Imminente la restituzione al Comune d Modugno del casale fortificato di Balsignano, il cui recupero è ormai ultimato. Lo ha potuto verificare il Sindaco di Modugno, Nicola Magrone, in una visita con l’assessore della Regione Puglia alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente, al complesso monumentale anche noto come castello di Balsignano. Ad accompagnarli nel sopralluogo, c’era l’arch. Emilia Pellegrino, dirigente della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici della Provincia di Bari e Foggia che ha curato la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva del restauro e diretto i lavori, l’esecuzione e il collaudo delle opere.
I principali interventi di restauro sono consistiti in scavi che stanno permettendo il completo recupero della cinta muraria originaria e che andranno a costituire il Parco Archeologico di Balsignano. Altri lavori di restauro hanno riguardato le due chiese del complesso (S. Felice e S. Maria di Costantinopoli) e comprendono anche il recupero degli affreschi della scuola senese emersi al loro interno.
Il progetto di “completamento del restauro” è stato approvato definitivamente dall’amministrazione di Modugno nel settembre 2013: il costo complessivo è stato di 1.450.000 euro, finanziato per 1.100.000 euro con fondi comunitari PO FESR 2007/2013 e per 340.000 euro con fondi del bilancio comunale di Modugno.
“Nel giro di breve tempo, il Comune tornerà in possesso di un pezzo fondamentale del patrimonio storico e culturale di Modugno”, ha detto il Sindaco Magrone. “Il primo problema che stiamo già affrontando è un adeguato sistema di sicurezza che tenga il Casale di Balsignano al riparo da incursioni vandaliche ma stiamo anche pensando alle modalità di gestione del sito. Per una sua effettiva valorizzazione non possiamo prescindere dal coinvolgimento delle migliori competenze del territorio”.
SCHEDA
Il complesso di Balsignano costituisce una rara testimonianza degli insediamenti fortificati che in età medievale caratterizzavano il paesaggio rurale della Terra di Bari.
Sorge in un sito di notevole bellezza, in posizione dominante sul ciglio della lama Balsignano. diramazione della lama Lamasinata, a ridosso di un quadrivio formato da due importanti direttrici viarie, di antica origine.
Dell’insediamento sono superstiti due cinte murarie (una esterna che lo perimetra interamente e una interna che ne racchiude il nucleo centrale), la chiesa di S. Maria, il Castello e la chiesa di S. Felice. Quest’ultima, periferica rispetto al nucleo centrale, rappresenta uno dei più mirabili esempi di architettura a cupola pugliese del XIII secolo.
Le prime notizie storiche riguardanti il casale fortificato di Balsignano risalgono al 962. Nel 988 fu distrutto dai Saraceni durante le loro azioni in Terra di Bari. Venne ricostruito e, nel 1092, donato all’abbazia benedettina di Aversa; dal XIII secolo fu posseduto da diversi feudatari: la popolazione, alla fine del 1200, era stimata intorno alle 300 unità. E’ probabile che la distruzione del borgo sia avvenuta nei primi decenni del XVI secolo durante le guerre fra Francesi e Spagnoli.
Il complesso versava in totale abbandono, quando nel 1989 furono avviati, da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, interventi di consolidamento strutturale e di restauro. Interventi di recupero sono seguiti, a più riprese, sino ad oggi.
Contestuale ai vari interventi di recupero che negli anni hanno interessato i diversi settori del casale, l’indagine di scavo diretta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici che ha consentito di delineare le diverse fasi di vita dell’insediamento.
Ulteriori notizie disponibili nella scheda su Balsignano nel sito della Direzione Generale per le Antichità:
http://www.archeologia.beniculturali.it/index.php?it/142/scavi/scaviarcheologici_4e048966cfa3a/166
COMUNICATO SEGRETERIA SINDACO MAGRONE