al consiglio di stato
L’impressione che le notizie bisogna cercarle più nella cassetta postale che fra la gente si sta trasformando in una certezza. Ormai non passa giorno che oltre agli sconti, promozioni e offerte di acquisto fra le più svariate che intasano il suddetto “mercuriale” contenitore, si scopre qualche plico o pubblicazione, un sollecito o un invito a scrivere di qualcosa, spesso di qualcuno. Ieri è stata la volta di un fascicolo formato da fotocopie relative al ricorso in appello al Consiglio di Stato presentato il 9 maggio dalla Tersan Puglia. In estrema sintesi, quello contenuto nel fascicolo, che è possibile consultare nella sua totalità, così come mi è giunto, cliccando qui, è il ricorso in appello contro la sentenza del Tar Puglia, datata 09/02/2017 che obbligava la Tersan Puglia a “monitorare le emissioni odorigene mediante il sistema Odortel”. Un sistema che prevede il coinvolgimento dei cittadini nell’affrontare le criticità derivanti dalle emissioni odorigene di fabbriche e opifici del territorio e messo a punto in uno spin-off dell’Università degli studi di Bari, in uno studio di fattibilità per sviluppare un sistema che potesse attivare, tramite comunicazioni telefoniche da parte dei residenti, dei campionatori di aria (da analizzare successivamente) in maniera automatica per individuare la provenienza e la natura dei “cattivi odori”. La lettura dell’appello aiuta a verificare se è corretta l’opinione che ogni modugnese si è formata sulla Tersan Puglia in quanto riportando vicissitudini e fatti poco noti, li rende più comprensibili.
Buona lettura