Lama Misciano: confronto partecipato sul passato e sul futuro del nostro territorio

Un confronto su Lama Misciano, tra storia, cultura e temi urbanistico-amministrativi. Se n’è parlato nel convegno organizzato dall’associazione ‘Giovani Menti Attive’ e dal comitato cittadino ‘Pro Ambiente’ sul tema “Lama Misciano: tra passato e futuro della città”. Durante l’incontro hanno relazionato Tommaso Trevisi, presidente dell’associazione ‘Giovani Menti Attive’, Gianluca Ranieri, membro della stessa associazione, il sindaco di Modugno Domenico Gatti e l’assessore regionale alla Qualità del Territorio Angela Barbanente. Tino Ferrulli, presidente del comitato cittadino ‘Pro Ambiente’, ha moderato l’incontro in sostituzione dell’avvocato Saverio Fragassi, impossibilitato a partecipare. Spazio finale al dibattito che ha visto protagonisti alcuni cittadini modugnesi. Qui di seguito riportiamo alcuni punti salienti di ogni intervento. Va ricordato, infine, che per la prima volta, sul tavolo dei relatori, sono apparse bottiglie e bicchieri in plastica riciclabile, in linea con la filosofia del riciclo e dell’acqua come bene comune, sposata dalle due associazioni.

TREVISI: Questo convegno non è altro che il risultato di un iter che inizia con i video-denuncia che noi di Gma abbiamo prodotto con il contributo del Comitato ‘Pro Ambiente’ (in modo particolar del dottor Stefano Vernia). Una volta che i video reportage hanno avuto una diffusione abbastanza considerevole, non ci siamo voluti fermare alla mera denuncia, alla semplice constatazione di siti archeologici deturpati non solo dal tempo, bensì e soprattutto dall’uomo. Pertanto abbiamo voluto organizzare in collaborazione con il comitato ‘Pro Ambiente’ e con l’aiuto esterno dell’assessore comunale all’Ambiente, Agostino Di Ciaula, questa conferenza che per noi non rappresenta assolutamente un punto finale, bensì un inizio verso una città più rispettosa dell’ambiente, della storia e della salute dell’uomo. Lama Misciano rappresenta un crogiolo di interessi: da un lato di tipo storico-culturale, dall’altro di natura prevalentemente economica, interessi già difesi dalla nostra Costituzione agli artt. 9 e 41.

Il discorso di RANIERI ha riguardato l’ambito storico-culturale della zona Misciano. Egli si è soffermato su tre punti chiave: cosa sono le lame, la loro funzionalità e le caratteristiche peculiari di Lama Misciano. Su quest’ultimo punto in particolare, il relatore ha ripercorso le tappe fondamentali di una storia che parte da circa 6.000 anni fa fino a trovare massima espressione nel periodo romano. Sono state proiettate immagini inedite, realizzate da Ranieri e dal dottor Vernia, di grotte, ipogei, resti ceramici, strutture architettoniche che interessano la zona e che hanno calamitato l’attenzione del pubblico. In virtù delle bellezze mostrate, Ranieri ha invitato l’assessore regionale al territorio Barbanente a rivalutare l’intera area lanciando la proposta di un parco archeologico, che possa compensare le pessime condizioni in cui versa attualmente la zona.

BARBANENTE: questi giovani aprono il cuore alla speranza perché sono molto solidamente formati. La prima riflessione che viene in mente dai due interventi è: come è stato possibile che, a fronte di quella Costituzione e di quella storia millenaria, nel breve arco di alcuni decenni abbiamo cancellato sia dal nostro patrimonio di conoscenza, sia dal nostro patrimonio materiale, fisico, questa storia? Questa domanda è alla base degli strumenti che abbiamo adottato, innanzitutto gli strumenti di conoscenza: ci siamo dotati di un Sistema Informativo Territoriale, nel quale potessero confluire tutte le informazioni sul nostro territorio che, come la nostra Lama Misciano evidenzia in modo esemplare, è un intreccio indissolubile di natura e cultura. L’utilizzo intelligente della conoscenza è fondamentale per emergere nel contesto globale ed è alla base della tutela e della valorizzazione del territorio. Le conoscenze messe a disposizione, accessibili gratuitamente in rete, agevolano i comuni che possono utilizzare questi supporti (es. Carta dei Beni Culturali) e i cittadini che devono essere “custodi” del territorio. Il lavoro che abbiamo fatto riguarda il Piano Urbanistico Generale, che sostituisce il Piano Regolatore Generale che, nell’immaginario collettivo, veniva considerato uno strumento per definire in che modo si può costruire. In realtà la pianificazione urbanistica serve perché è necessario avere delle regole per garantire che una città sia dotata di quei beni e servizi che il mercato non è in grado di fornire. Tale Piano opera nell’interesse pubblico, per il benessere dei cittadini e a vantaggio di chi opera in veste imprenditoriale nella città.

