4 Domande ai sindaci

Nell’attesa che si giunga al tanto e da tanti auspicato simultaneo incontro pubblico con tutti i candidati sindaco, si può pensare di azzardare alcune questioni che non sembrano, a tutt’oggi, essere state prese in considerazione dai nostri fantasmagorici quattro; (il genio, la torcia, il forzuto e l’invisibile).
Molte altre domande, gli elettori, vorrebbero porre ai candidati e certamente saranno poste, magari postandole sui vari social che ne raccolgono i commenti e le osservazioni ma da qualcuna bisogna iniziare e qui se ne propongono quattro:

1)    Premessa: la città di Modugno è attraversata da due strade statali la 96 e la 98, dall’autostrada Taranto Bologna, dalla provinciale n°1 Bari Grumo, dai binari di due imprese ferroviarie: le appulo lucane e la Bari Taranto che fra qualche anno con il nuovo tracciato della R.F.I. circonderà completamente la città. I disagi dovuti a questa eccessiva presenza di linee di comunicazione sono a tutti noti ma ai più sfugge un particolare importante: all’altezza della famigerata centrale, non pochi anni fa, fu realizzato uno svincolo stradale che permetterebbe, se completato, di mettere in comunicazione la zona industriale con la 98, riducendo notevolmente il traffico pesante dei camion che attraversano i quartieri Piscina dei Preti e Porto Torres. Ebbene quello svincolo, che avrebbe dovuto permettere tutto ciò, non è mai stato completato: manca il ponte che scavalca l’autostrada ed il bello è che oltre a non essere stato ultimato, la costruzione del nuovo tracciato ha reso impraticabile il ponte, questo si esistente, posto a qualche metro di distanza che permetteva questo alleggerimento del traffico veicolare.
La domanda quindi è: ne sapete qualcosa?

2)    Premessa: i residenti del quartiere Cecilia accusano la classe politica modugnese di scarsa attenzione per i notissimi problemi che quella lontana propaggine della città di Modugno sopporta. Attenzione che invece diventa massima in campagna elettorale. Attenzione derivante essenzialmente dal cospicuo numero di voti che i “Ceciliani” (si può dire?) hanno in dote. È evidente come la questione della soluzione dei problemi di quell’elettorato, solo nominalmente modugnese, abbia costituito per molti politici nostrani un banco di prova; prima per la loro capacità di affabulazione durante i tanti incontri e comizi tenuti in quella contrada e dopo per la (sempre loro) capacità di svicolare dagli (impossibili da mantenere) impegni presi.
La domanda quindi è: visto e considerato che per l’attuale stato delle finanze comunali i problemi del quartiere Cecilia sono e saranno sempre impossibili da risolvere, non sarebbe il caso di promuovere ed appoggiare quel famoso referendum promosso dai residenti del quartiere per diventare territorio di Bari città nell’immediato, senza dover aspettare la concretizzazione della città metropolitana? (e senza paura di perdere i loro voti).

3)    Premessa: gli ultimi sondaggi relativi all’affluenza elettorale per le imminenti regionali, disegnano un quadro sconsolante prevedendo una astensione superiore al 50%. Un elettore su due non intende recarsi a votare. Le comunali nostrane permetteranno di raggiungere una percentuale di votanti sicuramente superiore al dato che si registrerà nel resto della regione. Percentuale, comunque, che sarà certamente inferiore rispetto alle comunali del 2013 a causa della mancanza di quelle liste di centrodestra che avrebbero sollecitato il voto di quegli elettori che non si identificano in nessuna delle varie coalizioni di centro sinistra o di protesta che monopolizzano l’attuale offerta politica a Modugno.
La domanda quindi è: come intendete, sempre se è nelle intenzioni di qualcuno di voi candidati a sindaco, invogliare l’elettorato di centrodestra modugnese (maggioritario fino a pochi anni fa a Modugno) a votare per voi?

4)    Premessa: la crisi economica che attanaglia le attività produttive fa da contraltare al surplus finanziario degli istituti di credito che salassano le aziende con la richiesta di sempre più alte garanzie per la concessione di crediti a tassi sempre più alti. Credito molto spesso necessario per la sopravvivenza delle aziende e degli addetti alla produzione e delle loro famiglie. I Confidi (i consorzi di garanzia collettiva dei fidi) permettono alle comunità attente allo sviluppo del loro territorio di abbattere il costo del denaro tramite la promozione della cooperazione e dei consorzi fra le aziende del territorio con delle convenzioni stipulate con la partecipazione del comune e degli istituti di credito.
La domanda quindi è: come intendete procedere, se è nel vostro interesse farlo, per promuovere ed incrementare la collaborazione tra aziende del territorio e gli istituti di credito?

In attesa di risposte continuiamo a chiederci per quale candidato sindaco, lista e consigliere votare.

