Incontro con Nicola Magrone

Dalla sua espressione sembra quasi che gli àbbiano (abbiamo?) fatto un favore. L’accoglienza, al solito, è “tagliente”, puntuta – è la caratteristica dell’uomo Magrone – ma superata la soglia della sua abitazione si ha, netta e gradevole, la percezione di non trovarsi al cospetto del “politico” abituato ad intrattenere gli ospiti con facezie e salamelecchi elettorali. Superati i convenevoli di rito l’incontro con Nicola Magrone procede come documentato nel video. La sensazione che i modugnesi àbbiano perso la grande opportunità di riappropriarsi della dignità che spetta a loro e alla città per la sua storia e la sua importanza nel territorio, è molto forte. Come forte è la convinzione che l’essere una brava persona non basta per fare bene in politica e come ancora più forte è sentita la necessità che la politica sia praticata essenzialmente da brave persone come Nicola Magrone. Molti i personaggi che, eletti dai modugnesi, hanno fatto i loro comodi nel Palazzo Santa Croce negli ultimi anni. Arrivavano addirittura da fuori Modugno per sedersi sulle ambite poltrone assessorili. Non che i molti modugnesi che nel tempo hanno occupato quelle poltrone brillassero per quella cristallina onestà che il ruolo richiede, però non tutti erano “opachi” o addirittura scuri come sono stati un loro paio. Modugno non è in mano ai delinquenti e non lo è per fortuna ma perché i modugnesi sono persone oneste. Scuotere l’albero con il bastone della legalità ha sì spaventato e allontanato i molti parassiti che lo infestavano ma ha fatto cadere anche il frutto, non ancora maturo, della speranza che i modugnesi hanno riposto in Nicola Magrone. Il fattore che, per troppa veemenza, rovina l’albero affidatogli non è scusabile.
Nicola Magrone, una bravissima persona.

Attenzione alla Tirannia delle minoranze

Nei “social network” si fa sempre più pressate la richiesta di legare la decisione politica alla volontà degli elettori,

senza intermediari. Nei “regimi” democratici la volontà popolare è portata all’interno delle istituzioni dai rappresentanti eletti dal popolo. Impossibile però, come purtroppo dimostrato in tante occasioni, legare l’azione dei rappresentanti alla volontà dei rappresentati. La necessaria autonomia dei delegati, concessa per liberarli da vincoli clientelari o interessi particolari, è spesso utilizzata per tradire il “mandato” degli elettori.
All’aumentata disaffezione per la politica, causata dagli infedeli comportamenti dei delegati, fa da contraltare l’utilizzo sempre più massiccio della rete  da parte delle minoranze politicamente impegnate proprio per farla. Ed è nei forum internettiani che si fa largo l’opinione che sia necessaria la diretta partecipazione della “Rete” nella gestione della cosa pubblica, in sostituzione di una democrazia scarsamente affidabile come quella rappresentativa.
La richiesta di concessione esclusiva agli internauti della gestione delle istituzioni pubbliche si scontra, però, con alcuni concetti fondamentali del “governo del popolo”: la gente ha il pieno diritto di non volersi occupare di politica e quindi è del tutto normale che gli elettori affidino ad altri tale incombenza; la stragrande maggioranza della gente ha un sacco di cose da fare e non si diverte affatto a fare politica; la maggior parte della popolazione disprezza o assiste passivamente alle sceneggiate della politica.
La seconda incongruenza riguarda il limitato numero di elettori che partecipano alle discussioni politiche – i “politicamente attivi” della Rete sono meno del 0,5% (uno su duecento) dell’elettorato – e non è un mistero che tale minoranza politicizzata si sente moralmente superiore e disprezza profondamente la massa che si astiene dalla politica.
Tale disprezzo ha radici antiche; è negli anni settanta del secolo scorso, nelle scuole e nelle università, che nasce l’ideologia assembleare: le decisioni le prendono coloro che si riuniscono in assemblea, gli assenti hanno sempre torto. Si predica l’idea del primato morale della politica: se fai politica, se sei impegnato, allora sei un gradino sopra gli altri; nel caso opposto sei un egoista, un opportunista, un qualunquista. Negli ultimi anni, con l’espansione di Internet questo “egocentrismo da assemblea” si è largamente consolidato e diffuso negli innumerevoli “blog” disseminati nel ciberspazio, rendendo più potenti le minoranze politicamente impegnate. Anche nei social media della nostra città sono largamente presenti segnali di “superiorità intellettuale”, lanciati da minoranze che hanno caratteristiche estremistiche e di faziosità che non appartengono alla maggioranza dell’elettorato modugnese e che confermano come, dopo un lungo periodo di democrazia assente, stiamo rischiando di subire la dittatura delle varie minoranze politicizzate che orbitano intorno al consiglio comunale.