GATTI: la Giunta comunale ha già dato un atto di indirizzo sul Pug, in linea con il programma elettorale, per il riordino del paese e per dotarlo di regole certe, rispetto a quelle offerte dal Piano regolatore. La novità grossa sta nella partecipazione, non richiesta dal Piano regolatore, di cittadini, associazioni ed enti, nel nostro caso l’Asi. Si può di certo avere l’ambizione di guardare ad un Parco archeologico. Io sono un convinto assertore che ogni trasformazione urbanistica debba coinvolgere la cittadinanza per evitare danni. Il nostro territorio paga la crescita urbanistica, e non possiamo risolvere tutti i problemi accumulatisi in un giorno. Ci vuole coraggio perché il Pug può essere, secondo alcuni, un freno all’economia. Importante sarà anche il recupero dell’esistente, più che la ricerca spasmodica di nuove aree e terreni da urbanizzare, secondo il concetto di sostenibilità ambientale. In particolare, bisogna individuare le aree-servizi sul nostro territorio e integrare Modugno in una zona più vasta, soprattutto della provincia e della città di Bari. Abbiamo attivato canali con l’Università e con gli altri enti per avviare un percorso economico e sano di collaborazione, con un atteggiamento onesto intellettualmente, senza protagonismi individuali, cosicché la città possa guardare avanti con tanta fiducia. Prima di arrivare al Pug ci sarà il Documento Programmatico preliminare, previo confronto con la cittadinanza. Si tratta di un percorso molto lungo, ma sicuramente ci vedremo presto per continuare questo processo di collaborazione che, per alcuni versi, è già cominciato.

FERRULLI: tra gli strumenti di conoscenza, non possiamo trascurare l’osservanza delle leggi. Una delle questioni cruciali è l’applicazione del Codice dei beni culturali (decreto legislativo 42/04), perché anche nei comuni è necessario, prima di rilasciare il permesso a costruire, acquisire i pareri della cittadinanza attiva. Ad esempio, l’applicazione delle leggi avrebbe consentito di vincolare il Menhir di Misciano e avremmo evitato la centrale a Turbogas di Sorgenia.

I cittadini che hanno animato il dibattito successivo agli interventi non hanno risparmiato dubbi su quanto il comune di Modugno fosse già a conoscenza delle questioni relative alla zona. In particolare, si è puntato il dito contro i rappresentanti dell’ente comunale al consiglio dell’Asi che in questi anni si sono succeduti. A tali interventi ha replicato l’assessore Barbanente, che ha valorizzato la cittadinanza attiva come “arma” di fronte al potere della classe politica e come migliore risposta alla sfiducia del popolo.

OM Carrelli Elevatori, nuovo incontro al Ministero per salvare i 400 posti di lavoro

Lo scorso 15 maggio si è tenuto un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare la situazione dello stabilimento della “OM Carrelli Elevatori” a cui hanno preso parte la Regione Puglia, una delegazione composta dalsindaco Domenico Gatti, dall’assessore Roberta Chionno e dal consigliere Lucia Blasi per il Comune di Modugno, i rappresentanti della OM STILL, della Società Hybrid, le organizzazioni sindacali e le RSU.
“In questa sede la società OM Still – si legge in una nota del Comune di Modugno – ha confermato la propria volontà di favorire la reindustrializzazione del sito anche attraverso l’implementazione di attività di scouting di cui darà conto al Ministero dello Sviluppo Economico quale coordinatore del tavolo di confronto. Il Ministero e la Regione continueranno a monitorare la vicenda e ad indirizzare, come stanno già facendo, alla società OM Still eventuali manifestazioni di interesse che dovessero pervenire al fine di favorire la ripresa di attività industriale e la conseguente occupazione”. Nel contempo le organizzazioni sindacali incontreranno a breve i rappresentanti aziendali al fine di valutare tutte le possibili misure alternative alla procedura di mobilità in corso.
“La partecipazione del Comune di Modugno ai tavoli di confronto – ha dichiarato il sindaco Gatti – esprime la volontà di sostenere e supportare i lavoratori dell’OM in questo percorso di riconversione industriale a tutela degli oltre 400 dipendenti che rischiano la perdita del posto di lavoro sul nostro territorio già vessato dalla crisi. La situazione allo stato attuale – ha continuato – è difficile per la mancanza di liquidità immediatamente disponibile. Faccio appello alla categoria imprenditoriale affinchè si proponga e si candidi con fattive soluzioni al progetto di riconversione sapendo di poter contare sulla serietà e professionalità dei lavoratori e sulla volontà degli enti coinvolti a creare le condizioni più favorevoli”.

