Modugno senza acqua lunedì 19 settembre

altL’Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio idrico, per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica il giorno lunedì 19 settembre p.v.

La sospensione avrà la durata di circa 24 ore, a partire dalle ore 23,00 con ripristino alle ore 23,00 del giorno successivo ed interesserà le zone di: la SS. 96 Modugno-Palo (City Moda, Mercatone Uno, Residence Borgo Fiorito, etc.) e del Comune di Modugno.

 

Disagi saranno avvertiti maggiormente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

L’Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dalla interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi. Per informazioni chiamare il numero verde 800.735.735 o consultare la sezione “Che acqua fa” su www.aqp.it.

Fiera del Levante 75 esima edizione, aboliti i biglietti omaggio

altSabato 10 settembre partirà la 75 esima edizione della Fiera del Levante senza novità rispetto alla precedente edizione, a parte l’abolizione – prevista – dei biglietti omaggio. Il costo del biglietto intero è di 7 euro, ma ci saranno delle agevolazioni: i disabili, i bambini con altezza fino a 1,20 metri  se accompagnati da adulti e i ciclisti potranno entrare gratuitamente. Gli studenti universitari, gli over 65 e gli under 18, invece, potranno accedere pagando un biglietto ridotto (5 euro invece di 7). Inoltre, i gruppi di adulti che visiteranno la Fiera dal lunedì al venerdì, avranno la possibilità di ricevere un biglietto gratuito ogni tre biglietti interi acquistati. Infine, tutti coloro che raggiungeranno la Fiera con il Park & Ride, potranno risparmiare due euro sul costo del biglietto intero. All’interno della Fiera del Levante, si svolgeranno tre mostre sulle monete, ospitate nel padiglione 138 ed organizzate dalla Guardia di Finanza, durante le quali si ripercorreranno 2.500 anni di storia monetaria. Ci sarà, inoltre, l’esposizione “Un tè con le farfalle”, all’interno del padiglione 116   a cui si potrà accedere con un supplemento di 3 euro, dove verranno esposte oltre 2.000 farfalle di tutte le forme e colori. Ci sarà anche una mostra fotografica sul patrono di Bari, San Nicola. Presente anche Agrimed, nel cui Salone, allestito dall’Assessorato alle Risorse agroalimentari, i Nuclei Antifrodi Carabinieri saranno presenti al fine di rispondere a tutte le domande dei visitatori circa le frodi alimentari. Edil Levante, il Salone dell’arredamento, Motus e la Galleria delle Nazioni, saranno presenti anche in questa 75esima edizione. E per venire incontro ai genitori con figli piccoli, anche una ludoteca in cui poter lasciare i bambini mentre si visita la fiera. Inoltre, saranno presenti circa dieci emittenti radiofoniche che avranno il compito di seguire le diverse attività di un padiglione allestito dalla Regione Puglia. L’orario di apertura al pubblico sarà così articolato: sabato 10 dalle 15 alle 21.30, domenica 11 dalle 8.30 alle 21.30, da lunedì 12 a venerdì 16 dalle ore 9.00 alle ore 20.30, sabato 17 e domenica 18, infine, dalle 8.30 alle 21.30. 

9 settembre 1943: Bitetto non dimentica!

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La medaglia d’oro conferita alla città di Bitetto

Avrà luogo domani, 9 settembre 2011, la cerimonia commemorativa dei fatti del 9 settembre 1943, data indelebilmente impressa nella memoria storica della comunità bitettese, fatti per cui il gonfalone cittadino è stato insignito della Medaglia d‘Oro al Merito Civile. Questa è la ricostruzione di quanto avvenne in quella sanguinosa e gloriosa giornata, quando fanti e cittadini bitettesi opposero una strenua resistenza contro una colonna della Wehrmacht che intendeva operare saccheggi e requisizioni ai danni della cittadinanza: il 9 settembre 1943 un reparto di 70 paracadutisti tedeschi si ritirava verso Altamura per ricongiungersi ad altre unità germaniche dirette verso Salerno per contrastare lo sbarco degli Alleati, passando da Bitetto.

