto che fargli fare panchina come terzo portiere in serie B, Gianluca Paparesta, il presidente del Bari ha ceduto alla insistenze del D.G. della squadra calabrese, Gabriele Martino, sicuro di avere l’anno prossimo di ritorno al Bari un portiere con molta più esperienza.
Di Marco Ventrella, che le cronache sportive descrivono come un elemento di sicuro affidamento fra i pali e temibile nelle uscite, silenzioso nello spogliatoio quanto aggressivo nella sua area di rigore, ne sentiremo parlare spesso.
Domenica scorsa ha esordito con la sua nuova squadra in casa dell’Aversa Normanna, il risultato di 3 a 1, per i padroni di casa, non rispecchia il reale valore delle squadre: troppo madornali gli errori di interpretazione dell’arbitro che ha punito con ben tre rigori ed una espulsione alquanto discutibile la Reggina. Dei tre rigori subiti, il modugnese Marco Ventrella, ne ha respinto uno ma non è stato ben coadiuvato dai suoi difensori, anticipati dall’attaccante dell’Aversa che ha scaraventato il pallone alle spalle dell’incolpevole portiere, portando il risultato sul definitivo 3 a 1.
Una partita sfortunata che però ha dato ai tanti tifosi reggini al seguito della squadra la possibilità di ammirare il talento del giovane portiere modugnese.
Forza Marco, anche i modugnesi sono tuoi tifosi.

Teatro in piazza

‘Maestrale d’amore’ è la commedia portata in scena da Gianni Colajemma nel circondario barese, ad allietare queste calde serate estive, con un po’ di ironia e un po’ di risate, che in questo momento storico non fanno male.
La sera del 4 settembre si è svolta a Palo del Colle, nella bellissima cornice storica di piazza S. Croce, inserita all’interno del programma culturale estivo del Comune, riscuotendo un certo successo di pubblico, con le simpatiche gag  tra gli attori.
Ispirata ad un’opera di Pirandello, insegnante discutibile del figlio (Dario Mangieri) della sua amante sposata (Antonella Radicci), rimasta incinta di lui, vuole disfarsi del problema, cercando di attribuire la paternità al vero marito, capitano di un’imbarcazione (TeodosioBarresi), sempre assente e tra l’altro con una seconda famiglia a Napoli. Per ciò, fa ricorso alla farmacista, sua ex amante – Puledra – (Beatrice Amore), come la chiama Rosaria (Lucia Coppola), cameriera schietta ed invadente, la quale, trova un sistema affinchè il marito si riavvicini alla moglie.     

I dialoghi composti di alternanze di linguaggio in italiano e in vernacolo, incluse le licenze linguistiche di cui la nostra lingua barese è ricca, mettono in luce l’eredità lessicale e di costume che si rifanno al nostro territorio.
Tutto, evidenziabile dai personaggi, con ruoli sociale diversi all’interno dell’opera, che, come spesso accade, non vengono rispettati.
Punto focale della commedia, l’ipocrisia, che ‘u professor’(Gianni Colajemma) attribuisce agli altri, credendo di esserne esente, ma di cui, in realtà, ne è anch’egli vittima, man mano che le occasioni si presentano e non sa più come uscirne, in quanto crede di risolvere i  suoi problemi assecondandola e facendone così, un uso sempre maggiore. L’ipocrisia alla fine, diventa sempre più ingombrante, conducendo alla negazione della realtà, poiché viene autoalimentata, ritenendo che sia la strada più facile, egoistica, meno impegnativa e meno dolorosa… soprattutto per se stessi.

Donne modugnesi fra le eccellenze della Puglia

Tra le non poche eccellenze femminili della nostra città la pittrice Enza Piccolo occupa un posto di rilievo nel campo artistico. La peculiarità dei suoi dipinti la pone all’attenzione di vari critici e mercanti d’arte.
Una serie delle sue opere che hanno come tema i famosi trulli sarà esposta, a far data dal 5 agosto, ad Alberobello, a cura di Massimiliano Crisci – in via Monte Sabotino, 10 – famosa strada storica dell’omonima città che fa da sfondo e cornice alle esposizioni di opere, manufatti e tutto quello che è patrimonio pop e culturale della valle d’Itria.

Modugno, raccolta fondi organizzata dal comune per strage Bruscella

Al via l’erogazione della prima tranche di aiuti economici

Assegni di 4.000 euro per ciascuna famiglia delle vittime
Distribuita in dieci parti uguali, tante quante sono le famiglie di coloro che hanno perso la vita nell’esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici, la somma complessiva di quarantamila euro raccolta sul conto corrente dedicato alle vittime dall’amministrazione comunale. Per i cittadini donazioni ancora possibili fino a fine anno.
Primo intervento di sostegno economico per le famiglie colpite dal tragico incidente sul lavoro nell’azienda pirotecnica ‘Bruscella Fireworks’, reso possibile dal gesto di solidarietà di cittadini, associazioni e imprese. Sul conto corrente bancario, voluto dal Comune di Modugno per una migliore gestione degli aiuti, ammonta a più di quarantamila euro la somma raggiunta grazie alle libere donazioni che vi sono confluite. Dunque, per far fronte all’emergenza in cui sono venuti improvvisamente a trovarsi i parenti delle vittime (dieci i morti a causa della terribile esplosione), l’Amministrazione Magrone ha deciso di procedere all’erogazione di una prima tranche di contributi. Individuati i beneficiari nei coniugi o, ove assenti, nel parente più stretto delle vittime, il Comune ha emesso assegni dell’importo di quattromila euro in favore di ciascuno di loro, la stessa somma per tutti, secondo criteri di ripartizione già condivisi con gli stessi familiari in un incontro tenutosi lo scorso 17 agosto.
“Abbiamo voluto gestire, e continueremo a farlo, il risultato di questa ammirevole gara di solidarietà nata nella società all’indomani del disastro cercando sempre il massimo coinvolgimento delle famiglie colpite dalla tragedia – dice Magrone – tenendo conto cioè delle loro volontà e necessità. Con loro abbiamo condiviso il più possibile anche tutte le altre scelte che l’amministrazione poteva mettere in campo in questa triste vicenda. Questa prima tranche viene erogata adesso, prima della chiusura del conto, affinché le famiglie possano tamponare il dramma dell’emergenza. Chi vorrà dare il proprio contributo potrà ancora farlo fino a che il conto non sarà chiuso, dopodiché procederemo con la stessa operazione di oggi a suddividere equamente le somme che via via il fondo continuerà a raccogliere”.

Il conto corrente acceso dal Comune presso la Tesoreria Comunale – Banca Popolare di Bari, filiale di Modugno, resterà infatti aperto fino alla fine dell’anno alle ulteriori elargizioni che privati cittadini o pubbliche amministrazioni vorranno ancora farvi pervenire utilizzando i seguenti dati: IBAN IT 16K 054244154100000015618, Causale versamento: Raccolta fondi famigliari vittime strage Bruscella.