Nomina del city manager: la patata bollente passa ai revisori dei conti

Serafino Bruno

Serafino Bruno

Hanno parlato di bufala, di pettegolezzo, di invenzione giornalistica. Ma la controversa vicenda della nomina del direttore generale e’ nero su bianco in una circolare della presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento della Funzione Pubblica.

La lettera e’ stata recapitata l’8 luglio scorso al segretario comunale e, per conoscenza, al collegio dei revisori dei conti. Nella missiva si fa riferimento all’articolo 53 comma 1 bis del decreto legislativo n. 165 del 2001, “che esplicitamente prevede – dicono da Roma – l’incompatibilità tra incarichi di gestione amministrativa di rango dirigenziale per soggetti che rivestano o abbiano rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali“. Serafino Bruno, come e’ noto e come riportato nella missiva ministeriale, era candidato sindaco e consigliere comunale dimissionario in data 29/10/2009, successiva alla nomina. Da Roma l’invito quindi a “l’avvio del procedimento disciplinare delle relative responsabilità e l’applicazione delle connesse sanzioni”. Ai revisori dei conti, infine, l’onere delle “valutazioni a riguardo”.
Quello che da modugnesi ci chiediamo e’: l’eventuale “procedimento disciplinare” a carico di chi sarebbe? E le “connesse sanzioni” chi dovrebbe pagarle? Esiste davvero la possibilità, come qualcuno ipotizza, che l’acclarata incompatibilità di Bruno renda retroattivamente nulli alcuni provvedimenti a sua firma? Restiamo in attesa che chi di competenza risponda alle legittime domande della città.

Om carrelli elevatori, Modugno scende in piazza contro l'annunciata chiusura

manifestazione om modugnoUna manifestazione per evitare la chiusura della Om Carrelli elevatori di Modugno, che qualche settimana fa ha annunciato la dismissione dello stabilimento pugliese. L’iniziativa e’ stata organizzata dalle tre sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm.

Appuntamento alle 18.30 di martedì 26 luglio in piazza Garibaldi (villa comunale). Alla manifestazione ha assicurato la propria partecipazione l’Amministrazione comunale, intervenuta all’incontro voluto dalla Regione per tentare il dialogo con l’azienda. Vi ha partecipato con una propria delegazione composta dal sindaco, dal presidente del Consiglio, dall’assessore alle politiche del Lavoro e da capogruppo e segretario cittadino del Pd. In quell’occasione la Om, del gruppo Kion, ha ribadito la propria intenzione di chiudere lo stabilimento modugnese.

Trentacinque dei 320 lavoratori impiegati (più altri 80 circa dell’indotto) potrebbero essere trasferiti ad Amburgo, sede centrale della società. Per gli altri la prospettiva e’ la disoccupazione. L’azienda sostiene di aver perso oltre 23 milioni di euro in 10 anni e di non poter fare altro che trasferire parte della produzione nella sede centrale di Amburgo. Sindacati ed enti locali annunciano che tenteranno ogni strada per scongiurare il licenziamento di circa 400 lavoratori.

Continua ad oltranza, quindi, il presidio fuori ai cancelli dello stabilimento. dirette, esplicite e disperate, le richieste dei dipendenti modugnesi dell’Om: “chiediamo che le nostre rappresentanze sindacali e le istituzioni tutte, locali e nazionali – scrivono – si attivino concretamente e in concerto al fine di evitare che le nostre professionalità, altamente specializzate, frutto di anni di nostro impegno lavorativo, vengano letteralmente gettate al vento per logiche aziendali inspiegabili, improvvise e per noi incomprensibili, impoverendo ulteriormente il nostro territorio. Non è accettabile – continuano – che, ancora oggi, la migrazione debba essere l’unica speranza per un futuro lavorativo, con conseguente fallimento delle istituzioni locali e nazionali. Dimostrateci che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, tutelandolo”. Ultima speranza è l’incontro che si terrà il prossimo 28 luglio presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma.

tutte le immagini del presidio

 

