Incontro a Roma su vertenza OM Carrelli

Dopo mesi d’attesa e un anno e mezzo di cassa integrazione per i lavoratori dell’OM, alle prese con una vertenza che si trascina ormai da tanto tempo, il 5 marzo scorso è giunta l’ora di un atteso appuntamento: la convocazione a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico per una “soluzione” della vertenza.
L’ultimo tavolo risaliva al 20 dicembre scorso in Regione, quando fu sottoscritto un accordo per la re-industrializzazione del sito con cui la Kion s’impegnava a ritirare le denuncie per violenza privata a carico di 29 operai impegnati nel presidio a patto che fossero smantellati i presidi che andavano avanti da mesi.
L’accordo, che era stato sottoscritto da tutte le sigle sindacali tranne la Fiom- Cgil (che non indugiò nel definirlo un “accordo frutto di un ricatto”) determinò la fine dei presidi e la possibilità per la proprietà di portar fuori dallo stabilimento non solo i 250 carrelli elevatori già pronti che erano all’interno dei capannoni, ma anche i macchinari lì presenti che avrebbero potuto costituire un valido motivo d’attrazione per gli investitori in visita presso lo stabilimento.
L’assessore regionale al lavoro Leo Caroli, il 4 marzo, alla vigilia del sospirato incontro romano annunciava che si sarebbero accertati “Quanti e quali imprenditori” fossero interessati alla reindustrializzazione dell’impianto modugnese.
Ad oggi, però, non vi è nessun progetto definito di piano industriale e (pur se sono accertate più visite all’interno dello stabilimento da parte di un imprenditore) non si sanno ancora i nomi dei probabili interessati.
L’unica consolazione per i lavoratori dell’OM dopo l’incontro al Ministero è la conferma da parte del responsabile delle relazioni della Kion del ritiro di tutte le richieste risarcitorie nei confronti dei lavoratori.
L’assessore al Lavoro, Leo Caroli, così ha commentato i risultati del tavolo del 5 marzo presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma:
“La discussione ha evidenziato la conferma da parte di OM-Kion dell’impegno ad affidare ad un’azienda specializzata l’attività di “scouting” per l’individuazione di manifestazioni d’interesse. L’azienda tedesca ci comunicherà il nome dell’azienda incaricata. Era una questione che doveva essere affrontata da tempo e che non ha bisogno di ulteriori ritardi”. Ha aggiunto: “Il Ministero e Om-Kion hanno confermato l’interesse informale di alcuni imprenditori che hanno già visitato gli stabilimenti: dal canto nostro la Regione metterà a disposizione per favorire la reindustralizzazione con misure come il cofinanziamento dell’investimento, tramite contratto di programma, la formazione per la riqualificazione del personale e incentivi alle assunzioni”.
I sindacati, intanto, chiedono di accelerare i tempi anche in vista del termine della cassa integrazione straordinaria previsto per il 14 giugno prossimo che segnerà il licenziamento per 230 lavoratori.

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