Modugno – ulteriore risposta a CGIL CISL e UIL

OGGETTO: RISPOSTA  AL DOCUMENTO DELLA CGIL, CISL e UIL. CHIARIMENTI.

 

 

 

 

 

AL SINDACO

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
      
ALLA GIUNTA COMUNALE

AL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

ALLA DELEGAZIONE TRATTANTE
    

A TUTTI I DIPENDENTI

AGLI ORGANI DI STAMPA

 
 Prima di tutto riscontriamo che solo nel nostro Comune, queste GRANDI organizzazioni sindacali sono timorosi e pavidi nei confronti della nostra parte pubblica, al contrario nelle altre città, lottano e sbraitano fino all’inverosimile per salvaguardare i diritti dei lavoratori, per non parlare della CGIL che a livello nazionale si sta opponendo, il più delle volte da sola, contro le ingiustizie, a favore della equità.
 A proposito di chi rappresenta nel nostro Ente la parte pubblica, giusto per ricordare a noi e rammentare a tutti voi, fino a poco prima di iniziare l’impegno dirigenziale era un iscritto della CISL e un valoroso attivista nel direttivo della segreteria aziendale della CISL, finanche eletto nella RSU insieme all’altro componente, Segretario Aziendale CISL e Funzionario Responsabile del Servizio Finanziario, che da oltre 10 anni ha il potere di gestire il Bilancio Comunale, nonché il fondo del salario accessorio dei dipendenti. 
 La CGIL e la UIL preferiscono iniquamente “salire sul carro dei vincitori” con chi ha il “potere di decidere” anche a danno dei lavoratori.
 E ora parliamo dei radicali cambiamenti… (omissis) e del ruolo concertativo con la parte pubblica.: le norme citate dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL nel documento sindacale sono autentiche, invece  i commenti inseriti di sicuro, non corrispondono al vero. Infatti relativamente alle leggi recentissime, soltanto i provvedimenti per l’organizzazione degli uffici e dei servizi prevedono il potere di decisione conferito solo ai dirigenti;  tutt’altro prevedono le nuove normative legislative e contrattuali per i provvedimenti economici, che continuano ad essere attribuite alla contrattazione tra le parti.
 Infatti, si sta discutendo proprio in questi giorni,  (strano che tanto fior fiore di sindacalisti locali, non lo hanno sentito in televisione o letto sui giornali) ed è una notizia rilevante, il nuovo Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi,  ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali la riforma del lavoro dei dipendenti pubblici e dell’organizzazione degli uffici e dei servizi statali. Il protocollo è stato firmato il 3 maggio da Funzione pubblica, Regioni, enti locali e sindacati sulla riforma del pubblico impiego.
La novità che ha fatto piacere anche alle organizzazioni sindacali confederali è la valorizzazione della contrattazione, sia quella nazionale sia quella locale delle rappresentanze sindacali “E per ribadire il principio si introduce accanto all’informazione anche l’esame congiunto di determinate materie”  e, infine, una revisione del modello di valutazione voluto da Brunetta in tre fasce, infatti il colpo più duro è quello assestato con il «superamento del sistema della ripartizione dei dipendenti nelle fasce di merito», che secondo il disegno dell’ex ministro della Pubblica amministrazione avrebbero dovuto individuare i dipendenti da premiare pienamente, quelli a cui riservare una quota ridotta della retribuzione di risultato e quelli da lasciare a secco. Nella valutazione delle performance, spiega il nuovo documento, andrà riservata maggiore attenzione ai risultati dell’ufficio rispetto a quelli individuali, e andrà salvaguardata anche la specificità di Regioni ed enti locali nella contrattazione.
 Scrivono sui giornali i tre rappresentanti nazionali confederali della CGIL,CISL e UIL:
Il protocollo firmato da Funzione pubblica, Regioni, enti locali e sindacati sulla riforma del pubblico impiego (si veda anche Il Sole 24 Ore) rimette in discussione i tre capisaldi della riforma Brunetta.
«Con questa intesa – rimarca infatti la Cgil per bocca del segretario generale Nicola Nicolosi – si ha un primo segnale di discontinuità che riapre, dopo le macerie prodotte dalla legge Brunetta, un percorso sindacale che riguarda il mondo del lavoro pubblico». Sulla stessa linea, anche se con parole più sfumate rispetto alla Cgil, si colloca la Cisl, con la dichiarazione di Giovanni Faverin (Funzione pubblica) e Francesco Scrima (Scuola): «L’intesa definita – spiegano – rappresenta un passo importante perché stabilisce che la riorganizzazione del pubblico impiego si fa insieme ai lavoratori pubblici, con più contrattazione, più partecipazione e più trasparenza». Soddisfazione anche dalla Uil, che rileva come il protocollo restituisca «un ruolo attivo alle parti sociali, attualmente bloccato dalla normativa vigente».
