Ristorante De Amicis: un oasi verde in pieno centro

De Amicis, cucina mediterranea e vini selezionati immersi nel verde. “Facciamo venire l’acquolina in bocca ai nostri commensali solleticando prima il loro olfatto”. Un’oasi verde nel pieno centro storico di Modugno. Una sala interna, calda e accogliente, per trascorrere in allegria le serate invernali. Un gazebo esterno circondato da alberi e aiuole curate. Il tutto costruito in legno sul modello delle baite di montagna.

Il Ristorante Pizzeria De Amicis è nato a fine agosto, ma la famiglia Cirone è nel campo della ristorazione da ben 15 anni. « Abbiamo incominciato la nostra avventura nel mondo della ristorazione con Il Banchetto degli Dei – commenta Piero Cirone – il nostro è sempre stato un lavoro di famiglia. Ora è mio figlio che si occupa di questo locale e speriamo che vada bene come il primo». Il ristorante Deamicis, situato difronte all’omonima scuola, non ha bisogno di pubblicità perchè da sempre l’obbiettivo è quello di far conoscere la loro cucina mediante l’esperienza diretta dei clienti.

«Tutti sono in grado di farsi una buona pubblicità – afferma Francesco Cirone – ma pochi sono in grado di mantenere le promesse. E noi le manteniamo. La nostra clientela è costituita, fino ad oggi, prevalentemente da non modugnesi. A causa della considerevole concorrenza di locali che da anni sono sul territorio i modugnesi ancora non ci conoscono. Ma lo faranno presto perchè da noi, chiunque venga a trovarci, poi ci ritorna ».

Il menù proposto dagli chef segue le ricette della cucina tradizionale, con una particolare attenzione per le carni. «Serviamo carni di prima scelta, come la Tagliata di Angus cotta su pietra ollare – aggiunge Pietro Cirone – i clienti stessi possono decidere la cottura del pezzo; la preparazione delle carni avviene a vista e, per l’estate, abbiamo pensato ad un braciere all’aperto. Facciamo venire l’acquolina in bocca ai nostri commensali solleticando prima il loro olfatto ».

Ancora una fumata grigia sull'approvazione dello Statuto Comunale

Quattro sedute andate deserte. Ancora una volta salta il via libera al nuovo Statuto comunale. “Giovani Menti Attive” sul piede di guerra. Può l’approvazione dello Statuto del Comune di Modugno risvegliare passioni politiche improbabili opposizioni e ostruzionismi trasversali? Evidentemente si!

Dopo diverse sedute del Consiglio incentrate sull’argomento, richieste di approfondimenti e rinvii, assistiamo ancora ad un nulla di fatto. Il 28 ottobre, il 9 novembre, il 6 dicembre e il 20 dicembre a Modugno si sono tenuti quattro Consigli comunali, aventi ad oggetto l’approvazione delle modifiche dello Statuto. Se nella prima data non si era raggiunto il numero legale, nelle altre non si è raggiunto il quorum dei due terzi dell’assemblea necessario per l’approvazione delle modifiche. La cosa non è andata giù all’associazione “Giovani Menti Attive”, che ha seguito da vicino l’evolversi della vicenda, particolarmente interessata al passaggio in cui si definisce l’acqua come “diritto umano” e il sevizio idrico come “privo di rilevanza economica”.

Per tali motivi il gruppo ha ritenuto opportuno dire la sua. In un comunicato stampa, solleva un’eccezione di carattere formale e procedurale sulle sedute del Consiglio, domandandosi “come mai non si è scelto di applicare il quarto comma dell’articolo 6 del Testo Unico sull’ordinamento degli Enti Locali” che così recita: “Qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione è ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorni e lo Statuto è approvato se ottiene per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche alle modifiche statutarie”.

Ma le obiezioni dell’associazione non si limitano a sottolineare questo passaggio formale. Il comunicato spiega anche la necessità di inserire una dichiarazione sull’acqua intesa come bene comune: “L’associazione […] ritiene che siano di notevole importanza le modifiche da approvare. Infatti tra queste si enumera il riconoscimento sia del diritto all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile, sia del servizio idrico come privo di rilevanza economica. È rilevante tale modifica perché, a seguito della futura approvazione, non solo la città di Modugno sarebbe il secondo paese della Regione Puglia, dopo il Comune di Altamura, a riconoscere tale diritto, ma anche perché si porterebbe a compimento la volontà popolare, poiché ricordiamo che, da gennaio a marzo 2010, sono state raccolte 1922 firme con le quali i cittadini modugnesi hanno chiesto questo riconoscimento”.

Opere pubbliche: terminati i lavori di costruzione della fogna bianca

Lavori pubblici, il nuovo piano triennale riparte dai vecchi progetti non ancora realizzati Presto sarà bandita la gara per i project financing: uffici comunali, parcheggio pubblico interrato, nuovo palazzetto della sport e ristrutturazione dell’edificio ex OmniC ome ogni fine anno che si rispetti, è tempo di bilanci per il Comune di Modugno, soprattutto sui lavori pubblici.