 

Andiamo verso tempi drammatici per tutti e soprattutto per la nostra città. Abbiamo bisogno che nell’istituzione comunale siano rappresenti tutti i Modugnesi, nessuno escluso. Non abbiamo bisogno di comitati elettorali o formazioni politiche ad personam, dopo anni di ubriacature dell’antipolitica c’è la necessità di vera politica. Alexsis de Tocqueville nella “Democrazia in America” già nel 1835 ammoniva che “la democrazia non è il governo della maggioranza, è il governo di coloro che si fanno garanti e interpreti della maggioranza” e sempre da lui abbiamo imparato cosa sia la tirannide della maggioranza ma adesso, con un rovesciamento speculare, stiamo sperimentando la tirannide della minoranza; ci chiediamo come sia possibile che delle forze politiche minori impediscano alla maggioranza di governare. Gli internauti orbitanti sulle varie minoranze in consiglio comunale non sono un campione rappresentativo degli elettori modugnesi, sono invece i più aggressivi, i più faziosi, i peggio informati – leggono solo ciò che li conferma nella loro opinione – sono lontani dal comune sentire della gente. Minoranze rumorose che credono che un mi piace o un commento o una condivisione possa valere più dei voti di quanti, nel segreto dell’urna, mai li voteranno.
È il voto che permette ai cittadini più marginali della società di esprimersi alla pari di tutti; il mandato politico degli elettori si compie quando l’azione politica si concretizza non tenendo conto dei propri militanti, ma di chi non ha voce. L’azione politica spetta agli organismi rappresentativi e democraticamente eletti ma va definita ed elaborata “direttamente” con gli elettori, in incontri aperti ad ogni discussione e contributo, in modo da realizzare quella Democrazia partecipata auspicata da tanti.
Il prossimo 25 agosto il consiglio comunale approverà o boccerà la proposta di delibera del sindaco Magrone relativa alla emergenza edilizia. I consiglieri delle tre, o più, minoranze nelle quali si sono divisi, dovranno inderogabilmente esprimere il loro voto, favorevole o contrario. La speranza è che fino ad allora si adoperino per consultare preventivamente i loro “mandanti”. La tanto auspicata democrazia partecipata sarà attuata se avranno concordato con i loro elettori la risposta da dare e se avranno considerato che i loro elettori non sono solo i frequentatori di internet . E se terranno nel debito conto che la cosiddetta democrazia diretta, pretesa nei social forum, favorisce la tirannia dei piccoli gruppi, in particolare di quelli che urlano più forte degli altri.

La gramigna di Modugno

La propaganda è il messaggio tipico che una parte politica, economica o sociale usa per influenzare l’opinione altrui, al fine di ricavare il proprio vantaggio.

Nell’attuale crisi amministrativa la propaganda ha assunto un’accezione prettamente politica, finalizzata a far schierare l’opinione pubblica modugnese a favore o contro le varie parti antagoniste, incoraggiando addirittura sentimenti di odio nei confronti degli avversari.
Per conseguire i propri scopi ognuna delle varie fazioni in cui si è diviso il consiglio comunale, ricorre alla propaganda utilizzando i mezzi e le molteplici tecnologie oggi disponibili.
Si fa propaganda quando si presentano i fatti in modo selettivo – spesso mentendo per omissione – affinché il lettore arrivi ad una conclusione, ad una sintesi particolare, che porta vantaggi ad una parte e discredito agli altri; si usano i messaggi e i commenti agli articoli per produrre risposte emozionali piuttosto che razionali alle informazioni presentate. Si ostacola la libera e naturale formazione dell’opinione pubblica non tenendo in nessun conto il possibile danno che potrebbe derivarne per le persone e la società.
Si fa propaganda quando si esaltano e si rendono più importanti i desideri, i sogni, rispetto alla realtà dei fatti; si fa propaganda quando conoscendo i bisogni delle persone si promette di esaudire i loro desideri, ma poi nei fatti si compiono azioni spesso in antitesi con tali sogni.
Propaganda è il metodico e pianificato utilizzo delle tecniche di persuasione che inducono la gente ad assumere attitudini e azioni specifiche utili spesso solo a chi organizza il processo mediatico.
La propaganda è un’arte, non importa se racconta la verità. Così sentenziava Joseph GoebbelsMinistro della Propaganda nel Terzo Reich. I suoi Principi per la propaganda sono quanto di peggio possa offrire la comunicazione – comunicazione unilaterale, martellante e con i paraocchi – e furono da lui elencati in un manifesto che ne esprime bene il senso. A leggerli ci si accorge immediatamente che la dittatura mediatica è usata soprattutto in politica.