 Dunque è un disguido o una scorrettezza, la circostanza che i loro rappresentanti sindacali locali, qualche giorno dopo, nella stesura del documento sindacale di risposta al nostro comunicato, invece di incoraggiare i propri iscritti e sopratutto di informare tutti i lavoratori dell’Ente di questa importante riforma in controtendenza al passato e quindi finalmente di poter festeggiare l’Addio alla «Brunetta», si mostrano piuttosto preoccupati, timorosi e pavidi nei confronti della nostra parte pubblica e se la prendono (ancora una volta) con il più debole.
 Le altre sigle sindacali, disapprovano la nostra condotta nelle relazioni sindacali aziendali e ci accusano  . Innanzitutto è noto a tutti che la CISL e la UIL nazionale, contesta la CGIL di questi comportamenti.
 Al contrario, la nostra Organizzazione Sindacale, con il proprio comunicato, ha voluto spiegare chiaramente la nostra proposta, inizialmente unitaria tra tutte le sigle sindacali territoriali e la  RSU, mentre nell’ultima delegazione trattante siamo rimasti da soli a sostenerla e ribadiamo è concreta e fattibile.
 E ancora le altre sigle sindacali, ci accusano di fare solamente demagogia e populismo. E’ l’esatto contrario in quanto la nostra azione sostiene con fermezza la partecipazione e denota una genuina democrazia. Difatti vogliamo ricordare ai nostri colleghi sindacalisti, che il sindacato non si fa nelle stanze dei bottoni a mediare con il potere forte, per sostenere esclusivamente posizioni individuali e/o gratificazioni personali, ma si fa principalmente con le manifestazioni di piazza per difendere gli interessi della collettività.
 Infine le altre sigle sindacali, ci incolpano di aver fatto pregiudiziali che assorbono quasi tutto il tempo negli ultimi tre incontri. Vogliamo semplicemente rinviare al mittente questa accusa,  e rammentare a Loro, l’atteggiamento della UIL. 
 Al contrario la nostra Organizzazione Sindacale nell’ultima riunione ha contestato la parte pubblica, poiché da oltre tre mesi non risponde a nostre precise richieste, che sono indubbiamente argomenti di delegazione trattante e concernente l’ordine del giorno da trattare (destinazione fondi salario accessorio 2011 e 2012) e inoltre la DICCAP ha stigmatizzato l’oblio della parte politica sempre presente alle riunioni di delegazione trattante, ma perennemente assente, perché sprovvisto di un proprio atto di indirizzo, ma richiesto insistentemente dalla nostra organizzazione sindacale dall’inizio dell’anno.
  Concludendo, constatiamo dalla stesura del documento sindacale di risposta al nostro comunicato, che  non  è ancora chiara la vostra soluzione che non produca un eccessivo disagio al dipendente…omissis, quando invece “di fatto” lo si è già prodotto e oltre ad essere eccessivo è anche ingiusto, poiché si vuole incentivare le posizioni organizzative perché mancano i dirigenti, senza riconoscere la maggiore produttività ai dipendenti di categoria medio-bassa, che devono sopperire ai posti vacanti nella dotazione organic
a e/o sostituire i funzionari perché a loro volta sostituiscono i dirigenti che mancano. Nel nostro Comune, ancora oggi a pagare sono solamente i dipendenti appartenenti alle fasce medio-basse, proprio come sta facendo questo Governo penalizzando tutti i cittadini appartenenti alle fasce medio-basse (che dite voi della CGIL?).
 Ed è per questo, che siamo davvero noi a chiedere all’Amministrazione una delegazione trattante in cui siano ripristinate le regole democratiche…..omissis….senza subire forme di pressione psicologiche e che sia foriera di decisioni possibilmente condivise, 
> pertanto, la partecipazione dei dipendenti come uditori potrà rassicurare il rispetto di tali regole;
> e soprattutto dovendosi fare riferimento al buon senso ed ai principi generali di correttezza e buona fede nei rapporti reciproci tra chi conferisce l’incarico ed il destinatario dello stesso, si chiede  all’Amministrazione, di individuare un presidente di delegazione trattante (parte pubblica) terzo, che non sia direttamente coinvolto da aspetti personali (incentivo ICI, posizione organizzativa) e sussistenza di particolari rapporti con una OO. SS., che abbia anche la capacità di trovare il punto di sintesi tra le diverse posizioni e tra le diverse esigenze,  a tutela e rispetto di tutti i lavoratori del Comune di Modugno. 
Modugno,  12 maggio 2012
Il Direttivo Aziendale

