un ciclo di incontri: alcuni tra i più sensibili analisti del nostro tempo, basandosi sul rispettivo lavoro di scavo genealogico, faranno luce su diverse attuali bolle ideologiche, mostrandone forza di chiusura e, però, anche stimolanti possibilità d’uscita.
Il primo appuntamento, domenica 10 novembre nella Chiesa del Purgatorio, è con Franco La Cecla, antropologo e architetto, collaboratore di Renzo Piano, che, presenterà l’ultimo suo libro, Ivan Illich e la sua eredità, e si soffermerà su questioni radicali come la trasformazione individuata dal grande pensatore austriaco, «del segno forte dell’ospitalità cristiana in qualcosa di differente. Nella parabola del buon samaritano c’è ancora questo spirito immediato, prendersi cura dello sconosciuto, andare incontro a lui personalmente. Poi accade qualcosa, la Chiesa elabora questo spirito in un modo molto più mediato. Da esso prenderà piede un tipo di concezione della misericordia che sostituirà all’aiuto immediato lo xenodocheion, l’ospizio per i poveri e i malati. Ivan vi vede il prototipo del “servizio” che diventerà poi la matrice di quella società dei servizi da cui deriva il moderno sistema di rendere le persone dipendenti dalle istituzioni». Ma La Cecla parlerà anche di convivialità, di quell’insieme di arti del vivere proprie alle logiche locali, che continuano a tener vive le nostre società, nonostante tutti quei poteri che vorrebbero ridurle solo a organismi economici.