Violenza sulle donne

altLa violenza sulle donne e sui deboli è un classico esempio di deplorevole inciviltà che stenta a diminuire anzi secondo gli ultimi dati Istat è in forte aumento.

 

Le persone violente sono in genere uomini fra i 15 e i 65 anni, l’estrazione sociale è medio alta. Sono uomini insicuri che hanno subito percosse da piccoli per lo piu dal padre, con una madre passiva, che a sua volta era percossa e non reagiva alle punizioni corporali del proprio compagno, inculcando cosi nei figli, che assistevano inermi agli episodi di violenza fisica e psicologica della propria genitrice. Il meccanismo psicologico che si innesta è cosi complicato e subdolo, da generare negli individui una sorta di rabbia latente, dovuta al fatto che la loro madre non si difendeva, non reagiva e quindi da adulti questi individui per la maggior parte diventano anche loro violenti con le loro compagne, perche cosi scaricano la tensione che si portano dentro, credendosi colpevoli per non essere riusciti a difendere la madre, ma nello stesso tempo arrabbiati perchè lei non si è difesa, non ha reagito. Questo tipo di profilo psicologico è facilmente riconoscibile, perche in genere l’individuo che è violento, ad un primo esame risulta essere affabile, affettuoso e sicuro di se. Nulla di piu falso e contraffato.

Egli ha un codice di comportamento, legato a certe frasi e a certi atteggiamenti che fanno si che a livello inconscio si scatena una reazione, forte, incontrollata e violenta per l’appunto. L’altro aspetto della violenza subita sia da donne (bambine) che da uomini (bambini) è la strutturazione di tali episodi che inducono la persona da adulta a subire le violenze senza ribellarsi, perchè la violenza subita da piccoli, è strutturale e quindi per le vittime di violenza è “normale” subirla anche da adulti. Perchè è parte della loro “vita educativa”specie se ad essere il fautore di tali episodi è uno dei genitori, e la vittima è l’altro, nella maggior parte dei casi, è la madre che subisce passivamente le violenze, insegnando “inconsciamente” ai figli, che lo apprendono, strutturandolo “che è normale” subire violenza fisica, psicologica o sessuale che sia. Si evidenzia l’incapacità della vittima ad una reazione di tutela della propria persona, alla assoluta assenza di ribellione o di allontanamento dalla persona che le ha usato violenza al punto di farsi accompagnare a casa, pur sapendo di andare incontro ad un altro “attacco”.

L’atto è assolutamente da condannare, e la vittima deve essere messa al riparo da altri fenomeni di tale portata, attraverso un recupero psicologico e rieducativo mirato al riconoscimento del suo valore come donna e come persona. Dall’altra parte, anche la persona violenta ha bisogno di perseguire una riabilitazione della propria personalità disturbata, perchè anche egli è vittima di “violenza assistita”. Se non si esaminano questi fenomeni da entrambi i punti di vista non si risolverà mai il problema, questo fenomeno è all’ordine del giorno, e non se ne parla o quasi, esiste l’omertà familiare, senza tener conto che la persona violenta è una persona malata e quindi ha bisogno di cure, ne piu e ne meno di qualsiasi altro ammalato di qualsiasi altro tipo di malattia. Nel nostro paese esiste da qualche anno (2006) la cosidetta “violenza assistita”.

Per violenza assistita da minori in ambito familiare si intende il fare esperienza da parte del/lla bambino/a di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte e minori. Si includono le violenze messe in atto da minori su altri minori (bullismo)e/o su altri membri della famiglia, e gli abbandoni e i maltrattamenti ai danni degli animali domestici. Il bambino può fare esperienza di tali atti direttamente (quando avvengono nel suo campo percettivo), indirettamente (quando il minore ne è a conoscenza), e/o percependone gli effetti”. L’Istat ha realizzato nel 2006 un’indagine telefonica su un campione di 25.000 donne tra i 16 e i 70 anni per conto del Dipartimento delle Pari Opportunità. Secondo l’indagine, sono 6 milioni e 743 mila ovvero il 31,9% delle donne in età compresa tra i 16 e i 70 anni ad aver subito nella propria vita una violenza di tipo fisico (il 18,8%), sessuale (23,7%), psicologico (il 33,7%) o di stalking (il 18,8%).

Le donne che hanno dichiarato di aver subito violenza nell’ultimo anno sono il 5,4% per un totale di 1.150.000 unità. Il 14,3% delle donne ha dichiarato di aver subito violenza dal proprio partner, attuale o dell’epoca, e il tasso di quelle che non hanno denunciato la violenza subita è del 90%, che sale al 93% per chi ha subito violenza dal proprio partner. Il dato dell’indagine, oltre a rivelare quanto il fenomeno sia sommerso, perché non denunciato, mette in evidenza anche il “silenzio delle vittime”: il 45,2% delle donne che hanno subito violenza dal partner abituale non ne ha parlato con nessuno e solo il 2% di esse si è rivolta ad un centro antiviolenza o ad un’associazione per donne. Il 67% di esse ha dichiarato che la violenza non è stata isolata ma ripetuta nel tempo. Tralasciando i dati, riportiamo solo le conseguenze che le donne dichiarano di aver sperimentato: senso di impotenza, disturbi del sonno, ansia e depressione, difficoltà di concentrazione, idee di suicidio e autolesionismo, difficoltà nel gestire i figli.

