OM PASSA AL COMUNE DI MODUGNO
MAGRONE L’AVEVA CHIESTO 18 MESI FA,
FACENDO PROPOSTE OPERATIVE
PER LA REINDUSTRIALIZZAZIONE.
PERCHE’ SI E’ ATTESO TANTO?
ORA, QUANTI MESI ANCORA BISOGNERA’ ATTENDERE
PER RIDARE UN LAVORO AGLI OPERAI?
Oggi, alla Regione Puglia, è stato firmato un protocollo d’intesa per trasferire al Comune di Modugno il ‘Compendio Immobiliare ex OM Carrelli Elevatori’. Il protocollo è sottoscritto da Regione, Città Metropolitana, Comune di Bari, Comune di Modugno, consorzio ASI e società Still/Kion Group. Om Carrelli Elevatori è stata chiusa da Kion circa tre anni fa per delocalizzare e i suoi 230 lavoratori sono rimasti per strada.
La firma del Protocollo d’intesa, a nostro giudizio, dato quanto è accaduto sinora in questa vertenza, rischia di avere esclusivamente un sapore elettoralistico. Il 23 luglio 2013, infatti, in una riunione alla Regione Puglia sulla situazione dell’azienda Om Carrelli Elevatori della zona industriale di Modugno-Bari, fu l’allora neoeletto sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a proporre: “Se il gruppo tedesco Kion è disponibile a cedere lo stabilimento pugliese di Om Carrelli Elevatori a titolo gratuito, come ha detto oggi il suo manager nella riunione della task force regionale, ceda la fabbrica al Comune di Modugno che favorirebbe subito una cooperazione di lavoratori per far ripartire la produzione e praticare scenari diversi, come già va accadendo altrove, con la buona volontà di tutti e spesso con successo” . Una proposta ragionevole, quella di Magrone, alla quale, tuttavia, la Regione Puglia ha tardato notevolmente a dar corso, preferendo andar dietro alle vaghe promesse di Kion sul fatto che avrebbe trovato un’impresa pronta a intervenire nella reindustrializzazione. Il fatto è che Kion, a nostro giudizio, ha preteso – sin da quando si sono fatte avanti le prime aziende interessate – di decidere chi avrebbe dovuto rilevare il capannone industriale di Bari di Om e questo non glielo si doveva consentire: questa pretesa, infatti, a nostro parere, ha contribuito a far fallire quasi tutti i tentativi di reindustrializzazione dell’azienda.
Nel giugno 2014, dieci mesi dopo aver proposto che lo stabilimento Om fosse ceduto gratuitamente al Comune di Modugno, Magrone propose all’assessore regionale al lavoro una ipotesi di reindustrializzazione che aveva messo a punto con la sua giunta, con sopralluoghi e con ripetuti contatti con una azienda pugliese di rilevanza internazionale. Anche in quel caso, andando dietro allo ‘scouting’ di Kion, la Regione Puglia preferì una proposta diversa: Metec (azienda satellite Fiat, bilancio 2013 con un debito di 205, 17 milioni). Metec il 23 dicembre 2014, contro l’intesa raggiunta alcuni mesi prima con la Regione Puglia, si accorda per rilevare lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Per i lavoratori Om torna ancora una volta il buio.
Oggi, la firma del protocollo d’intesa. La definizione dell’intesa è pomposa (“per l’avvio di un’ipotesi di riconversione funzionale e occupazionale del Compendio Immobiliare ex OM Carrelli Elevatori”) ma non significa la soluzione per i lavoratori di OM: significa che lo stabilimento passa al Comune di Modugno. Ma oggi, a causa di uno scioglimento del consiglio comunale di Modugno dovuto al rifiuto di alcuni consiglieri di riportare legalità nel settore edilizio, Magrone non è più sindaco e, per ora, nessuna azione operativa seguirà al passaggio dello stabilimento all’Ente pubblico. Perdipiù, ai lavoratori si chiede – almeno secondo dichiarazioni pubbliche di De Caro – di investire parte del denaro che hanno avuto dopo essere stati licenziati… per costituire un consorzio per la “sorveglianza, messa in sicurezza e manutenzione” dell’impianto industraile. Questo lavoro sarà loro dato non subito, ma attraverso i ‘cantieri di cittadinanza’, ha detto oggi l’assessore regionale, Caroli: il che significa che dovranno ancora trascorrere molti mesi solo perché operai altamente specializzati, lavoratori di eccellenza, quali sono quelli di Om, possano ottenere un lavoro di guardiania. E non l’avranno tutti i 194 che sono rimasti, ma solo alcuni. E’ una “fase transitoria”, dice ancora Caroli, “tappa in un percorso ancora da affrontare” che “si concluderà quando la fabbrica, dalle enormi potenzialità, sarà affidata a un investitore che porterà un piano industriale sostenibile”. Già nelle parole dell’assessore, i tempi sembrano biblici.
Sono passati 18 mesi dalla proposta fatta pubblicamente da Magrone del luglio 2013 e oggi si realizza quella del passaggio dello stabilimento al Comune di Modugno che poteva essere fatta 18 mesi fa.
Ora, quanti altri mesi bisognerà attendere per una azione operativa anche a proposito della reindustrializzazione?