Direttamente dal sito istituzionale del comune apprendiamo che “i consiglieri comunali Michele Mangialardi e Vito Genchi, eletti nella lista “Viviamo Modugno”, con una nota del 27 aprile 2012, hanno comunicato di confluire nel partito politico “Alleanza per l’Italia”.
Autore: Redazione
Nasce la nuova pagina Facebook “Modugno verso rifiuti zero”
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Ridurre la produzione di rifiuti, incrementare le percentuali di raccolta differenziata e ridurre in maniera significativa l’entità del residuo post-raccolta sono sfide di cui ciascun cittadino, amministratore o no, si deve far carico. Internet – continua Di Ciaula – grazie alla sua capacità di raggiungere un grande numero di persone e di mantenere disponibili nel tempo una serie di informazioni rilevanti, è una opportunità che va assolutamente utilizzata.
Migliorare la collaborazione e la comunicazione tra Amministrazione e cittadini può essere la chiave per vincere questa ambiziosa sfida e c’è bisogno dell’aiuto di tutti per operare quel cambiamento culturale del quale abbiamo bisogno”. Una sfida, dunque, che Modugno non può assolutamente fallire. “L’auspicio è che la pagina venga visitata e condivisa dal maggior numero possibile di modugnesi, che potranno trovarvi strumenti pratici utili al miglioramento delle pratiche di riduzione dei rifiuti e di differenziazione. Abbiamo bisogno di una svolta culturale, e l’utilizzo di internet può accelerarla. La vera svolta – conclude l’assessore – l’avremo quando finalmente partirà la raccolta porta a porta, ma un grande lavoro può essere fatto già da ora, con gli strumenti che abbiamo a disposizione e con la collaborazione di tutti”.
Quanto costa il lavoro a Modugno
Diventa ogni giorno più difficile incontrare il sindaco o qualche consigliere comunale. La gente si chiede dove siano finiti; non si rendono conto purtroppo che amministrare una città di quasi quarantamila abitanti non è semplice.
Già per andare dal centro della città fino alla zona industriale o al quartiere cecilia ci vogliono più di dieci minuti. Andare lì a prendere un caffè e tornare vanno via almeno altri trenta minuti. Parlare con qualche elettore, controllare che tutto sia in ordine e tornare in centro porta via altri cinquanta minuti; il tempo vola. Appena tornati in centro ci sono incombenze da affrontare, determine, consigli, giunta da presiedere o a cui partecipare, sempre di corsa perché manca il tempo per fare tutto.
Il lavoro poi è necessario non trascurarlo. Mica si vive di politica, bisogna lavorare e già lavorare per il tempo minimo necessario quando arriva la sera non si ha più tempo per la famiglia, per se stessi. Il tempo costa, e come se costa. Ultimamente il dirigente del II° settore comunale ha determinato il congruo costo orario del tempo da dedicare al lavoro; il così detto costo orario.
Il dirigente con le determine n° 231/2012 e 221/2012 ha affidato alla cooperativa Ariete, che svolge già altri servizi per l’amministrazione della nostra città, il servizio di apertura, alle ore 5,30 e chiusura dei cancelli alle 17,00 del mercato coperto di via X marzo; tempo stimato per l’incombenza non più di dieci minuti. Per tale lavoro(!) il comune di Modugno, in attesa di esperire una regolare gara d’appalto, ha quantificato e pagato dal 2 dicembre 2011 al 30 aprile 2012 la modica somma di € 4.100 (quattromilacento euro) per 25 ore e mezzo di lavoro, circa 160 euro l’ora! Con costi orari così alti non si può certamente chiedere al sindaco, agli assessori o ai consiglieri di perdere tempo nel farsi vedere in giro. Devono pure lavorare per mangiare anche loro.
P.S.
Il 13 gennaio 2011, un disoccupato si è dato fuoco sulla scalinata di piazza sedile e un altro, a settembre, durante un consiglio comunale, è stato arrestato perché aveva minacciato di fare altrettanto.
Il diritto di essere visibili
La Convenzione sui diritti del fanciullo dell’Onu del 1989 meglio conosciuta come Convenzione di New York costituisce il principio cardine dell’ ordinamento giuridico in materia di tutela dell’infanzia e dei minori abbandonati.
Norma di diritto internazionale a cui il nostro paese ha aderito con l’entrata in vigore della legge n.179 del 27maggio 1998. La legge sancisce espressamente che: “in tutte le azioni riguardanti bambini, se avviate da istituzioni di assistenza sociale, private e pubbliche, tribunali, autorità amministrative, corpi legislativi, i maggiori interessi dei bambini devono costituire oggetto di primaria importanza”.
La tutela dell’infanzia è assegnata ai servizi sociali comunali che a seguito delle segnalazioni delle forze dell’ordine o di persone che denunciano situazioni di abbandono minorile, di abusi o maltrattamenti, applicano le procedure di salvaguardia dell’incolumità dei minori in primis anche attraverso l’allontanamento del minore dal luogo dove risiede o dove sia accaduto il reato relazionando nei minimi particolari al Tribunale dei Minori, nella persona del Giudice Tutelare. Questo è quanto la legge prevede per tutelare i minori in stato di bisogno.