Nell’indagine viene poi realizzato un focus sull’eventuale presenza dei figli in occasione di episodi violenti subiti dalla madre. Tra le donne che hanno subito violenze ripetute da partner sono 690 mila quelle che avevano figli al momento della violenza. La maggioranza di esse – il 62,4% – ha dichiarato che i figli sono stati testimoni di uno opiù episodi di violenza: nel 19,6% dei casi i figli vi hanno assistito raramente, nel 20,2% a volte, nel 22,6% spesso. Nel 15,7% dei casi le donne valutano che esista il rischio di un coinvolgimento diretto dei figli nella violenza fisica subita dalle madri, secondo la seguente suddivisione: raramente (5,6%), a volte (4,9%), spesso (5,2%).Un ultimo dato utile proveniente dall’indagine è quello relativo alla probabilità della vittimizzazione da adulti di coloro che hanno assistito a episodi di violenza tra i genitori: i dati parlano del 7,9% di casi di donne che hanno assistito a violenze tra i propri genitori; tra queste la quota di vittime di violenza da adulte è del 58,5% contro il 29,6% delle donne che non sono state testimoni di violenza.

Altro aspetto del problema è lo stalking, oggi in Italia ce una legge che tutela le donne che vengono perseguitate. Molti casi di stalking sfociano nell’omicidio della donna perseguitata. La donna viene in primis perseguitata in un crescendo di episodi che portano alla soppresione fisica della donna. Lo stolker ha le stesse caratteristiche dell’uomo che usa violenza familiare sulle donne.

Donne ricordatevi, chi vi ama non può usarvi nessun tipo di soppruso o violenza, denunciate! denunciate! denunciate!

In memoria del caro Miky De Palo

altSono passati 4 anni da quel fatidico 27-11-2007, quando alla giovane età di 23 anni, venne assassinato il giovane Michelangelo De Palo, per tutti Miky.

 

Uno di quei giovani che la vita mondana non sapeva fare a meno di lui, uno di quei giovani a cui era impossibile non voler bene, uno di quei giovani a cui ogni giorno si associavano nuove amicizie per la simpatia e bontà che sapeva regalare, uno di quei giovani che…”manca a tutti”.

E cosi qualcuno ha pensato di eliminarlo da questa vita, forse perché questo qualcuno non ci sapeva appartenere…

Il suo è un ricordo estremamente unico, e infatti per il 4° anno consecutivo vogliamo unirci tutti per Ricordarlo. Come ogni anno, grazie alla piena solidarietà del Comune di Modugno, riusciamo ad organizzare questo evento, che si ripete come evento sportivo, perche lo sport, forse, porta felicità e la felicità è un comune denominatore di Miky.

Gli amici e i colleghi si scambieranno la palla con la rappresentativa del Comune di Modugno, una squadra mista tra Sindaco, Assessori, Consiglieri e Autorità che di fronte a questi eventi mostra sempre la vera ragione di essere solidali.

Appuntamento quindi all’ Oratorio di Modugno domenica 27 novembre 2011 alle ore 10.30

Claudio Cassano

(abbiamo ricevuto il seguente comunicato dall’assessore allo sport  e qualità della vita, Vito Signorile. La redazione di Bari Sud Ovest ringrazia per l’opportunità offertaci di poter essere vicini a quanti ricordano con affetto il caro Miki De Palo).

Inceneritore: il Comitato Proambiente annuncia lo stop definitivo

Modugno, Inceneritore Ecoenergia Stop definitivo all’inceneritore Ecoenergia del gruppo Marcegaglia di Modugno. Ad annunciarlo gli ambientalisti del Comitato Proambiente, secondo cui da fonti certe il comitato V.I.A.(Valutazione impatto ambientale) della Regione Puglia avrebbe espresso parere negativo al deposito dello studio ambientale dell’impianto della società Ecoenergia.

Nel dettaglio, il parere negativo sarebbe da individuarsi nella determina dirigenziale n.272 del 21 Novembre 2011 pubblicata sull’albo pretorio dell’assessorato all’ecologia della Regione Puglia. “E’ l’ennesima vittoria della cittadinanza attiva di Modugno che sopperisce all’inefficacia di chi è preposto alla tutela della salute pubblica e del territorio”, spiega Tino Ferrulli presidente del Comitato Proambiente. “Riteniamo che il parere negativo della Soprintendenza dei beni Paesaggistici ed Architettonici e di Arpa Puglia siano stati decisivi per il parere finale del Comitato V.i.a. Tutto ebbe inizio a febbraio 2008 quando la società Ecoenergia avviò i lavori. Il Comitato Proambiente, tuttavia, reagì e istituì un presidio ininterrotto per trentuno giorni dinanzi ai cancelli del cantiere. In più presentammo un corposo esposto alla Magistratura di Bari che nel settembre del 2008 appose i sigilli al cantiere. Ci fu- continua Ferrulli- un decreto di sequestro che conteneva una lunghissima serie di ipotesi di reato tra cui quello del mancato parere della Soprintendenza Paesaggistica”.