1. Principio della semplificazione e del nemico unico.
E’ necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.

2. Principio del metodo del contagio.
Riunire diversi avversari in una sola categoria o in un solo individuo.

3. Principio della trasposizione.
Caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre.

4. Principio dell’esagerazione e del travisamento.
Trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave.

5. Principio della volgarizzazione.
Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta. Quanto più è grande la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. La capacità ricettiva delle masse è limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria.

6. Principio di orchestrazione.
La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase: “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”.

7. Principio del continuo rinnovamento.
Occorre emettere costantemente informazioni e argomenti nuovi (anche non strettamente pertinenti) a un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose. Le risposte dell’avversario non devono mai avere la possibilità di fermare il livello crescente delle accuse.

8. Principio della verosimiglianza.
Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie.

9. Principio del silenziamento.
Passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare le notizie che favoriscono l’avversario.

10. Principio della trasfusione.
Come regola generale, la propaganda opera sempre a partire da un substrato precedente, si tratti di una mitologia nazionale o un complesso di odi e pregiudizi tradizionali.
Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi.

11. Principio dell’unanimità.
Portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità.

La paura è l’arma utilizzata di più nella propaganda perché è la più efficace per indurre una persona o un’intera comunità ad assumere atteggiamenti particolari nei confronti di determinate categorie sociali o di determinate etnie. Per rendere efficace un messaggio che fa leva sulla paura è necessario offrire una soluzione alla paura stessa. La tecnica a cui si ricorre più spesso è la demonizzazione dell’avversario, del nemico. Si descrive la parte avversa in modo grottesco, spesso attraverso articoli, conferenze stampa, commenti agli articoli stessi che mirano a formare nell’opinione pubblica un’immagine del nemico come la rappresentazione stessa del male, come persone crudeli e perverse, capaci di commettere mostruose violenze e crudeltà.
Grazie anche a questo metodo, la crisi modugnese viene giustificata, ormai da tutti, con la volontà di difendere la città da un nemico spietato, affamatore, prevaricatore, che mette a repentaglio la pace sociale, la casa, la salute, i valori più cari su cui si fonda l’interesse collettivo.

Tutto questo ci sta rendendo sempre più intolleranti nei confronti di chi la pensa in modo diverso dal nostro, siamo diventati ostaggio di chi ama urlare le proprie ragioni, prevaricando con violenza quanti preferiscono parlare sommessamente con rispetto e civiltà; siamo le vittime della propaganda, dell’insulto, della violenza verbale e del dileggio usato per demolire gli avversari politici. La propaganda è la gramigna di questi anni e prima che attecchisca distruggendo Modugno è necessario usare un diserbante per sradicarla. Evitiamo di scherzarci sopra e non prendiamola con superficialità, stanno giocando con la nostra democrazia, il nostro benessere economico, la nostra libertà di pensiero e di espressione.

