Sindaco hai ragione!

Spesso si ha la presunzione (che sia contagiosa?) di essere in possesso del dono della chiarezza. Pensiamo di essere stati chiari nell’esporre il nostro pensiero e diamo per scontato di averlo fatto in modo inequivocabile. E litighiamo. Siamo certi di avere espresso in modo comprensibile la nostra opinione e ci meravigliamo quando ci chiedono di chiarire meglio quanto abbiamo detto; o scritto. Allora cerchiamo di rammentare quanto detto e se per fortuna l’abbiamo scritto, andiamo a rileggerlo e ci rendiamo conto che solo qualche rara volta (porc… un altro attacco di presunzione) non abbiamo esposto chiaramente la nostra opinione. Quando capita, però, la gente lo fa notare e chiede maggior chiarezza.
La complessità dell’argomento “Urbanistica”, di cui tanto si parla e si discute e fa litigare e ci porterà ad un nuovo commissariamento e poi … e poi ha scatenato la guerra anche fra chi vuole la pace e quelli che li accompagnavano eccetera, eccetera, ha fatto sì che non è stata esposta chiaramente, dallo scrivente, l’opinione che il sindaco Nicola Magrone ha ragione: le norme tecniche applicate dal 1999 sono illegittime perché variavano le norme del PRG del 1995 e in quanto variavano sono varianti che proprio perché varianti, devono, per legge, essere approvate dalla giunta regionale. Punto.

Opinione dello scrivente quindi è che il sindaco, nella sua veste di legale rappresentante del comune di Modugno, ha ragione quando asserisce che non si possono concedere permessi a costruire utilizzando le norme tecniche del ‘99. Punto.

Detto questo ribadisco la mia personale opinione: fra tutte le possibili soluzioni del problema “Urbanistica” il sindaco Nicola Magrone ha scelto proprio quella che ha scatenato l’iradiddio (si può dire?). Forse perché da sempre immerso nell’esame, verifica e giudizio di situazioni determinate da comportamenti illegali perpetrati da malviventi e delinquenti, ha esposto la “sua” soluzione del problema – oggi lo è diventato purtroppo – “Urbanistica” come una sentenza inappellabile. Non solo, nella sua esposizione, ha assunto proprio il suo abitudinario tono inquisitorio, descrivendo gli utilizzatori di quelle norme come criminali incalliti, prevaricatori del bene comune, attentatori della salute pubblica, depauperatori della natura dediti a banditesche attività delittuose, inglobando in un gigantesco groviglio omertoso di convenienti connivenze tutti gli operatori edili della città e chi ha osato proporre soluzioni diverse dalla sua.

Penso di essere stato chiaro ma ripeto quanto già detto in qualche altra “L’opinione”, Magrone hai ragione, ma quanto sei antipatico.

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