Il mio voto ad un modugnese

Il 14 marzo u.s. si è scritto dei “politichetti dalla scarsa caratura morale”

che “si pavoneggiano sulle nostre strade in vista della imminente competizione elettorale”; colpisce tuttora l’assenza di commenti a quella opinione, come sempre firmata e corredata di autoscatto dell’autore. Spiace constatare che agli stradali politichetti moralmente scarsi oggi possiamo aggiungere gli altrettanto moralmente scarsi “ignoti commentatori” del “Io voto Peppino Longo” del 7 aprile scorso, che si compiacciono di esprimere la loro opinione nascondendosi in quell’anonimato che BSO tollera e permette a tutti, anche ai pavidi. Raramente questo giornale online ha censurato i commenti; lo ha fatto solo in occasione di commenti volgari e/o offensivi verso altre persone.
Chi è convinto delle proprie opinioni le esterna in piena libertà, così come, in piena libertà si può essere d’accordo o meno con l’opinione altrui e questo giornale continuerà ad ospitare e pubblicare l’opinione degli uni e degli altri, come ha sempre fatto. Ora, pur non volendo rispondere ai commenti dei “pavidi commentatori ignoti”, qualche chiarimento ai lettori di BSO si rende necessario.

Il sottoscritto non ha alcuna mission (si dice così) da compiere, non si è mai posto il limite dell’imparzialità e non ha mai dichiarato di volersi porre super partes, anzi ha sempre reso evidente la propria opinione e orientamento politico (per qualcuno che non lo sa ancora chi scrive è stato candidato, come consigliere comunale, per AN nel 2001 e per l’Udc nel 2013) e non se ne pente.

La mia personale opinione può non essere gradita ma non è mai stata nascosta dietro una pseudo identità.

Alle regionali voterò Peppino Longo per tanti motivi ma non certo perché ho chiesto/ottenuto o mi è stata promessa qualcosa in cambio; lo voterò perché lo conosco personalmente e lo apprezzo sia come persona sia come politico; lo voterò perché è di Modugno e non vedo altri politici più attaccati di lui alla città, al contrario di chi afferma che non voterà Peppino Longo perché non ha fatto niente per Modugno (una enorme falsità). Inoltre, alle regionali, voterò Peppino Longo  perché votare chi non è di Modugno vuol dire perdere ogni possibile speranza di ottenere qualcosa da chi, eletto con i voti modugnesi, dopo si adopererà solo e soltanto per la propria città di origine e non certo per Modugno. Solo chi ha da ricavare qualche inconfessabile beneficio personale si adopera per far votare un consigliere regionale di un’altra città, a prescindere dal partito o coalizione di appartenenza.

L'ultimo candidato sindaco

Non c’è che dire: sorprendente; ultimo a presentare, ufficialmente, la sua candidatura a sindaco, Nicola Scelsi continua a sorprendere. Sorprendente è il suo rilassato procedere rispetto alla frenetica campagna elettorale dei suoi antagonisti. Sorprendente è la scelta del “venerdì 17” come data di avvio della sua campagna elettorale. Sorprendente, per gli avversari “un fritto misto”, è l’eterogenea composizione delle forze politiche che lo appoggiano (una pietanza, il fritto misto, che Stella Sanseverino, ironicamente, raccomanda a chi invece vorrebbe propinare ai modugnesi il solito brodino insapore). Il candidato sindaco Nicola Scelsi sorprende gli elettori modugnesi, intervenuti al teatro Giuseppe Fava per l’avvio della sua campagna elettorale, esortandoli a diventare “parte di un tutt’uno” nella “città che dobbiamo sognare” invece di tediarli con una barbosa esposizione d’intenti, più o meno mirabolanti, come usualmente si fa in campagna elettorale. Sorprendente è l’elenco delle personalità, politiche, imprenditoriali, sportive, che lo apprezzano e intervengono alla sua manifestazione: Nicola Fusillo, Peppino Longo, Angelo Disabato, Damiano Conserva, Saverio Fiore, Lello Sciannimanico, Angela Barbanente, vice presidente della giunta regionale pugliese, che in una videointervista assicura il suo appoggio a Nicola Scelsi, futuro sindaco di Modugno.

Nicola Scelsi che continua, imperterrito, a sorprendere rimandando la già annunciata inaugurazione del suo comitato elettorale in piazza Sedile ritenendola “una inutile e rinviabile perdita di tempo”.

Per quelli che lo conoscono, però, tutto ciò non è sorprendente: “Nicola è fatto così”, dicono; quello che promette lo fa, ma lo fa “a sorpresa” perché raramente il “quando” di Nicola Scelsi coincide con quello degli interlocutori.

