Nelle competizioni elettorali l’obiettivo principale è quello di “accaparrarsi” il maggior numero di voti
e chi più chi meno, tutti i candidati, in queste occasioni, elaborano o sviluppano metodi fra i più disparati (a volte anche disperati) e fantasiosi per convincere gli elettori a votarli. Si parla e si legge spesso, le cronache ne sono piene, anche di metodi poco leciti se non addirittura delinquenziali adottati da qualche candidato poco rispettoso della legge. Anche a Modugno se ne parla, se ne scrive; molti sono anche in grado, dicono, di fare nome e cognome dei corruttori e dei corrotti, di chi compra e di chi vende il proprio e l’altrui voto a pacchetti interi. Se ne parla, sì e se ne parla tanto, ma ce ne fosse uno, almeno uno, che portasse quanto a sua conoscenza all’attenzione delle forze dell’ordine. Tutti pronti a puntare il dito contro l’elettorato del nemico; è assodato, è certo e inoppugnabile, infatti, che sono i nemici politici quelli che corrompono e chi li vota sono ovviamente solo gli elettori corrotti e venduti, se non addirittura i cornuti e le malefemmine.
In questa campagna elettorale, però, c’è un gran numero di persone che non andrà a votare, non per paura di essere additata come fedifraga o cornificato, ma semplicemente perché non invogliata a farlo.
È dagli anni novanta che i candidati di centrodestra, a Modugno, raccolgono una larga maggioranza di voti; maggioranza purtroppo solo numerica in quanto solo raramente, come l’elezione a sindaco di Franco Bonasia o quella a consigliere provinciale di Stella Sanseverino, riescono a formare una maggioranza politica coesa e duratura. Sono proprio quegli elettori che votavano allora i candidati di centrodestra che oggi, non sentendosi rappresentati dagli attuali schieramenti, non hanno voglia di andare a votare.
Errore madornale, quello di non riuscire a convincerli ad andare a votare, conseguenza dell’enorme strabismo, semicecità politica dei tanti politicanti dalla chiara e notoria militanza nel centrodestra o destra tout court, che non hanno capito che proprio in questa campagna elettorale c’erano le giuste condizioni per un positivo risultato elettorale. Risultato che sarebbe stato sicuramente positivo data la frammentazione del centro sinistra modugnese, diviso in due (se non addirittura in tre parti, poiché il candidato sindaco Nicola Magrone, pur raccogliendo consensi fra chi non disdegna di dichiararsi fascista, ha spesso dichiarato di essere di sinistra) fra il candidato della coalizione di centrosinistra, Nicola Scelsi e il candidato del Pd locale Fabrizio Cramarossa.
I rappresentanti dei partiti e delle liste locali di centrodestra, Forza italia, lista Schittulli, Fratelli d’Italia, Ncd inizialmente interessati alla creazione di una coalizione di centro destra, venuto meno l’accordo per un comune progetto politico, hanno preferito non candidarsi (pochissimi) o accasarsi (moltissimi) nelle liste di quel centrosinistra che a Modugno vince le elezioni perché capace, loro sì, di aggregarsi e di formare ampie coalizioni elettorali in grado di vincere le elezioni. Coalizioni che, però, forse proprio perché di sinistra, poco dopo, in aula consiliare, si sciolgono come neve al sole.
Pochissimi gli esponenti del centrodestra locale che, seguendo l’esempio di Franco Montagna di Forza Italia, di Stella Sanseverino di Ncd o di centro come Saverio Fragassi, hanno scelto di non candidarsi. Moltissimi, con coraggio, hanno posto “la faccia” e il loro nome nelle liste di centro sinistra e con coraggio ancora maggiore chiedono agli elettori di centrodestra di votarli. La speranza è che riescano almeno a convincerli di andare a votare e l’elettore moderato, che oggi viene invitato da più parti a convergere in un’unica grande coalizione nazionale, qui a Modugno farebbe bene a votarli per poter fare affidamento su consiglieri comunali eletti con i propri voti di centrodestra anche se nelle liste di centrosinistra. Sarebbe davvero un voto utile.