La RSU   

Il Segretario Aziendale
Giuseppe Debenedictis

Ambiente: raccolti e avviati a riciclo 1600 pneumatici.

Pneumatici abbandonati nei fondi modugnesi. Decisiva la collaborazione tra Assessorato all’Ambiente e Protezione civile. A cinque mesi dal rapporto presentato all’Assessorato all’Ambiente del Comune di Modugno dal Nucleo Tutela Ambientale della Protezione Civile di Modugno, coordinato dal caposquadra Michele Mastromarco, ne sono stai raccolti 1600. Nei giorni scorsi sono stati avviati a riciclo. Fondamentale il reportage fotografico prodotto da Mastromarco (vedesi foto). L’ente comunale, onde evitare ricorsi da parte dei cittadini che hanno protestato animatamente per le condizioni del territorio e stanchi dei numerosi incendi di pneumatici che hanno sprigionano diossina, attraverso l’Ufficio Ambiente ha avviato le procedure per lo smaltimento di tutti i pneumatici presenti sul territorio. Tutto ciò è stato reso possibile grazie ad una fattiva collaborazione tra la dott.ssa Cramarossa dell’Ufficio Ambiente e dei suoi collaboratori, oltre che al Nucleo Tutela Ambientale costituito da cinque componenti ossia Nicola Rotondo, Paolo Del Zotti, Vincenzo Longo, Alberto Losole e lo stesso Michele Mastromarco. Decisivo l’apporto  dell’assessore all’Ambiente Di Ciaula. Data la difficoltà di raccolta dei pneumatici, il team di volontari si è attrezzato per poterli accatastare. Questo perché pur disponendo dell’automezzo, talvolta hanno dovuto procedere manualmente alla raccolta. I pneumatici, ricordiamolo, erano sparsi nei fondi incolti e sono stati differenziati in base alla dimensione. Tutto questo è avvenuto a titolo gratuito senza pesare sulle tasche dei cittadini. “Quello che è stato fatto ha dell’incredibile. Ci tenevamo tanto – ci racconta Mastromarco -, io in particolar modo perché provengo dalle fila del comitato “Pro Ambiente” e mi sento un ambientalista. A Modugno era diventato insopportabile vedere pneumatici che,bruciandosi, emanavano diossina nell’aria, producendo rischi per la salute. Adesso la qualità della vita è migliorata un po’ di più”.

Soddisfazione la esprime anche l’assessore all’Ambiente Di Ciaula direttamente dalla sua pagina Facebook: “Oltre 1000 pneumatici abbandonati sul territorio urbano di Modugno sono stati raccolti e avviati a riciclo. Un’azione di civiltà che in pochi giorni ha cancellato anni di inciviltà, reati contro l’ambiente e spregio della dignità dei cittadini. Un grande risultato reso possibile, ancora una volta, dalla collaborazione tra cittadini (encomiabili i volontari della Protezione civile, senza i quali questo non sarebbe stato possibile) e Amministrazione. Mi convinco sempre più che un futuro diverso per la mia città è davvero possibile. Un grazie particolare a Michele Mastromarco, vero esempio di senso civico e di rispetto del bene comune insieme a tutti i ragazzi della Protezione civile-settore ambiente. Un ringraziamento va anche ai collaboratori dell’Ufficio Ambiente, che hanno lavorato con caparbietà per settimane per mettere a punto ogni dettaglio logistico di questa complessa operazione. Esempi di virtuosismo di cui il nostro comune può essere fiero”.