Per molti degli elettori dell’Udc di Peppino Longo, invece, sono sorprese che non entusiasmano tanto (in molti erano presenti ma ancora di più erano gli assenti) e il consigliere regionale dovrà sopportare un’ulteriore mole di lavoro per convincere i più refrattari del suo elettorato a votare un candidato sindaco che non rinuncia a marcare la sua indipendenza da partiti e schieramenti precostituiti.
Sono in molti, infatti, quelli che speravano di votare un candidato sindaco che fosse espressione di quella vasta area moderata rappresentata dall’Udc ed è a questi elettori che Nicola Scelsi dovrà rivolgere la sua attenzione per convincerli a votarlo.

Compito non facile ma neanche impossibile per chi è riuscito a mettere insieme una compagine così variegata da scatenare le malelingue internettiane che la definiscono, come già detto, un “fritto misto”, ma del resto è proprio del variegato insieme dei moderati, presenti in tutti gli schieramenti e forze politiche, che la città sognata dai modugnesi ha bisogno. Pertanto, dopo i moderati a sinistra, al candidato sindaco spetta il compito di convincere gli indecisi tra i “Popolari – uniti al centro con Nicola Scelsi”, lista che rappresenta il partito di maggioranza relativa a Modugno.

Parliamone tanto invece

 

Nicola Magrone si è candidato con una coalizione….che è durata quanto è durata con questi che sono i consiglieri eletti insieme a lui: Loiacono Nicola, Gianvecchio Lorenzo, Ragnini Giancarlo, Bellino Giovanna, Alfonsi Antonio, Lacalamita Giuseppe, Spizzico Massimiliano, Pascazio Giuseppe, Brunetta Matteo, Longo Valentina, Angiulli Massimo, Catucci Nicola, De Benedictis Pietro, Libero Vito, Occhiofino Anna Rosa.
Quando poi lo hanno mandato a casa erano rimasti con l’ormai ex sindaco: Loiacono Nicola, Bellino Giovanna, Alfonsi Antonio, Longo Valentina, Catucci Nicola.
Passata qualche altra settimana, come conferma delle sue capacità di governo, all’ex magistrato rimangono come reduci della sua coalizione… solo Longo Valentina e Catucci Nicola, con i quali, fra poco e dopo l’arrivo di qualche altro e con un’altra coalizione che spera risulti meno… si candida alla carica di sindaco.
guarda il video

Come al solito arriva il "Programma Elettorale"

Gli indicati, gli autocandidati, gli esortati e gli invitati a “offrirsi” come candidato sindaco a Modugno cominciano a parlare di “Programma Elettorale”. A onor del vero Fabrizio Cramarossa, con la sua coalizione, non solo ne parla da mesi ma per futura memoria lo scrive già, mentre gli altri, chi più chi meno, nella fase ancora di elaborazione del testo definitivo, cercano impostazioni e suggerimenti (non sia mai imposizioni) dai loro sostenitori per la stesura dell’importantissimo elenco di promesse elettorali. Escludendo l’ex sindaco Nicola Magrone – che a quanto sembra di capire riproporrà, con qualche leggera variante, il suo sempreverde programma elettorale del 2011, già corretto nel 2013 ma che non ha avuto modo di realizzare nel 2014 per il ripensamento dei suoi ex “magnifici sei o sette” consiglieri (così considerati dai suoi oppositori antichi e moderni) della sua maggioranza, colpevoli, sembra, del reato di “procurata decadenza sindacale” – sono tre (o quattro?) gli altri candidati a sindaco che si apprestano a varare, diversificandola da quella altrui, la loro proposta di taumaturgica risoluzione dei decennali ma sempre attuali e irrisolti problemi di Modugno. C’è Nicola Scelsi che a quanto si sa, proporrà non più di cinque punti programmatici; c’è Saverio Fragassi che propone di non stare né con gli uni né con gli altri; c’è Vito Signorile che dovrebbe proporre quello che sarà proposto dai proponenti frequentatori internettiani dei blog grillini; FI e FdI esprimeranno un candidato sindaco? non si sa ancora ma se ci sarà avrà sicuramente un programma da proporre come tutti gli altri.   
Al solito saranno proposte soluzioni all’inquinamento atmosferico, alla mancanza di lavoro, alla rappresentanza nel CdA dell’Asi e nel consiglio della città metropolitana, alla penuria di aiuti ai disagiati, al traffico, alla speculazione edilizia, alla corruzione, ai problemi dei giovani di oggi e di quelli che lo erano già trenta, quaranta o cinquant’anni fa. Si prometteranno asili nido, trasporti efficienti, scuole sicure, tutti i delinquenti in galera e tanta, infinità onestà nella conduzione della cosa pubblica.

Come al solito agli elettori sarà demandato un unico compito: quello di scegliere, nella cabina elettorale, chi votare.
Come al solito saranno votati, voteremo, i migliori.