Madame Seynabou Badiane
Sabato scorso sua eccellenza l’Ambasciatrice del Senegal madame Seynabou BADIANE nella sede del Consolato del Senegal a Bari, dopo una serie di peripezie, ha dato udienza ad un folto gruppo di rappresentanti senegalesi residenti in Modugno – soci dell’A.S. Culturale DIOUBO con sede nella nostra città. Appena ci è stato concesso dall’entourage del console onorario Massimo Navach ed alla fine di una lunghissima attesa abbiamo intervistato madame BADIANE che come tutte le donne senegalesi è una signora bellissima e di una dolcezza infinita ma che appariva provata e mortificata, riluttante a concedere l’intervista, adducendo che era lì solo per incontrare i suoi connazionali. Le è stato spiegato in perfetto francese dal collega Scarasciulli che eravamo stati invitati dai rappresentanti della comunità senegalese di Modugno nella quale città sono perfettamente integrati e ben voluti da tutti. Quindi l’ unico scopo della intervista era di farla conoscere anche a chi non è potuto intervenire all’udienza. Traspariva la sua naturale eleganza , quell’incedere regale che hanno le donne senegalesi, accompagnate da una dolcezza che in loro presenza si avverte subito. La sua veste di candido bianco, con un copricapo stupendo, era in perfetta armonia con lei e il suo portamento. Parla quasi sussurrando le parole. Mi guarda negli occhi e senza bisogno di parole ci capiamo al volo quasi quasi non avrei necessità d’interpreti, il dialogo universale , fra donne, va al di là. Il popolo senegalese ha qualcosa nel loro incidere elegante che li rende affascinanti. Ha ragione il console onorario Massimo Navach, non possono mai abituarsi al nostro modo frenetico di divorare la vita, ne soffrirebbero. Non alzano mai la voce e gli avvenimenti scorrono ad un ritmo lento. Infatti i popoli dell’equatore hanno questa meravigliosa caratteristica, la lentezza, a differenza dei popoli che vivono al di qua. Pongo due quesiti a madame BADIANE il primo in relazione al diritto di voto contemplato nel TU legge 286 del 98’art 2 (Legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 2; Legge 30 dicembre 1986, n. 943, art. 1) che sancisce tale diritto a fronte di un protocollo d’intesa in cui il paese extra europeo permetta ai nostri connazionali ivi residenti lo stesso diritto. Spiega che si adopererà in tal senso di modo che si possa arrivare ad un accordo bilaterale. L’altra domanda che le pongo è se è a conoscenza che gli stranieri che lavorano in Italia, producono quasi l’11% del PIL e che specialmente i suoi connazionali sono anche l’unica etnia ad avere quasi il 100% di lavoratori autonomi, possessori di partita IVA e di conseguenza contribuenti diretti. Madame BADIANE mi risponde candidamente che non ne era a conoscenza. Ci sorridiamo a vicenda, lei come per dirmi m’informerò ed io per concludere l’intervista perché la sua stanchezza era più che evidente. Sono le 21.30 di un giorno speciale. Anche per noi inviati di BSO
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