Un gruppo di essi si attestava sulla zona Tre Ponti, armati di mitragliatrici, per proteggere la ritirata del grosso del Reparto. Una sessantina di fanti italiani, fra i quali anche due bitettesi Luigi Albano e Sante Lanzillotta, al comando del Cap. Riccardo D’Ettole, di Bari, avvisati dal S.Ten. Pietrangelo Sivilia, di pattuglia alla zona Tre Ponti per il tramite dell’allora Maresciallo dei Carabinieri, giunti in prossimità del Convento del Beato Giacomo, venivano invitati da un frate (Padre Geremia Zippone) e da alcuni giovani bitettesi (Arcangelo Squicciarini, Marcello Giordano, Domenico Lettieri, Marcello Occhiogrosso e Nicola Fazio) portatisi nella zona del Convento del Beato per vedere cosa facevano i soldati tedeschi, a desistere da tale azione in quanto i soldati stranieri ormai erano in ritirata e ben equipaggiati.

Ma il comandante del piccolo plotone di soldati italiani, ignorando il consiglio del frate e del gruppo di giovani poiché – pare – aveva ricevuto precise disposizioni di attaccare i tedeschi, ordinava al frate ed ai giovani di andare via e, ai propri soldati, di seguirlo. In prossimità della stradina che portava ai “Tre Ponti”, i fanti italiani operavano uno schieramento a ventaglio ma i soldati tedeschi, che erano in altura, iniziarono a mitragliare le nostre truppe che, vistesi a mal partito, cercarono riparo verso il paese attraverso le vicine campagne; 20 di essi venivano uccisi nella zona Tre Ponti: fra questi ricordiamo il S.Ten. Franco De Liguori, il primo a cadere. I soldati tedeschi a quel punto, incoraggiati dal successo, si abbandonavano a rappresaglie, interrando semivivo il sottotenente Sivilia, “colpevole” di aver avvisato il maresciallo dei Carabinieri e falciando con raffiche di mitra, nella villa De Filippis (di fronte alla ex Caserma dei Carabinieri), due fanti disarmati mentre un terzo, ferito, riusciva a salvarsi fingendosi morto.

Anche il Cap. D’Ettole, ferito, trovò riparo presso una famiglia in via Beato Giacomo. I soldati tedeschi si spinsero nel paese ove depredarono gli inermi civili di oggetti preziosi. Alle ore 13:00 Bitetto sembrava destinata a rappresaglie più cruente. Ma i suoi abitanti, capeggiati da Giacomo Rizzi, Domenico Giannini, Francesco Matteace, dall’appuntato dei Carabinieri Pietro Addamiano, Vincenzo Rizzi, Pietro Albanese, Natalino Sala, Nicola Lorenzo Rutigliano, Marcello Occhiogrosso, Francesco Campanella, Antonio Proscia, Giacomo Rutigliano, Giacomo Fazio, Peppino Quaranta, Vito Fazio, Michele Squicciarini, Nicola Rutigliano, Giovanni Vitucci, Giovanni Campanella, Sebastiano Cimini ed altri, consapevoli della gravità della situazione si munirono di armi ed arnesi da lavoro dando inizio alla resistenza. Nella zona Verzale, Giacomo Rizzi (aiutato da Vincenzo Rizzi) fermò un soldato italiano in ritirata dalla zona Tre Ponti, chiedendogli munizioni e bombe a mano.

Il fante, dopo aver esaminato la situazione, d’iniziativa consegnò al Rizzi parte delle munizioni e, insieme a questi si appostò sul terrazzo della casa della famiglia Lozito in attesa dell’arrivo dell’autocolonna dei tedeschi. Ad un certo punto apparve una jeep con sopra un Ufficiale ed un soldato tedesco, seguita da sei o sette camion. Appena giunti in prossimità di via Travagliuolo-angolo via Bitritto, il Rizzi ed il Giannini, insieme al soldato italiano ed all’altro bitettese Vincenzo Rizzi, aprirono il fuoco contro la colonna tedesca. Una delle bombe centrò la jeep ferendo gravemente l’Ufficiale e bloccando quindi l’autocolonna. Gli autisti dei camion tedeschi vistisi a mal partito si diedero alla fuga. Nella zona di via Bari, in prossimità del palazzo del Barone, si era appostato l’appuntato Addamiano mentre sul terrazzo di detto palazzo si posizionava tale Pietro Albanese al quale si era aggiunto in rinforzo il Giannini, proveniente dalla zona Verzale, il Sala ed altri cittadini. Un altro reparto tedesco, appena giunto in prossimità di via Taccogna, proveniente da Bari, venne attaccato con lancio di bombe a mano e raffiche di mitra da parte dei suddetti cittadini.

