Vasile incontra le sue liste e spiega: "Ho dato un esempio"

dimissioni pinuccio vasileIeri sera, presso la sala di Colavecchio, si è tenuta una riunione di confronto politico, organizzata dai Moderati e Popolari(MeP) e allargata alle liste che hanno sostenuto il candidato sindaco Giuseppe Vasile, per informare circa le dimissioni di quest’ultimo da consigliere comunale. Il segretario regionale dei MeP Canonico, dopo una breve presentazione dell’accaduto, ha lasciato parlare Vasile, capogruppo dimissionario dei MeP in Consiglio Comunale.

“Oggi è il giorno più felice della mia vita. Per me non è mai stato uno status simbol la politica. Ho sempre dato spazio agli altri. La sindrome del potere in me non c’è mai stata. Ho sempre lavorato per la gente di Modugno. Per me è stato un successo quello che ho fatto per questa Città, e sfido chiunque a dire il contrario. Stasera sono visibilmente commosso. Ci sono dei sinistri personaggi da quella parte, non di sinistra. Devo ringraziare tutti voi che avete tentato di dissuadermi nella mia decisione. Sono serenissimo. Anzi voglio che la magistratura indaghi su di me. Io non so chi mi ha tirato in ballo in questa vicenda. Dall’altra parte tutto tace e tutto va bene. Qualcuno l’esempio lo doveva dare e io l’ho dato. Se qualcuno pensa che ho tirato i remi in barca si sbaglia di grosso. Io sono salito sulla barca dei MeP e in virtù di questo porterò la nave sino in fondo. Dedico le mie dimissioni anche al Pdl sano che ha lavorato e mi ha sostenuto e non a quello vicino al potere. A breve apriremo una sede a Modugno grazie a Nicola Canonico. Noi- ha concluso Vasile- faremo politica sana, come quella della prima Repubblica. Non vi abbandonerò mai”.

In seguito si è aperto un dibattito che ha visto esponenti dei Moderati e Popolari e non prendere la parola. Per Canonico “Pino ha dimostrato di far politica con passione ed ha fatto un gesto importante. I Mep hanno dimostrato di avere responsabilità politica. Il gesto di Pinuccio non ha eguali. Ora voglio vedere quanti nel prossimo Consiglio comunale del 23 novembre sfiduceranno questa maggioranza. Dimettersi non significa ammettere la propria colpa ma essere trasparenti. Noi abbiamo dimostrato che in politica si fanno passi indietro“. Lomoro neo consigliere che prenderà il posto di Vasile in Consiglio comunale si è detto “disponibile a tutto per questa Città. La minoranza deve essere sempre più coesa”. Per Caporusso, esponente del Partito Socialista di Modugno, “Pino mi ha ridato dignità politica. Pino ha avuto un coraggio morale e non mi sono sbagliato nell’averlo appoggiato in campagna elettorale”. Libero, consigliere dei MeP, si è complimentato con Vasile. “Pino nel corso degli anni – ha detto – ha fatto investimenti sui giovani. La fiducia che la gente ripone in lui quella non la si può comprare al supermercato”. Per Ferrulli, presidente del Comitato Proambiente, “Pino ha impartito una lezione alla politica attuando nel vero senso della parola il codice etico-morale. Ha fatto una politica col cuore. Ricordo quando lasciò a noi del comitato una delega in bianco per rappresentare il Comune di Modugno a Roma durante le conferenze dei servizi per la centrale di Sorgenia. Questa è buona politica”. Il consigliere Cavallo (MeP) si è detto “orgoglioso di Pino. Vi posso dire che l’idea di Pinuccio sindaco è stata una grande idea. Molti in campagna elettorale ci chiedevano perché votare Vasile. Ed uno di questi motivi è il gesto che oggi ha fatto. Io sono un garantista e per me ogni cittadino è innocente fino a prova contraria. Le sue dimissioni non devono essere strumentalizzate. La decisione di dimettersi è stata presa in autonomia da Pinuccio. Nessuno del nostro gruppo voleva le sue dimissioni”. Per Zefilippo (MeP) “Modugno doveva aspettare un ‘ignorante’ per dimettersi. Sono venuto qui per attestare la mia amicizia e gratitudine verso Pino”. Ha concluso il dibattito Maurelli, consigliere dei MeP. “Conosco Pino dall’età di sei anni – ha raccontato – Avere a fianco uno come lui non può far altro che farti crescere. Anch’io non volevo che si dimettesse. Lui si è reso conto che a Modugno non sta comandando nessuno. E’ un’amministrazione bloccata su tutti i fronti”.