Tersan Puglia, il Comune di Modugno parte civile

altDanni ambientali causati dai rifiuti illecitamente smaltiti dalla Tersan Puglia quasi 10 anni fa. E’ la motivazione con cui il Comune di Modugno ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo contro la Tersan. L’inchiesta sul presunto traffico illecito di rifiuti che dalla Campania venivano trattati nella Tersan Puglia di Modugno e poi smaltiti tra Gravina e Altamura, fu aperta nel 2003. Nell’udienza del 26 settembre prossimo il gup del Tribunale di Bari, Vito Fanizzi, scioglierà la riserva sulle costituzioni di parti civili e deciderà sul rinvio a giudizio dei quattro imputati: titolari, amministratori e collaboratori della società Tersan, accusati di traffico illecito di rifiuti, smaltimento e commercio non autorizzato, gestione di una discarica abusiva, frode nell’esercizio del commercio. I fatti si riferiscono agli anni ’99-2004. Il fascicolo fu aperto nel settembre del 2003 a carico dei modugnesi Silvestro Delle Foglie, procuratore della società Tersan Puglia & Sud Italia Spa nonché amministratore di fatto della stessa società e Sabina Cirone, amministratore di diritto della Tersan, di Gaetano Nuovo, chimico e consulente, residente a Mola di Bari ma il cui studio professionale è a Modugno, e dell’autotrasportatore altamurano Giovanni Loporcaro.

Giovanna Bellino, la donna più suffragata di tutti i tempi

Giovanna Bellino (Facebook)

Giovanna Bellino (Facebook)

Fino alla nomima del presidente del Consiglio, l’incarico spetta a lei in qualità di consigliere anziano.

Eletta alla sua prima partecipazione con 625 voti (proclamazione ufficiale avvenuta lunedì 27 giugno), risultato mai raggiunto nella città di Modugno per il rinnovo del consiglio comunale, la neo consigliera Bellino Giovanna si presenta con la consapevolezza di aver realizzato qualcosa di impensabile per l’esito ottenuto e con quel senso di responsabilità, nei confronti dei moltissimi concittadini che hanno riposto nel suo mandato, quella voglia e quella speranza di un cambiamento che legittimi il popolo della sua sovranità. Diverse sono le idee da poter mettere in atto, sempre a servizio della gente, durante questa legislatura pronta al decollo.

“Si vocifera che non ci siano molti fondi  nelle casse comunali e qualora fosse vero, mi sembrerebbe ovvio e doveroso, che una dimostrazione atta al risparmio nelle varie forme possibili e consentite, debba venire da coloro che occupano lo scranno di Palazzo Santa Croce – ci dice, aggiungendo che, – “il gettone di presenza dei consiglieri comunali, o la riduzione degli stipendi degli assessori e dei dirigenti, ad esempio, potrebbero essere un chiaro segnale di un cambiamento di rotta dell’amministrazione, rivolta ad un avvicinamento ai problemi dei cittadini modugnesi. La  mia campagna elettorale si è basata sul contatto diretto con la gente, tante le problematiche emerse e sempre collegate a questioni inerenti la propria condizione economica. Sicuramente questa proposta non produrrà grandi introiti nelle casse comunali, tanto da determinare un surplus incisivo sul bilancio, ma sicuramente sarebbe un primo e forte segnale dato alla cittadinanza, che tanto si aspetta da questa nuova amministrazione. Se la mia proposta non dovesse essere accettata dai miei colleghi, troverò comunque il modo e la forma per poterla attuare da sola.

