Magrone blocca i nuovi insediamenti inquinanti

Segreteria sindaco Modugno

 

MANCANO I DATI DEI CONTROLLI DELL’ARIA IL SINDACO BLOCCA TUTTI I NUOVI INSEDIAMENTI

Modugno, il sindaco Nicola Magrone ha disposto, con propria ordinanza, la sospensione dell’insediamento di tutti i nuovi impianti industriali e produttivi che possano essere causa di maggior inquinamento nell’area industriale del suo comune che occupa la parte più rilevante del Consorzio dell’Area per lo sviluppo industriale (Asi) di Bari. Il provvedimento, frutto di preoccupazione e precauzione rispetto a potenziali minacce per la salute dei cittadini, deriva dall’assenza di dati certi sulla qualità dell’aria nonostante i controlli previsti anche dalle prescrizioni ministeriali di Autorizzazione integrata ambientale.
Con una ordinanza, il Sindaco di Modugno, Nicola Magrone, esercitando i poteri a tutela della salute dei cittadini, ha adottato un provvedimento, ispirato ai principi di precauzione e di prevenzione, di divieto di insediamento di nuove attività produttive suscettibili di incrementare l’inquinamento nella città di Modugno. Il provvedimento deriva dall’aver accertato che risultano carenti i controlli della qualità dell’aria che invece, secondo prescrizioni ministeriali, dovrebbero prevedere il monitoraggio in continuo soprattutto per Pm10 e Pm2.5. Modugno – si sottolinea tra l’altro nell’ordinanza – è città già compromessa sotto l’aspetto della qualità dell’aria, in quanto figura, quale area da sottoporre a risanamento e a riduzione delle emissioni in atmosfera, nella zona C del Piano Regionale della Qualità dell’Aria, lo strumento tramite il quale la Regione Puglia indirizza risorse per attuare finanziamenti per il miglioramento della qualità dell’aria. ”. Nella zona C del Piano di qualità dell’aria (Prqa) – si spiega nell’ordinanza – “il comune di Modugno e’ inserito con altri 13 comuni (tra cui Brindisi e Taranto) “nei quali, oltre alle emissioni da traffico autoveicolare, si rileva la presenza di impianti produttivi impattanti” e per i quali, proprio per questo motivo, vengono considerati prioritari gli interventi di prevenzione e risanamento, in quanto risultano stimate concentrazioni di emissioni in atmosfera superiori ai limiti di legge.

L’adozione del provvedimento da parte del Sindaco poggia sulla allarmata e allarmante constatazione che il sistema di rilevamento della qualità dell’aria del Comune (gestito da ARPA Puglia) versa da tempo in condizioni tali da non essere in grado di fornire dati né attendibili né certi, sottraendo di fatto ogni possibilità di tenere sotto controllo l’inquinamento sul territorio. “Pertanto, essendo questi i presupposti – dichiara il Sindaco Magrone, chiarendo le motivazioni dell’Ordinanza – è possibile e anzi doverosa da parte mia, in quanto responsabile della pubblica sanità, un’azione tesa non solo a rimuovere i gravi pericoli che costituiscono una minaccia grave e contingente, ma anche a prevenire quelli che configurano una minaccia anche solo potenziale per la comunità già costretta a convivere, come lo stesso PRQA dice, con le emissioni di un notevole traffico autoveicolare e, soprattutto, di una zona industriale di grande estensione e dagli impianti impattanti sull’ambiente”. Fa notare il Sindaco quanto espresso dal Consiglio di Stato nella sentenza 4227/2013, cioè che il principio di precauzione “fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire i rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente” e  che, per il principio di prevenzione, “ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un’attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche”.
La sospensione di nuovi processi industriali e produttivi avrà effetto fino a quando non sarà entrata a regime la nuova Rete Regionale della Qualità dell’Aria (delibera di Giunta Regionale 2420/2013).
In particolare, nell’ordinanza si sottolinea l’inefficienza della rete (gestita da ARPA) di monitoraggio della qualità dell’aria: ripetuti malfunzionamenti strumentali, infatti, hanno comportato – si spiega – la perdita di dati importanti relativi a ben sei mesi del 2013. Il venir meno delle misurazioni in continuo per il 2013, cioè di una serie ininterrotta di dati attendibili e certi, contravviene a precise prescrizioni di legge (stabilite soprattutto quando nel 2010 è stato avviato il funzionamento di una centrale a turbogas di Sorgenia): per la mancanza di questi dati, dunque, il Comune di Modugno si ritrova ad essere sguarnito di un importantissimo sistema di valutazione dell’effettiva qualità dell’aria, nonostante le prescrizioni ministeriali prevedano che in assenza di monitoraggio continuo, si possa “arrivare alla revoca dell’autorizzazione e alla chiusura” della centrale a turbogas.
Incertezze e dubbi sulle rilevazioni ARPA, tuttavia, non si limitano a questa circostanza. Tra il 2009 e il 2011 è capitato che la stessa ARPA, “verosimilmente a causa di un’anomalia strumentale” annullasse dati da essa stessa rilevati, senza però che i preoccupanti dati epidemiologici (in particolare, la mortalità per broncopatie), posti pure in correlazione con dati di estrema gravità della qualità dell’aria, abbiano seguito uguale sorte di disconoscimento. In definitiva, sono state annullati i dati più inquietanti sull’inquinamento ma non sono mai stati smentiti quelli epidemiologici. Sono stati poi cambiati gli strumenti di misurazione e le modalità e, nonostante questo, ancora per “anomalie strumentali” sono andati persi dati rilevanti per ben sei mesi del 2013.

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