Verso il Paradiso

Due cavalli bianchi

Cocchio Reale

Capita a volte di fare sogni che nulla hanno a che fare, nemmeno lontanamente, con la realtà quotidiana. Succede anche che spesso i sogni sembrano così veri che al risveglio costa fatica riadattarsi alla cruda verità. Sognare ci aiuta a scaricare le nostre tensioni, i desideri repressi che ci portiamo dentro, la voglia di evadere da una realtà che talvolta ci sta troppo stretta.
Benvenuti in Paradiso.
Valentino

Sulla strada verso il Paradiso

Procedevano maestosi i due cavalli bianchi,
il candido crine svolazzante nell’aria.
Il rumore del trotto sul levigato selciato
scandiva il tempo sfuggente implacabile.
La carrozza scorreva veloce sul viale
che si staglia verso il cielo infinito
tra adorni giardini e prati fioriti.
Dal suo predellino,
un barbuto ometto d’azzurro vestito,
lasciava andare al troppo i fieri destrieri
mentre noi trasognati, incoscienti, avvinghiati,
ci lasciavamo cullare in quel Cocchio Regale.
Dove siamo?
chiedemmo a noi stessi
o forse all’azzurro nocchiere.
“Sulla strada verso il Paradiso”
ci rispose una voce sussurrata nel vento…

On the road to Paradise

Their manes flying in the air,
the two white horses were running majestic.
The sound of trotting on the smooth pavement
chanted the time of melodies in the air.
The cab was rushing on the street
that stands far to the endless sky
among adorned gardens and fields of flowers.
By its high footboard
a bearded little man in blue dress,
let go at full gallop the two proud steeds
while we dreamy, unconscious, clinging,
and let us be soothed by the Royal Carriage.
Where are we?
we asked ourselves
or maybe to the blue helmsman.
“On the road to Paradise”
said a very distant voice
blown by the wind…

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