Video intervista a Marco Corriero

Ing. Marco Corriero, il sindaco Magrone afferma che il suo carattere e i suoi obiettivi vi erano noti.
Conoscevo il carattere del sindaco dal 1996 quando grazie a lui cadde l’amministrazione Vaccarelli…
.. pensavamo che una personalità forte come la sua avrebbe permesso di avere quello che a Modugno serviva e cioè una amministrazione sana…il sindaco e i consiglieri sono degli amministratori… devono comportarsi come i padri di famiglia e fare in modo che i figli stiano bene.
Come nasce la vostra lista, so che nasce da un blog, gli  “Indignados” di Vito Signorile
Nasce dall’unione di due sensibilità che ora si sono unite, da una parte c’era la protesta come gli Indignados, parallelamente erano nati i “comitati Renzi “….
“Comitati Renzi” che nasce all’interno del Pd..
Nascono come tentativo di dare delle risposte ai problemi del paese… che poi fosse formato prevalentemente da persone uscite dal Pd… non nasce in contrapposizione al Pd…ma fuori dal Pd perché non ci riconoscevamo con la linea politica locale..
Questa divisione ha permesso la creazione di due gruppi differenti, il Pd ufficiale e Giovanna Bellino, Alfonsi che dopo si sono candidati..
Bellino e Alfonsi non erano parte di questo gruppo, non lo sono mai stati…. al primo stormir di foglie sono usciti perché non si ritrovavano sulla linea del coordinamento…
Stormir di fronde causato da cosa?
Fondamentalmente nasce dalla composizione della giunta…il sindaco ha scelto gli assessori senza alcuna consultazione preliminare…ci siamo detti va bene così… questo sindaco è differente, abbiamo scelto un percorso differente, accettiamo anche questo senza nessun problema…
C’è una dichiarazione di Lacalamita, nella conferenza stampa, che era vostra espressione il vice sindaco
..è chiaro che il sindaco fin dall’inizio ha cercato di spaccarci…cosa fa, lui nomina di sua sponte Emilio Petruzzi,.. io sono stato dal sindaco dicendo che va benissimo Petruzzi ma …ora hai preso da noi un assessore politicamente debole in quanto non espressione di un dibattito…il sindaco su questo non ha risposto, ma noi non avevamo problemi se pensi che noi addirittura volevamo candidare sindaco Petruzzi …
È verso gennaio che cominciano per voi i problemi con la Bellino…
Comincia con un mio post.. c’è un problema…non era un problema per i provvedimenti perché avevamo avvallato in quel periodo una serie di cose, compreso un bilancio che ci è stato contrabbandato come un bilancio fatto solo dagli uffici…mentre era per sei dodicesimi un bilancio dell’amministrazione…l’abbiamo modificato in consiglio…negli interessi dei piccoli imprenditori… è stata una battaglia interna nostra…
Una domanda: perché in consiglio e non negli incontri preliminari?
Certo che l’abbiamo fatto… ma ci siamo trovati davanti un muro… faccio politica da quando avevo sedici anni e ho amici dappertutto…molti amici la pensano in modo diverso dal mio ma siamo sempre riusciti a dialogare, a confrontarci…ma noi ci siamo trovati in situazioni nelle quali le nostre parole venivano trasformate… nelle sole due o tre volte che abbiamo parlato con il sindaco… in riunioni di maggioranza…l’abbiamo fatto con difficoltà enormi… perché esiste qualcuno che utilizza le parole per offendere e l’avete visto in consiglio comunale dove ha dato del buffone ad un consigliere di minoranza…esistono gli sbobinamenti…
Stavamo parlando dei primi problemi avuti con l’ex presidente del consiglio che vengono subito dopo una tua dichiarazione relativa a…
Dove io dico che è arrivato il momento che bisogna cominciare a fare politica seriamente… Giovanna agiva come una entità separata e autonoma…di fatto faceva il facente funzioni assistente assessore del sindaco…-uso questa terminologia alla Totò…
Un esempio pratico?
Filtrava ogni possibile comunicazione… non riuscivamo più a comunicare direttamente con il sindaco, cioè lei si frapponeva creando problemi o cercando di deviare…
Quindi non perché impossibilitata ad agire, ma volutamente?
Ma come fa ad essere impossibilitata ad agire una che sta dalla mattina alla sera lì… a differenza di chi come me deve portare “la quarta del pane a casa”…
Forse c’è una cattiva interpretazione del ruolo del presidente del consiglio..
Esatto, il ruolo del presidente del consiglio non è quello di partecipare o di votare…ho conosciuto presidenti del consiglio che si astenevano sui provvedimenti …rappresentanti e a tutela di tutto il consiglio comunale… Giovanna giocava una partita differente … a quel mio post c’è una risposta rabbiosa di Italia Giusta…
…tu sei stato assessore alle finanze nel 2007 …eri parte attiva in quella amministrazione quando arrivò la risposta scritta del geometra Losole per quanto riguardava una conferenza dei servizi nella quale si era data corso ad interpretazioni un po’ forzate, strappate …specialmente per quanto riguarda le distanze dai confini e le scale aperte
Io non faccio il piccolo tecnico…io ricordo che ci fu una querelle… che è stata sottovalutata…io avevo un problema più grosso che era quello di salvaguardare…il bilancio comunale…le problematiche sollevate da Pierino Losole…all’epoca non suscitarono tutto il clamore che adesso si vuole creare…