In quel contesto la Magistratura barese dichiarò illegittimi i due permessi a costruire rilasciati dal Comune di Modugno nel 2003 e nel 2007 oltre al parere favorevole del Comitato V.i.a della Regione del 2007. Il resto è storia d’oggi con una richiesta di rinvio a giudizio da parte del Pm Bretone nei confronti del progettista e direttore dei lavori,Carmine Carella di Bari e Nicola Trentadue di Modugno, il legale rappresentante di Ecoenergia Antonio Albanese di Massafra e l’ex dirigente del settore Ecologia Luca Limongelli.Nel processo in corso hanno fatto richiesta di costituzione di parte civile i Comuni di Bari e Modugno ed anche il Comitato Proambiente. Tale processo riprenderà il 13 marzo prossimo davanti al G.u.p. De Felice.

Infine è di ieri la notizia che sempre il Comitato Proambiente, assieme alle associazioni Pietra su Pietra, Rete sulla legalità e i diritti negati e la Polisportiva villaggio del lavoratore Stanic, hanno presentato in Procura  un’altra denuncia contro ignoti per presunte violazioni in materia paesaggistica, archeologica, architettonica ed idrogeologica relativa a Zona Misciano, area di notevole bellezza storica, dove avrebbero per l’appunto costruito l’inceneritore. “Da tempo il comitato Proambiente ha richiesto al sindaco Gatti che tutta la zona venisse vincolata e oggetto di realizzazione di un Parco Archeologico- conclude Ferrulli. Questo parco, legato a quello di Lama Balice, sarebbe di straordinaria importanza per far si che i modugnesi possano apprezzare le bellezze che qualcuno avrebbe voluto cancellare”.

Presto spostato il mercato settimanale da via Salvo D'Acquisto

altDalle pagine facebook del proprio gruppo, il sindaco Mimmo Gatti fa sapere che: “la giunta ha deliberato l’atto di indirizzo per lo spostamento del mercato settimanale del venerdì dalla zona attuale ubicata nei pressi di via Salvo D’Acquisto e vie limitrofe verso il piazzale antistante la zona delle piscine comunali per una superficie complessiva di circa 15.000 metri quadrati. Il provvedimento si è reso necessario per assicurare ai residenti di “zona carabinieri” una migliore vivibilità del quartiere. Da anni infatti, i residenti lamentavano mancato rispetto delle norme igienico sanitarie e problemi inerenti la vivibilità e la circolazione veicolare e pedonale. L’amministrazione, comunque è al lavoro per individuare un’altra area ancora più idonea da attrezzare a mercati, spettacoli viaggianti, fiere. Il tutto è stato reso possibile grazie alla disponibilità di una ditta privata a concedere al Comune alcuni suoli (4000 mq) a titolo di comodato d’uso gratuito e grazie all’utilizzo concesso dei bagni della piscina comunale”.

Festa degli alberi, 80 tra salici e pioppi donati al Comune di Modugno

Ottanta alberi porteranno tra qualche giorno e per decenni, ossigeno e verde al quartiere Cecilia. Il Comune di Modugno li ha ricevuti in dono in cista della festa degli alberi in programma questo week end. Venti salici piangenti, 10 ginestre, 10 lecci, 10 cedri, 10 allori e 20 pioppi, sono stati depositati, con la collaborazione degli uomini dell’Arif (Associazione Regionale per le attività Irrigue e Forestali) nel chiostro di Palazzo Santa Croce, in attesa che siano piantumati al quartiere Cecilia. L’iniziativa è stata voluta e sostenuta dall’assessore comunale al Verde, Roberta Chionno, nell’ambito della manifestazione nazionale organizzata da Legambiente. Ogni 21 novembre l’associazione ambientalista pianta giovani alberi e invita cittadini di ogni età e amministrazioni locali a unirsi alle operazioni di piantumazione. Le giornate della Festa dell’Albero 2011 – organizzate in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare nell’ambito della Giornata nazionale dell’albero – sono dedicate a Wangari Maathai, la grande ambientalista keniota, Nobel per la Pace, scomparsa a settembre scorso. Soprannominata “mama miti”, la madre degli alberi, è stata la fondatrice del Green Belt Movement, un’associazione impegnata nella difesa dell’ambiente e della qualità della vita delle comunità locali che ha piantato in Kenia oltre 45 milioni di alberi. Il 2011 è stato inoltre dichiarato dall’Onu anno internazionale delle foreste, per sensibilizzare governi e organizzazioni sull’importanza della corretta gestione e della conservazione dei patrimoni verdi. Un grido d’allarme sulla distruzione, ogni giorno, di circa 350 chilometri quadrati di foresta in tutto il mondo, causata principalmente dal disboscamento indiscriminato, dagli incendi e dalla cattiva gestione della terra.