Contesta mundo …Venezuela te està llamando
Scrivere per descrivere quello che sta succedendo in Venezuela non è semplice, perché ciò è il risultato di anni di dittatura, quella iniziata negli anni in cui l’allora presidente Hugo Chaves, in un crescendo delirante di “plenipotenziarietà”, come tutti i visionari perse il contatto con la realtà ma riuscì a portare il popolo venezuelano al delirio collettivo per il proprio leader. Far presa sulla gente semplice e povera è un gioco facile. Promettere il paradiso, cosa che è già accaduta e purtroppo accadrà ancora, usando slogan come: “io sono vostro padre”.
Riferendosi a Gheddafi disse: “lo hanno ucciso, è un oltraggio, noi lo ricorderemo, come un combattente, un martire”, “i fascisti non sono essere umani”, “un serpente è più umano di un fascista”. Lo appoggiava Fidel Castro allora e dopo di quest’ultimo da Raul Castro, con alle spalle Putin. Non per far progredire una nazione, già progredita di per sé, ma per accaparrarsi le ricchezze naturali del Venezuela. Per riempire le tasche dei potenti locali, cubani e russi. Ma, si sa, quando il popolo ha fame, si ribella. Ed ciò che sta succedendo in Venezuela. Una delle nazioni più ricche di materie prime (petrolio, gas metano, oro, diamanti, uranio, ferro, ecc.). Il governo Chavez, nei suoi 20 anni, non ha fatto nessun tipo di progettazione alternativa al petrolio e né tanto meno investimenti in altri settori per diversificare l’economia. Perciò anche il Venezuela è stato colpito dalla crisi petrolifera ed economica, come tante nazioni nel mondo. Ora è guerra civile, il Venezuela è nel caos totale. I negozi sono vuoti, l’elettricità è razionata, non si trovano i beni di prima necessità, non ci sono farmaci …la maggior parte della polizia è composta da cubani e russi, persone di una ferocia inaudita. Chi se lo può permettere scappa. Gli altri che rimangono stanno affrontando una guerra impari! Un evento storico, mai accaduto in nessuna parte del mondo, ha visto i venezuelani (sia in patria che all’estero) il 16 luglio scorso, votare per destituire l’attuale governo, che non considerano più il loro governo. Le stime dicono che in Venezuela hanno firmato 17milioni di persone, all’estero oltre 700mila venezuelani hanno apposto i loro tre “si”, dalla nostra Italia sono partiti oltre 11mila firme. Ora dopo la “tornada” del 30 luglio, in cui l’attuale governo ha chiamato i venezuelani a votare per istituire una “costituente” c’è la disobbedienza civile verso l’attuale governo e come disse l’eroe venezuelano Simon Bolivar “lotterò, anche se rimarrò senza braccia”.