…il sindaco prospetta la possibilità, che nel caso la sua proposta di delibera non venga approvata, di affidare il tutto alla regione che provvederà alla nomina di un commissario “ad acta” per l’approvazione
…sembra che abbiamo costituito il nuovo Zar di tutta Modugno…esistono le leggi e le leggi le rispettano tutti, compreso i PM… c’è una delibera del consiglio comunale…dove il sindaco è uno fra tanti…il sindaco, uno, deve imparare a rispettare le leggi…due, quelle norme del 99 sono state approvate dal Co.Re.Co. (comitato regionale di controllo)…sono state mandate in regione che se l’è tenute nei cassetti…l’impressione è che si vogliano nascondere responsabilità che non sono dei modugnesi…ma sono di un ente che non ha fatto il suo dovere e che c’è un accordo, evidentemente… dove il burocrate difende il burocrate…dove si nascondono e non vogliono affrontare un comitato tecnico…si è montato un caso che non esiste…spaventano gli articoli che dicono che a Modugno si è costruito abusivamente…allora il sindaco faccia abbattere le costruzioni abusive…si sta utilizzando l’urbanistica come un arma di “distrazione” di massa… io mi chiamo Corriero, sono un modugnese vero…sono distrutto per quello che sto sentendo… l’industriale che vuole venire da Milano a Modugno per costruire uno stabilimento non ci viene più…stiamo aggiungendo fame a fame e la gente con la fame, che ha fame, certamente non può occuparsi di legalità…abbiamo bisogno di una amministrazione che attiri gli investimenti…si è parlato di ARO da un anno…abbiamo un servizio rifiuti schifoso, scandaloso…abbiamo un mega appalto di centinaia di milioni di euro…potevamo fare come Foggia e chiedere all’AMIU di Bari…probabilmente oggi i cittadini pagherebbero meno tasse…
A proposito di tasse…cosa ne sarà degli oneri di urbanizzazione preventivati che a causa del blocco dell’edilizia non sarà più possibile incassare?
Io penso che sia scorretto mettere a bilancio delle cose che si sa di non poter avere, è un po’ come il falso in bilancio…a maggio si sapeva già della vicenda urbanistica…se sono stati messi 800.000 euro, sono in malafede, assoluta mala fede…
Qual è l’incidenza del sindaco e della giunta sul bilancio preventivo?
Se lo sono fatti loro…noi non siamo mai stati interpellati a fare una discussione sulle linee guida dell’amministrazione…abbiamo scoperto che è stato fatto un piano triennale delle opere pubbliche…senza alcun rapporto con la città…che non sarà possibile realizzare…hanno aumentato le tasse dei cittadini… l’irpef di dieci volte, passando da 230mila euro.. a 2 milioni e 300mila di quest’anno… hanno fatto una scelta alla Merkel…è vero che il nostro amato sindaco è stato in predicato per essere candidato del centro destra anni fa ma che lo fosse diventato in maniera organica non ce ne eravamo accorti…
Ultimamente si vocifera di avvicinamenti vari da parte di esponenti di centrodestra, ti risulta?
…questo è il paese delle fiabe, che ha perso il senso della realtà…noi siamo usciti dalla maggioranza…dubito che ci siano persone politicamente così poco scaltre.
C’è una raccolta di firme in giro per una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco?…si parla di dodici, tredici firme già disponibili.
Questa fa parte delle armi di distrazione di massa, io so che c’è un sindaco che non ha maggioranza e che dovrebbe presentarsi dimissionario e in venti giorni cerca di ricucire…lui non è già più sindaco…lui vorrà cadere …come un eroe con la bandiera dell’urbanistica…
Il 25 si dovrà concludere questa vicenda…voi come intendete presentarvi…
Come secondo gruppo politico più suffragato in città…che non si mette estranei dentro…
Estranei in che senso? In effetti c’è una dichiarazione di Massimo Angiulli che dichiara di non aver mai fatto parte di Italia Giusta …
…è vero Massimo è stato cooptato all’interno della lista, gli è stato chiesto Massimo dacci una mano…loro hanno cooptato di tutto e di più, Lorenzo Gianvecchio, anche Valentina Longo…i veri consiglieri comunali del sindaco sono quelli che si è scelto come assessori, Banchino, Taldone e Tina Luciano.
Che non sono stati eletti
Che ovviamente non sono stati eletti e questo la dice lunga sul radicamento sul territorio…la gente deve riconoscerti un ruolo per eleggerti…
A proposito di liste come ti spieghi, o quantomeno qual è la tua opinione, per quanto riguarda la divisione…che a Modugno, essenzialmente, l’elettorato di centrodestra rappresenta la maggioranza, come mai non riesce mai ad esprimere il sindaco?
Agli amici di centro destra li ho più volte invitati ad andare a Lourdes… molti di loro sono davvero degli amici…non riescono mai a fare fronte comune…loro sono troppo self made man, ognuno di loro pensa di essere il meglio che c’è…il loro è un errore sistematico, una volta non hanno sbagliato, con Franco Bonasia…
Per concludere, per il prossimo 25 agosto?
Il 25 agosto io penso di essere in vacanza, finalmente, visto che sto ancora lavorando …per il 25 agosto c’è un deliberato già del consiglio comunale, questo è l’ennesimo …considerare il consiglio comunale come una specie di polvere da togliere con la scopa, e sulla base di quello bisogna ragionare.