Tra pochi giorni, infatti, la Giunta Comunale presenterà il nuovo piano triennale per le opere pubbliche 2010/2012, in cui saranno illustrati tutti gli interventi e i lavori che l’amministrazione uscente intende realizzare per dare un volto nuovo alla nostra città nei prossimi tre anni. Un nuovo piano triennale, fanno sapere dal Palazzo Comunale, che ricalcherà a grandi linee quello presentato nel febbraio dello scorso anno, che vedrà il finanziamento di molte opere da parte dei privati senza pesare di molto sulle casse comunali ma che per forza di cose vedrà cancellati alcuni interventi in programma nel Piano iniziale.

Nonostante tutto però, e restando all’anno appena concluso, sono numerosi i progetti che il Comune ha portato a buon fine, altrettanti quelli che sono rimasti congelati e molti altri che non sono mai partiti. A spiegarlo è l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Corriero: “Durante lo scorso anno siamo riusciti a portare a compimento numerose opere che riguardavano prevalentemente la riqualificazione dei luoghi di interesse storico e gli interventi sull’urbanistica – ha affermato l’assessore – e mi riferisco ad opere come la ristrutturazione e il recupero del sito di Balsignano, la costruzione di impianti termici e fotovoltaici, i lavori sulla fogna bianca e la riqualificazione di via Roma, che sono ormai una realtà”.

Rimane ancora tanto da realizzare, però, in quanto, spiega sempre l’Assessore, alcuni progetti legati ai finanziamenti da parte di privati, i cosiddetti “project financing”, sono in fase di elaborazione anche se è già stata bandita una gara per la scelta dei progetti. Tra questi progetti, spiccano l’istituzione di una nuova sede per gli uffici comunali, la costruzione di un parcheggio comunale per la zona direzionale con relativo mercato coperto, un parcheggio pubblico interrato nei pressi della villa Comunale, la realizzazione di un nuovo palazzetto della sport e la ristrutturazione dell’edificio ex Omni. Per gli altri interventi, come per esempio la costruzione del tronco idrico oppure l’ampliamento della scuola media “Casavola”, si è in attesa di fondi, così come per la manutenzione del campo Sportivo

Pierpaolo Ventrella: 'Bisogna cambiare la classe dirigente'

“A Modugno serve discontinuità rispetto al passato: se non cambia la classe dirigente non cambiano i problemi” «Non siamo per i sogni che restano nel cassetto: è necessario un programma sintetico di cinque o sei punti che vanno affrontati assolutamente nel primo anno di legislatura» Sulle alleanze: «dialoghiamo con tutti ma cerchiamo un dialogo con Pdl e Udc»

Il 17 ottobre, nel palazzo dei Vigili, è stato presentato a Modugno il nuovo movimento di Fini, Generazione Italia, dal quale nascerà a gennaio il partito politico Futuro e Libertà. Alla presentazione alla stampa e ai cittadini erano presenti il presidente cittadino, Pierpaolo Ventrella, che abbiamo intervistato in vista delle prossime elezioni amministrative, e i due vicepresidenti pro-tempore, Massimiliano Fricchione e Michele Bitetto. Ventrella, 42 anni, modugnese, ha cominciato a fare politica 23 anni fa. Era nel Msi e ricopriva in quegli anni l’incarico di segretario del Nucleo del Fronte della Gioventù.

Anche a Modugno esiste ormai Futuro e Libertà. Il sud, la Puglia, e Bari in particolare, sono storicamente terreno fertile per quelli che oggi chiamiamo finiani. Del resto questa è stata la regione di Pinuccio Tatarella, lo stesso fratello, l’eurodeputato Salvatore Tatarella, è stato fra i primi sostenitori di Generazioni Italia. Questa è la regione che con Pinuccio Tatarella ha sperimentato il primo laboratorio di una destra che andava oltre, che si apriva alla società civile e diventava destra di governo. E’ a Bari, in Puglia, che Pinuccio Tatarella ha tracciato la linea di Alleanza nazionale. Quindi è qui che c’è uno dei terreni politici più fertili dove far fiorire il movimento politico di Fini. A Modugno, parlando di numeri, che adesioni ha raccolto fino a questo momento Fli?

L’adesione in terra di Bari in genere è molto forte anche perché circa l’80% degli ex An è confluito in Futuro e Libertà. E poi il movimento sta avendo successo tra chi prima non si era mai affacciato in politica ed anche ex forzisti. Non si può considerare Fli una nuova An. E’ un nuovo contenitore di un partito di destra di cui si sentiva l’esigenza. Il Pdl, per sua stessa definizione è un partito di centro moderato, per cui chi ha sempre militato nella destra era orfano. A Modugno ci sono già una trentina di adesioni a Generazione Italia, che poi confluiranno automaticamente in Futuro e Libertà dopo il congresso nazionale del 14 e 15 gennaio a Milano, quando il movimento si trasformerà in partito. A Modugno degli ex An in 4 siamo confluiti in Fli, gli altri due, Ventura e Liberio, sono rimasti nel contenitore del Pdl.

