"La fine è il mio inizio"

“La fine è il mio inizio” nasce innanzitutto come libro, ultimo regalo di Tiziano Terzani cosciente di essere arrivato alla fine del suo percorso. Adesso è anche un film, con la regia di Jo Baier e la degna interpretazione di Bruno Ganz nel ruolo di Terzani. Un film interessante,un atto di coraggio che sfida le dure leggi dell’intrattenimento e in cui prendono forma, sotto forma di intervista, le confessioni di Terzani al figlio Folco (Elio Germano) nella casa rifugio sull’Appennino Pistoiese.

Una vita trascorsa a viaggiare per il mondo, alla ricerca della verità e sullo sfondo un affresco delle grandi passioni del proprio tempo: Cina, Vietnam, Singapore….  “Se mi chiedi alla fine che cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande.”  E’ insomma il racconto di un uomo in totale immersione nel mondo e nelle sue esperienze che come lombrico all’interno delle cose ha voluto fino alla fine esserne parte, naturalmente, socialmente, umanamente. Bellissima anche  la fotografia degli incantevoli paesaggi.  Il film è in programmazione nelle sale di Bari e Provincia.

Furto di rame sulla Modugno-Palese lascia al buio la Provinciale

Ha rubato più di 400 metri di fili di rame dai cavi elettrici della pubblica illuminazione. Il 40enne di origine bosniaca Ahmetovic Bahto è stato arrestato in flagranza di reato, nella tarda serata di ieri, dai Carabinieri di Modugno, con l’accusa di furto aggravato. La rimozione dei fili di rame estratti dai cavi elettrici ha lasciato al buio un tratto della Provinciale che collega Modugno a Palese. Bahto è stato bloccato dopo un breve inseguimento e i militari hanno recuperato i cavi rubati.

Risorgimento Mediterraneo

 

La storia si ripete. Gli interessi economici e finanziari del grande capitale guidano un’altra rivoluzione. Le rivoluzioni sono portate a compimento dalle masse ma le idee che portano alla rivolta, le cosiddette idee rivoluzionarie, nascono nei circoli elitari della borghesia, vengono pubblicizzate dagli intellettuali e finanziate dagli speculatori della grande finanza.

I rivoluzionari francesi attaccarono la Bastiglia dopo l’insuccesso della borghesia che non era riuscita ad ottenere ciò che voleva; era finanziata dal capitale la rivoluzione russa d’ottobre guidata da Lenin che arrivò in Russia su di vagone delle ferrovie tedesche con una valigia piena di marchi, in oro; fu finanziata dai capitalisti londinesi la guerra di conquista del Piemonte contro il Regno delle due Sicilie.

Ciò che non è altro che un riuscito colpo di stato, realizzato con l’aiuto dei cannoni finanziati dagli inglesi e perpetrato ai danni di un legittimo governo da una borghesia interessata ad incrementare il proprio potere finanziario, viene chiamato Risorgimento Italiano. L’arrivo dell’esercito garibaldino in Sicilia fu protetto dai cannoni della marina inglese non certo per pura coincidenza. Gli interessi degli albionici nel mediterraneo non derivava, ieri come oggi, solo dal piacevole clima e dalla cucina ricca di sapori del mare nostrum latino.

Già all’inizio degli anni 40 dell’800, gli inglesi e i loro capitalisti, premevano sul governo egiziano per realizzare la costruzione del canale di Suez che avrebbe permesso loro di raggiungere i loro possedimenti indiani senza dover circumnavigare l’africa. Le difficoltà finanziarie del pascià d’Egitto per la realizzazione dell’opera potevano facilmente essere superate dagli speculatori ma era necessario aprire militarmente le rotte marittime alle navi britanniche e questo si realizzò con un piano a lungo termine che prevedeva in primo luogo l’indebolimento della flotta russa e di quella partenopea.

La prima parte del progetto fu realizzato con la guerra di Crimea alla quale partecipò, e non fu una coincidenza, l’indebitato regno sardo piemontese guidato dall’eroe rinascimentale Cavour.  La regina Vittoria dichiara guerra alla Russia nel marzo del 1854 allorquando il diplomatico francese Ferdinand de Lesseps ottiene la concessione di costituire una società di capitali per la costruzione del canale marittimo. Vinta la guerra di Crimea gli inglesi si apprestarono a smantellare la flotta borbonica, allora la più forte nel mediterraneo e seconda, come potenza navale mondiale, solo all’Inghilterra che aveva però le sue navi sparse per gli oceani.

Nel 1857 il governatore generale della compagnia delle indie, dopo aver causato la rivolta delle truppe indiane diffondendo, con l’aiuto degli intellettuali al servizio dei giornali che venivano informati dal neonato telegrafo, la voce che le cartucce dei fucili erano unte con il grasso animale, anatema per indù e musulmani, ne soffoca la riuscita nel giugno del 1858, riorganizza i reggimenti dei sepoy integrandoli nell’esercito britannico e ratifica la fine dell’impero indiano Moghula e la nascita della colonia britannica governata da un vicerè.

Magrone sogna da 'bandito' un paese della legalità

Nicola Magrone, foto di Giuseppe Martino

Coinvolgente. Carismatico. Condivisibile nella scelta degli argomenti e nel tenore delle riflessioni. Nicola Magrone, ex procuratore capo di Larino, ha fatto sorridere, annuire e insospettire quei modugnesi che giovedì sera hanno scelto di partecipare all’assemblea convocata da “Italia Giusta secondo la Costituzione”.
Un modo per chiarire una volta per tutte che Magrone non è il candidato sindaco del partito ”La Puglia prima di tutto” ma che un percorso in vista delle prossime amministrative è tutt’altro che escluso. Anzi.