I tedeschi, saggiata la resistenza dei cittadini bitettesi, si ritirarono sulle posizioni di partenza. Nel centro del paese, un Ufficiale superiore tedesco, proveniente dalla zona di via Marconi, a bordo della sua motocicletta, appena giunto in Piazza Roma (oggi P.zza Moro), venne bloccato e la motocicletta requisita dall’Occhiogrosso e dal Sala. Un adolescente – 14 anni circa – tale Giovanni Viticci, armato di due bombe a mano e (forse) inconsapevole del pericolo che stava correndo, alla vista di un mezzo cingolato con a bordo un Ufficiale tedesco ed il suo autista, si fece avanti, seguito da altri due giovani (Nicola Rutigliano e Michele Squicciarini), minacciando di lanciarle qualora non si fosse fermato.

L’Ufficiale tedesco, incerto se proseguire o fermarsi, fra la generale incredulità, optò per la seconda soluzione. ed è a questo punto che Peppino Quaranta armato di una pistola, Giacomo Rutigliano, Vito Fazio, Giovanni Campanella e Sebastiano Cimini bloccano l’Ufficiale. Nella zona che dall’estramurale Lucatorto porta alla stazione, si attestarono tale Nicola Lorenzo Rutigliano ed altri, i quali bloccarono l’ingresso dei tedeschi da quella zona. Verso le 17:00 Giacomo Fazio, armato di una accetta, venne visto condurre in caserma un soldato tedesco, fatto prigioniero nella zona del Verzale. Nel tardo pomeriggio, giunsero da Bari truppe italiane le quali trasferirono da alcuni carretti su camion militari tutti i soldati morti nella zona del Beato portandoli a Bari presso l’Ospedale Militare. Il reparto tedesco, prelevato da un’autocolonna di soccorso proveniente da Altamura, dopo essersi fatto consegnare i camion e le jeep che i bitettesi avevano sequestrato (requisendo altresì armi, munizioni e vettovaglie, depositati nell’atrio del palazzo del Barone) poté sottrarsi ad ulteriori scontri.

Finì così la gloriosa giornata in cui rifulse l’ardimento dei soldati italiani e della popolazione bitettese, uniti nella lotta per liberare il territorio italiano dalle truppe nemiche. Per tali eroiche gesta, l’8 marzo 1999 la Presidenza della Repubblica ha conferito al Gonfalone della Città di Bitetto la Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione:

“Occupata dalle truppe tedesche all’indomani dell’armistizio, la città si rese protagonista di una coraggiosa e tenace resistenza. Oggetto di una feroce rappresaglia contò numerose vittime, ma la popolazione tutta, dando prova d’indomito coraggio, reagì con fierezza all’invasore costringendolo alla fuga. 9 settembre 1943”.

Fonti: Col. f. Giuseppe Colonna, Bitetto Web, Bitetto.org.

Lettera agli studenti modugnesi: "Non smettete di sperare in un mondo migliore"

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Scuola media inferiore Dante Alighieri

Riportiamo di seguito le lettere che il sindaco e l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione hanno scritto agli studenti modugnesi delle scuole medie inferiori ed elementari.

Cari studenti, l’inizio di ogni anno scolastico porta con sé la sensazione di essere cresciuti e, con essa, si accresce il carico di responsabilità che ognuno di noi porta nella società, tutti chiamati a fare la propria parte… Si, anche voi, nonostante la vostra tenera e giovane età. Nello scambio generazionale, la realtà che vi stiamo consegnando non è certo quella che un genitore avrebbe voluto per i propri figli, non è sicuramente il mondo migliore, non è il migliore dei mondi possibili. Ciò non significa che tutto deve continuare così: non cedete alla rassegnazione, non rinunciate ad immaginare e costruire una realtà diversa per voi stessi e per i vostri figli. Nelle mani delle donne e degli uomini, nelle vostre mani, è posta la possibilità di cambiare. Il percorso scolastico, da questo punto di vista, è fondamentale: non tanto per la quantità di informazioni che i vostri insegnanti vi trasferiscono quanto, piuttosto, perché in questa “palestra di vita” potrete trovare e fare vostri gli strumenti per il cambiamento attraverso il confronto con gli altri (coetanei e non), la condivisione di esperienze, lo stare insieme valorizzando le diversità. La scuola rappresenta una occasione unica per sentirsi parte attiva dentro un contesto, è una opportunità da non sprecare perché questi anni segnano una tappa importante della vostra vita e della vita del Paese a venire. Ci rivolgiamo a voi senza retorica perché vi consideriamo già attori importanti della società e consideriamo importante il vostro ruolo nel necessario ed indifferibile processo di mutamento dei processi sociali e culturali: fatevi portatori dei messaggi positivi che, insieme, produrrete nelle aule scolastiche, portateli nelle vostre famiglie, fra i vostri amici, in ogni occasione vi sia data per dire che è possibile vivere in un mondo migliore. E, per fare questo, partite da voi stessi riflettendo sulla quotidianità: dal rispetto per l’ambiente al rispetto ed alla valorizzazione delle differenze cominciando dai vostri luoghi abituali di vita e dai vostri compagni di classe. Date sempre un senso a ciò che fate: vi riuscirà più semplice e vi costerà meno fatica. L’augurio che rivolgiamo a voi affinché l’anno scolastico che comincia sia una esperienza significativa per la vostra crescita è, altresì, un messaggio di speranza per tutti: nei vostri sogni esiste un altro mondo. E’ quello che avremmo voluto, quello che non siamo riusciti a darvi. Non abbiate paura di crederci e non smettete mai di costruire la speranza di un mondo migliore. Vi abbracciamo con affetto tutte e tutti. Buon lavoro.

