Magrone, Tersan è ormai una grande azienda e sa che la comunità di Modugno non ce la fa più a sopportare l’aria irrespirabile. Ci liberi al più presto di questo disagio: d’ora in poi ne andrà del suo buon nome e della sua attività
Alla società di compostaggio Tersan Puglia, per la sua produzione di compost dal trattamento della frazione organica dei rifiuti di gran parte della Puglia e di regioni limitrofe, la Regione Puglia ha concesso l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) imponendole però di mettere a norma i suoi impianti, di ridurre la quantità settimanale di rifiuto trattato e di evitare la dispersione del ‘cattivo odore’ che, per la sua pervasività e intensità, da anni causa ‘molestia’ alla popolazione di Modugno nel cui territorio ha sede l’impianto. Inoltre, accogliendo una richiesta fatta dal Comune di Modugno tra le prescrizioni da imporre a Tersan Puglia per l’AIA, la Regione ha stbilito che le ‘emissioni odorigene’ siano monitorate secondo il sistema ODORTEL – lo stesso adottato da qualche anno per l’Ilva di Taranto – “al fine di verificare l’efficacia in tempo reale delle misure di contenimento e abbattimento” del ‘cattivo odore’. ODORTEL è un progetto innovativo – secondo Arpa Puglia – nel quale sono coinvolte decine di cittadini in varie aree della città che, attraverso un numero verde, informano ARPA degli eventi odorigeni che si verificano nell’area attivando, nel contempo, un sistema di campionamento che viene automaticamente acceso attraverso il software del sistema.
Al Comune di Modugno e ad Arpa Puglia – ha stabilito ancora la Regione Puglia – sono affidate le modalità definitive di applicazione del sistema ODORTEL “con indicazione delle misure da adottare in caso di misurazione di molestia delle emissioni”, misure tra le quali il Comune di Modugno ha già indicato, nell’agosto scorso, la sospensione dell’attività in caso di superamento delle soglie della ‘puzza’. Il concetto di ‘molestia’ causato dalle ‘emissioni odorigene’ di Tersan ai cittadini di Modugno, nonostante i disagi manifestati da almeno 30 anni dalla popolazione, è stato espresso per la prima volta in una pesante relazione di Arpa Puglia, fatta dopo un sopralluogo portato a termine nel marzo 2014 sulle pressanti sollecitazioni dell’Amministrazione Magrone per la risoluzione della questione. Arpa Puglia nella sua relazione affermava tra l’altro che i livelli ‘odorigeni’ delle lavorazioni di Tersan “sono tali da poter determinare molestia per la popolazione esposta” e che le “criticità riscontrate” in quel sopralluogo erano tante.
“La Tersan Puglia – afferma il sindaco Modugno, Nicola Magrone – è ormai una grande azienda e ha quindi tutti i doveri di una grande azienda, come ha dimostrato questo ulteriore traguardo dell’AIA legato anche ad un nuovo progetto industriale con finanziamenti pubblici: siamo lieti che Tersan prosperi ma liberi finalmente Modugno dall’aria irrespirabile. Non siamo contro gli insediamenti industriali ma non vogliamo impatti sul benessere dei cittadini. Va bene che si faccia ricerca e si investa… ben vengano anzi altri investimenti, ma rispettando l’interesse generale. Tersan è ben in grado di farlo e sa bene che la comunità di Modugno non ce la fa più a subire aria insopportabile. All’amministrazione e ai cittadini non importano tanto le modalità ma che ci liberi definitivamente da questo problema: d’ora in poi, ne andrà del suo buon nome e della sua attività”.
L’applicazione anche del progetto ODORTEL, per trovare una soluzione al problema dell’aria resa sovente irrespirabile dal trattamento cui l’azienda sottopone la frazione organica dei rifiuti, fu sollecitata per la prima volta nel novembre 2013 dall’assessore comunale di Modugno all’ambiente, Tina Luciano. “Speriamo questa volta – afferma l’assessore – nel reale raggiungimento di un risultato definitivo: la scomparsa degli odori molesti con la messa a punto di tutto il processo, dall’inizio alla fine. Indipendentemente dalle soluzioni tecniche e dagli adeguamenti alle BAT ai modugnesi interessa il risultato: su questo non siamo più disposti ad aspettare. La richiesta del sistema ODORTEL mira a questo risultato: se in città arriva il famigerato e riconoscibilissimo odore molesto delle lavorazioni della TERSAN e ciò è segnalato attraverso il protocollo del sistema ODORTEL, l’attività deve essere sospesa fino a quando non viene individuata l’anomalia del processo e, contestualmente, l’azione correttiva sul processo. Non siamo più disposti a discutere di altro, il tempo è scaduto e lo avevamo già detto nella conferenza di servizi in Provincia nel 2014, poco prima dello scioglimento del consiglio comunale”.
Oltre al progetto ODORTEL, entro il prossimo 7 novembre dovrà essere realizzata dalla Tersan Puglia, sempre per evitare la ‘molestia’ ai cittadini, e inviata all’Autorità competente AIA e ad Arpa Puglia una proposta di monitoraggio al confine dell’impianto, in almeno 2 punti individuati lungo la direzione prevalente dei venti (uno a monte ed uno a valle) per “valutare la concentrazione odorimetrica espressa in ou/mc”. Inoltre, per “minimizzare le emissioni odorigene di natura fuggitiva, il Gestore (Tersan) dovrà dotare tutti i portoni di un sistema automatico di gestione delle aperture, nonché di un sistema di registrazione della durata di apertura dei varchi”. Nei prossimi mesi, poi, Tersan Puglia dovrà anche progressivamente ridurre le quantità di rifiuti in ingresso in azienda da 420 a 350 tonnellate al giorno.
Il controllo della corretta gestione ambientale da parte della Tersan Puglia – stabilisce ancora il documento della Regione Puglia – è affidato ad Arpa Puglia, “cui sono demandati i compiti di Autorità di Controllo” e alla Città Metropolitana di Bari, che ha assunto le funzioni un tempo appartenute alla Provincia di Bari.