Dovrebbero farlo,
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innanzitutto, i tecnici edili e poi gli artigiani, ma quelli che dovrebbero ricordarsi di farlo tutte le sere, quando abbassano la serranda del loro negozio, sono i commercianti. Tutti dovrebbero ringraziare il sindaco Magrone per averli aiutati a capire chi sono quelli che non sanno che farsene di tanti strampalati che scendono in piazza.
Nella manifestazione di giovedì mattina fra i tanti che sfilavano lungo le strade della città – spesso e volentieri pure contromano tanto sono incazzati – erano in pochi a non essere presenti. C’erano tutti quelli che senza alcun timore hanno mostrato la faccia mettendosi in posa davanti ai tanti “fotografi” ribelli appostati sui marciapiedi.
C’erano tutti quelli che dopo aver subito per anni la concorrenza sleale degli “ammanigliati”, da tempo patiscono l’essere additati anche loro come approfittatori.
C’erano quelli stanchi di essere accusati di mancato controllo delle istituzioni, il mese scorso non hanno impedito al sindaco di commettere la “pazzia” di chiedere alla Tersan Puglia il favore di accettare il rifiuto organico dei modugnesi. A causa di questa negligente sorveglianza il sindaco ha subito un grave danno di immagine, ha ricevuto un rifiuto da parte della Tersan.
C’erano pure tanti commercianti locali che, al loro passaggio, venivano salutati dai colleghi che abbassavano le serrande in segno di partecipazione. Mancavano le sigle sindacali storiche, quelle che trattengono dalla busta paga dei lavoratori il corrispettivo del loro impegno a difenderli contro i “padroni” e che poco ci “azzeccano” nei cortei organizzati dai datori di lavoro.
Mancava la Confcommercio, che alle manifestazioni in piazza non è abituata e rimanda agli incontri personali con le istituzioni il momento in cui farsi carico delle rivendicazioni dei commercianti.
Poco numerosa la presenza dei consiglieri comunali, in molti preferiscono assolvere il loro compito, quello di rappresentare le istanze e le richieste dei propri elettori, nelle inutili discussioni di un consiglio comunale sindacodipendente.
Mancavano i pentastellati perché nella loro incessante ricerca su internet hanno accertato che i problemi che assillano i commercianti e gli artigiani modugnesi sono uguali a quelli che assillano i commercianti e gli artigiani degli altri comuni italiani, quindi hanno ritenuto inutile la loro partecipazione alla manifestazione.
Eppoi, qualcuno dice di aver letto, nelle ultime dal blog, che molto presto Grillo e Casaleggio Junror appronteranno una consultazione su internet, aperta solo agli iscritti, per conoscere quali sono le proposte della rete da inserire in un idoneo e rivoluzionario disegno di legge da presentare alla camera e poi, uguale uguale, al senato (se no torna alla camera) per risolvere i problemi di tutti i commercianti italiani.
Eppoi, fra l’altro, erano impegnati a ringraziare il sindaco per l’elargizione di ben 15 mila euro di fondi regionali per acquistare, finalmente, dei defibrillatori da affidare alla palestre scolastiche.
Mancava, ancora una volta e come sempre quando riguarda il suo assessorato, Danilo Sciannimanico, l’assessore alle attività produttive.
Eppure furono in molti, vista la sua notoria militanza politica in un area che fa dell’attenzione verso il ceto medio il suo tratto distintivo, a sperare in una maggiore attenzione verso i settori economici, a sperare in un suo fattivo apporto allo sviluppo economico del territorio, delle aziende, di quelle attività che giovedì sono scese in piazza.Delusi.
In questo elenco molti dei partecipanti non si riconosceranno e lo stesso faranno moltissimi di quelli che non hanno partecipato al corteo che, ancor prima che si avviasse, il sindaco Nicola Magrone, aveva già dichiarato essere “una manifestazione strampalata”. Tutti però, possono dire di aver appreso qualcosa da questa manifestazione. Questa amministrazione non ha nessuna voglia di stare ad ascoltarli, per il sindaco Magrone i commercianti, gli artigiani, i tecnici, le imprese edili, tutti quelli che non lo votano e sono in grado di dirgli di no sono una massa di strampalati.
Sappiatelo, dice il suo portavoce.
Ha invertito la riflessione,non la tempesta dopo la quiete,ma la quiete dopo la tempesta.Probabilmente,nei momenti di tempesta,viveva in altro luogo o fingeva.L’elemento cardine di un pubblicista, leale ė presentare la fotografia reale degli accaduti prima e dopo sempre che la mente non sia distratta da mongolfiere che si alzano per cadere non si sa dove.Avrei gradito che ai commercianti,industriali,avesse spiegato il si ed il no con le loro dottrine nel ben e nel male.Capisco pure che non é facile perché bisogna volerlo;per.volerlo bisogna essere giusti.Opzione difficile per chi conosce bene solo il baratro e quindi facile allo scivolamento di chi riesce solo ad ascoltare senza chiedersi se giusto.In conversazione con quattro lavoratori di vario settore del perché di quella sfilata,la risposta fotocopiata é stata per il sindaco che non ci fa lavorare.A ciascuno ho chiesto se avessero motivi diretti,la risposta é stata no.Stessa domanda pongo al titolare dell’articolo;questo si’sarebbe un intendo onesto di divulgazione e di sana e considerata partecipazione soprattutto di coloro che hanno il Cristo sotto il braccio per tenerlo alzato senza capire perché.