Così funzionava l'organizzazione criminale dedita all'usura a Modugno

 

Gli assegni del clan versati sui conti di imprenditori modugnesi con soli 200 € per il “fastidio”. Il giudice rileva la “pericolosità sociale ancora attuale degli indagati”.

Spunta nelle intercettazioni un costruttore edile “amico” degli usurai. Assegni rigorosamente in bianco, su richiesta di Vito Parisi. “Poi i nomi li mettiamo noi” si legge in un’intercettazione telefonica con il figlio Radames, a proposito del pagamento di una delle vittime. Assegni che venivano intestati all’occorrenza all’amico di turno disponibile a versarli in banca.

Uno degli imprenditori finito nella rete degli usurai ha raccontato agli investigatori di un “amico di Fiorentino, un costruttore edile di Modugno, che gli cambiava gli assegni”, ma non avrebbe precisato il nome. Sono invece noti i nomi degli altri coindagati che avrebbero riciclato gli assegni provento di usura, versandoli sui propri conti correnti bancari.

Lo stesso Capasso, usurato e usuraio, difeso dall’avvocato Valentina Binetti, avrebbe in un’occasione aiutato l’organizzazione a far perdere le tracce di un assegno versandolo sul conto dell’attività che all’epoca gestiva, il Taurus, ufficialmente una yogurteria in Piazza Garibaldi, alle spalle della villa comunale. Ben più rilevante il riciclaggio che secondo le indagini impegnava Cataldo Palermo, gestore del distributore di carburanti “Esso” di Modugno, che “provvedeva a cambiare gli assegni che Parisi, Fiorentino e Devito ricevevano dalle vittime”.

A Modugno la GdF sequestra 10.000 capi contraffatti

Controlli della GdF in 10 città: pure a Modugno zaini e borselli falsi. Sequestrati 10.000 capi.

Modugno è tra le dieci città in cui l’inizio della scuola ha rappresentato l’avvio di una forma di contraffazione per così dire “di stagione”. Oltre 10 mila capi di vestiario e abbigliamento e accessori scolastici sono stati infatti sequestrati da militari della Guardia di Finanza di Bari nel corso di una operazione contro la contraffazione dei marchi e sul diritto d’autore.I controlli sono stati effettuati nei Comuni di Acquaviva delle fonti, Altamura, Andria, Barletta, Bitonto, Casamassima, Modugno, Molfetta, Rutigliano, Trani. Dieci persone sono state denunciate per contraffazione e commercio di prodotti con segni falsi, ricettazione e illecita duplicazione e commercializzazione di opere protette dal diritto d’autore. I “falsi” maggiormente riprodotti sono grembiuli, tute ginniche, zaini, sacche di asilo, sveglie ombrelli, borselli e portamonete.

 

Centro di Salute Mentale:prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi della mente

A Modugno in via Principessa Elena, al civico 58, è a disposizione dei cittadini un CSM – Centro di Salute Mentale, ndr – per la prevenzione, cura e riabilitazione dei disagi psichici. Per capire meglio di cosa si occupa questo centro abbiamo intervistato il dottor Maffei, dal 2008 direttore della struttura.

Il CSM copre l’area territoriale compresa fra Modugno, Bitetto e Bitritto e quest’anno si è occupato di circa 850 pazienti. All’interno della struttura operano medici psichiatri, psicologi, assistenti sociali ed infermieri il cui obiettivo non è solo quello della cura di patologie ma anche la prevenzione del disturbo psichico nonché la riabilitazione dei pazienti.

“Il centro di salute mentale – spiega Maffei – si occupa di interventi di terapia e non solo: come gruppo di lavoro ci impegniamo, infatti, a funzionare non solo come ambulatorio. Lavorando in rete con altri enti del territorio è possibile puntare sulla riabilitazione e soprattutto sulla prevenzione del disagio”. “L’equipe – continua il direttore – ad un certo momento ha notato che la richiesta d’intervento sull’acuto era decisamente eccessiva e da qui è scaturita la decisione di puntare sulla prevenzione: dovevamo dare agli utenti risposte non solo medicalizzate perché così il paziente perdeva la sua autonomia”.

Abbiamo attivato due residenzialità assistite e una casa alloggio» è scaturita dunque un’operazione culturale, puntando da un lato, ad affrontare il disagio del paziente nel suo stesso contesto familiare dando alle famiglie il supporto necessario per convivere con la disabilità; dall’altro a cercare di rimuovere le cause che possono portare ad un disagio psichico. Tuttavia questa operazione rischiava di rimanere nell’astratto se non si fossero trovati gli strumenti legislativi e sociali adatti per tradurre in pratica il progetto. Per questo motivo il centro ha fatto rientrare questa attività nei “Piani Sociali di Zona” per lavorare in rete con gli altri enti, condividendo il progetto con le autorità politiche. “Non si può fare prevenzione e riabilitazione – spiega Maffei – senza un intervento di questo tipo.

Attivato lo sportello informativo per gli immigrati

Dal 2011 uno sportello informativo per gli immigrati che si rivolgono al consultorio. Da un po’ di tempo a questa parte si registra un aumento dell’affluenza di cittadini stranieri che si rivolgono presso il consultorio familiare per una consulenza.

Per questo motivo – ci anticipa la dott. Vitone – stiamo lavorando per rendere attivo uno sportello informativo che serva a monitorare il fenomeno delle comunità di immigrati. Individuarne il numero, le attività e lo stile di vita in modo da avvicinare anche i membri di queste comunità ai servizi del consultorio familiare sempre nell’ottica di informare e prevenire.

Ad esempio, informando e promuovendo incontri in materia di educazione alla salute; prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili ed uso dei metodi contraccettivi; supporto alla gravidanza e attuazione di una reale prevenzione delle gravidanze indesiderate. Il progetto è in fase di elaborazione secondo le direttive regionali che invitano i consultori familiari ad un’attenzione particolare nei confronti degli immigrati e delle donne straniere. Il progetto è ormai in fase avanzata e dovrebbe essere attivo già nel 2011.

Modugno sotto la lente di ingrandimento della DIA

 

I traffici illeciti si spostano in provincia: a Modugno i referenti di tre clan baresi. Sfogliando la sezione pugliese della relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre 2009, pubblicata qualche settimana fa, sorprende l’esplicito riferimento a Modugno nella divisione dei clan sul territorio per la spartizione e il controllo dei traffici illeciti.

Nella mappatura che la Dia fa della criminalità in provincia di Bari, a Modugno viene dedicata una sezione relativa alle ramificazioni dei clan Mercante-Diomede, Capriati e Parisi, questo “mediante il gruppo – scrive la Dia – Rutigliano-De Vito”. Nel descrivere “la pressione esercitata dagli schieramenti mafiosi nei quartieri di Bari che si diffonde nei territori della provincia limitrofa”, gli investigatori antimafia individuano “profili di fluidità e poliedricità criminale.

Le espressioni delittuose – è scritto nella relazione – localmente dirette dai referenti di zona che assicurano il collegamento con i vertici dei sodalizi, sono favorite dalla contiguità esistente tra il capoluogo e i comuni della provincia. I comuni delle zone di confine tra più province subiscono poi l’influenza di più poli criminali”, ma non è il nostro caso. Questo invece accade, per esempio, “nell’area del sud-est barese adiacente alla provincia di Brindisi che, oltre alla pressione dei clan baresi, risente della vicinanza dei sodalizi fasanesi, specializzati in rapine a istituti di credito ed esercizi commerciali, nonché in furti d’auto”.