Che cosa va accadendo nel consiglio comunale di Modugno grazie all’isterico ostruzionismo di una minoranza a guida bicefala PdPdl
Il 30 aprile scorso in consiglio comunale la maggioranza ha approvato il bilancio consuntivo 2013, un atto necessario perché l’amministrazione prosegua nella sua opera di riequilibrio sociale, ripristino della legalità, costruzione di una migliore convivenza civile e di una migliore qualità della vita in un paese in gran parte disastrato da favoritismi e speculazioni.
La minoranza – invece di contribuire al dibattito democratico intorno a uno strumento, in gran parte elaborato sulla base delle scelte della passata gestione commissariale – ha tentato di far saltare la seduta, facendo mancare il numero legale, ma ha sbagliato i conti. I soli 4 consiglieri dell’opposizione che erano presenti al momento dell’appello iniziale sono usciti dall’aula appena si sono accorti di alcune assenze anche tra le fila della maggioranza. Ma proprio quando i 4 dell’opposizione uscivano, arrivavano, con un po’ di ritardo, due consiglieri della maggioranza che hanno contribuito fisiologicamente al mantenimento del numero legale e alla votazione del bilancio, un bilancio già ampiamente noto nei suoi elementi costitutivi perché, in quanto bilancio consuntivo, non poteva che dare atto della realizzazione del programma tracciato nel bilancio preventivo 2013 approvato nel novembre 2013. In sostanza, si trattava del consuntivo del solo mese di dicembre 2013. Nessuna “questione di merito”, dunque ma solo il maldestro tentativo della minoranza di far saltare la seduta e il bilancio stesso, con l’espediente truffaldino dell’uscita dall’aula e della conseguente mancanza del numero legale.
Un simile comportamento dell’opposizione è l’ennesima dimostrazione del fatto che essa opera a Modugno unicamente per porre ostacoli all’amministrazione o per farla saltare rigettando nel buio la comunità; invece di una critica costruttiva, essa produce tatticismi frutto di una vecchia politica e di vecchi partiti e non mostra alcun interesse per i reali bisogni del paese.
Il tentativo di far “saltare i consigli” si va ripetendo, tra l’altro, con insistita spregiudicatezza soprattutto le volte che il Consiglio è chiamato a discutere e a decidere di questioni vitali per la città. Il precedente più vistoso è stato quello del 16 aprile scorso quando, con lo stesso ‘giochetto’ dell’’entri ed esci’ dall’aula, la minoranza fece saltare la seduta che avrebbe dovuto approvare importanti regolamenti in materia urbanistica. Per poi, il 28 aprile, tentare in ogni modo di intralciare il percorso regolare di una gara di appalto in corso con la quale si va mettendo riparo alla prassi ventennale del sistema delle proroghe indebite.
Il Consiglio comunale del 30 aprile scorso (bilancio consultivo 2013) ha, dunque respinto e annullato il tentativo di una minoranza, per giunta conflittuale con se stessa e divisa, di fermare l’attività dell’Amministrazione che all’evidenza sta letteralmente terrorizzando i soliti uomini e ceti di affari.
[IGsC ]