Care bambine e cari bambini, per alcuni di voi inizia una nuova avventura, per altri continua, con l’inizio di questo anno scolastico. Siate sereni e fate della scuola uno spazio vostro, uno spazio di libertà e costruiteci dentro il piacere di stare insieme. Non ascoltate chi vuole rubarvi l’infanzia negandovi il gioco: il gioco è una cosa seria! Difendetelo! E ricordate che è riconosciuto il diritto all’infanzia: rivendicatelo! Cercate alleati nei vostri Maestri e gridate il vostro diritto ad essere bambini: gridatelo nelle orecchie degli adulti che pensano di poter decidere tutto anche per voi guardando dal loro punto di vista senza tenere conto del vostro. Non abbiate paura di esprimere il vostro pensiero: troverete sempre qualcuno pronto a raccoglierlo. Anzi, fatene oggetto dei vostri giochi e regalate ai “grandi” un’idea di città. Una città vivibile, dove anche l’infanzia possa trovare spazi adeguati per esprimersi, per crescere ricchi di stimoli. Credete nei vostri sogni più belli, perché in quelli è raccontato un mondo possibile. E fatecene dono. Vi auguriamo di trascorrere un anno felice, ricco di belle esperienze e vi invitiamo ad organizzare con noi la “Festa del Diritto all’Infanzia”, che il Consiglio Comunale di Modugno ha istituito nel 2002 e che in tanti, in questi anni, hanno dimenticato. Riprendiamoci insieme questo giorno e questo spazio! Vi abbracciamo tutte e tutti e aspettiamo che ci invitiate a “giocare con voi”: anche noi abbiamo ancora tante cose da imparare.

Il Sindaco Mimmo Gatti e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Elena Di Ronzo

Comunità Rom: approvato protocollo d' intesa

altApprovato in Giunta il protocollo d’intesa per la comunità Rom serbo – bosniaca presente nella zona Asi.

“La Giunta Comunale – si legge in una nota di palazzo Santa Croce – nella seduta del 2 settembre scorso ha dato mandato al sindaco per l’adozione di un protocollo d’intesa per la risoluzione delle problematiche inerenti la presenza della comunità  Rom serbo – bosniaca in zona Asi. In collaborazione con la Prefettura, il Comune e la Provincia di Bari, il Consorzio Asi e Confindustria, il Comune di Modugno si attiverà per predisporre attività progettuali, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali”. Un gruppo di lavoro si occupera’ di predisporre un progetto per la realizzazione di un centro polifunzionale per l’inserimento sociale e lavorativo dei rom – bosniaci. “Il Comune di Modugno – spiega il protocollo – si impegna, nelle more della definizione del progetto, a garantire i servizi fin qui attivati. La Provincia di Bari si impegna a garantire percorsi formativi destinati a favorire l’inserimento socio – lavorativo dei componenti della comunità Rom serbo – bosniaca. Il Consorzio Asi si impegna a garantire la concessione di un suolo utile alla realizzazione delle attività progettuali. Confindustria Bari si impegna a promuovere percorsi di educazione alla legalità attraverso la promozione di iniziative volte all’inserimento socio-lavorativo dei  componenti della comunità Rom serbo – bosniaca. La Prefettura di Bari si impegna a garantire la massima celerità nell’analisi della proposta progettuale e nell’inoltro alla segreteria tecnica del Pon sicurezza”.