e i successivi concerti negli States, Canada e Spagna, AlBano e Romina torneranno ad esibirsi insieme il 5 novembre prossimo nella Sala Palatului di Bucarest. La data è stata confermata sul sul Sito Ufficiale dell’ artista
Della possibilità di un concerto, della famosa coppia, anche in Romania, me ne aveva già fatto cenno Florin Apostol , organizzatore di un altro evento di Albano nello stesso teatro il 7 maggio scorso. L’idea era quella di far tenere il concerto alla fine dell’estate a Constanza o a Mamaia, sul Mar Nero.
Con Florin ci eravamo incontrati due giorni prima dell’arrivo di AlBano, al “Caru Cu Bere”, storico locale di Bucarest, per una cena di lavoro a base di Mititei ed altre specialità locali, davanti ad enormi bicchieri di squisita birra della casa. Florin era visibilmente contento per l’andamento della vendita dei biglietti. -Siamo quasi al sold out!- mi aveva annunciato soddisfatto. Parlammo del più e del meno in particolare del clamore suscitato dalla reunion artistica di AlBano e Romina anche nella latinizzatissima Romania (conquistata da Traiano tra il 101 e il 106 d.C. a scapito del Re dace Decebalo). AlBano in Romania è stato nominato “Ambasciatore della Cultura“. Della coppia è ancora vivo il ricordo, per altro tramandato nel tempo anche nell’immaginario dei più giovani. E’ ovvio che, rivederli ancora insieme dopo tanti anni, è un evento straordinario di enorme portata mediatica e di rilevanza popolare, come ha tenuto a precisarmi Vlad Sauciuc, che fu l’artefice del primo concerto a Bucarest della coppia.
Ricordo con il sorriso sulle labbra l’arrivo di AlBano il suo seguito, nel pomeriggio del 6 maggio scorso a Bucarest, vissuto in trepidazione insieme agli organizzatori del concerto. In mattinata mi ero recato nel grande Teatro per l’acquisto di biglietti per omaggiare alcuni amici rumeni. Il settore “A”, quello più vicino al Palco, la platea per intenderci, era già pieno. Solo per le due ali laterali e per la galleria restava una certa disponibilità ma, a dire dalle addette alla vendita, erano molte le richieste telefoniche di prenotazione.
Nel pomeriggio, mentre insieme ad un nutrito gruppo di organizzatori ed addetti ai lavori percorrevamo il tragitto verso l’Aeroporto Henri Coanda di Otopeni, apprendemmo, consultando internet dal cellulare, che il volo era decollato da Fiumicino con circa 50 minuti di ritardo. Sosta d’attesa presso il bar di una stazione di servizio dopo Baneasa. Solo Clara, la giovane e bella fotografa, impaziente, sembrava contrariata dall’imprevisto. Dopo esserci rifocillati, con calma, abbiamo raggiunto l’aeroporto. Sembravamo una colonna militare in assetto da parata.
Alle 19,15, all’aprirsi delle sliding doors, primo ad uscire il Maestro Alterisio Paoletti seguito subito dopo da AlBano tra un manipolo di viaggiatori, con l’inseparabile cellulare incollato all’orecchio sinistro. Trambusto generale nella corsa per salutarlo e stringergli la mano per primi. Anche le persone nel corridoio d’attesa, incuriosite, facevano capannello. Insomma, una piacevole confusione improvvisata. AlBano rilasciava dichiarazioni al volo ai vari inviati dei media mentre scompariva tra il personale in divisa del servizio di transfert verso la Limousine in attesa fuori. D’intesa con Vittorio Palmieri, l’inseparabile e discreto accompagnatore di Albano, ero rimasto ad aspettare il resto della Band. Improvvisamente, per mia grande sorpresa, vidi uscire dalla porta scorrevole Yari Carrisi con trolley a seguito.
-Ehy malefico, anche tu qui?- m’apostrofa.
-Era ineluttabile!– gli rispondo abbracciandolo -Non potevo mica mancare al tuo primo storico arrivo nella Parigi dell’Est!-
Yari mi dice che un bagaglio non è arrivato e che quindi il resto della “truppa” sarebbe uscita dopo la procedura di rito all’ufficio lost & found.
–Scommetto che si tratta del bagaglio di Giulio Boniello!– gli dico.
Yari, sorpreso, si tira su gli occhialini con un dito ed esclama -Cavolo! Ma come fai a saperlo?-
-Nulla di sorprendente!– lo riassicuro e soggiungo -Due anni fa all’Aeroporto di Mosca, in transito dopo un concerto a Saratov, il buon Giulio venne bloccato al controllo passaporti per un irrilevante errore sul visto, mentre l’anno scorso venne prescelto quale capro espiatorio in un controllo di Polizia durante un transfert della Band in una zona montagnosa dell’Azerbaigian. Quindi, visto i precedenti, non poteva che capitare a lui lo smarrimento del bagaglio. Giulio ormai è avvezzo a questi inconvenienti e ogni volta, sornione, se la ride divertito sotto i baffi. Credo che se questa volta tutto fosse filato liscio ci sarebbe rimasto male.- risata all’unisono.
Dopo una mezzoretta tutto era stato risolto per il meglio. Il resto della band è uscito e insieme abbiamo raggiunto l’Hotel con un pulmino.
Nella tarda mattinata del giorno successivo, durante le prove con l’Orchestra Sinfonica Giovanile di Bucarest, diretta per l’occasione dal Maestro Alterisio Paoletti, Yari decise inaspettatamente di eseguire due brani: una cover di Amy Winehouse e un suo brano scritto con Jovanotti. Detto fatto. Il geniale Maestro Paoletti buttò giù, in un batter d’occhio, una linea melodica con la collaborazione esecutiva di Adriano Martino alla chitarra, Giulio Boniello al basso e Maurizio Dei Lazzaretti alla batteria. L’esibizione di Yari, nell’intermezzo del concerto, venne particolarmente apprezzata dal pubblico.
Era mezzanotte e mezza quando, AlBano in testa, preceduti dagli agenti della sicurezza, uscimmo da una porticina laterale del teatro dove un residuo gruppetto di fans entusiasti acclamavano il loro idolo. Faceva freddo, l’umidità entrava fastidiosa nelle ossa. E’ stato allora che ho assistito ad una toccante scena di puro amore filiale. Sentii Yari esclamare improvvisamente -Cavolo, ma prende freddo!- così dicendo si tolse la sua lunga sciarpa per avvolgerla attorno alle spalle del padre, stringendoglisi addosso come a volerlo proteggere e ripararlo dal freddo con il suo corpo.
Il giorno successivo espressi compiacimento ad AlBano per quel gesto amorevole del figlio. Il suo viso s’illuminò e orgoglioso mi disse -Lo so, lo so! Mi vuole bene.-
AlBano e Romina a Bucarest… per Nostalgia
(clicca per l’articolo)
Dopo l’apoteosi al Crocus di Mosca nell’ottobre dell’anno scorso
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