Per quanto riguarda la costituzione della nuova giunta invece, abbiamo dato piena fiducia al sindaco Gatti, che contrariamente a quanto accaduto in passato, non ha tenuto conto dei voti dei singoli partiti, né dei candidati eletti, preferendo una spartizione che desse piena visibilità a tutta la coalizione vincente, senza alcun tipo di influenza e pressione alcuna. A questo proposito vorrei infatti sottolineare e sgombrare il campo da ogni dubbio, che la nomina dell’assessore Vacca Saverio, con delega alle Politiche Sociali e del Lavoro e Sanità, nonché unico assessore del Partito Democratico, pur essendo della mia “corrente”, non è stato assolutamente frutto di una mia imposizione, in seguito al conseguimento del mio risultato elettorale, ma è scaturito da una scelta personale del sindaco, ritenendolo valido e competente nel settore a lui attribuito. Non mi sono mai piaciute le disposizioni forzate, tanto che mi preme ricordare che sono stata la promotrice assieme ad altri componenti del mio gruppo, dell’assemblea cittadina per la scelta del candidato sindaco PD, proprio per l’adozione di un metodo più libero e democratico possibile. Saverio Vacca è l’assessore del PD e non di Giovanna Bellino, questo è difficile da crederci se si continuasse a ragionare con le vecchie logiche di partito, ma ovvio e scontato, se tutti cominciassimo a credere che tutto si può e deve cambiare se si ha veramente voglia di farlo e soprattutto a cuore le sorti della collettività. Ritengo che la visibilità si debba costruire sul campo di battaglia, con la gente e per la gente e non per una poltrona assegnata, solo perché garantita, dovuta e pretesa in cambio di numeri.

Credo che il sindaco abbia apprezzato questo mio modo di fare. La cittadinanza si aspetta maggiore coinvolgimento, vuole una politica partecipata ed io come gli altri consiglieri, abbiamo il dovere e l’obbligo di farci portavoce dei problemi di tutti, cercando nei limiti del possibile di risolverli. Oggi almeno in ambito locale, il voto viene dato in primis alla persona, oltre che al partito. Ecco perché colgo l’occasione a proclamazione ormai avvenuta, di ringraziare tutti coloro che mi hanno votata attraverso una preferenza, emblema di un attestato di stima, di riconoscenza e di gratitudine nella mia persona, nella mia famiglia, e in quanti coloro mi hanno aiutato a conseguire questo risultato. Spero di non deludere nessuno di  loro”.

Mister D'Amico, Real Modugno: divorzio amaro

Maurizio D'AmicoTermina l’avventura di mister D’Amico sulla panchina dell’ Asd Real Modugno. Alla base della rottura stando alle parole dell’allenatore, un piccolo disguido economico.

– “Mi spiace enormemente concludere qui questo percorso sicuramente di crescita per me e per i ragazzi che assieme al sottoscritto, hanno fatto davvero cose importanti. Una squadra che a soli due anni dalla sua fondazione, riesce ad imporsi vincendo due campionati consecutivi, coppa inclusa non è da tutti. Sono amareggiato perché era una creatura che sentivo mia. Mi inorgogliva l’idea di rivedere nuovamente una squadra di calcio modugnese, nelle categorie che contano ed infatti di comune accordo con la società, mi stavo muovendo in tale direzione, per assicurare quei giusti colpi, che ci avrebbero permesso di essere competitivi anche in un campionato molto difficile come quello di Prima categoria. Ho avuto un primo incontro con il presidente Rinaldi, dove ho esposto le mie idee in merito alla squadra da costruire e ho espresso alcune mie esigenze di natura economica (passare da 250 a 300 euro mensili), proprio per ridurre al minimo le spese da me sostenute essendo fuori sede. Anche sulla questione patentino sembrava non ci fossero dei problemi, avendo dato dei suggerimenti su come sopperire nel lasso di tempo, che mi avrebbe permesso di ottenerlo. Mi avrebbe sostituito in “distinta” Nicola Servidio (allenatore dei portieri), che ha questa licenza, ma in sostanza non avrebbe cambiato nulla, potendo stare tranquillamente in panca. Infatti non avendo questo “passepartout”, mi era possibile figurare come allenatore, grazie ad una proroga della Figc. Problema che avremmo risolto come appena detto, in questo settembre con la frequenza del primo corso utile. Tutto sembrava procedere verso un accordo, ma in realtà non era così. Nel secondo incontro avvenuto dopo una settimana dal primo, mi è stato detto che quel ritocco non era possibile e che avrei potuto allenare alle loro condizioni. Mi è dispiaciuto molto, perché mi è sembrato quasi non riconoscere il mio lavoro che in soli due anni ha prodotto solo promozioni, con vere cavalcate trionfali. Non mi resta che augurare al mio successore (Meo Testini allenatore dell’Under 18), di ripetere quanto fatto in questi anni. Io ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto, in primis i ragazzi che sono stati semplicemente straordinari”.