In base a quanto esposto sorge spontanea la domanda: nella nostra città ci sono bambini in queste condizioni?
Purtroppo la risposta è sì.
Il fenomeno di minori in stato di bisogno è in crescita, soprattutto fra gli immigrati che per vari motivi perdono il lavoro. Ci sono immigrati che lasciano incustodita la prole e si allontanano dalla loro dimora in cerca di lavoro; chi si occupa di questi minori? Per la maggior parte vengono affidati ad immigrate che danno una mano ai loro connazionali; ma non tutte le etnie si comportano allo stesso modo. Spesso sono famiglie italiane che accolgano dei minori in casa in attesa del ritorno dei genitori. Soluzione encomiabile allorquando si tratta di minori iscritti nel permesso di soggiorno del padre o della madre e venga fatto nell’interesse esclusivo e supremo di bambini che hanno il diritto sacrosanto di essere spensierati e felici; ma tutto si aggrava quando i minori vengono abbandonati dall’unico genitore in possesso del permesso di soggiorno – concesso spesso “per assistenza minori”(!) – che vengono lasciati in custodia alla madre che essendo però ancora clandestina è condannata a non poter avere un lavoro e di conseguenza a non poter affittare una casa, a non poter rivolgersi alle autorità perchè a rischio di espulsione. Oggi, con le nuove normative, la clandestinità è un reato penale. Questi bambini non possono avvalersi dell’aiuto di famiglie con cuore disposte ad ospitarli perché costoro sarebbero soggetti che favoriscono la clandestinità e commetterebbero un reato se aiutassero questi minori in assoluto stato di bisogno.
Quante di queste situazioni si verificano nella nostra città? Quali rimedi si utilizzano? Bisognerebbe approfondire l’argomento perché alla base di tutto ci sono dei bambini che hanno il diritto di essere protetti, tutelati; che quando si recano ai giardini o escono da scuola, quando vanno in giro in bici, non devono aver paura di essere adescati da sconosciuti e molestati o portati via per sempre; che non devono essere usati per raccogliere denaro per strada come si vede troppo spesso. Un fenomeno questo di cui mai nessuno parla.
Dove sono le istituzioni? Dove le autorità religiose di qualunque credo? Dove le associazioni di carattere sociale? Dove le politiche in favore e a riparo di tali fenomeni? A quale diritto hanno accesso questi bambini? Hanno diritto ad un futuro migliore o sono condannati ad essere invisibili?
Organico all'osso: il sindaco chiede in prestito dirigenti dagli altri comuni
Tra i tanti problemi che disturbano la quiete delle notti estive dei nostri amministratori emerge imponente il problema “dirigenti”. Il comune di Modugno risulta essere, infatti pesantemente sotto organico se si considera che per sette settori: Personale, Urbanistica e Ambiente, Lavori Pubblici, Finanza, Pubblica istruzione e Cultura, Servizi sociali e Polizia municipale, l’unico dirigente di ruolo attualmente in carica è Emilio Petraroli. Petraroli, infatti, ha in carico il settore Urbanistica (con l’aggiunta di Ambiente e Attività produttive), il settore Lavori pubblici, il settore Servizi sociali ed il settore Polizia municipale. Fulvio Gesmundo invece ricopre la carica di dirigente (non di ruolo) per il settore Personale (e Affari generali), per il settore Finanze e Pubblica istruzione (con l’aggiunta di Cultura e Sport). Ad aggravare la situazione, in ottemperanza al decreto Brunetta e relative restrizioni, l’amministrazione può nominare solo un altro dirigente.
Alle richieste insistenti da parte della comunità cittadina, il sindaco Mimmo Gatti risponde sabato 6 agosto sulla pagina Facebook “Mimmo Gatti Sindaco di Modugno”. “appare evidente – leggiamo nel testo – che è al limite dell’impossibile amministrare un comune in queste condizioni con tutte le complessità presenti sul territorio. Diventa difficile anche fare una seria programmazione in quanto i dirigenti in carica a malapena riescono a seguire le emergenze quotidiane. Siamo al lavoro per chiedere ‘in prestito’ ad altri comuni del circondario qualche dirigente almeno per due giorni alla settimana ma le procedure non sono immediate; ce ne sono pochissimi; il compenso economico per gli stessi non muterebbe, pur essendo presenti in due comuni; non è affatto facile trovare disponibilità sul territorio provinciale.”
Per quanto riguarda le emergenze in merito alla carenza del personale leggiamo nella nota che saranno assunti a tempo determinato sino alla fine dell’anno (per circa tre mesi) quattro vigili urbani attingendo alle graduatorie di altri comuni. È in programma anche l’assunzione di due nuovi assistenti sociali a tempo determinato. In questo caso però le procedure sono state espletate a Modugno.