Replicare a Magrone; questa la richiesta di quella parte di elettori modugnesi che, dopo averlo votato come sindaco, ora sono intimamente soddisfatti per il suo declassamento a semplice cittadino e approvano l’operato di quei consiglieri che l’ex primo cittadino aveva contribuito ad eleggere con il premio di maggioranza. Replica che in realtà è una controreplica, necessaria per chi ha scelto di spiegare le proprie motivazioni in una conferenza stampa – convocata oltretutto al di fuori del territorio cittadino – piuttosto che in un pubblico comizio. Motivazioni, è utile il ribadirlo, diverse tra chi ha occupato i banchi dell’opposizione e chi era parte consistente della maggioranza; tra chi ha raccolto l’occasione di mandare a casa un sindaco che non ha votato e chi si è accorto, in ritardo, di aver scelto male il suo candidato sindaco.
Forse sarebbe necessario indire più di un comizio affinché, ognuno dei “dimissionari”, possa spiegare le proprie motivazioni, che sono diverse anche fra i vari consiglieri che hanno firmato le dimissioni; diverse fra chi avrebbe volentieri firmato – sarebbe stato il 14° – ma non ha potuto perché era in vacanza e chi, pur essendo un intransigente oppositore, non ha votato ma ha provato ad emulare il console Quinto Fabio Massimo, il “Temporeggiatore” della seconda guerra Punica; con lui sarebbero diventati 15. Differenti motivazioni anche fra i 10 dissidenti, solo 7 di loro hanno firmato – sarebbe interessante conoscere le motivazioni degli altri 3 – e si arriva a 18 motivazioni diverse per spiegare cosa? I cinque minuti iniziali di ognuno servirebbero per ribadire, ancora e per l’ennesima volta, che l’urbanistica non centra nulla; poi aggiungiamo altri cinque minuti per le motivazioni personali e per gli inviti a rivotarli e giungiamo, come minimo, a quattro ore di replica a Magrone. Più della durata della “Corazzata Potëmkin” e come dice Fantozzi “Per me… La corazzata Kotiomkin… è una cagata pazzesca!”. La replica poi sarebbe seguita dalla controreplica e come succede osservando i seggiolini di una grande “giostra calcinculo”, vedremmo girare continuamente, fino alla nausea, sempre gli stessi volti, senza alcuna possibilità, per chi ne avesse voglia, di darglielo davvero un calcio in culo.
Ai cosiddetti “firmatari” le motivazioni delle loro dimissioni sono state fornite dallo stesso Magrone. Chi era all’opposizione aspettava dall’anno scorso l’occasione di mandare a casa Magrone, appena hanno raggiunto il numero necessario di firme lo hanno fatto; completando il loro compito di oppositori. Agli altri consiglieri dimissionari Magrone aveva promesso di cambiare la città secondo un programma politico elaborato nel 2011 e integrato con alcune innovazioni, nel 2013. Programma Politico articolato in una premessa, due articoli e parecchie note e rimandi alla costituzione italiana che è stato avviato solo e soltanto nei punti relativi alla tanto stradiscussa questione urbanistica.
Il resto, per Magrone e per tutti i più arrabbiati frequentatori di Fb, non conta e i consiglieri si sono contati.
Leggere per credere
La "giostra calcinculo" dei comizi a Modugno
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