“Questa assemblea – ha detto Magrone – non chiude un percorso. In situazioni drammatiche come quella di Modugno un’obiezione di coscienza s’impone nell’interesse vero di tutti”. Modugno, insomma, ha bisogno di una rivoluzione. “Non violenta – ha detto Magrone – ma civile, morale, etica, di rispetto delle persone”. Quindi Magrone candidato sindaco? “Non so proporvi nulla – ha detto – Forse non abbiamo ancora concluso un’ipotesi di lista ma vi faccio una proposta. Chi avesse il desiderio di far diventare Modugno il paese della legalità, venisse da noi a dare la sua disponibilità. Andremo anche da soli – ha tuonato l’ex pm – senza lasciarci catturare dai procacciatori di voti. Noi siamo per le persone che non servono, per le persone scartate. Siamo per l’umanità che non conta nulla”. Quello che Magrone chiede ai modugnesi è “un gesto di libertà”.
A sostenere la sua candidatura, fino a questo momento, le associazioni “Azione e Tradizione”, “Comitato del Centro Storico”, “La Nuova Italia” e, naturalmente, “Italia Giusta secondo la Costituzione”.
L’analisi di Magrone è partita da molto lontano, con riferimenti alla questione della Centrale a Turbogas (“L’abbiamo avuta – ha detto – in violazione di tutte le leggi”), a temi nazionali, come quello del federalismo (“questa riforma – ha detto – tenta di stroncare il malaffare, la clientela, l’esorbitante lievitazione dei prezzi, invitando al rigore nell’amministrazione. Non possiamo continuare a fare i meridionali piangenti”).
Non ultimo, ma al contrario punto forte del suo intervento, il tema della legalità. “La popolazione – ha detto Magrone – ha un po’ paura di un’ipotesi di questo tipo”, riferendosi alla sua candidatura,  e riportando folcloristiche frasi in dialetto che tradotte significano: ‘se va quello non possiamo rubare più’. “Hanno capito bene: non si può rubare più”. Quindi il doveroso approfondimento sul concetto di legalità. “E’ un danno o un vantaggio? – si è chiesto retoricamente -E’ una minaccia per la popolazione o un modo per farla vivere più civilmente, in modo più civicamente decoroso? La legalità deve fare paura? Davvero siamo un paese in via di sviluppo in cui bisogna fare ancora educazione civica? A Modugno chi parla di legalità rischia di essere considerato un bandito, un terrorista”.
Frequenti, nel suo affascinante intervento, i riferimenti, con tanto di nomi e cognomi, al recente passato politico della nostra città, dagli “imperi di disoccupati che lavorano trovando lavoro agli altri, che è un’invenzione tutta italiana”, ai “brutali conflitti di interessi”, arrivando a paragonare Modugno ad “un paese feudale nelle mani di un padrone”. Magrone non ha risparmiato commenti sulla “prostituzione politica” dimostrata da certi amministratori, sulla “teoria e pratica dell’abuso nel fare politica accontentando uno o l’altro”, sul “codazzo di amichetti” rappresentato dagli innumerevoli assessori che negli ultimi anni di governo si sono susseguiti con l’unico obiettivo di “mantenersi a galla”. Infine un accenno al “politicismo eccessivo” che ha portato il centrodestra a diventare “un carro attrezzi del centrosinistra”.

Ed è Zumba mania anche a Modugno!

Zumba mania anche a ModugnoE’ arrivata la Zumba a Modugno, ma di che cosa si tratta? La Zumba è una lezione di fitness di gruppo basata sui ritmi facili ed intuitivi della coinvolgente musica latina, mixata ai movimenti tradizionali dell’aerobica ,che creano esercizi che fanno perdere la testa. L’obiettivo e’ semplice: vuole fare amare l’allenamento fisico in modo da creare un assoluto coinvolgimento.

Tutti i fan di Zumba  raggiungono benefici di lunga durata vivendo un’esperienza appassionante che permette di bruciare calorie ed energizzare il corpo attraverso movimenti coreografici che trascinano anche i più pigri. La Zumba è nata per merito di Beto Perez, personal trainer di personaggi famosi,che ha scoperto  a meta’ degli anni 90’ un nuovo modo di fare fitness: un giorno, si presentò  per svolgere una lezione di aerobica e si accorse che aveva dimenticato la musica che normalmente utilizzava. Velocemente decise di rimediare utilizzando musica della salsa e del merengue cheerano a sua disposizione. Improvvisò  un’intera lezione di aerobica con una musica non tradizionale; una vera e propria sfida per Beto che si dimostro’ subito all’altezza: da quel momento nacque la Zumba Fitness,che ben presto si è diffusa in tutto il mondo ed ha raggiuntol’Italia.

I benefici di questa nuova disciplina possono essere apprezzati anche nella nostra città: l’esclusiva appartiene alla scuola di ballo modugnese “Valery Dance” la cui proprietaria, la ventitreenne maestra di ballo Valeria Proscia, ha coraggiosamente fatto partire nello scorso autunno, insieme ad altri corsi di ballo tradizionali e moderni, il corso di Zumba con risultati davvero inaspettati; il corso, guidato dalla modugnese  Beatrice Amendolagine, laureata in Scienze Motorie e Official Zumba Instructor, ha riscosso notevole successo non solo tra i cittadini di Modugno  ma anche da persone provenienti dai paesi vicini (Palo,Grumo e Bitetto). in sostanza la Zumba è una valida alternativa alle consuete attività fisiche ed è un modo divertente per  dimagrire,aperta a tutti coloro che hanno voglia di tenere in forma corpo e mente.

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