Non si è trovata in natura una specie in cui non esista il comportamento omosessuale, eccetto in quelle che non hanno rapporti sessuali come l’echinoidea (riccio di mare) e gli afidi. Inoltre, parte del mondo animale è ermafrodita, letteralmente bisessuale. Per loro l’omosessualità non è un problema. Petter Bøckman, il consulente scientifico della mostra Against Nature specula che la reale portata del fenomeno possa essere molto più ampia di quanto riconosciuto correntemente. Allora se questo cosi detto “fenomeno” è presente in natura, e gli esseri umani fanno parte dello stesso ecosistema presente sul pianeta non si comprende perché debba essere esente da tali fenomeni. Quindi non si riesce a capire, per quale motivazione codesti “esemplari” siano discriminati e messi alla gogna, considerati persino esseri “diversi” che optano per un comportamento “culturalmente” fuori dalla “normalità”. Sorge il dubbio che sia solo una questione di parole e concetti legati ad esse, a creare tutto questo scompiglio. Una non conoscenza dell’immaginario collettivo che per distrazione e anche spesso per ignoranza, non si documenta e dà tutto per scontato. La Fallaci quando affermava che non è d’accordo con l’uso politico dei cosiddetti “diversi” aveva e ha pienamente ragione. Per cui vengono usati per fare propaganda politica fine a se stessa, inoltre gli “esemplari diversi” di cui la politica nostrana se ne occupa non superano le cinquecentomila unità (comunque un congruo numero di voti certi che si portano a casa i nostri politici). Questo aspetto del “fenomeno” si complica quando si parla della “stepchild adoption” ovvero adozione da parte di due persone dello stesso sesso. O della cura del compagno o della compagna quando uno dei due si ammala. O della divisione dei beni in caso di morte. O della educazione che codeste persone dello stesso sesso possono impartire ai loro figli, come se avere una tendenza sessuale “diversa” automaticamente rende queste persone “moralmente” non adatte ad educare nel bene e nell’onestà. O nel uso di un “utero in affitto” per soddisfare il desiderio di genitorialità. I dubbi che sorgono sono tanti. Però nessuno si sofferma a considerare il punto di vista dei minori coinvolti laddove le unioni civili sono legge da anni. Se in queste nazioni ci sono stati casi in cui questi minori sono cresciuti male, deviati o non hanno ricevuto amore abbastanza da renderli uomini o donne degne, oneste e capaci. Non lo sapremo mai, perché il punto cruciale di tutto questo polverone in auge ora non tiene conto della cosa più importante: un bambino ha bisogno di un contesto “amoroso” in cui crescere indipendentemente da chi questo amore glie lo elargisce. Assolutamente meglio un bambino in un contesto pieno di amore anche se non etero piuttosto che abbandonato in un orfanatrofio o peggio ancora in un contesto etero in cui lo si sfrutta, lo si maltratta, lo si uccide, lo si vende. Meditiamo, con calma ma meditiamo.