Insomma, primi barlumi di speranza per Modugno. L’esempio l’hanno dato proprio coloro che sono sempre screditati da molti, addirittura a volte togliendo loro i meriti. In realtà hanno dato la speranza che qualcosa, in meglio, sta cambiando per davvero.          

Convegno pubblico su Lama Misciano mercoledì nella sala “Beatrice Romita”

Lama Misciano - Tra passato e futuro della cittaL’associazione culturale ‘Giovani Menti Attive’ ed il Comitato cittadino ‘Pro Ambiente’ organizzano per mercoledì alle 18.30 nella sala ‘Beatrice Romita’ del Comando di Polizia Municipale di Modugno la conferenza ‘Lama Misciano: tra passato e futuro della città’. Tra i relatori: Tommaso Trevisi presidente dell’associazione ‘Giovani Menti Attive’, Gianluca Ranieri membro della stessa associazione, Tino Ferrulli presidente del comitato cittadino ‘Pro Ambiente’, il sindaco di Modugno Domenico Gatti e l’assessore regionale alla Qualità del Territorio Angela Barbanente. Modererà l’incontro Saverio Fragassi giornalista de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’. Questo incontro sarà l’occasione per parlare del passato nascosto della nostra città incarnato in Lama Misciano e del futuro di Modugno attraverso la nuova ridefinizione del Pug (Piano Urbanistico Generale). Per l’occasione abbiamo voluto incontrare i presidenti delle due associazioni organizzatrici del convegno, ossia Tommaso Trevisi e Tino Ferrulli.

TREVISI – Noi di ‘Giovani Menti Attive’ dopo il video-reportage  su Lama Misciano, fatto in collaborazione con il Comitato Pro Ambiente, e diffuso a molte redazioni locali e nazionali, non ci siamo voluti fermare alla mera denuncia, ma siamo voluti andare oltre. Ecco perché confidiamo in questa conferenza, di rilevante importanza proprio per la presenza dell’assessore regionale al ramo, Angela Barbanente, che ci illustrerà in maniera dettagliata la sua esperienza assessorile sul Pug.  Noi non consideriamo l’evento un momento finale di un percorso, ma si auspica che possa aprire la strada verso una Modugno più rispettosa dell’ambiente, della storia e della salute dell’uomo. E’ prevista anche la diretta streaming dell’evento sul nostro blog al sito internet  http://giovanimentiattive.blogspot.it/p/streaming.html?spref=fb. Per maggiori dettagli e informazione su tale diretta streaming si consiglia la visione della pagina facebook di Giovani Menti Attive.

FERRULLI – Ad inizio del  convegno saranno proiettate immagini e descrizioni di siti archeologici di notevole bellezza presenti nella zona Misciano. A seguire si tratterà l’argomento relativo al Piano Urbanistico Regionale, varato di recente grazie al lavoro dell’Assessorato Regionale Assetto e Territorio, rappresentato dall’assessore Angela Barbanente, strumento indispensabile per i Comuni per la stesura del Pug in cui saranno recepiti  piani di competenza comunale quali quello della mobilità e disinquinamento, quelli di competenza Provinciale quale quello della viabilità extraurbana, e Regionale quali Piano di Gestione dei Rifiuti e bonifica aree inquinate, paesaggistico, energetico  e dei trasporti. Novità assoluta sarà la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) . La Vas prevede un processo che si sviluppa in parallelo alla redazione del piano oggetto della valutazione, per assicurarne le opportune correzioni in corso di redazione e il monitoraggio nelle successive fasi di attuazione, avendo l’obiettivo di “contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente”. Il convegno avrà quale fine quello di acquisire le volontà della città che vogliamo per i prossimi anni. Un lavoro immane a cui sarà necessario adottare una serie di misure incentrate su azioni di risanamento ambientale.  Il Pug in tale ottica diviene pertanto uno strumento indispensabile per un modello di città che si intende costruire per le prossime generazioni. Quale primo atto dell’Amministrazione  Comunale è quello di provvedere alla redazione del Dpp (Documento Programmatico Preliminare). Tale documento dovrebbe essere basato su un sistema di conoscenza basata su un modo condiviso e partecipato, avviando la partecipazione degli attori principali, ossia i cittadini. Questo è un documento strategico che individua e definisce principi ed indirizzi , il cui linguaggio dovrà contenere termini quali problemi, obiettivi ed azioni da promuovere con il Pug che verrà redatto successivamente.

Un evento da non perdere insomma, per una città a “misura d’uomo” tra passato nascosto ed un futuro incerto e pieno di insidie.