Ieri a Roma si e tenuto un incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al tavolo erano presenti le parti sociali in rappresentanza dei lavoratori le sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, UGL, SUL, la regione Calabria, il comune e l’autorità portuale di Gioia Tauro. Con lo scopo di affrontare le difficoltà che da molto tempo i lavoratori stanno subendo, accentuata dalla crisi cinese in atto. Detto incontro è mirato ad avere come obbiettivo l’aumento del volume produttivo e di ridurre drasticamente la cassa integrazione (CIGS). La nota stampa del ministero comunica inoltre che la regione Calabria e l’autorità portuale nello stesso incontro hanno illustrato le poche misure sinora in atto, che vista la gravità della situazione in essere non sono sufficienti. Nella situazione attuale Gioia Tauro opera confrontandosi con gli altri porti del Mediterraneo che offrono la stessa tipologia di servizio denominato “transhipment” cioè Malta, Algeciras, Port Said, Tangeri, Pireo, in queste realtà le tasse governative (tasse di ancoraggio, accise sui carburanti) i servizi portuali ed il costo del lavoro sono enormemente inferiori la qualcosa produce una distorsione del mercato costringendo gli armatori a scegliere questi porti a discapito di GioiaTauro.
Il Ministero, da parte sua, “assume l’impegno, nell’ambito del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, ad attivare le misure necessarie a rilanciare la competitività del porto di Gioia Tauro”.
In particolare, il Ministero “si fa carico di istituire un tavolo tra le istituzioni per un confronto diretto con il terminalista del porto, al fine di creare condizioni tali da consentire un aumento dei volumi di produzione, con l’obiettivo di ridurre l’attuale regime di cassa integrazione”. I lavoratori, le parti sociali insieme con la P.A calabrese e l’autorità portuale di Gioia Tauro si augurano una soluzione in tempi brevi.
Gioia Tauro vs ROMA Incontro Mit del 5 novembre
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