Quali sono secondo lei i pregi ed i difetti dell’attuale esperienza di governo? Se e dove ha sbagliato e cosa ha fatto di buono negli ultimi 8 anni?

Noi siamo stati spesso abituati, nel Mezzogiorno in genere, ad avere tante chiacchiere avendo in cambio spesso zero. Al Nord c’è un movimento politico, la Lega, nato dal territorio e radicato sul territorio. E quando un uomo politico della Lega prende un impegno con gli elettori, con la sua gente, lo mantiene. Parliamo di rifiuti e ambiente, solo per fare un esempio. Io sono stato consigliere comunale dal 1997 al 2001 con la giunta Bonasia. Abbiamo iniziato in quegli anni la differenziata investendo nelle scuole. Dopo un anno e mezzo siamo stati premiati dalla Regione con incentivi economici. Siamo stati il primo Comune della Provincia di Bari ad essere premiato in quegli anni per essersi dimostrato virtuoso nella raccolta differenziata. In 23 anni che faccio politica mi sono reso conto che a Modugno il problema fondamentale è sempre lo stesso: la classe dirigente. Se non cambia la classe dirigente, non cambiano i problemi. Un politico non può essere un buon amministratore. Sono passato da dirigente di partito, a sbraitare in piazza a fare l’amministratore. Lo sbalzo è tremendo. Gestire la res publica non è gestire un partito o i desiderata dei propri sostenitori. Vendola, per esempio, è un ottimo politico ma un pessimo amministratore, basti vedere il buco provocato dalla sanità. A Modugno gli ultimi due bilanci sono sotto la lente d’ingrandimen to della Corte dei Conti. P e r fare un altro esempio prendiamo il Palazzo ex direzione scolastica, nel centro storico. Nell’amministrazione Bonasia riuscimmo a fare approvare il progetto per la ristrutturazione come museo archeologico in accordo con l’Apt provinciale. Quel progetto è rimasto bloccato per anni finché si sono persi i fondi. E ancora il villaggio neolitico, rimasto un sogno nel cassetto. Potrei raccontare tanto altro su questa amministrazione ma non serve perché è sotto gli occhi di tutti. Un governo per essere buono deve avere e dare certezze. Un governo che cambia assessori ogni tre mesi non è stabile. Anche perché per fare una programmazione un assessore ha bisogno di tempo. Gli elettori sono sfiduciati. Va cambiata la classe dirigente. E per questo motivo io ho scelto di dare il buon esempio non candidandomi. Io voglio occuparmi del partito e non ricoprire più ruoli, lasciando spazio agli altri e ai giovani. Futuro e Libertà è nel centrodestra nonostante abbia preso le distanze dal Pdl.

A livello comunale l’alleanza è comunque fuori discussione o proporrete una vostra linea politica autonoma con un’eventuale candidatura diversa da quella del Pdl? Ci sono ipotesi di apparentamento con altri partiti per esempio del centro, come del resta sembra che stia accadendo a livello nazionale? Quali sono i rapporti con gli altri partiti presenti sul territorio, in particolare col centrosinistra e quindi col Pd?

A livello comunale le cose sono completamente diverse dal quadro nazionale. An qui ha sempre fatto politica e lavorato con gli amici di Fi e quindi del Pdl, con il quale abbiamo condiviso ideali e importanti battaglie in Consiglio comunale. Quindi vederli come nemici o avversari risulta difficile. Come del resto con l’Udc. Con il loro attuale candidato sindaco, Pinuccio Vasile, abbiamo condiviso tantissimo in aula. Quello che dovrebbe accomunare le forze politiche che sono rimaste fuori dall’amministrazione Rana è il tentativo di creare una discontinuità rispetto al passato. Questo è un momento di confronto. Io ho il diritto e il dovere di dialogare con tutti. Certo non con gli amici del Pd, sebbene sarebbe un confronto interessante, ma politicamente poco sensato. Al momento quindi non ci sono ancora ipotesi di apparentamenti o alleanze. La mia intenzione come Futuro e Libertà a Modugno è creare un progetto che possa portare intorno ad un tavolo sia il Pdl che l’Udc. Un progetto aperto anche ai partitini come il nostro: Io Sud, socialisti del centrodestra, Mpa, tutti quei partiti che si affacciano nella galassia del centrodestra.

L'opinione di Saverio Vacca

Molti di coloro che frequentano il partito temono che a causa della stanchezza derivata dal protrarsi inconcludente di questi mesi, io decida di lasciare il Pd per iniziare un’avventura personale fuori al partito. Anche se negli ultimi tempi non ho militato direttamente nel partito, il mio senso di appartenenza al Partito democratico è fuori discussione.

Il candidato sindaco deve essere il frutto delle idee guida individuate dal partito. Il metodo di scelta del candidato del Pd, se non si raggiungesse una sintesi, dovrebbe essere quello delle priaperte alla città in modo da coinvolgere il cittadino e renderlo partecipe sin dal primo momento della corsa elettorale. Se il Pd presenta più aspiranti candidati non trasmette spaccature interne ma offre più opportunità mostrando diversi percorsi frutto di esperienze variegate.