NO Grazie, preferisco di no
Tutti contrari alla Newo, ma la Newo cosa è?
La Convenzione di Aarhus (1), ratificata in Italia con legge n. 108/2001, sull’accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, stabilisce il principio che il cittadino ha diritto ad essere informato e ad essere coinvolto e consultato sulle questioni che riguardano la salute e l’ambiente.
I modugnesi sentono parlare della Newo un paio di anni fa, quando ancora Tino Ferrulli, con la consulta sull’ambiente, portava all’attenzione della città le problematiche ambientali rilevate dagli studi del dott. Agostino di Ciaula. Messa a tacere e fatta decadere la Consulta, unico organo di informazione sull’ambiente a loro disposizione, i cittadini di Modugno sentono parlare di nuovo della Newo il 30 novembre scorso “quando l’Assessore all’ambiente della nostra Città ha comunicato sommessamente che l’impianto aveva avuto il parere favorevole della Città di Bari, dell’ARPA e di tutti gli altri enti coinvolti.”(2)
Ma fino ad oggi, a poco meno di due anni dalla Domanda coordinata di avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e di Autorizzazione Integrata Ambientale del progetto/intervento di realizzazione ed esercizio dell’attività di trattamento e coincenerimento di rifiuti non pericolosi e pericolosi per le attività di VIA (3) presentata il 15 febbraio 2016 dalla società NEWO S.p.a. nulla viene comunicato dall’amministrazione Magrone ai cittadini modugnesi, sulla società proponente.
Cos’è allora la Newo?
È una società per azioni, ancora inattiva, con 5.000.000 di euro di capitale societario, interamente versato (4), il rappresentante dell’impresa è il presidente del consiglio di amministrazione della società, il dott. Vincenzo Chirò (5) di San Severo.
Cosa propone di realizzare la Newo nella zona Asi e più precisamente accanto allo stabilimento AMIU? (6)
Un impianto di recupero di rifiuti tramite ossicombustione “flameless”, che dice poco a chi non ha ricevuto alcuna informazione al riguardo.
Allora diventa necessario cercare cosa è il sistema di ossicombustione “flameless”, qualche clik e subito si arriva al sito della ITEA flameless technology dove “in breve” balza agli occhi il nome di una città a noi vicina, Gioia del Colle… “La tecnologia “flameless” è stata sviluppata su un impianto di grandi dimensioni (5 MWt), realizzato nel centro di ricerca del gruppo Sofinter/Ansaldo Caldaie a Gioia del Colle ed oggi usato per campagne di test su specifici prodotti da trattare”.(7) Al che, con una ulteriore ricerca, si giunge all’impianto di questa società realizzato a Gioia del Colle. (8) Ed è leggendo quanto è riportato a pagina 8 che, come si suol dire, s’è accesa una lampadina e la memoria, non certo delle informazioni mai ricevute ma quella che spesso difetta agli anziani, s’è risvegliata su antiche notizie di altri impianti di recupero rifiuti, tecnologie e procedure per la costruzione di inceneritori.
Ad iniziare dal sistema “Thermoselect”, (9) che “guadagna l’onore delle cronache per le vicissitudini legate all’inceneritore di Fondotoce (Verbania), diventato oggetto di tanti articoli di stampa nazionale ed estera. (10-11-12) e che tanto somiglia al sistema di ossicombustione Flameless, adottato per la realizzazione dell’impianto sperimentale di Gioia del Colle.
Una ricerca per sommi capi e affrettata, certamente non esaustiva degli argomenti che concorrono a determinare il no all’insediamento di uno stabilimento potenzialmente dannoso per la salute, ma che può funzionare da base ad ogni ulteriore ricerca sulle tematiche legate a questo insediamento nella zona ASI.
In ogni caso buon anno 2018 a tutti e che non sia un Happy NEWO 2018
FONTI
1) – CONVENZIONE DI AARHUS
2) – COMUNICATO PD MODUGNO
3) – RICHIESTA VIA – AIA della NEWO
4) – VISURA CAMERALE NEWO
5) – CV DOTT. VINCENZO CHIRO’
6) – AREA INSEDIAMENTO NEWO
7) – SISTEMA FLAMELESS
8) – IMPIANTO GIOIA DEL COLLE
9) – THERMOSELECT
10) – THERMOSELECT, CLINI E I GIAPPONESI
11) – THERMOSELECT ALL’ESTERO
12) – THERMOSELECT IN SARDEGNA