La storia si ripete

altA distanza di 18 anni si profila per Modugno un nuovo commissariamento dell’amministrazione cittadina. Nel 1993 il Presidente della Repubblica decretò lo scioglimento dell’amministrazione in quanto

…“Il consiglio comunale di Modugno, eletto nelle consultazioni elettorali del 29 ottobre 1989, presenta fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso”. (Gazzetta Ufficiale n. 76 del 1-4-1993). Il decreto fu emanato perché in quegli anni si erano...” susseguiti gravi episodi di violenza contro alcuni componenti del consiglio comunale, costituenti inequivocabili tentativi di coartazione della determinazione dell’organo elettivo.”

A delineare ulteriormente il quadro di inquinamento in cui versava allora l’amministrazione di Modugno… “concorre l’esistenza di procedimenti penali pendenti nei confronti di alcuni amministratori attualmente in carica (….) imputati di concussione aggravata in concorso, in relazione all’espletamento di alcune gare d’appalto i cui atti sono stati sottoposti a sequestro dalla competente autorità giudiziaria” e si facevano i nomi di vari consiglieri allora in carica …“rinviati a giudizio per concorso continuato ed aggravato nel reato di abuso d’ufficio”.

Il decreto, impietoso per chi lo legge oggi, continuava ..“il clima di grave condizionamento e degrado in cui versa il consiglio comunale di Modugno(…) la palese inosservanza del principio di legalità nella gestione dell’ente e l’uso distorto della cosa pubblica utilizzata per il perseguimento di fini estranei al pubblico interesse hanno minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica e, nel compromettere le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, hanno ingenerato diffusa sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini.”

I fatti che allora, sulla spinta del clima giustizialista determinato dall’inchiesta “mani pulite”, determinarono lo scioglimento del consiglio comunale di Modugno non ebbero alcun seguito penale in quanto nessuno degli inquisiti dell’epoca ha subito alcuna condanna. È quello che ci auguriamo succeda oggi e cioè che tutti gli inquisiti attuali vengano prosciolti da ogni accusa e tornino sereni nell’ambito delle loro famiglie che certamente non attraversano un bel momento di vita. Ma la cristiana speranza che tutto si risolva positivamente per loro non deve essere di impedimento ad un approfondito esame di coscienza da parte degli elettori di Modugno.

Per svolgere il compito di consigliere comunale, di assessore, di sindaco, è necessario essere eletti e gli inquisiti di oggi, innocenti fino a prova contraria come gli inquisiti di allora, innocenti dichiarati, sono stati eletti dai modugnesi. E prima ancora di essere eletti, che questo piaccia o meno, gli attuali inquisiti sono stati indicati dai partiti, dalle liste e dalle stesse associazioni che oggi, prima ancora del compiersi dell’iter giudiziario, prendono le distanze; sono stati votati dagli stessi elettori che oggi si scambiano commenti e contumelie via etere pro o contro quello o quest’altro.

Non bisogna dimenticare che nelle ultime consultazioni elettorali c’erano circa 700 candidati, la maggioranza dei quali presenti in liste che appoggiavano due degli inquisiti attuali come candidati alla successione di un inquisito di oggi e del ‘93! Riflettiamo.

Asi, eletto il Cda: Modugno ufficialmente fuori

altModugno è ufficialmente fuori dal consiglio di amministrazione del Consorzio Asi. Dopo il suo intervento, il sindaco Mimmo Gatti ha abbandonato l’assemblea non partecipando al voto. Tutti a favore, tranne lui, della nomina di Emanuele Martinelli a presidente del Consorzio, eletto trai 5 componenti del nuovo Cda al posto del dimissionario sindaco di Bari, Michele Emiliano. Entrano nel consiglio d’amministrazione anche Domenico De Bartolomeo (Confindustria) e Alessandro Ambrosi (Camera di Commercio) che rimpiazzano Paolo Bevilacqua (Confindustria) e Pino rana, ex sindaco di Modugno che si è dimesso il primo ottobre scorso. Del nuovo Cda dell’Asi fanno parte anche il primo cittadino di Molfetta, Antonio Azzollini e lo stesso Valla. Gli attuali vertici rimarranno in carica fino ad aprile prossimo. Il Comune di Modugno, ci informa il sindaco Gatti, ha già predisposto la richiesta del verbale d’assemblea per vederci chiaro.

