Teatro all'Arena della Vittoria

Grande successo di pubblico per ‘Anomalus’,

col Patrocinio dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari e dell’Associazione Culturale ‘Noi che l’Arte’. Repliche a richiesta il 14 e 15 marzo scorso per la rappresentazione in due atti: ‘Il bicchiere della staffa’ di Harold Pinter ed ‘Escurial’ di Michel De Ghelderode; quest’ultima, per la prima volta rappresentata a Bari. L’ adattamento è di Giambattista De Luca e di Gianfranco Groccia che ne ha curato anche scene e regia. Immersi in un filone drammatico, gli attori dell’Associazione Culturale ‘L’occhio del ciclone Teather’, sul palco del Granteatrino Casa di Pulcinella presso l’Arena della Vittoria di Bari, hanno vestito i panni di personaggi vittime e carnefici dell’assolutismo umano. Nel primo, un funzionario di polizia (Maurizio De Vivo), rivestendo quasi deliberatamente la figura di Dio, ossessiona con assillanti interrogatori una famiglia composta da madre (Anna Volpicella), padre (Michele Scarafile) e bambino (Carlo Alberto Cassano), in una sorta di stanza della tortura. Il loro torto è di non pensare come l’autorità ufficiale vuole, mettendo in evidenza così, un sistema fatto di coercizione psicologica che cela quella fisica, con la volontà di annullare mentalmente i tre personaggi, tipico dei fenomeni che anche la nostra attualità ci present: femminicidio, stalking, omofobia, discriminazioni razziali e vari abusi. Escurial invece, è improntato sul dialogo tra un re, nello specifico Filippo II di Spagna (Lino De Venuto) e il suo giullare Folial (Enrico Milanesi), col quale c’è un classico rapporto conflittuale che termina in tragedia per mano di un sacerdote (Michele Scarafile nel suo doppio ruolo) ‘investito’ di auto-giustizia. La farsa-tragedia, scritta nel 1927 si snoda su uno scambio voluto di ruoli tra il sovrano e il suo buffone di corte. Il primo, assalito da follia a tratti megalomane, tedia Folial, mentre quest’ultimo diventa il re saggio e umano; ma queste risultano poi, solo forzature, poiché i due non possono sottrarsi al rispetto delle regole e quindi rimarranno opposti. Le due opere traducono in paradossali interventi, quanto può essere sottile il limite fra la regola o la legge e l’abuso di potere che sfocia in corruzione, spesso con violenza gratuita, spersonalizzazione e annientamento degli individui; situazioni queste, che abbiamo potuto osservare nelle più svariate epoche storiche: nello specifico, i due eventi sono posti nel periodo anteriore alla caduta del nazismo. Tutto permeato dalle musiche di Frank Zappa.

 

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