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Valentina Lanotte, al Grande Fratello
Valentina Lanotte, al Grande Fratello
Successivamente il 6 dicembre scorso, l’avv. La Pesa del Comune di Modugno, titolare con delibera di giunta n.46/2010 dei procedimenti pendenti relativi a Ecoenergia e Sorgenia, “ha esaminato il ricorso della Confconsumatori e ha rappresentato come la costituzione in giudizio dell’Ente sia necessaria”. Dunque il comune si è costituito in giudizio poiché tale ricorso presentato dalla Confconsumatori riguarda il sito dell’inceneritore di Ecoenergia. L’udienza di discussione in camera di consiglio sull’istanza di sospensiva proposta dalla Confconsumatori è stata fissata per domani 10 gennaio 2012 dinanzi al Tar Lazio.
Furenti sono state le dichiarazioni da parte degli ambientalisti del Comitato Pro Ambiente relative a questo ricorso. Per Tino Ferrulli, presidente del Comitato Pro Ambiente “è assurdo che una confederazione che non ha mai avuto alcun ruolo nell’iter procedurale o nelle varie vicissitudini relative all’inceneritore di Modugno oggi ricorra a svantaggio proprio dell’agricoltura che dice di tutelare. Le tre note che sono contestate dalla Confconsumatori- continua Ferrulli- non sono per nulla menzionate dalla Via della Regione Puglia. Questi non sono soggetti né interessati né contro interessati. Il Comitato sollecita l’amministrazione a vincolare l’intera Zona Misciano e che vengano apposti i vincoli per mettere davvero la parola fine all’inceneritore a Modugno. Perché Gatti non vincola la zona?. Ci sono altri interessi? ” Per il dott. Stefano Vernia, consulente e membro del Comitato Pro Ambiente, “il parere negativo della commissione Via della Regione Puglia non è rivedibile essendo Lama Misciano “zona a rischio idrogeologico”ed il valore dei siti in essa presenti tale da essere indicata “zona di notevole bellezza”. Ricordo che c’è un procedimento penale in corso nei confronti di Ecoenergia”.
Ferrulli, infine, ricorda che “nel consiglio comunale di domani verrà approvata l’istituzione della consulta ambientale senza che nessuna associazione abbia avuto copia di tale provvedimento. Al sindaco avrò modo di replicare nel consiglio comunale del 13 gennaio prossimo sul Centro Comunale di Raccolta(CCR) dove si potrà depositare di tutto compreso i rifiuti tossico- nocivi e pericolosi”. L’unione tra politica e cittadinanza attiva a Modugno sembra sempre più una chimera irraggiungibile.
Massimo Angiulli – facebook
Ma ancor più le decisioni di tale portata storica e rivoluzionaria che mal si conciliano con la fretta, l’urgenza e la necessità solo di tagliare risorse, ma poco danno di reale beneficio alla scuola tutta, andrebbero concordate e conciliate con le esigenze di tutti. Anche alla luce del parre dell’Assessora dott.sa DI RONZO che in una pubblica riunione con gli operatori della scuola ha dichiarato la sua volontà ferma per l’istituzione di 4 comprensivi per poi essere sconfessata il giorno dopo da una dipendente dell’ufficio che comunicava per le vie brevi ,agli operatori scolastici presenti a quell’incontro, che la Giunta comunale si era indirizzata invece sui 3 comprensivi. Tutto questo è strano poco chiaro ed ambiguo e lascia spazio a mille dubbi ed ipotesi frutto di superficialità, pressapochismo e interessi diversi da quelli per cui si sta discutendo. Lo dimostra anche l’atteggiamento mostrato dall’amministrazione comunale per altre necessità legate ai servizi da garantire alle scuole del territorio(vedasi mense,trasporti,strutture,sicurezza ecc…)Si parla di risorse ma si dimenticano le PERSONE,GLI ALUNNI LE FAMIGLIE….. Si deve tener conto,secondo me,In primis del parere dell’utenza e cioè delle famiglie,degli insegnanti e poi dei dirigenti scolastici che insieme all’amministrazione,che poco sa e A CUI MOLTE VOLTE la politica richiede POCA COMPETENZA ,può decidere senza fare scelte errate e poco legate alle esigenze del territorio. Tra l’altro il termine richiesto dalla Regione Puglia non è né perentorio,né sanzionatorio e quindi tale scelta può tranquillamente farsi con tempi più adeguati ed opportuni a far sì che si possa partorire una decisione più adeguata e condivisa da tutti. Quindi il sottoscritto anche in qualità di Presidente del Consiglio ma soprattutto da genitore richiede una deroga nei tempi almeno sino al 30 marzo 2012,termine successivo alla scadenza delle preiscrizioni, per decidere su basi e dati di fatto più certi e richiede immediata convocazione del tavolo permanente con la presenza necessaria delle famiglie e degli insegnanti di ogni ordine e grado.
Scelte che si possono fare nei prossimi tre anni con adeguata e necessaria modulazione,per il bene e il miglior uso e fruizione del servizio per garantire a tutti il diritto allo studio previsto dalla Costituzione e per garantire a tutto il territorio di ricevere una formazione di qualità,con continuità e didattica e non solo destinato a far ancor più e sempre la didattica una scuola di burocrati,amministratori,contabili e esecutori di ordini amministrativi della politica che nulla ha e deve avere a che fare con l’educazione e la formazione delle generazioni future della nostra città.
Singolare iniziativa delle donne del PD di Modugno che sabato 7 gennaio al Palazzo della Cultura hanno presentato il calendario di quest’anno sul tema “Un anno in GENERE”.