Il sindaco Gatti denuncia la fuga di notizie sull'indagine

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Il sindaco Mimmo Gatti

“Al fine di tutelare le istituzioni cittadine, nonché le nostre famiglie, ho deciso, unitamente ad altri soggetti interessati dalle indagini in corso su presunti episodi di concussione nel Comune di Modugno, di presentare una denuncia contro ignoti per la continua fuga di notizie che, se vere, dovrebbero essere comunque coperte dal segreto istruttorio”. E’ quanto dichiarato dal sindaco di Modugno, Mimmo Gatti (Pd), in merito alla vicenda giudiziaria nella quale è coinvolto con altre 10 persone, tra cui attuali ed ex amminsitratori del Comune, per presunte concessioni edilizie rilasciate in cambio di tangenti. “Leggiamo quotidianamente di accuse nei nostri confronti – scrive Gatti – per fatti che al momento non ci sono contestati dal pm procedente.Ci dichiariamo comunque del tutto estranei anche alle mere ipotesi investigative pubblicate e rimaniamo a disposizione degli organi inquirenti, nei quali riponiamo la massima fiducia”. Della vicenda, il sindaco ha inoltre annunciato che parlerà pubblicamente durante il prossimo Consiglio comunale, convocato per il 23 novembre alle 17.30. Nella stessa seduta sarà discussa la “surroga del consigliere comunale Vasile Giuseppe – si legge nella convocazione – resasi necessaria a seguito delle dimissioni che lo stesso ha presentato il 17/11/2011. Al suo posto entrerà a far parte del Consiglio Comunale Sante Lomoro della lista denominata Lista di Centro Modugno”.

Asi, il sindaco abbandona l'assemblea: "Convocazione illegittima"

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“Oggi ho avuto piena cognizione di quanto il Consorzio ASI possa essere ‘un mondo a sé’.” Comincia così il comunicato stampa del sindaco Gatti in seguito alla convocazione dell’assemblea per la ricomposizione del consiglio di Amministrazione, organo di governo dell’intero Consorzio ASI, convocata in prima convocazione per le 7,00 del 17 novembre 2011 ed in seconda convocazione per le 9,00 del giorno successivo.

 

“Fino a ieri – continuiamo a leggere nel comunicato stampa – limitavo questo mio pensiero alle scelte urbanistiche della zona industriale che sono insite nel Piano Particolareggiato di quella zona. Un Piano che per regolamentazione regionale non è sottoposto alla valutazione preventiva dei Comuni interessati; ne sono conseguite negli anni assegnazioni di suoli per destinazioni anche a forte impatto ambientale e paesaggistico, oltre che disorganiche rispetto alle reali esigenze del territorio e alle stesse aziende della zona industriale”.

Formalmente il Comune di Modugno  contesta la validità della seduta in quanto la convocazione è stata fatta in contrasto con l’art. 12 dello Statuto del Consorzio, che prevede che la lettera di convocazione debba pervenire al Comune almeno 7 giorni prima. “Si tratta di un fatto formale – continua -, ma la forma è anche sostanza. L’osservazione fatta, però, è stata ritenuta di poco conto; e se una cosa così eclatante viene ignorata, non oso immaginare cosa possa essere l’attività del Consorzio nella sua complessità. Ho registrato determinazione e fretta nel proseguire da parte degli altri soci per liquidare subito la questione sulla base di decisioni, a mio modo di vedere, già prese. Forse la libertà dell’amministrazione comunale modugnese è scomoda. Ho deciso di abbandonare la seduta non ritenendola valida e anche per altri impegni già presi e programmati da giorni. Non conosco ancora le evoluzioni e le decisioni eventualmente prese, che, qualsiasi esse siano, paiono illegittime”. “Denuncio ancora una volta la volontà politica messa in atto di espropriare il Comune di Modugno del proprio territorio. E dispiace non aver avuto al nostro fianco l’appoggio delle amministrazioni comunali vicine politicamente. Negli anni passati i nostri nonni subirono per primi gli espropri; oggi, per la seconda volta, è tutta la città a subire. Ma l’Amministrazione comunale di Modugno – conclude Gatti – non resterà inerte. Il territorio di Modugno deve essere amministrato da chi lo conosce, lo valorizza e lo ama: i modugnesi!”.