Analizzando gli ultimi 20 anni della politica locale, salvo la parentesi Bonasia (’97-2001) e le ultime elezioni, ci si accorge che il voto di destra, maggioritario nelle urne, non ha mai conquistato la maggioranza in consiglio comunale. Oggi addirittura scompare; cosa è cambiato nell’elettorato? e come mai? Proseguendo nell’analisi osserviamo il sovrapporsi di alleanze e di correnti politiche che si sono succedute nella destra locale da allora sino ad oggi. Naturalmente incorporando anche i periodi di commissariamento. Se si studiano attentamente i risultati elettorali, ci si rende conto che la destra locale fa acqua da tutte le parti. Responsabilità dei suoi rappresentanti, uomini e donne che negli anni hanno perso il contatto con la realtà locale, sbandierando appartenenze e argomenti lontane ed estranee al cuore della destra sia locale che nazionale. Leader autopromossi che hanno pensato esclusivamente alla propria immagine personale disprezzando quella qualità che si chiama “umiltà” e che dovrebbe porre tutti i politici al servizio della comunità. La destra a Modugno non ha saputo (voluto ?) fare quella politica propria dell’area di appartenenza, portando alla cancellazione totale della destra in loco. Tra la prima e la seconda legislatura di Magrone è accaduto di tutto e di più nella destra locale e la conclusione alla quale oggi siamo arrivati, quella di vedere l’esclusione dell’ultimo suo rappresentante in consiglio comunale, è la naturale conseguenza della pochezza politica dei suoi rappresentanti. Il tribunale amministrativo ora dà ragione ai rappresentanti modugnesi del Movimento 5Stelle che avranno il loro rappresentante in consiglio comunale, ne vedremo delle belle? Forse; quello che è certo però è che hanno mandato fuori la destra morente a … guardare il 5stelle vincente.