Consigliere e iscritte al partito hanno messo la “propria faccia”, come ha voluto sottolineare la coordinatrice del circolo Lilly Del Zotti, per presentare il programma del PD in una maniera più agevole e con un pizzico di simpatia. L’iniziativa proposta da Tania Di Lella e accolta dalle donne del partito vuole anche essere una provocazione per quanti ritengono che la politica può fare a meno delle donne: una manifestazione di coraggio di coloro che si sono impegnate nel realizzare questo calendario verso quanti potranno usarlo o per deridere le protagoniste o per cogliere la vocazione alla politica delle donne. Presente all’iniziativa anche Teresa Zaccaria, consigliera regionale di parità, la quale ha evidenziato che il calendario mese per mese, mostra anche le tante competenze delle donne, perse a causa dei tempi della politica molto spesso regolati su orari e esigenze tutte al “maschile”: – il raggiungimento della parità – ha precisato – sarà reale solo quando le donne saranno formalmente e realmente messe in grado di partecipare alla vita pubblica. Invito raccolto dal sindaco Mimmo Gatti il quale ha affermato la responsabilità degli uomini nel far in modo che le donne abbiano più margini di tempo da dedicare alla politica, anche contro una visione tradizionale del ruolo assegnato alle donne. Infine l’intervento di Vito Antonacci, coordinatore provinciale del partito, che ha salutato con gioia l’iniziativa che mostra la faccia di un partito dinamico capace anche di impegnarsi senza rinunciare all’ironia e che pone la questione di genere come un obbiettivo non solo delle donne ma di tutto il partito. Il calendario, in vendita presso la sezione del PD di Modugno, oltre ad essere una forma di autofinanziamento del circolo, è l’augurio che il partito vuol fare a tutte le donne del territorio di impiegare il proprio tempo e le proprie competenze al servizio del paese
Riceviamo e pubblichiamo quanto ci è stato inviato dal prof. Fedele Pastore.
Con l’approvazione della delibera sul dimensionamento della rete scolastica modugnese, la Giunta Comunale si è assunta una grande responsabilità nei confronti di migliaia di utenti fruitori e di operatori del servizio scuola nel nostro Comune.
Si è trattato certamente di un’operazione laboriosa e complessa che doveva tener conto di tante esigenze di tanti, ma il ruolo della politica e quello degli amministratori risiede nel salvaguardare gli interessi più ampi, quelli di un’intera comunità. E ridurre a soli tre istituti, comprensivi di scuola materna, elementare e media, dai sei attualmente funzionanti, l’organizzazione e la direzione delle attività delle scuole, appare contraria ai principi di buona funzionalità e controllo di un servizio che deve avere l’ambizione di far crescere, di formare una popolazione di oltre 4600 alunni. Tanti sono quelli attualmente frequentanti le nostre 14 scuole cittadine. E, quindi, non è per nulla fuori luogo ipotizzare serie difficoltà nella formulazione di orari delle attività didattiche mattutine e pomeridiane, controlli di sedi distaccate, assenze quotidiane, utilizzi di ambienti scolastici ecc. ecc. Ogni scuola, ogni dirigente scolastico avrà, quindi, il compito di sovrintendere all’organizzazione di un servizio per circa 1500 alunni, una addirittura per oltre 1600, alla “distribuzione” di personale docente e non docente nelle varie sedi, ai rapporti con le famiglie, alla salvaguardia di suppellettili e tecnologie in dotazione e tanto altro.
Senza dire di graduatorie d’istituto con docenti e non docenti che verranno dichiarati perdenti posto o “spezzonisti” e che dovranno “pellegrinare” da una sede o da una scuola all’altra con tutto quel che ne consegue in fatto di orario di lezione, di continuità didattica e di stress degli insegnanti o di quanti altri coinvolti. Ma non è tutto. Le finalità degli atti regionali mirano, attraverso gli istituti comprensivi, a “sburocratizzare” la gestione delle scuole. Nella fattispecie, così non sarà se si pensa a ciò che avverrà, nella prospettiva, quando non vi sarà corrispondenza di riversamento di iscrizioni dalla scuola materna a quella elementare, alla media.
Si poteva fare meglio? Certamente si potevano prevedere almeno quattro, se non addirittura cinque istituti comprensivi proprio in considerazione di quello che la legge prevede quando si riferisce alle specificità, alle caratteristiche socio-economiche di un territorio. Non si è voluto guardare a quel versante. Purtroppo.
E tutto ciò è avvenuto – va tristemente constatato – nel totale silenzio delle forze sindacali, delle forze politiche. Di quelle imprenditoriali che dovrebbero guardare con attenzione al mondo della scuola su cui si reggerà il benessere e la crescita futuri della nostra comunità.
Come mai è potuto accadere tutto questo? Una ristretta “casta” ha approfittato del problematico contesto in cui versa l’Amministrazione Comunale? Il dott. Giovanni Lacoppola, direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale si esprimeva duramente giorni or sono su una nota testata giornalistica: “in alcuni comuni è prevalso il clientelismo, rispondente esclusivamente alle logiche delle lobbies professionali e politiche, a discapito degli interessi degli studenti, delle loro famiglie, del personale ATA e della scuola nel suo complesso”. E qui a Modugno cosa è avvenuto?
Nella malinconica convinzione che non siano stati considerati gli interessi dei cittadini modugnesi, rimane solo l’auspicio che gli organismi tecnici e politici della Regione Puglia, più volte sensibili alle problematiche scolastiche della nostra città, pongano l’opportuno e indispensabile rimedio a ciò che è stato deliberato.
Modugno 05/01/2012