 

Magrone lo scoglio

Come le onde di un mare in burrasca continuano ad infrangersi, contro lo scoglio Magrone, le buone intenzioni dei consiglieri comunali. L’esasperazione causata dall’inutilità delle spallate date contro quell’inamovibile faraglione ha fatto un’altra vittima: il consigliere “anziano” Raffaele Barile, che tanto bene ha svolto il suo compito presiedendo, per la prima e forse unica volta da presidente, il consiglio comunale.

Un consiglio comunale nel quale le varie “correnti di pensiero” si scontrano, dando origine a tempeste perfette che si scagliano inutilmente contro la rupe costituita dal granitico Magrone. Che non cede, immobile, saldo nella sua posizione di fustigatore del modugnese malcostume edilizio. Impossibile da smuovere, non si rompe, ma tutto contro di lui si rompe, oh quanti si sono rotti.
Si è rotta la sua maggioranza, si è scassata l’opposizione, per creare un argine contro le immani onde sbattenti ha dovuto sacrificare la “record woman” delle preferenze, l’ex presidentessa del consiglio Giovanna Bellino e ora, come un ciclopico baluardo, assiste ciecamente al frangersi del vice presidente Barile.
A Modugno non c’è il mare, non ci sono marinai – anche se a dirla tutta ci sono le loro promesse, ma questa è un’altra storia – e fa tenerezza vedere navigare tanti volenterosi  che cercano di non spiaccicarsi contro quello scoglio.
Nella conferenza stampa indetta dai 10 consiglieri dell’ex maggioranza che, dopo qualche pellegrinaggio fra i corridoi del comando dei vigili urbani, si è tenuta nella sala Romita, l’argomento “urbanistica”, finalmente, è stato declassato a concausa dell’attuale crisi politica. Corre l’obbligo di un plauso a questi consiglieri che hanno impiegato solo tre mesi per capire quello che il sindaco ha capito dopo un anno dalla sua nomina. Sono passati però ben sette anni da quando il problema è stato posto all’attenzione di tutti. Sono presenti ancora oggi, in consiglio comunale, alcuni dei consiglieri dell’epoca, ai quali fu fatta pervenire la documentazione, relativa alla risposta scritta dell’allora assessore Pierino Losole, che metteva in luce le fantasiose interpretazioni delle norme tecniche di attuazione che permettevano quello che, “giustamente”, il sindaco Magrone denuncia da tre mesi.
Se questi consiglieri d’antan, al corrente da ben sette anni delle forzature regolamentari utilizzate nel settore dell’edilizia privata, avessero avuto perlomeno l’accortezza di informare i loro attuali colleghi, sicuramente non si sarebbe perso tutto questo tempo per concordare sull’unica iniziativa portata avanti con successo da Magrone. Ma se fossero stati dei “consiglieri” accorti non avremmo avuto nemmeno lo scoglio.